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Disobbedire per cambiare una legge sbagliata Ogni spinello fumato, ogni grammo detenuto, ogni pianta coltivata è un atto di disobbedienza, l’atto attraverso il quale possiamo cambiare le cose «Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta». Questa frase è dell’illustre antropologa americana Margaret Mead e dovrebbero mandarla a memoria tutti coloro che reputano impossibile una prossima legalizzazione della cannabis in Italia. Infatti, il divieto cesserà nonostante il Vaticano, la lobby del farmaco, le narcomafie e il benestare di quei rappresentanti politici che, pur sapendo quanto sia inutile e dannoso, si ostinano a sostenere il proibizionismo. Purtroppo non è solo una questione di logica, altrimenti ogni italiano avrebbe 12 · DOLCE VITA · marzo-aprile 2020
Tutti, se ne conoscessero le proprietà, vorrebbero possedere un po' dei fiori più terapeutici al mondo già le sue piante di cannabis sul balcone: tutti, se ne conoscessero le proprietà, vorrebbero possedere un po' dei fiori più terapeutici al mondo. Evidentemente non è neppure una questione di buonsenso, infatti mentre in diversi
Stati nel mondo si legalizza l'uso ricreativo e vengono investiti ingenti capitali nella ricerca e nella produzione di cannabis terapeutica, il governo italiano è talmente cauto che ha previsto la fornitura gratuita di cannabis terapeutica, solo quando le cure convenzionali hanno dato esito negativo. Inoltre l’approvvigionamento viene garantito, salvo esaurimento scorte, solo a pazienti con patologie oncologiche o neurodegenerative particolarmente gravi, e/o con affezioni dolorose acute che superano i 5 punti della scala NRS (Numerical Rating Scale). Così capita spesso che la cannabis venga prescritta solo dopo aver somministrato al paziente farmaci con oppiacei o triptani, entrambi sostanze