ARRAMPICATA 360° a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - antcico@yahoo.com
On the rocks 2, versione Italia Sono tutte linee del nostro stivale. 9a e 9a+ liberati o ripetuti (quasi tutti) nell’immediata era di post-confinamento, da maggio a fine estate. Il frutto della determinazione dei nostri climber, che hanno saputo tener dritta la barra del timone. A dimostrazione che il traguardo più importante è il percorso che conduce alla realizzazione dei propri obiettivi VALBRONA (CO) The Party’s Here 9a. Gabriele Moroni ne ha firmato progetto e First Ascent il 12 ottobre dell’anno scorso sulle rocce della comasca Valbrona, con le dirimpettaie Grigne da testimoni. «Un progetto incredibile, non così lontano da casa, che mi ha permesso di provarlo di frequente. Tornare a pensare ai movimenti, a tessere i primi timidi concatenamenti fino ad arrivare molto vicino a chiudere la via dopo giorni in cui mi sono ritrovato a cadere e ricadere sullo stesso movimento... Questa linea mi ha dato nuova motivazione, mi ha rigenerato», aveva spiegato il forte climber di Galliate che, dopo otto giorni di lavoro − «Proprio quando niente sembrava filar dritto, al quarto tentativo di una giornata dalle condizioni per nulla ottimali» − era riuscito a firmarne appunto la prima salita. Ed è da qui, dalle piccolissime prese da super-arcuare di The Party’s here, mettendo in gioco tutta la sua resistenza e forza, che ha ricominciato Stefano Teto Carnati questo maggio, firmandone la prima ripetizione. «È la via più difficile della zona in cui vivo e dopo tutto il tempo di confinamento primaverile è stata una gran cosa poter ripensare di rimettersi in pista, prepararsi per una libera, affrontare lo stress, l’ansia, la pressione. E poi accorgersi che, staccati i piedi da terra, tutto svanisce!». Il 7 luglio scorso, sempre a Valbrona, Carnati ha anche realizzato un’estensione di 15 movimenti alla via di 8c+ SuperGeremia. «Cinquanta movimenti senza nessun reale crux, ma davvero sostenuti». Con questa nuova variante di 3 spit, si propone una difficoltà complessiva di 9a.
9a, di quelli duri. Ma prima, i ringraziamenti a Luca Bana e Bernardo Rivadossi per aver chiodato al Passo della Presolana, nelle Prealpi bergamasche, delle linee incredibili, e per avergli dato l’opportunità di provarle. Stefano Carnati ha affrontato così anche Moon Landing, l’ultimo progetto dell’ultimo settore al Passo della Presolana. «Calcare grigio perfetto. L’intera linea segue il pilastro dalla base. 50 movimenti più altri 15 su un infido traverso finale a sinistra, dalla sequenza pazzesca su rughette e poco per i piedi, dove una buona mobilità delle anche è d’obbligo», racconta lui. «Tasche, vie boulderose, ottima roccia. Mi sono innamorato di questa falesia la prima volta che ho messo mano qui, tre anni fa. Dopo aver salito la
PASSO DELLA PRESOLANA (BG) Moon Landing. Per il grado lui propone un
Sopra, la Rotpunkt di Davide Picco sulla strapiombante Pure Dreaming Plus 9a+ al Pueblo, Massone, TN (foto Luca Rigo)
72 / Montagne360 / novembre 2020
maggior parte delle belle linee chiodate da Bernardo e Luca, il progetto di Moon Landing era in sospeso. Così quest’anno sono ritornato». E in sei giorni di lavoro, memore del lavoro precedente − in particolare nella sezione chiave del traverso: «I piedi subito freddi sono stati un problema finché l’anno scorso non ho trovato la soluzione migliore per me!» −, alcuni scivoloni e cadute sul crux, Carnati ha messo piede anche sulla luna della Presolana. First Ascent il 27 luglio. GROTTI (RI) The end of the dark holes. Un vecchio progetto nella reatina falesia di Grotti, settore Deposito, che ha atteso la travolgente forza