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Pneumotorace spontaneo..................................................... »
3. TONSILLITE E FARINGITE
Aspetti Clinici 39.3.1
Per approfondire Wessels, NEJM 364, 648; 2011 Le faringiti sono per lo più virali mentre l’agente eziologico più frequente nelle tonsilliti è lo streptococco β emolitico del gruppo A (fino al 30% nei bambini e 15% negli adulti) (Weber, Current Therapy 2020).
Acuta
Riposo a letto, dieta leggera e idratante, eventualmen-
JAMA http://com4pub.com/ te analgesici e/o antipiretici (vedi cap 1). Nella magqr/?id=316 gior parte dei casi è autolimitante (Wessels, NEJM 364, 648; 2011). Trattamento di base è il riposo, adeguato apporto idrico e antipiretici (Weber, Current Therapy 2020). In caso di faringite virale, l’obiettivo è il controllo dei sintomi in particolare il dolore. A tal scopo, sono più efficaci i FANS rispetto al paracetamolo (Weber, Current Therapy 2020). Nessuna evidenza sull’efficacia di prodotti di erboristeria. Di qualche utilità i corticosteroidi, il cui uso è però limitato dagli effetti collaterali (Weber, Current Therapy 2020). Antibiotici. Gli attuali test diagnostici sono più rapidi, così, mentre alcuni propongono di trattare tutti i pazienti con una sintomatologia suggestiva di faringite streptococcica, altri propongono di testare tutti quelli con una faringite (Wessels, NEJM 364, 648; 2011), anche sull’evidenza che comunque i sintomi della faringite vanno incontro a miglioramento entro 3-4 gg, e che il ritardo dell’inizio della terapia fino a 9 giorni dall’inizio dei sintomi, non aumenta il rischio di febbre reumatica acuta (Weber, Current Therapy 2018). Va comunque analizzato il contesto locale, gli USA e l’Europa sono sicuramente diversi dall’India dove la prevalenza di febbre reumatica acuta è elevata (Wessels, NEJM 364, 648; 2011). Non è raccomandato intraprendere terapia antibiotica in attesa dell’esame colturale (Weber, Current Therapy 2018), mentre alcuni consigliano, in attesa delle risposte, di impiegare Amoxicillina e in alternativa Eritromicina che, provocando disturbi intestinali, è meno impiegata; una terapia precoce avrebbe 4 vantaggi: più rapida guarigione, prevenzione della suppurazione locale, minore contagiosità e prevenzione della malattia reumatica ma non della glomerulonefrite poststreptococcica (Wessels, NEJM 364, 648; 2011). Tuttavia, se l’esame colturale del tampone faringeo risulta negativo, bisogna sospendere il trattamento antibiotico (Weber, Current Therapy 2018). Penicillina V 40 mg/kg/die suddivisa in 2-3 somministrazioni, per 10 gg è la terapia di scelta (non disponibile in Italia) (Weber, Current Therapy 2020), anche se abitualmente si ha risposta in 24-48h e netto miglioramento in 3-5 gg, (vedi cap 19). Un trattamento incompleto, per es di soli 5 gg, fa scendere l’efficacia dal 100% al 50% aumentando il rischio di resistenze, un trattamento ≤ 3 gg è altamente sconsigliato. Utile anche Penicillina Benzatina 600000 UI im se <27kg, oppure 1,2 Mil U se >27 kg o 2500 U/Kg nei bambini una tantum, indicato soprattutto per coloro che non possono assumere terapia cronica per 10 giorni o in caso di storia personale o familiare di febbre reumatica (non più disponibile in Italia) (Weber, Current Therapy 2020). La penicillina viene generalmente consigliata per il suo spettro d’azione più ristretto, anche se l’Amoxicillina, 50 mg/kg/die suddiviso in 2 somministrazioni, ha un’efficacia analoga. Tra le terapie alternative, in caso di allergia alle penicilline, utili le cefalosporine di prima generazione come Cefalexia 25-50 mg/kg/die in 2 somministrazioni per 10 gg, i nuovi macrolidi, tipo Eritromicina, 20-40 mg/kg suddiviso in 3-4 somministrazioni, per 10 gg (Weber, Current Therapy 2020), o Azitromicina, specialmente nei casi resistenti, alle dosi di 10-12 mg/Kg/die per 5 gg (Weber, Current Therapy 2020), terapia più costosa ma gravata da una percentuale più bassa di recidive. Il Cotrimoxazolo, i chinoloni e le