ELOGIO DELLA NEVE
FRIULI VENEZIA GIULIA
Quando il mare diventa roccia In Friuli-Venezia Giulia abbiamo percorso due itinerari con le ciaspole ai piedi: il primo nell’area di Fusine (Giulie), al confine con Austria e Slovenia, il secondo sopra Paularo (Carnia), a ridosso del confine austriaco testo e foto di Dario Gasparo
“M
a con gran pena le reca giù”… usiamo questo acronimo per memorizzare la partizione delle Alpi italiane. Reminescenze di antichi libri letti in biblioteca, oggi non verificabili in rete, mi portano ad azzardare che sia stato Aurelio Aureli a coniarla, ma poco importa. Al Friuli-Venezia Giulia spetta l’ultimo verso, che è anche un ossimoro: diciamo “giù” ma con le Alpi Giulie pensiamo al su. Prima di esse, il “re-ca” ricorda le friulane Alpi Carniche. 24 / Montagne360 / gennaio 2021
I MONTI BASSI E SELVAGGI La mia regione è circondata dai monti: quelli sloveni, bassi e selvaggi, incorniciano Trieste da nord ed est. Da qui, 5 chilometri da casa mia, nel 2012 è partito per il suo lungo viaggio il lupo Slavc. Slavnik è il nome del monte sloveno dal quale si è avviato, da noi tradotto in “Taiano”. Unitosi a “Giulietta”, la femmina alfa che veniva dal sud Italia, ha dato la vita a più di una trentina di lupacchiotti che si sono insediati nella zona della Lessinia. Questo successo (fitness, in ecologia) è spiegabile