BOTANICA
Nutrire la canapa non è un gioco da ragazzi: linee guida per il grower Sono diverse le variabili che attraverso la nutrizione della pianta influiscono sulla qualità del prodotto. Per il grower un rompicapo da risolvere attraverso la conoscenza e l’esperienza Quando si parla di nutrizione della cannabis ogni grower rivendica di conoscere la migliore combinazione di nutrienti e terricci per le sue adorate creature vegetali. C’è chi preferisce coltivare nel proprio terreno accuratamente nutrito con materiale organico quale letame o residui vegetali, altri coltivano in vaso con terricci altamente selezionati, altri più coraggiosi si affidano all’idroponica e infine vi è l’eterna battaglia tra chi utilizza fertilizzanti inorganici e chi utilizza fertilizzanti biologici organici, magari anche prodotti in casa. Ed è proprio grazie alle diverse “ricette” di nutrizione che si possono indurre diversi effetti sulla pianta come una maggiore produzione di infiorescenze e/o cannabinoidi e terpeni. Chi ha ragione? Difficile dirlo: purtroppo è molto relativo e bisognerebbe va-
lutare attentamente le variabili. Diversi agronomi in senso stretto e soprattutto fisiologi agrari (ricercatori che si occupano nello specifico di come i vari composti chimici si comportano all’interno della pianta) hanno cercato di fornire
La nutrizione deve essere valutata attentamente dal coltivatore caso per caso in base alla varietà di canapa e al suolo
risposte al tema “Nutrizione della cannabis”. I nutrienti altro non sono che le varie sostanze che la pianta assorbe e metabolizza, tra questi si può fare una distinzione tra quelli più assorbiti e quelli meno: • Macronutrienti: azoto (N), fosforo (P), potassio (K). • Mesonutrienti: calcio (Ca), magnesio (Mg), zolfo (S). • Micronutruenti: molibdeno (Mo), cloro (Cl), sodio (Na), ferro (Fe), manganese (Mn), zinco (Zn). • Biostimolanti: acidi umici, zuccheri, amminoacidi e alcuni tipi di fenoli. DOLCE VITA · marzo-aprile 2020 · 69