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Complicanze........................................................................ »
Trapianto di polmone o cuore-polmone con sopravvivenza a 5 anni del 50% (Kiely, BMJ 346: f2028; 2013), ma privo di recidive. Indicato nelle forme severe di ipertensione polmonare idiopatica o nei casi di ipertensione polmonare da tromboembolismo cronico inoperabile e resistente alla terapia medica (Kiely, BMJ 346: f2028; 2013). In caso di cuore polmonare cronico vedi cap 34.
17. MALATTIA POLMONARE INTERSTIZIALE
Per approfondire King, Lancet 378, 1949; 2011, Wallis, BMJ 350, h2072; 2015 È costituita da un eterogeneo gruppo di patologie che hanno in comune un’alveolite o un’infiammazione o la fibrosi del setto interalveolare. Sono almeno 180 le entità caratterizzate da questa patologia e le cause sono le più varie: farmaci (Amiodarone, antineoplastici, sali d’oro ecc), polveri (asbesto, silicio), infezioni da funghi o virus, malattie sistemiche, tipo ARDS, Amiloidosi, Polmonite cronica eosinofila, Sarcoidosi ecc. L’alveolite persistente porta all’obliterazione dei capillari alveolari e alla riorganizzazione del parenchima polmonare con fibrosi irreversibile.
Aspetti Clinici 39.17.1 La Fibrosi polmonare idiopatica è la forma più frequente di malattia interstiziale polmonare a decorso cronico progressivo. La sopravvivenza media è di 3 anni dalla diagnosi e 5 dall’inizio dei sintomi, di solito dopo i 50 anni (The Med. Letter 1457; 2015) Allontanamento dal fumo e da polveri irritanti, terapia antibiotica delle infezioni, eventuale ossigenoterapia OMaR (vedi cap 34). http://com4pub.com/ qr/?id=311 Cortisonici (vedi cap 13). Il Prednisone, 1 mg/Kg/ die per 2 mesi, quindi progressiva riduzione, ottiene risultati positivi nel 60% dei casi, ma frequenti recidive alla sospensione. Immunosoppressori (vedi cap 13) tipo Azatioprina associabile ai cortisonici nei casi che non rispondono. Acetilcisteina ad alte dosi(600 mg tre volte/die) e in associazione ai Cortisonici e all’Azatioprina migliorerebbe i risultati. Il Pirfenidone Esbriet, cps 267 mg, approvato dalle linee guida NICE (Wallis, BMJ 350, h2072; 2015), ha un meccanismo d’azione non chiaro, si ritiene induca una sottoregolazione dei fattori di crescita profibrotici. Effetti collaterali: nausea, incremento degli enzimi epatici e rash cutanei. L’EMA raccomanda un test di funzionalità epatica prima di iniziare un trattamento e successivamente ogni mese per i primi 6 mesi e poi ogni 3 mesi per la durata del trattamento (EMA.europa.eu 2020). Approvato dalla FDA il Nintedanib Ofev cps 100-150 mg, inibitore della tirosin-chinasi che riduce l’attività dei fibrolasti, tra cui il fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF, Vascular Endothelial Growth Factor), il fattore di crescita di derivazione piastrinica (PDGF, Platelet-Derived Growth Factor) e il fattore di crescita dei fibroblasti (FGF, Fibroblast Growth Factor) (The Med. Letter 1457; 2015). L'effetto collaterale più frequente è la diarrea. Il Nintedanib è classificato nella categoria D per l’impiego in gravidanza. Può causare un incremento degli enzimi epatici, per cui potrebbe essere necessario un adeguamento posologico (The Med. Letter 1457; 2015). Penicillamina, Etanercept, Bosentan, Imatinib, Colchicina, Interferon, Interferon g 1b e Relaxin hanno risultati deludenti (King, Lancet 378, 2949; 2011). Promettenti le cellule staminali (King, Lancet 378, 2949; 2011). Trapianto di polmone l’unica terapia che prolunga la vita in fase avanzata, ancora da stabilire il timing appropriato (King, Lancet 378, 2949; 2011) (Wallis, BMJ 350, h2072; 2015); la percentuale di sopravvivenza a cinque anni dal trapianto è di circa il 44% (The Med. Letter 1457; 2015).