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Cap. 4 Principi sociali ed apprendimenti emozionali

Bisogna prendere atto che l’educazione emozionale inizia prima della nascita, da quando cioè si sviluppa l’embrione nel grembo materno. Molte ricerche, infatti, si sono soffermate sul fatto che la vita pre-parto risulta fondamentale nello sviluppo di comportamenti e abilità emozionali, quanto quella post-parto. Di qui, il fondamentale ruolo svolto dai genitori nell’esercizio delle loro funzioni.

Per tali ragioni sembra doveroso indicare alcuni capisaldi che consentano una corretta educazione emozionale all’interno della famiglia.

Elias (1999) sofferma la sua attenzione sul fatto che ogni educatore sia un genitore e “tratti i bambini come se trattasse i suoi figli”45 . Lo stesso pedagogista spagnolo propone alcuni principi sui quali è possibile avviare un rapporto empatico e dialogico:

1 - Essere consapevoli dei propri sentimenti e di quelli altrui;

2 - Mostrare empatia e capire le opinioni degli altri;

3 - Affrontare positivamente gli impulsi emotivi;

4 - Considerare obiettivi positivi e fare piani per il loro conseguimento;

5 – Utilizzare abilità sociali positive nell’interazione.

Questi consentono di costruire una salute psichica capace di promuovere sviluppo ed armoniosità all’interno dei nuclei famigliari, così come in qual si voglia contesto educativo e formativo: scuole, mondo del lavoro, gruppo dei pari, etc..

Senza l’ingresso ed il riconoscimento dell’affettività, la persona avrà scarsa adattabilità nel superamento degli ostacoli ed un’altrettanto inadeguatezza e propensione ad apprendere.

45 Elias, M. J. (1999). Educar con inteligencia emocional, Bercellona: Plaza y janès.

Rafae Yus Ramos, riflettendo sul modello espresso da Elias, sintetizza l’intervento emozionale attraverso l’acronimo spagnolo STOPP-SPA (che in italiano diviene SIOPF/SPC), il quale si sviluppa nel seguente modo:

S: Spiegare quali siano i sentimenti in gioco;

I: Individuare il problema all’interno della famiglia;

O: Obiettivi per la risoluzione delle problematiche emozionali;

P: Pensare alle diverse strategie di intervento;

F: Fornire i risultati;

S: Selezionare la soluzione migliore;

P: Pianificare come procedere in previsione del superamento degli ostacoli;

C: Consigliare su come procedere.

All’interno delle ricerche compiute da Elias questo metodo si è rivelato particolarmente adatto a chiarire situazioni di distacco emotivo tra i membri della famiglia, ed a responsabilizzare ed orientare tutti gli interessati verso un’azione maggiormente consapevole.

3.2 Genitorialità consapevole

Negli ultimi anni il concetto di genitorialità ha subito notevoli trasformazioni, aumentando in complessità e dinamicità. Che l’amore sia il principale “strumento” a disposizione della persona per maturare ed evolvere è cosa certa quanto quella che tale sentimento rappresenti il miglior veicolo educativo a disposizione di ogni genitore.

Difatti, se è nota l’espressione di E. Trufaut che ogni uomo “non può fare a meno di amare ed essere amato”, dall’altro lo stesso Aristo-

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