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Calcolosi renale.................................................................. » 535
di Fentolamina. Preferibile l’infusione in una vena di grosso calibro o in cannule centrali. Dosaggio: 0,02 - 0,1- 1,5µg / Kg / min. Adrenalina o Epinefrina Adrenalina f im sc ev 0,5-1 mg. È un α, β1 e β2 stimolante. Contrae i vasi cutanei e splancnici e dilata quelli dei muscoli volontari, aumenta la pressione arteriosa, la frequenza e la gittata cardiaca; 0,5-2 µg diluiti in 100 mL di glucosata al 5%. Dosaggio iniziale 1µg/min e poi 1-10 µg/min. Nella rianimazione 1 mg (corrispondente a 10 mL di una soluzione 1:10.000) ogni 3-5 min (The Med. Letter 1377; 2012). Utile se la pressione sistolitica è < 70 mm Hg nonostante la Dopamina. Le formulazioni in sospensione sono usate per rallentare l’assorbimento cutaneo e non devono mai essere iniettate per via endovenosa. Le formulazioni iniettabili sono da 1 mg/mL (1:1000), 0,1 mL (1:10.000) e 0,5 mg/mL (1:2000). La formulazione inalatoria all’1% (10 mg/mL; 1:200) non deve essere usata ev perché può essere fatale. Utile anche come supporto emodinamico post intervento di bypass e dopo rianimazione per arresto cardiaco (The Med. Letter 1377; 2012).
β agonisti non selettivi
Isoproterenolo Isuprel f 0,2 mg (non in commercio in Italia), Aleudrin cps10 mg e f da 0,2 mg (non in commercio in Italia). È sia β1 stimolante (aumenta quindi la forza di contrazione, la frequenza e la gettata cardiaca) che β2 (determina vasodilatazione che può richiedere un aumento della massa sanguigna). Va protetto dalla luce e rimpiazzato ogni 8 ore. Dosaggio: 0,02-0,1 µg/Kg/min. Abitualmente viene diluita una fiala in 100 mL di glucosata.
Indicazioni
Bradicardia e disturbi della conduzione: blocchi AV e blocchi senoatriali (se i vagolitici falliscono). Tachicardie ventricolari con torsione di punta (in realtà sono anch’esse dei disturbi di conduzione). Shock cardiogeno in assenza di tachicardia elevata e dopo aver reinstaurato un volume ematico efficace. Il suo impiego è particolarmente utile in caso di intensa vasocostrizione periferica e marcata acidosi.
Il suo impiego è oggi ridotto per la disponibilità di farmaci più sicuri. Controindicazioni (oltre a quelle
soprariportate)
ipereccitabilità miocardica e/o tachicardia elevata shock con ipovolemia non compensata disturbi della conduzione da intossicazione digitalica.
β1 selettivi
Dopamina Dopamina f 200-400 mg (uso ospedaliero). È divenuta la catecolamina di scelta nella maggior parte dei casi. L’effetto è in rapporto ai dosaggi. A dosi basse prevale la vasodilatazione renale e splancnica; a dosi più elevate prevale la vasocostrizione periferica. Aumenta la forza di contrazione cardiaca più della Noradrenalina, ma meno dell’Isoproterenolo e dell’adrenalina. Aumenta la pressione arteriosa più dell’Isoproterenolo ma meno della Noradrenalina. È meno tachicardizzante dell’Adrenalina e dell’Isoproterenolo.
Tab. 6.1.1 Dose Effetti predominanti
(The Med. Letter 1377; 2012) < 5 µg/Kg/min effetti dopaminergici, prevale la vasodilatazione renale e splancnica con aumento del filtrato glomerulare ed escrezione di sodio 5-10 µg/Kg/min effetto β adrenergico, aumento dell’inotropismo e del cronotropismo, aumento dell’indice cardiaco e dello stroke volume > 10 µg/Kg/min effetto α adrenergico, aumenta la vasocostrizione