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Capitolo
aver avuto a disposizione, prima di quel momento, i capitoli di un libro analogo a questo che, al meglio delle mie conoscenze, a tutt’oggi non c’è, nonostante fossi stato rassicurato, in quel mio primo difficile accesso in sala operatoria, da un brillante giovane strutturato, il Prof. Francesco Tonelli, allora ancora Assistente, poi mio relatore di Laurea nel 1973 e di specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente nel 1976. Appresi in seguito alcune “spigolature” del mestiere, facendo lo strumentista al Professore nei miei anni di internato, come studente e come specializzando, beneficiando in seguito del tutoraggio di Chirurghi straordinari… come faccio a dimenticare che il Prof. Giuseppe Cucchiara mi aiutò nella mia prima ernioplastica inguinale nel 1975, che il Prof. Dag Hallberg del Karolinska, sempre nel 1975, durante i 6 mesi trascorsi a Stoccolma mi guidò pazientemente nell’esecuzione della mia prima sigmoidectomia per malattia diverticolare, commentando bonariamente a fine intervento che forse sarebbe stato più opportuno proteggere l’anastomosi con una stomia; come dimenticare che il Prof. Philip Sandblom - sì quello dell’emobilia! -, che ormai aveva lasciato Lund per ritirarsi a Losanna, invitato dal Prof. Frédéric Saegesser, mi fece eseguire la prima colecistectomia con incisione sottocostale obliqua destra al Cantonale, che lo stesso Prof. Frédéric Saegesser, “Mon Maitre”, mi assistette con pazienza alla mia prima timectomia in miastenia grave durante i miei 5 anni di permanenza a Losanna e infine che Giorgio Massi, nei quindici anni trascorsi insieme al San Camillo di Roma, mi ha trasmesso che la Chirurgia è ordine e pulizia del campo operatorio, è silenzio, è sicurezza e bellezza spontanea non certamente da ricercare, ispirate dalla dolcezza e dall’eleganza dei movimenti di una mano “gentile”.
Mi perdonerete questo “Amarcord”, ma fu proprio durante questa prima fase della mia formazione chirurgica che ho maturato il convincimento di elaborare un testo siffatto, appena ne avessi avuto il tempo, per facilitare la ‘tache’ ai più giovani Colleghi che, mi auguro, potranno trovare in queste pagine, scritte da valorosi professionisti, una prima e chiara risposta alle loro domande e ai dubbi di questo nostro unico e affascinante “mestiere”.
Ringrazio Piero Marini, presidente ACOI, che ho conosciuto e che ha collaborato con me nel mio lungo ‘Ventennio’ al San Camillo di Roma e Francesco Nardacchione, segretario nazionale ACOI, con il quale ho avuto percorsi chirurgici spesso convergenti ma mai congiungenti, i quali hanno accettato con entusiasmo la mia idea di pubblicare questo volume e mi hanno concesso, contribuendo anche come autori, l’opportunità di realizzarlo e il coordinamento dell’opera, permettendomi così di conoscere ancor più da vicino splendide Colleghe e formidabili Colleghi, giovani e meno giovani, che ne hanno curato con eccezionale professionalità la stesura dei relativi argomenti affidati loro.
Ringrazio mio figlio Aurelio il quale, per oltre un mese, ha curato insieme a me con estrema pazienza la correzione delle bozze dei vari capitoli, ma soprattutto la noiosa revisione delle bibliografie. Infine ringrazio Mihaela e Filippo Bartoccioni, Deborah e Roberto Tavernelli di Città di Castello per la disponibilità, la cortesia e la qualità editoriale e anche per aver sopportato le mie intemperanze in corso di stampa. Raffaele Macarone Palmieri, MD, Ph D.