dere ogni tipo di azienda, abbiamo cominciato a pensare e a studiare fino ad offrire, rapidamente, il prodotto giusto, dedicato, grazie all’abbinamento fra il ’tradizionale‘ tunnel e un sistema di nebulizzazione con liquido igienizzante. È un impianto semplice che si installa in pochissimo tempo e sanifica persone ma anche mezzi”.
LA SCHEDA
La soddisfazione non è data solo dalla risposta del mercato. “Questo prodotto ha accresciuto la popolarità dell’azienda e ha fatto conoscere la sua affidabilità”.
Fatturato e addetti? “Il fatturato sfiora i 10 milioni con un obiettivo di crescita, costante, del 20% l’anno. I dipendenti sono 54”.
Il mercato: quanto esportate? “Il 50% del prodotto prende la via dell’Australia o di Panama, della Nigeria o di Samoa (l’aeroporto). L’Italia, devo dire, ci sta dando tante risposte positive ma…il mondo è grande e quindi operiamo ovunque c’è spazio”.
Qualche esempio di vostri prodotti di successo? “Il carport fotovoltaico sta avendo grande visibilità anche all’estero: ad esempio Oslo lo ha scelto per la creazione del nuovissimo polo dedicato alla mobilità ecosostenibile. Poi siamo tra i fornitori della famiglia reale britannica. I nostri gazebo vengono utilizzati per le aree-ospitalità dei team di Moto GP e Formula 1, oltre che per allestire eventi come le Olimpiadi”.
Fatturato di 10 milioni e 54 dipendenti La ‘Giulio Barbieri’ è specializzata nella produzione di soluzioni progettuali per esterni in alluminio: dai gazebo professionali per eventi a pergole e vele ombreggianti, tunnel estensibili, carport e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Ha sede nel comune di Poggio Renatico (Ferrara). Conta 10 milioni di fatturato, prodotti da 54 dipendenti. Ha sede negli edifici restaurati di un’antica corte colonica, risalente ai primi anni del ‘900 che sorge all’interno di un podere rurale. Il 50% del fatturato è prodotto per l’estero.
C’è un segreto che spiega il successo della sua azienda? “Anzitutto la visione che abbiamo. Non a caso uso il plurale, perché qui tutti hanno un ruolo, possono e devono intervenire perché fanno parte attiva della squadra. Puntiamo molto su ricerca e sviluppo e il prodotto dev’essere etico nel senso che non può contenere nulla ‘di più’ e dev’essere semplice. Per questo è anche più conveniente”.
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