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L’essenza dell’universo, di Rocco Salerno, di Carmine Chiodo, pag
by Domenico
LA MISTERIOSA ESSENZA DELL’UNIVERSO DI ROCCO SALERNO
di Carmine Chiodo
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CON piacere ricevo e leggo questa nuova e stupenda silloge poetica di Rocco Salerno, poeta molto presente e apprezzato nell’ambito della poesia contemporanea, finissimo esegeta di poesia e ferrato critico letterario. Salerno vive di poesia e nella poesia, ha frequentato e frequenta molti poeti, alcuni famosi, ai quali ha dedicato illuminanti studi monografici, come Dario Bellezza e Dante Maffia. Ma egli ha dato pure ascolto e posto l’attenzione su tantissimi altri del Novecento. Superfluo dire che Salerno è un conoscitore profondo di poesia italiana e straniera appartenente a diverse epoche ed egli nei suoi versi talvolta evoca i poeti amati e diletti, studiati con amore e competenza. Personalmente lo conosco da molto tempo e sempre mi ha attratto la sua personalità, seria, pensosa, equilibrata, in continua sintonia con la vita, con la realtà, con gli ambienti in cui si muove, con gli incontri che ha, con gli amici che frequenta, con le varie circostanze dalla vita, e da tutto ciò che la vita gli offre giorno per giorno ricava versi di poesia intensamente lirica, emotiva, sensibile che invitano il lettore a leggere i suoi versi, la loro dolce musicalità e tenerezza ma anche le punte più aspre, malinconiche, laceranti, disperanti e angoscianti, urlanti, e poi si sa che la vita del poeta, come in genere la vita umana, come suol dirsi, non è tutta rosa e fiori. Da ogni cosa Salerno fa scaturire poesia, che prima di essere pubblicata viene lardellata di molte correzioni. Egli è incontentabile e, come tutte le persone umili ma valide, dà in lettura agli amici le sue cose prima appunto di pubblicarle, per sentire il loro parere ed eventuali consigli e suggerimenti che egli accetta sempre di buon grado. Salerno è riservato ma quando recita o scrive o parla di poesiasalta fuori la sua personalità multiforme, la sua voce diventa un sicuro tramite,con lesue varie inflessioni e soste a farci sentire l’essenza, il bello, il fondo sentimentale e umano che c’ènei versi scritti o recitati. La sua è poesia <<onesta>>, molto onesta, ben lavorata prima interiormente e poi estrinsecata con un linguaggio molto accurato e diretto che corre subito al cuore di chi legge e lo conquistasubito, inondandolo di genuina e sentita poesia.
Anche in questa nuova silloge Salerno si riconferma un poeta originale e che veramente vale la pena leggere; questa volta è un gatto, un gatto speciale che diventa oggetto di grande e profonda e significativa poesia. Salerno è in sintonia con l’universo e con tutto ciò che l’universo contienedi misterioso ma ricco di dolcezza ed essenza come appuntoè in questo gatto che si mostra subito in copertina della silloge ed è ben disegnato da Anna Venanzi.
La silloge è dedicata all’umanissima e gentilissima Rita Agresti e a tutte quelle persone che amano i gatti, creati dall’Onnipotente, e per tal motivo, uno dei tanti motivi, un grande scrittore comeF.M. Dostoevskij, posto come introduzione alla silloge con altri pensieri di altri autori, ha scritto: << Amate gli animali. Dio ha donato loro i rudimentidel pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confrontidegli animali…>>. Tutto
ciò lo troviamo in questa mirabile, affascinante silloge poetica dedicata al gatto claudicante chiamato <<Bambolo>> che ora ha una casa, quella del poeta e della consorte. <<Bambolo >> appartiene alla sua famiglia e ai suoi pensieri: è una sua creatura che accudisce, con cui dialoga e, osservandola, ne resta sempre affascinato ed escono fuori, anzi zampillano versi come i seguenti: <<Tu guardi estasiato./ Io ti chiamo, carezzandoti,/ misteriosa essenza/ specchio dell’Universo/ innocenza perfetta dell’Intelligenza/ su questa landa deserta/ a ventilare l’animo imperfetto/ sublimare i nostri/ fragili momenti/ come battiti eterni>> (“Specchio dell’Universo”), << Appari e scompari/ come volessi fare un gioco,/ come una nuvola nera/ che scompiglia l’esistenza/ e poi-celestiale lembo-/ riporta il sereno,/ la freschezza dell’erba./ Per poi lasciarci ancora una volta/- e chissà quante altre volte-/ come un gioco tormentoso>> (<<Come un gioco>>). Bastano queste due liriche per farci capire e apprezzare tutto il tenore poetico della silloge che riporta anche alcune liriche di altri poeti, dedicate al gatto, e qui si leggono poesie e pensieri di altri autori, cito per esempio i versi di Dario Bellezza, poeta al quale Salerno era legato da fraterna amicizia e a cui ha dedicato studi critici fondamentali; pure Bellezza canta il gatto, i gatti… <<Gatti, occhi/ che m’accogliete al mio ritorno/ velato: occhi perfetti/ dove l’universo scioglie/ un’ultima canzone d’amore>>.
