5 minute read

Orni-flash

OrniFlash

Loro Parque contribuisce a reintroduzione di sei Ara L a Loro Parque Fundación ha recentemente contribuito alla reintroduzione di sei esemplari di Ara di Buffon dell’Ecuador (Ara ambiguus guayaquilensis) nel loro habitat naturale, un successo che è stato possibile grazie al lavoro della Fondazione Jocotoco e alla collaborazione di altre associazioni e comunità locali. Questa sottospecie è gravemente minacciata e solo 60 esemplari sono stati censiti in natura. Pertanto, l’obiettivo è aumentare questa piccola popolazione e la sua diversità genetica e, quindi, essere in grado di salvare la sottospecie dall’estinzione più che probabile. In questo caso, il rilascio di queste tre coppie nate nel Jambelí Rescue Center ha avuto luogo a Las Balsas, a Santa Elena, perché due esemplari precedentemente reintrodotti erano stati avvistati in quella zona, coesistendo con altri selvatici. Come avviene di solito in questi processi, i sei soggetti sono stati prima sottoposti a una fase di preadattamento, durata più di cinque mesi, nella riserva di Ayampe della Fundación Jocotoco. Lì, i maschi disponevano di localizzatori satellitari per determinare la loro area di distribuzione, i luoghi di riproduzione e alimentazione, ecc. Grazie a questi moderni sistemi di localizzazione satellitare, il tracciamento di queste Ara nella giungla ecuadoriana sta permettendo di ottenere importanti dati scientifici per la protezione non solo di questa sottospecie, ma anche di molti altre tra cui piante, insetti o persino anfibi. Fonte: Ufficio Stampa Loro Parque Fundación

Identificata nuova specie vissuta tra 6 e 9 milioni di anni fa U na nuova specie appartenente agli pteroclidi, una famiglia di uccelli prevalentemente terricoli, vissuta tra 6 e 9 milioni di anni fa è stata identificata da un team di ricercatori dell’Istituto di paleontologia e paleoantropologia dei vertebrati (IVPP) dell’Accademia Cinese delle Scienze. I paleontologi hanno effettuato la scoperta analizzando resti fossili ritrovati nella provincia di Gansu, Cina occidentale. Secondo i ricercatori questa scoperta indica la presenza di habitat aridi nei pressi dei bordi dell’altopiano tibetano mentre quest’ultimo continuava ad innalzarsi a seguito dello scontro tra le due placche tettoniche, quella dell’Asia e quella dell’India. Nello studio, pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution, viene descritta la nuova specie denominata Linxiavis inaquosus. I resti sono rappresentati da un fossile parziale dello scheletro che comunque comprende le parti più importanti del corpo tra cui le spalle, le ossa di entrambe le ali, le vertebre e parte di una zampa. Mancano purtroppo resti della testa. Si tratta in ogni caso di una scoperta molto importante perché è l fossile più completo tra quelli mai scoperti appartenenti al gruppo degli pteroclidi, oltre ad essere il fossile più antico mai individuato di questo gruppo. Gli pteroclidi sono una famiglia a cui oggi appartengono 16 uccelli viventi, appartenenti ai generi Syrrhaptes e Pterocles. Questi uccelli vivono nelle aree più aride dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa e ciò ha lasciato pensare che il luogo dove sono stati ritrovati i resti del Linxiavis inaquosus, situato a oltre 2000 metri sul livello del mare, fosse altrettanto arido durante il periodo in cui è vissuto questo uccello (tardo miocene). Secondo i ricercatori, questi uccelli rifornivano i propri piccoli di acqua trasportandola da zone distanti nelle loro piume. Fonte: https://notiziescientifiche.it/identificata-nuova-specie-di-uccellovissuto-tra-6-e-9-milioni-di-anni-fa-nellaltopiano-tibetano/

OrniFlash

I fenicotteri stringono lunghe amicizie I fenicotteri, secondo un nuovo studio, possono stringere amicizie che durano per anni, denotando una certa complessità delle strutture sociali. È quanto rivelato da uno studio pubblicato sulla rivista Behavioural Processes. Per cinque anni i ricercatori dell’università di Exeter hanno osservato quattro specie di fenicotteri al Wwt Slimbridge Wetland Centre, riserva faunistica vicino a Slimbridge, nella contea inglese di Gloucestershire. Gli scienziati hanno documentato una vasta gamma di legami sociali, dai rapporti monogami, alle amicizie tra esemplari dello stesso sesso e persino la formazione di gruppi di tre o quattro amici intimi. Le abitudini gregarie dei fenicotteri sono note da tempo, sono infatti animali dalla spiccata socialità che vivono abitualmente in stormi molto numerosi. La nuova ricerca ha però scoperto che, nonostante vivano in grandi stormi, i fenicotteri trascorrono costantemente del tempo con specifici “amici”. Non solo, evitano anche deliberatamente alcuni individui, dimostrando di non andare d’accordo con tutti i fenicotteri dello stormo. Proprio come gli esseri umani, sembra che i fenicotteri stringano legami sociali per una serie di ragioni, e queste amicizie durature, hanno ipotizzato gli scienziati, potrebbero essere importanti per la sopravvivenza in natura. Le scoperte dei ricercatori, oltre ad ampliare la nostra conoscenza delle capacità cognitive e sociali dei fenicotteri, aiutandoci ad aggiungere un tassello alla nostra conoscenza degli uccelli, che, come classe, esistono da più di cento milioni di anni, possono essere importanti nella gestione dei fenicotteri in cattività. Fonte: https://www.lifegate.it/persone/news/fenicotteri-stringono-lunghe-amicizie

Gli uccelli che apprendono nuovi comportamenti hanno meno probabilità di estinguersi G li uccelli hanno in vari modi adattato – e ottimizzato – le loro abitudini di sopravvivenza grazie agli umani. Ora un nuovo studio ha scoperto che uccelli in grado di cambiare il loro comportamento hanno meno probabilità di estinguersi di quelli che non si adattano. Questi adattamenti possono includere l’incorporazione di nuovi alimenti nella loro dieta o lo sviluppo di nuove tecniche di caccia, ha affermato un team di ricercatori dell’Università McGill in Canada e CREAF a Barcellona, Spagna, in uno studio pubblicato di recente. Tali comportamenti innovativi sono una misura della “plasticità comportamentale” che è stata a lungo considerata utile nel prevenire l’estinzione. Per testarlo a livello globale, gli scienziati hanno analizzato i rapporti sui nuovi comportamenti tra le specie di uccelli e li hanno confrontati con il livello di rischio per ciascuna specie nella Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Lo studio – interamente pubblicato sulla rivista Ecologia ed evoluzione della natura - include oltre 3.800 nuovi comportamenti tra 8.600 specie di uccelli e ha concluso che il rischio di estinzione diminuisce all’aumentare del numero di nuovi comportamenti. Tuttavia, gli autori hanno sottolineato che l’innovazione può solo proteggere gli uccelli dai cambiamenti nel loro habitat e non dalla caccia eccessiva o dalle minacce da specie invasive. Fonte: https://diconews.com/gli-uccelli-che-apprendono-nuovi-comportamentihanno-meno-probabilita-di-estinguersi-secondo-i-risultati-dello-studio/

This article is from: