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Per un nuovo turismo montano Sentiero Italia CAI e Villaggi degli alpinisti: al Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS il Cai ha focalizzato l’attenzione su due progetti che vogliono rilanciare le aree montane, contrastando lo spopolamento e salvaguardando le identità culturali locali di Lorenzo Arduini e Laura Polverari
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romuovere un turismo montano di qualità, non frenetico, senza fragore, non concentrato sulle località più “alla moda”, ma interessato a scoprire, dal punto di vista naturalistico e culturale, i tanti angoli di vera montagna che il nostro Paese custodisce. Un turismo che generi uno sviluppo basato sulle identità delle popolazioni locali e dia loro nuove opportunità lavorative, contrastando così l’abbandono delle Terre alte. Questo è uno degli obiettivi comuni a due importanti progetti che il Club alpino italiano sta portando avanti, di cui si è parlato in altrettanti convegni organizzati nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS (l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, di cui il Cai fa parte): il Sentiero Italia CAI e i Villaggi degli alpinisti. IL SICAI AD AMATRICE Sono stati ricchi di contenuti gli interventi all’appuntamento “Il Sentiero Italia CAI per uno sviluppo sostenibile” del 4 ottobre scorso ad Amatrice. «Ogni relatore, pur partendo dalla propria specificità, ha adottato un linguaggio nuovo che consentirà di raggiungere obiettivi comuni che vedono il Sentiero Italia CAI come spina dorsale da cui sviluppare nuovi progetti e la crescita delle Terre alte», ha dichiarato il Presidente generale Vincenzo Torti. Il Sentiero Italia CAI non è solo un esempio di sostenibilità e di realizzazione di una forma di turismo lento e rispettoso dell’ambiente, è un progetto straordinario che coinvolge i territori montani e che 44 / Montagne360 / novembre 2020
rappresenta un’opportunità di rilancio per le economie locali e di tutto il Paese, come ha sottolineato il Vicepresidente Antonio Montani. Di conseguenza siamo davanti a uno strumento utile per contrastare lo spopolamento, specialmente nell’Appennino. Per il raggiungimento di questi obiettivi è necessario garantire la manutenzione dei sentieri, fondamentale per il contrasto del dissesto idro-geologico, e trasmettere il rispetto e la conoscenza dell’ambiente montano, valori che il Cai promuove da sempre. Contribuire a sviluppare il turismo lento significa infatti non solo esaudire esigenze come l’accoglienza e la promozione, ma garantire anche la ricostruzione, specialmente in quei territori colpiti dal sisma come Amatrice, per guardare al domani e al futuro con ottimismo e, come ha aggiunto Torti, «per dare un’opportunità alle giovani
generazioni che potranno continuare a vivere in montagna». Anche il Dipartimento Casa Italia, guidato da Fabrizio Curcio, presente all’incontro, si sta focalizzando sui temi della ricostruzione, che è «un percorso che non può che partire dal valore del territorio e dalla sua vocazione», ha spiegato il capo Dipartimento. Luciano Forlani, del segretariato ASviS, dopo aver riconosciuto il forte contributo del Cai all’interno dell’Alleanza, ha evidenziato come «il Sentiero Italia e la valorizzazione di un turismo sostenibile e di prossimità possano essere una risposta concreta alla sete di futuro dei giovani». I VILLAGGI DEGLI ALPINISTI Il fine settimana precedente in Val di Zoldo (26-27 settembre) sono stati protagonisti gli slogan che sintetizzano la visione del turismo montano propria della rete