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2.2 Analfabetismo emozionale
Cap. 2 Nel cuore dell’educazione umana: le emozioni
Quando il concetto e l’idea che si hanno dell’uomo si perde nei meandri di una sua specificazione prettamente ideologica si rischia di imprigionare e castrare la sua vera natura, e, di conseguenza, la promozione di solo alcuni dei suoi aspetti.
In questo modo, piuttosto che sviluppare il “tutto umano”, si risolverebbe in quello che Incadorna13 definisce come “pedagogia della gabbia e didattica dell’ingabbiamento”.
Preso coscienza che l’essere umano è espressione di un valore assoluto ed universale e come tale deve essere concepito, coltivato ed educato, non possiamo prescindere dalla sua caratteristica emozionale; questo soprattutto perché la scuola convenzionale ed i curriculum tradizionali non sono soliti prestare molta attenzione a tali aspetti, mentre, paradossalmente, ogni pedagogista ne segnala l’importanza.
In un società che richiede sempre più competenze specifiche, l’abilità emotiva è lasciata in disparte, a favore di altro, come se risultasse secondaria.
Tutto ciò ha portato a supporre che ognuno di noi sappia mantenere disgiunti le emozioni dalla cosiddetta intelligenza razionale. Preso atto di questa impossibilità, di questo ingabbiamento, non si intravvede ulteriore strada se non quella in cui la dimensione affettiva dell’uomo sia percepita all’interno di una alfabetizzazione di competenze moderna, la quale reclama la totalità della persona. L’educazione all’umana e la promozione dell’umanità, amava dichiarare alle soglie degli anni Ottanta Alberto di Giovanni, avvengono solo nel momento in cui si siano sviluppate tutte le caratteristiche in modo
13 Incadorna, N. (1995). Idealismo della filosofia ed esperienza storica. Palermo: L’Epos.
olistico ed integrale, e tra esse quelle emotive spiccano prepotentemente per importanza.
Non si può essere contraddetti nel dire che i problemi di natura psicologica che derivano da tali discrepanze educative generino una mole farmacologica senza pari. Note a tutti sono le statistiche di distribuzione dei farmaci antidepressivi, i quali si collocano tra i medicinali più venduti in una fascia di età compresa tra il 18 e 44 anni, con un incremento annuo di circa il 13%.
Il continuare ad ignorare questa essenziale dimensione umana, porta non solo deficit sociali, ma anche ad un aumento della spesa pubblica sanitaria da non sottovalutare.
L’educazione olistica, essendo una prospettiva generale di sviluppo della persona in ogni sua plissettatura, non può trascendere dalla dimensione emozionale, in quanto parte integrante e fondamentale di un “tutto”, quel tutto che non ingabbia, anzi libera.
Per fortuna oggi, molti studi psicologici, sociali, neurologici ed educativi hanno deciso di annoverare il ruolo fondamentale svolto dai sentimenti e dalle emozioni nella corretta gestione della qualità della vita, anche se tardano ad essere veramente tradotti in azioni e direttive governative.
2.1 Intelletto ed emozioni
Le emozioni, come stati complessi dell’organismo, ci permettono di affrontare e superare situazioni che a volte possono risultare troppo difficili da risolvere solo con l’ausilio dell’intelletto e della logica. Spesso, infatti, siamo trasportati da una forza che sfugge anche al nostro controllo e comprensione: sono le emozioni. Il ruolo delle emozioni non si esaurisce in volontà straordinarie, ma offrono significato duraturo agli apprendimenti. Ogni emozione predispone ad una diversa modalità di azione,