anche con tutela dell’ambiente. “I clienti ci chiedono l’utilizzo di fibre riciclabili e riciclate, oppure vergini e con certificazione Fsc. Inoltre, come impone il mercato dei consumatori finali, ci domandano garanzie sugli alberi da cui vengono carta e cartone, oltre che la colla da amido di mais e, non ultimo, un inchiostro a base di acqua per la stampa flexografica. Oltre a chiederci, mentre piantumiamo gli alberi della Foresta Schiassi con la quale contribuiamo al rimboschimento, le stesse affidabilità e precisione di sempre”.
Su una gamma di produzioni sempre più ampia. “Progettiamo e produciamo imballi in cartone ondulato di qualsiasi forma, dimensione e colore, per settori che spaziano dall’alimentare all’industriale, dal farmaceutico al meccanico e dal grafico all’elettronico. E lo facciamo, ecosostenibilità a parte, con grande attenzione per l’evoluzione tecnologica, come dimostrano Intelligo, la scatola interconnessa in 4.0, Spazio+, un cartone leggero e sottile al 100% riciclato, ed EcoPro+, il rivestimento interno per imballaggi 100% green”.
Il doppio passaggio generazionale vi ha spinti verso il futuro. “Il segreto è che la seconda e la terza generazione sono nate motivate e, come nel mio caso, si sono formate specificamente per seguire le sorti dell’azienda, mentre ora il passaggio di testimone riguarda le maestranze, tutte locali, collaudate e con un’alta percentuale di donne. Anche se si fatica a trovare figure giovani capaci, oggi puntiamo forte sulle nuove assunzioni e sulla crescita del nostro Laboratorio di qualità e del comparto Ricerca e sviluppo, oltre che sulle acquisizioni in cantiere, perché il nostro sia un futuro all’insegna dell’espansione”.
LA SCHEDA Fatturato 2020 a 8,6 milioni, 19 dipendenti E il 30% delle vendite prende la via dell’export Nato nel 1969 nel solco della precedente attività, legata anch’essa agli imballaggi, del fondatore Giuseppe Schiassi, lo Scatolificio Cartotecnica Schiassi Srl impiega oggi, nella sede principlale da 4mila metri quadrati di Villanova di Castenaso, 19 dipendenti. Sotto la direzione della presidente e amministratore unico Silvia Magnoni, ha sviluppato, nel 2020, ricavi pari a 8,6 milioni di euro (2.6 dei quali oltre confine), in calo, causa Covid, rispetto ai 9,5 milioni del 2019 ma comunque superiori ai 7,8 del 2018. La quota export, invece, supera il 30% delle vendite, grazie in particolare a Russia, Grecia e Romania, mentre l’azienda è stata inserita, per il triennio 2017-2019, fra le 400 realtà nazionali a maggior crescita di fatturato.
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