bi per macchinari specializzati (vibrofinitrici, stabilizzatrici e rulli compressori), e l’altra che punta a innovare le tecnologie per fornire una seconda vita ai materiali di scarto”.
Quando dice ‘innovare’, a che cosa si riferisce di preciso? “Mi riferisco tanto all’alimentazione elettronica, lanciata già nel 2003 e seguita, a distanza di anni, dalla nostra ‘power revolution’ dell’ibrido, quanto ai sistemi di mobilità delle macchine, con i primi frantumatori su carri cingolati, arrivati nel 2005. Nel 2008, invece, è stata la volta di Centauro, il fiore all’occhiello della nostra gamma, che su un unico carro cingolato assembla trituratore, nastro di estrazione, vaglio e deferizzatore magnetico”.
Ricerca e sviluppo che si fanno realtà, quindi. E sul 4.0 quali progressi avete compiuto? “Da tempo i nostri ‘Centauri’ montano sistemi di telemetria per il controllo da remoto, che permettono ai tecnici di gestirli da mobile o tablet e, come vuole la ‘Internet of Things’, farli interagire fra loro. E il digitale, per noi, procede di pari passo con la sostenibilità, visto che tutto questo lo facciamo mantenendo un livello bassissimo (e certificato) di emissioni di particolati”.
Parlando di futuro, invece, dopo un 2020 per nulla tragico, quali sono le prospettive?
LA SCHEDA Sette linee di prodotto e 33 brevetti registrati Dalla fondazione, nel 2001, Cams ha sviluppato 7 linee di prodotto, articolate in 24 modelli e forti di 33 brevetti internazionali registrati, e ha installato più di 1.500 impianti ai quattro angoli del mondo. Circa un quinto del fatturato (9,6 milioni nel 2020, +3,4% sul 2019) l’azienda bolognese da 45 dipendenti lo sviluppa tra Europa, Cina, Egitto, Australia e Stati Uniti. A Castel San Pietro sono stati acquisiti altri 12mila mq di terreno, per edificare altri 3mila mq di stabilimento. La quota dei ricavi investiti in Ricerca e Sviluppo è il 5%.
“Nell’anno della pandemia siamo stati in grado di sopperire al calo della domanda estera con un aumento di quella interna e, per il domani, il calendario prevede il superamento, già da quest’anno, del tetto di 11 milioni di euro di ricavi, il raddoppio della superficie degli impianti produttivi e, non ultima, l’apertura di una sede commerciale ad Atlanta, negli Stati Uniti”.
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