CANNABUSINESS
La cannabis californiana è pronta al boom Dopo un 2019 difficile, per il paese e il settore in generale, ci sono diversi cambiamenti che fanno pensare che la cannabis californiana possa finalmente esplodere per raggiungere il fatturato che gli analisti immaginavano prima della legalizzazione Da almeno 50 anni la California, con il suo epicentro verde che è l’Emerald Triangle, ha il primato per i livelli di produzione di cannabis a livello mondiale. Nonostante un difficile 2019 viste le problematiche di assestamento della legalizzazione del paese e nonostante altri paesi americani e il Canada abbiano provato a toglierle questo primato, le previsioni per questo 2020 dicono che il mercato californiano esploderà. La cannabis in California è completamente legale dal primo gennaio 2018, ma era il lontano 1996 quando divenne il primo paese a legalizzare l’uso medico e la situazione che si è protratta per 22 anni ha bisogno di assestarsi del tutto, tra licenze, nuovi regolamenti e nuove attività, per poter esprimere il suo potenziale. Se all’indomani della legalizzazione gli analisti prevedevano un mercato che a regime avrebbe portato un fatturato di 5 o 6 miliardi di dollari, le vendite nel 2019, secondo i dati pubblicati da Leafly, si sono attestate a 2,03 miliardi, con una diminuzione del 18% rispetto all’anno precedente. 66 · DOLCE VITA · marzo-aprile 2020
Cosa c’è di positivo e cosa di negativo Le notizie negative non mancano: la catena californiana di vendita al dettaglio MedMen ha sofferto di difficoltà finanziarie che hanno portato alle dimissioni del CEO Adam Bierman il 31 gennaio. Caliva di San Jose ha annunciato 200 tagli di posti di lavoro il 4 febbraio, legati alla divisione con il servizio di consegna Eaze che a sua volta ha tagliato 36 dipendenti a novembre. Il leader del settore vape e tinture CannaCraft ha licenziato 40 dipendenti, circa il 16% del personale, a novembre.
Attualmente in California ci sono 600 dispensari legali di cannabis, rispetto ai 13mila negozi che vendono alcol e liquori
Ma il rovescio della medaglia è che il gettito delle accise legali è aumentato del 60,5% su base annua fino a raggiungere i 305,30 milioni di dollari nel 2019 (rispetto ai 190 milioni di dollari del 2018). Ci sono ora più di 600 negozi aperti e servizi di consegna, con una stima di 300 nuovi negozi che dovrebbero aprire nel 2020. Ci sono 5.400 aziende agricole autorizzate, che garantiscono un'adeguata fornitura legale. Non solo, perché se da una parte sono più di 3,2 milioni i californiani di età superiore ai 25 anni che hanno usato cannabis nell'ultimo mese, dall’altra ci sono centinaia di città dove non è ancora nato un dispensario legale, il che significa che c’è ancora un enorme margine di crescita. Per fare un paragone attualmente in California ci sono 600 dispensari legali di cannabis, rispetto ai 13mila negozi che vendono alcol e liquori. Più regole e più tasse In più bisogna dire che l’alta regolamentazione del settore, dopo un ventennio in cui la supervisione normativa era quasi nulla, sta creando diversi problemi. Secondo Leafly infatti i coltivatori di cannabis californiani autorizzati sono