NEWS 360
La parola ai delegati Il Cai ha voluto mantenere il momento annuale dell'Assemblea (impossibile da organizzare nel 2020 a causa della pandemia) nel quale dal territorio arrivano contributi, interrogativi e rilievi
Q
uasi 400 persone collegate per tutta la durata dell’evento, tra delegati e presidenti di Commissioni, Gruppi regionali e Sezioni. Sono stati innanzitutto i numeri a mostrare la buona riuscita de “La parola ai delegati”, un appuntamento interamente online, conseguenza dell’impossibilità di organizzare l’annuale Assemblea dei Delegati in presenza. Il Club alpino italiano ha comunque voluto che non mancasse il momento in cui dal territorio arrivano contributi, interrogativi e rilievi relativi all’operato e agli indirizzi presi a livello centrale. Si è voluto poi verificare l’efficacia e la funzionalità di una modalità da remoto che potrebbe essere riproposta anche in futuro. L’evento del 28 novembre è iniziato, dopo i saluti del Direttore Andreina Maggiore, dando spazio agli interventi dei delegati (affidati a video o a testi scritti), che hanno toccato un numero considerevole di argomenti: solidarietà, supporto alle Sezioni, comunicazione interna, assicurazioni e la costituenda Cooperativa Montagna e Servizi. Nella sua risposta il Presidente generale Vincenzo Torti ha sottolineato prima di tutto un dato: le oltre 306.000 persone che nel 2020 si sono iscritte al Cai, nonostante il contrarsi delle attività causato dalla pandemia. «Rispetto al numero straordinario del 2019 (327.391 iscritti n.d.r) siamo diminuiti, ma il calo enorme ipotizzato è stato smentito. Il 2020 ha rappresentato la conferma che la stragrande maggioranza di noi considera l’iscrizione con autentico senso di appartenenza. Il merito è soprattutto vostro: siete stati capaci di mantenere i contatti, di continuare a promuovere il nostro Cai e di organizzare iniziative, anche se con modalità diverse». Torti ha poi evidenziato la solidarietà, sia verso l’esterno (con le 53 auto donate ad Anpas per l’assistenza domiciliare nei territori montani), sia verso l’interno (con 6 / Montagne360 / gennaio 2021
il fondo da un milione di euro per le Sezioni e i rifugi in difficoltà). Rispondendo a uno specifico quesito, il Presidente generale ha citato anche la Casa della Montagna di Amatrice: «in questo momento il piano superiore dell’edificio ospita gli uffici tecnici del Comune, che si erano trovati senza una sede idonea a causa della pandemia. La nostra priorità al momento è assicurare ciò che è necessario alla ricostruzione di un’area terremotata». Altri chiarimenti hanno riguardato le novità assicurative e l’ipotesi di costituzione della sopracitata cooperativa di servizi. Relativamente a quest’ultima, Torti ha illustrato le motivazioni di fondo e la funzionalità rispetto allo svolgimento di tutte quelle attività, comunque di interesse di soci e Sezioni, che, non essendo strettamente legate alla finalità del Sodalizio, impegnano in modo improprio parte del personale dell’ente. Il Vicepresidente Antonio Montani ha parlato di rifugi, citando il kit-Covid consegnato gratuitamente a tutte le strutture Cai e la specifica attenzione che nel Bando stabile pro-rifugi stanno ricevendo quelli appenninici. Non è mancato il Sentiero Italia CAI, «che può diventare
un motore di sviluppo per le piccole economie di montagna». Il vicepresidente si è soffermato sullo stato di avanzamento del documentario (è stato mostrato un primo trailer) e delle guide ufficiali, che usciranno nella primavera di quest’anno. Dal canto suo, la vicepresidente Lorella Franceschini si è concentrata sui sistemi informativi, la cui evoluzione è resa ancora più necessaria dalla pandemia in corso. «Abbiamo istituito una cabina di regia per consentire a ogni Sezione, fruendo della piattaforma della Sede centrale, di pubblicare informazioni proprie e di riceverne. Sarà uno spazio che ospiterà tutte le iniziative e le attività, dando così vita al nostro bilancio sociale». Il coordinatore del Consiglio centrale Alessandro Ferrero Varsino ha concluso invitando tutte le Sezioni a elaborare i propri statuti avvalendosi dei modelli base appositamente predisposti, tenendo conto dell’eventuale volontà di costituirsi in Ente del Terzo Settore. I commenti che hanno accompagnato il corso dell’evento ne hanno confermato il generale apprezzamento, con l’invito a riproporne di analoghi in seguito. Lorenzo Arduini