norme e società
IL PNRR e il Piano Straordinario per la Giustizia Marco Marinaro avvocato cassazionista - professore a contratto di “Giustizia sostenibile e ADR” del Dipartimento di Giurisprudenza della LUISS “Guido Carli” di Roma - giudice ausiliario della Corte di Appello di Napoli - mediatore e arbitro || mmarinaro@luiss.it
Essenziale il ricorso agli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, potenziando l’uso dell’arbitrato, della negoziazione assistita e della mediazione
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L’
approvazione del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” segna un momento di svolta per il Paese. La premessa che si legge nel documento mette a nudo come la pandemia di Covid-19 abbia interessato l’economia italiana più di altri Paesi europei: infatti, nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9%, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2. L’Italia è stata colpita prima e più duramente dalla crisi sanitaria: ad oggi risultano registrati oltre 120.000 decessi dovuti al Covid-19, che rendono l’Italia il Paese che ha subìto la maggior perdita di vite nell’UE. In questo contesto, l’Italia emerge come la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del Next Generation EU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il
solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. E l’Italia intende utilizzare appieno anche la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, che per il nostro Paese è stimata in 122,6 miliardi. Il dispositivo RRF richiede agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: si tratta proprio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si articola in sei Missioni e 16 Componenti. Le sei Missioni del Piano sono: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Il Piano è stato predisposto in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU e soddisfa largamente i parametri fissati dai regolamenti europei sulle quote di progetti “verdi” e di-
gitali. Uno dei fattori che viene evidenziato quale limite al potenziale di crescita dell’Italia è la relativa lentezza nella realizzazione di alcune riforme strutturali. Si pensi in particolare alla giustizia civile. Nonostante i progressi degli ultimi anni, persistono ritardi eccessivi: in media sono necessari oltre 500 giorni per concludere un procedimento civile in primo grado. Nel documento il tema della riforma della giustizia viene posto con l’obiettivo di affrontare i nodi strutturali del processo civile e penale e rivedere l’organizzazione degli uffici giudiziari. Con specifico riguardo alla giustizia civile si mira a semplificare il rito processuale, in primo grado e in appello, e si implementa definitivamente il processo telematico. D’altronde, come sottolineato più volte dal presidente Draghi, le raccomandazioni UE (facendo riferimento alle Country Specific Recommendations del 2019 e anche del 2020) riguardano