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Asma cronico....................................................................... »

BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO) 34

 Per approfondire Decramer, Lancet 379, 1341; 2012; Drug and Therapeutics Bulletin, BMJ 342, c7207; 2011; Niewoehner, NEJM 362, 1407; 2010 Rappresenta la quarta causa di morte dopo le malattie cardiovascolari, i tumori e le malattie cerebrovascolari (Decramer, Lancet 379, 1341; 2012). È considerata più di una patologia polmonare avendo effetti sulla funzione cardiovascolare, un aumentato rischio di cancro del polmone, di sindrome metabolica, osteoporosi, cachessia e depressione. È una patologia che si può prevenire (Decramer, Lancet 379, 1341; 2012). La causa principale è il fumo di sigaretta (Decramer, Lancet 379, 1341; 2012). Di solito rappresenta lo stadio terminale di 3 diverse malattie:  Asma bronchiale (vedi cap 35)  Enfisema  Bronchite cronica (vedi cap 39 par6).

Aspetti Clinici 34.0.1 NHS http://com4pub.com/qr/?id=295 CDC http://com4pub.com/qr/?id=296

Terapia

La terapia punta a ridurre i sintomi, aumentare la resistenza all’esercizio, migliorare la qualità della vita, ridurre la progressione della malattia, prevenire e trattare le complicanze e le esacerbazioni. Queste ultime possono essere definite moderate, se richiedono solo un trattamento farmacologico con glucocorticoidi o antibiotici, e severe se richiedono il ricovero che può essere gravato dal 10% di mortalità (Aaron, BMJ 349, g5237; 2014). 1. Interruzione del fumo. Il 20% dei fumatori tende a sviluppare la malattia. Più del 90% dei pazienti è o è stato un fumatore e l’astensione assoluta dal fumo è di primaria importanza, essendo l’unica terapia efficace nel modificare la malattia e la più efficace nell’aumentare la sopravvivenza (The Med. Letter 21;2020), infatti il peggioramento annuo è 3 volte più rapido nei fumaAspetti Clinici 34.0.2 tori. La cessazione del fumo rappresen- JAMA http://com4pub.com/qr/?id=297 ta quindi il più importante sistema di JAMA http://com4pub.com/qr/?id=298 prevenzione primario, secondario e terziario (Rennard, Lancet 385, 178; 2015). Il fumo di sigaretta rappresenta un importante fattore di rischio modificabile per molte patologie: raddoppia il rischio di attacco cardiaco, aumenta di 10 volte il rischio di carcinoma polmonare, aumenta di 7 volte il rischio di carcinoma della gola, bocca, esofago, colon, prostata, pancreas, reni, vescica e cervice, triplica il rischio di stroke e di ulcera peptica, aumenta il rischio di osteoporosi e di 2-4 volte il rischio di fratture, aumenta di 4 volte il rischio di infezioni pneumococciche, raddoppia il rischio di cataratte, aumenta il rischio di morbo di Alzheimer, riduce la vita media di 5-8 anni. Dopo i 35 anni per ogni anno in cui si fuma si perdono 3 mesi di aspettativa di vita (Zwar, BMJ 348, f7535; 2014). La sua sospensione dimezza in 5 anni il numero di infarti rispetto ai fumatori. Interrompere di fumare aumenta le aspettative di vita anche se si smette dopo i 65 aa. Sospendere il fumo non è facile. Circa il 40% dei fumatori prova a smettere almeno una volta all’anno; di questi il 3-5 % riesce senza aiuto a non fumare dopo 6-12 mesi. Un consulto medico aumenta la percentuale di successo di due terzi e un trattamento intensivo raddoppia la possibilità di sospensione del fumo (Zwar, BMJ 348, f7535; 2014). L’impiego di alcolici aumenta il rischio di recidive. La riduzione del 50% delle sigarette fumate viene spesso compensata da tirate più profonde, questo non riduce il rischio cardiovascolare e polmonare ma forse riduce del 25% il rischio di sviluppare un tumore polmonare (Hatsukami, Lancet 371, 2027; 2008). Dato che la nicotina è fisicamente e

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