LA VOCEFOTOGRAFIA RIFUGI: DELLA NATURA DI UNA STAGIONE ANOMALA
La strana estate dei rifugi Il Vicepresidente del Cai Antonio Montani elogia gestori e collaboratori per l’impegno a far rispettare le regole e le nuove modalità di lavoro adottate. Necessario riflettere sull’eccessiva affluenza in determinati momenti di Lorenzo Arduini
L
a temuta estate in montagna senza rifugi non c’è stata. I rifugi hanno aperto, pur con tutte le difficoltà legate al rispetto delle norme per non diffondere il contagio, “salvando”, per così dire, la stagione e assicurando la funzione di presidio dell’ambiente montano che da sempre ricoprono. Ne abbiamo parlato con Antonio Montani, Vicepresidente generale del Cai con delega ai rifugi, il quale si è detto
14 / Montagne360 / novembre 2020
soddisfatto, in primis per quanto riguarda l’affluenza, che ha consentito ai gestori e ai collaboratori di poter lavorare, nonostante la disponibilità dei posti letto nelle camerate in molti casi più che dimezzata per assicurare il mantenimento della distanza. «Fortunatamente l’affluenza è stata più alta rispetto alle prime prospettive del dopo-lockdown, quando si temeva che molti rifugi non avrebbero potuto aprire, un po’ per le