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EXPAT, talenti fuori confine
Daniele Trimarchi studio Trimarchi daniele@studiotrimarchi.com
Quali aspetti vanno considerati dal datore di lavoro, e dallo stesso manager, prima di accettare la sfida di un impiego prolungato all’estero
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on appena un’azienda raggiunge un certo grado di internazionalizzazione sorge l’esigenza di consolidare la sua posizione sui mercati esteri e, quindi, anche di spostare del personale all’estero per gestire le vendite sul posto oppure per supervisionare una struttura che si occuperà di adattare il prodotto alle esigenze locali. Un lavoratore che viene spostato all'estero per periodi di tempo prolungati viene chiamato Expatriate (o expat). In genere si tratta di manager o quadri che, grazie a determinate skills, e, soprattutto, alla voglia di mettersi in gioco accettano sfide spesso molto formative. Ci sono diversi punti da valutare da parte del datore di lavoro, e anche considerazioni da fare da parte del soggetto incaricato, prima di avventurarsi in un’esperienza all’estero. Vediamo quali passaggi è necessario fare e quali
aspetti analizzare scrupolosamente in maniera preliminare. Per prima cosa bisogna comprendere le voci di costo necessarie nell’assumere un lavoratore expat. Queste possono rappresentare un investimento importante per il datore di lavoro e per questo necessitano di un minimo di pianificazione finanziaria. Il compenso può variare, anche se molto dipende dalla trattativa tra le parti, ma per un profilo con skills i costi potrebbero lievitare anche fino al 300% del relativo contratto in essere sul territorio locale. C’è da tener presente una serie di costi da definire nella fase iniziale come per esempio le eventuali spese di viaggio, vitto e alloggio, ma anche una serie di costi che si possono aggiungere per l’insorgere di imprevisti, come eventuali costi di rimpatrio. Si stima che un incarico ad un expatriate di tre anni potrà costare al datore di lavoro, in media, dal mezzo
milione di euro in su. Il datore di lavoro ha davanti due possibili scelte: puntare su profili che possono vantare una solida esperienza oppure rischiare puntando su profili con caratteristiche molto proattive, ma intraprendendo contestualmente una serie di azioni a supporto. Assumere risorse con la giusta competenza, fornire loro una buona formazione e un corretto orientamento alla cultura straniera durante il periodo all'estero è essenziale. Contestualmente è bene prestare attenzione alle esigenze dei familiari dell'expat al fine di consentirgli di dedicarsi al proprio lavoro serenamente. Gli expat di solito affrontano i loro maggiori problemi in due precisi momenti, per questo si dice che subiscono un andamento a forma di doppia v (W). La prima delle v rappresenta il momento di ingresso nel mercato straniero e la seconda coincide con il momento del rimpatrio al
giugno | luglio 2021
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