STORIE DI MONTAGNA
Dal Monviso al Monte Rosa La genesi di un’antica amicizia italo–inglese, nata e cresciuta intorno al Re di Pietra di Livio Perotti
I
l Monviso, con la sua piramide scintillante di neve che dà origine al fiume Po, si erge isolato nell’arco delle Alpi Occidentali, ed è ben individuabile dalla pianura. Gli antichi Romani lo chiamavano “Vesulus”, cioè “monte che si vede da lontano” e lo consideravano la montagna più alta delle Alpi. Con questo nome è citato in età imperiale romana da Virgilio, Plinio il Vecchio, Claudio Tolomeo, e in epoca medioevale da Petrarca, Boccaccio e Dante, nella Divina Commedia. Il nome Monviso compare per la prima volta negli scritti di Leonardo da Vinci. Lo scrittore e poeta inglese Geoffrey Chaucer, (che visse dal 1342 al 1400), nella sua opera I racconti di Canterbury (The Canterbury Tales), ambienta un racconto nella zona del “Mount Vesulus” e segnala la sorgente del Po. 54 / Montagne360 / febbraio 2021
GLI INGLESI E IL MONVISO L’interesse degli inglesi per il Monviso si risvegliò nel 1800. Nel 1839 lo scozzese James D. Forbes lo esplorò e per primo illustrò il periplo del monte; ulteriori informazioni furono fornite dalle esplorazioni compiute nel 1854 da A.P. Whately e H.T. Jenkinson. John Ball, nel 1860, studiò le possibili vie di salita, e individuò come più agevole la scalata per la parete Sud. Nello stesso anno e nel successivo tentò invano la salita alla vetta Edward Whymper, il futuro conquistatore del Cervino. La prima salita alla vetta del Monviso fu effettuata nel 1861 dagli inglesi William Mathews e William Jacomb, con le guide Michele e Giovanni Battista Croz, utilizzando le informazioni trasmesse da Forbes e dall’irlandese John Ball. La seconda spedizione a salire sul
Monviso fu ancora inglese, condotta da Francis Ford Tuckett nel 1862. Nel 1863 ebbe luogo la terza salita al Monviso, prima italiana, da parte di un gruppo di alpinisti piemontesi e calabresi capeggiati da Quintino Sella. Nel 1882 William A.B. Coolidge, membro dell’Alpine Club, scalò per primo la parete Nord. Le donne alpiniste (rare nell’Ottocento) subirono presto il fascino della vetta: le prime a salire in vetta furono le italiane Alessandra Boarelli e Cecilia Fillia, nel 1864; la seconda scalata femminile fu compiuta dalle inglesi Isabella Straton e Emmeline Lewis Lloyd, nel 1871. Il re d’Italia Vittorio Emanuele II, ammirato delle imprese alpinistiche degli inglesi sul Monviso, conferì il titolo di cavaliere dei santi Maurizio e Lazzaro (prestigiosa onorificenza della Casa di Savoia fin dai