ANTIPRO
La caccia alle streghe italiana mentre il mondo normalizza l’approccio alla cannabis A livello internazionale stiamo assistendo a legalizzazioni e depenalizzazioni mentre in Italia si vuole inasprire la guerra alla droga, cosa che ha già ampiamente fallito A livello internazionale si legalizza la cannabis favorendo approcci di normalizzazione nei confronti di questa pianta, mentre in Italia, un unicum in tutto il mondo, inaspriamo la guerra alla droga. In diversi paesi si inizia a ragionare seriamente sulla canapa industriale come risorsa da sfruttare a pieno per contrastare i livelli di CO2 e i cambiamenti climatici, da noi non siamo nemmeno riusciti a regolare la cannabis light, con bassi livelli di THC. Per fortuna nel resto del mondo il futuro è già arrivato e governi civili, che guardano all’interesse dei cittadini invece che al proprio tornaconto elettorale, studiano e mettono in pratica nuove soluzioni che vanno al di là della proibizione, restituendo risorse a stati e cittadini e mettendo in moto politiche virtuose a livello economico, sociale e ambientale, naturalmente grazie alla pianta dai mille utilizzi. OMS Mentre stai leggendo questo articolo, tutti i paesi che fanno parte delle Nazioni Unite si apprestano a votare 30 · DOLCE VITA · marzo-aprile 2020
le raccomandazioni dell’OMS dopo la storica richiesta di riclassificare la cannabis nei trattati internazionali. Con un semplice voto a maggioranza gli stati avranno la possibilità di far passare o meno la riforma che prevede diversi cambiamenti. In gennaio l’Unione Europea ha proposto che i paesi membri dell'UE votino a favore di tre delle sei raccomandazioni. Se venisse adottata dal Consiglio d'Europa, i paesi dell'UE voterebbero in blocco alla sessione CND di Vienna e le tre mozioni che la Commissione sostiene avrebbero maggiori possibilità di essere approvate (segui il nostro sito dolcevitaonline.it per tutti gli aggiornamenti sul tema). USA In USA la cannabis, dove è legale per l’uso ricreativo in 11 stati e in oltre 30 per quello medico, e dove la canapa industriale è stata tolta dalle sostanze controllate a livello federale facendo esplodere le coltivazioni, è il settore che sta creando più posti di lavoro in assoluto. Ad oggi quelli a tempo pieno
sono più di 240mila che diventano più di 340mila considerando l’indotto e quelli part-time. E potrebbero essere molti di più. Secondo New Frontier Data, gruppo di analisti specializzati nel settore, se fosse attiva la legalizzazione ricreativa a livello federale, i posti di lavoro potrebbero essere già oggi 1,46 milioni, per diventare più di 1,6 milioni nel 2025. Un’enorme mole di lavoro che si traduce in miliardi di dollari di tasse, che vengono spesi per attività sociali come borse di studio e case per i senzatetto, o per fare campagne sugli effetti degli stupefacenti. Non solo, perché secondo un recente studio nello stato di Washington, la cannabis legale ha portato a una diminuzione dei reati, delle liti domestiche e dell’uso di armi. Le forze dell’ordine hanno più tempo per dedicarsi ai veri crimini, che infatti diminuiscono. La situazione europea L’Europa potrebbe diventare presto il più grande mercato della cannabis al mondo. Secondo Prohibition Partners, gruppo di analisti indipendenti di settore che hanno da poco rilasciato la quinta