STORIE DI MONTAGNA
Una libreria unica La libreria “Sopra la Penna” nasce da un sogno. Il più grande successo? Aver restituito un futuro a un borgo che rischiava l’oblìo. Attorno ai libri si è riscoperto il valore di un'intera comunità testo e foto di Gianluca Testa
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elle stagioni della fioritura, qua si trovano le rose cappuccino. Un dettaglio fra i tanti. Che alla libreria "Sopra la Penna" non ci sia nulla di scontato lo si capisce proprio da certi particolari. L'elemento macroscopico, quello più evidente anche agli occhi degli sbadati, è la caratteristica inedita del contesto. Un piccolo borgo di montagna che conta poco più di centosessanta anime non è esattamente uno spazio ideale per aprire una libreria. Eppure i fatti sono lì, alla portata di tutti, pronti a dimostrare come anche in un luogo insolito possa nascere un'idea altrettanto insolita ma non per questo irrealizzabile. Siamo a Lucignana, una piccola frazione di Coreglia Antelminelli, in provincia di Lucca. Di fronte alla libreria si estende un piccolo giardino che in un'epoca neanche troppo lontana, quando il terreno era assai più scosceso, ospitava un orto con i lavatoi a fianco. Oggi ci sono tavolini da tè e da lettura, e dagli alberi ciondolano come
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addobbi tazzine floreali. Sullo sfondo fa bella mostra di sé il Monte Prato Fiorito, capace ogni giorno di rinnovare la meraviglia negli sguardi di chi l'osserva. Qua si possono comprare le marmellate di Virginia Woolf, gli infusi londinesi ispirati a celebri scrittori (da Emily Brontë a Jane Austen passando per Edgar Allan Poe), i libri muti (quaderni di pregiata carta bianca che ripropongono i grandi classici in copertina) e i piccoli e graziosi quaderni di Elinor Marianne. Poi ci sono i libri, certo. «Quelli li scelgo io. È la cosa che mi diverte di più», ci confessa Alba Donati. «Degli autori classici cerco i titoli più particolari, quelli difficili da reperire». Un esempio? L'Herbarium di Emily Dickinson. Sugli scaffali gli autori sono divisi per genere: da una parte le donne, dall'altra gli uomini. Poi ci sono i raggruppamenti tematici. Gialli e noir, la sezione sul viaggio e il camminare, la poesia. «E anche molti libri per bambini. Ci vengono a trovare tante famiglie. E a
un bambino, si sa, un libro glielo compri sempre volentieri». LA CULTURA CREA COMUNITÀ Oltre a essere una sognatrice, Alba è molte altre cose. È poetessa, presidente di un'antica istituzione fiorentina (il Gabinetto Vieusseux), fondatrice di una scuola di scrittura (Fenysia) e ora anche socia della cooperativa di comunità che prende il nome dalla libreria. «Questa non è una libreria, è un modo di concepire la cultura» ci spiega Alba. «Quando ho avuto l'idea, molti mi hanno presa per pazza. Mi dicevano: "Ma come? In un momento come questo in cui le librerie chiudono, tu ne apri una in un piccolo borgo?". Si sono dovuti ricredere». E in effetti la forza della libreria "Sopra la Penna" sta tutta racchiusa lì, in quel collegamento stretto e profondo con Lucignana. Nella sua genesi s'intrecciano storie familiari e d'amicizia, recupero delle radici e valorizzazione di un passato che ha forgiato il respiro, l'amore e la passione di chi oggi ha riscoperto il significato della condivisione comunitaria. «Alba! Quando puoi, che hai fatto, mi vieni a dare le gocce?». La voce arriva dal piano alto della casa che si affaccia sul giardino della libreria. È quella di un'anziana signora affacciata al davanzale. Si rivolge a noi, seduti lì sotto a conversare durante l'apparente tregua di un'estate pandemica. «Scusate, è mia madre» ci dice Alba con un sorriso. Subito dopo si abbandona a un racconto personale e vivo. Ci dice che sua madre ha 101 anni e che per tutta la sua vita ha sempre camminato nei boschi, che quel giardino in cui ci troviamo era il suo orto e che i vecchi proprietari l'hanno donato perché ci sorgesse la libreria. Ci ha detto