Orbene, Rocco Salerno in questa sua nuova silloge poetica dà prova di essere un autentico e sensibile poeta che va alla ricerca della bellezza, dei sentimenti caldi che possono generare pure i gatti, creature celestiali e divine. A me pare che qui riaffiori una tematica che ricorre un po’in tutta quanta la poesia di Salerno: l’esaltazione della bellezza, dei veri valori umani e sentimentali che si oppongono o fanno dimenticare i valori negativi, le pene, le distonie della vita. L’anima di Salerno qui è squisitamente francescana ma questo sentimento francescano, se così posso dire, si esprime pure in altri luoghi e passi della poesia di Salerno che è una poesia, come pure qui, piena di grazia lirica, luminosa e splendente di bellezza che allieta la vita e si scioglie in un ringraziamento a Dio per aver creato il mondo e tutti quanti i suoi esseri; questi momenti di grazia poetica piena e affascinante si notano nelle definizioni che il poeta dà di Bambolo: <<una stella che di sera s’accende/ e si dilegua nella notte dell’Universo>>; ecco ancora i movimenti, le azioni, il manifestarsi del gatto :<<Quando ti infili fra le gambe/ e agiti beata la coda festaiola/ come volessi dirmi/ che ti sono gradito/ e sei felice>> (<<Anche il mio cuore>>); <<Io ti porgo il cibo/ tu mi dai la vita>> (“In un unico respiro”): versi esemplari e significativi che dicono tutta quanta la calda e benefica sintonia che si è stabilita tra il gatto, assistito materialmente dal poeta e Bambolo che contraccambia dando vita, dando bellezza e voglia di inseguire le cose belle all’uomo, al poeta Salerno, che si bea, si riconcilia con la vita incontrando giorno dopo giorno Bambolo. Il compito delle creature celestiali è appunto questo: farci dimenticare il lordume della vita e aprirci alla bellezza, alla vita, all’amore, alla tenerezza e ai veri sentimenti universali. Bambolo –a voler parafrasare un verso di Salerno -non fa altro che sublimare <<la nostra tumultuosa vita>> ricorrendo alle <<tue divine lusinghe>> (<<Le tue silenziose divine lusinghe>>). Ma prima di chiudere queste mie poche considerazioni su questo libro poetico di Salerno voglio ancora citare alcuni stupendi versi che dicono -a mio parere -tutta quanta la statura eccelsadel poeta Salerno che si esprime con una lingua non paludata, ma naturale, sentita, immediata che va diretta al cuore: <<Amato sosia, non dileguare/ non offuscare questi giorni/ non spezzare questo sogno>>; << Poi, bambino smarrito, ti giri/ e a capo chino ti incammini /per le desolate e spaurite vie/ solo con il tuo respiro>> (“Bambino smarrito”); <<Ritrovo il tuo respiro/ nella fresca erba/ mattutina/ che stilla vita>>. Orbene, ben vengano libri poetici di tal fatta in quanto val la pena leggere perché carichi di vera, autentica e sentita poesia.
Carmine Chiodo
Rocco Salerno, <<Dolce, misteriosa essenza dell’Universo>>, Macabor, Franca Villa Marittima (Cosenza), 2021
QUANDO NON CI SARÒ
Quando non ci sarò chissà quale vento muoverà le mie foglie.