1 minute read

49 Ivi, pag

Next Article
67 Ivi, pag

67 Ivi, pag

legate funzionalmente alla , si pervenne alla società politica (Gesellschaft), al legame di scopo razionale in vista dell‟, alla filosofica liberazione (futura) dai vincoli di necessità della imperfetta condizione di natura (passata) per vivere finalmente sicut dii. L‟endiadi antropologica aristotelica di e di si costituisce, in questa prospettiva, come la dialettica stessa dell‟esistenza umana, sospesa tra la immanente socialità politica e l‟orizzonte trascendente della parola mitica, alla ricerca perciò di un equilibrio informato alla razionalizzazione sia della rappresentazione religiosa del mondo, che dell‟esistenza mondana come , attraverso una sintesi dei due elementi dialettici in termini di “agire comunicativo” interno all‟orizzonte di senso politico. Il limite insuperabile della dimensione del politico, che rende quell‟orizzonte intrascendibile anche se universale, non risiede nella finitezza, che costituisce tutte le opere umane concepite nel tempo, ma nella intrinseca antinomicità della sfera politica in quanto espressione della dialettica del Logos. E‟ propriamente la rielaborazione in termini razionalistici del Mito a costituire la rappresentazione dialettica dell‟Essere, e dunque la sua proiezione esistenziale in termini oppositivi di amico/nemico, tipici del rapporto politico. Razionalizzazione o universalismo, e politicizzazione o democratismo sono intrinsecamente congiunti al polemos del logos, e dunque alla tensione verso la dissoluzione della storia del mondo umano attraverso la ingiusta risoluzione dell‟un termine dialettico nell‟altro o totalitarismo. Ciò comporta che la stessa “pace” cui tende la razionale , intesa come soluzione del conflitto tra posizioni antitetiche, consista nella risoluzione dell‟un termine nell‟altro, ossia appunto nella “dissoluzione”, a impedire la quale ciascun termine antinomico opera come katechon. Di fronte a questa situazione polemica, la pacificazione contrattuale o quella del terrore leviathanico, non durano, perché non eliminano le ragioni del dissidio, ma solo le rimuovono lasciandole latenti nei rapporti tra le parti. Tali ragioni polemiche sono dovute allo strumento usato dalle parti per stabilire le loro relazioni, quello razionale, il cui dispiegamento sistematico produce un metodo essenzialmente divisivo, stabilito su antitesi ideali reciprocamente esclusive. Ogni volontà di addivenire a un accordo col nemico trasformandolo in amico, ma conservando lo stesso metodo razionale di rapporto tra le parti, cioè la , produrrà ogni volta un‟altra 205

Advertisement

This article is from: