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41 Ivi, pag
sostituito la statuizione sovrana della legge, la cui legittimazione ideale viene assegnata dal popolo ovvero dalle oligarchie politiche. Il fatto stesso che esistano diverse costituzioni, comporta che esistano altrettanti modi di interpretare il governo, e quindi di organizzare il relativo spazio, politico. E dunque non esiste un modo univoco e migliore di altri. Alla pluralità delle indicazioni divine denunciata da Socrate nell‟Eutifrone corrisponde ora il pluralismo delle costituzioni. Ma non è questo il punto decisivo, sia pure alquanto rilevante. Decisiva, invece, è l‟idea che la differenza tra le costituzioni derivi dalla loro forma istituzionale, ossia da una ragione accidentale, e quindi da una determinazione empirica e contingente. Infatti, che siano molti o pochi a comandare non dice nulla della qualità del loro esercizio, e perciò può esistere un buon governo democratico e uno cattivo, una buona oligarchia e un pessimo governo di pochi autocrati. Se dunque la fonte sovrana è stabilita per legge, e viene ossequiata dai cittadini, la costituzione è sempre formalmente idonea. L‟elemento differenziale si sposta sul momento amministrativo, ossia sulla concreta gestione del Potere, legata alla qualità del personale politico in carica, e quindi inevitabilmente su dati psicologici o morali, cioè extra-politici. Ma se noi ricorriamo a dati extra-politici per qualificare un comportamento politico, significa che la struttura istituzionale non è auto-sufficiente, ma deve rifarsi a un complemento di natura esistenziale, che è l‟uomo. E per far sì che l‟uomo coincida il più possibile col modello del cittadino ideale, occorre intervenire per formarlo antropologicamente, ossia per specificare la sua indefinita destinazione naturale nel senso dell‟unica fisionomia politica, funzionale alla vita dello Stato. Lo spazio politico, dunque, come spazio nonnaturale, implica la snaturalizzazione dell‟uomo in direzione della sua specializzazione politica nel senso della formale necessità razionale. La politica, quale correttivo antropologico, si pone all‟opposto della premessa teorica dell‟uomo come zoòn politikon, dal momento appunto che il politikon contraddice la destinazione naturale (informale e spontanea) dell‟uomo, ovvero la sua socievolezza e la sua correlata spontaneità.339 Conseguenza della progressiva politicizzazione della vita
339 “Secondo il pensiero greco, la capacità degli uomini di organizzarsi politicamente non solo è differente, ma è in diretto contrasto con l‟associazione naturale che ha il suo centro nella casa (oikia) e nella famiglia. Il sorgere della città153
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