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Capitolo

Capitolo 1

Il giovane chirurgo e l’etica

 P. Vincenzo Bertolone S.d.P.

Arcivescovo di Catanzaro Squillace Presidente della Conferenza Episcopale Calabra

Non meravigli che, in un volume squisitamente tecnico, scritto da uomini di scienza, operatori di chirurgia medica, trovi posto un intervento di ordine etico, affidato a un Pastore della Chiesa cattolica. Ciò è dovuto ai curatori e redattori, i quali rivolgendosi a giovani in formazione, hanno ritenuto opportuno completare con qualche riflessione educativa i temi scientifici e tecnologici. Inoltre, considerate le implicazioni morali ed etiche della prassi medica e della relativa deontologia, essi hanno giudicato opportuno chiedere il parere di un Vescovo, il quale tuttavia – ha ritenuto – di offrire un suo contributo partendo dall’etica naturale, ai principi della quale non c’è essere umano, che non debba inchinarsi.

Deontologia, medicina legale ed etica.

Spesso docenti e formatori insistono con i giovani medici sui doveri professionali, esistenti nel loro Codice deontologico, oppure sugli aspetti medico-legali della loro professione, il cui contenzioso negli ultimi decenni, è andato crescendo a causa della cosiddetta aziendalizzazione della Sanità.

È pur vero che gli aspetti legali e deontologici della professione fanno sempre riferimento a un’etica di base, “principio” o punto di riferimento, da cui ricavare più facilmente doveri e valori nel corso di una professione – quale è appunto quella del medico chirurgo, giovane – che si trova oggi come al confine tra valori di cura e di prossimità all’ammalato, nuove possibilità offerte dalla tecnologia avanzata, dovere del consenso informato al paziente prima di qualunque terapia o intervento.

Ma che cosa significa etica, sotto il profilo generale? Il termine etica – di origine greca – fa riferimento, sia all’insieme di abitudini, usi, costumi di un gruppo sociale (qui etica è resa quasi termine sinonimo di abitudini consolidate e approvate socialmente), sia allo “stare a casa propria”, ovvero alle sicurezze che provengono da qualcosa che vale di per sé e, dunque, consente certezza e sicurezza circa il da farsi, ovvero indicando il male da evitare e il bene da fare. In questo secondo senso, etica significa un orizzonte certo di riferimenti morali o, come si dice spesso, un quadro condiviso e condivisibile di valori.

Quando parliamo di valore (alla lettera, ciò che vale in sé e, dunque, ciò che è bene attuare e fare nella propria esistenza e decidere alla vigilia di scelte personali o professionali), parliamo di etica in senso stretto, cioè di insieme di principi universali, o almeno – in una società pluralistica, come

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