La città dei libri

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Con illustrazioni di CARLO STANGA

DALLA LETTURA ALLA SCRITTURA

DIDATTICA MOTIVANTE E COLLABORATIVA

PENSIERO CRITICO, CREATIVO E VALORIALE

COMPETENZE EMOTIVE

ORIENTAMENTO

AUDIO E VIDEO SUL TUO SMARTPHONE
Sabrina Galasso | Costanza Porro

Unità VIA del GIALLO 1

VIA del GIALLO

TACCUINO DELLA SCRITTURA P. 8

Generi 104
1A | 1B A. Conan Doyle, Uno studio in rosso 1A p. 111 | 1B p. 116 2 A. Christie, Il caso della domestica perfetta e altre storie Parte 1 p. 127 | Parte 2 p. 132 3 G. Simenon, Il defunto signor Gallet Parte 1 p. 141 | Parte 2 p. 147

Il giallo

CITTÀ DIGITALE

Prova d’ascolto

S. Simukka, Una scoperta raccapricciante p. 175

Audiolettura di tutti i brani

Il giallo

Flashcard per il ripasso attivo

Tutto il contenuto di questa unità è disponibile anche in formato liquido

Unità 1 • Via del giallo 105
5 F. Vargas, L’uomo dei cerchi azzurri, p. 167 4 A. Camilleri, Un mese con Montalbano Parte 1 p. 154 | Parte 2 p. 160

Un personaggio misterioso

1. Leggi il testo. Più avanti scoprirai di chi si parla! Mentre parlava, trasse di tasca un metro e una grossa lente d’ingrandimento, rotonda. Armato di quei due strumenti si mise a trotterellare in silenzio per la stanza, fermandosi qua e là e, di quando in quando, inginocchiandosi. Una volta si sdraiò addirittura al suolo. Era così assorto che sembrava essersi dimenticato della nostra presenza. Infatti continuava a parlare da solo, sottovoce, prorompendo di continuo in esclamazioni, sbuffate, fischi e piccole grida di giubilo e di speranza. Mentre lo osservavo, non potevo fare a meno di paragonarlo a un segugio di razza, ben allenato, intento a inseguire la preda. Per più di venti minuti continuò le proprie ricerche misurando con la massima cura la distanza che separava tracce a me invisibili e, di tanto in tanto, applicando il metro alle pareti in un modo incomprensibile. In un punto raccolse con cura dal suolo un mucchietto di polvere grigia e lo ripose in una busta. Infine esaminò con la lente d’ingrandimento la parola scritta sul muro, scrutando minuziosamente ogni lettera. Dopo di che parve soddisfatto e si rimise in tasca il metro e la lente d’ingrandimento.

2. Rifletti su ciò che hai letto e prova a rispondere alle domande. Usa la fantasia!

1. Chi è il personaggio che viene descritto nel brano? Quanti anni immagini che abbia? Che lavoro fa? Dove si trova?

2. Che cosa pensi possa essere accaduto?

3. Chi sta raccontando la storia?

3. Racconta a un tuo compagno o a una tua compagna quello che hai immaginato. Poi, insieme, confrontatevi con tutta la classe.

4. Disegna il personaggio che hai immaginato sul quaderno.

Generi 106 Accendi la mente!

5. Risolvi il rebus e scopri la professione del personaggio misterioso.

6. Abbina le espressioni della colonna di sinistra con i vocaboli corrispondenti della colonna di destra, poi confrontati con un compagno o con una compagna. Le lettere evidenziate, lette in ordine, comporranno il nome del personaggio misterioso. L’esercizio è avviato e inoltre… l’ottava lettera è in regalo!

1 PAVIMENTO SOFFI

2 PICCOLO CUMULO RIPOSE

3 CANE DA CACCIA INGINOCCHIANDOSI

4 TIRÒ FUORI SUOLO

5 CAMMINARE SALTELLANDO SEGUGIO

6 DICENDO CON IMPETO INCOMPRENSIBILE

7 OSSERVANDO CON ATTENZIONE PROROMPENDO

8 K

9 POSANDO LE GINOCCHIA A TERRA MINUZIOSAMENTE

10 MISE A POSTO MUCCHIETTO

11 GIOIA SCRUTANDO

12 INDECIFRABILE TROTTERELLARE

13 IN MODO PRECISO E ATTENTO TRASSE

14 EMISSIONI VIOLENTE DI ARIA O DI VAPORE GIUBILO

Il nome del personaggio è: K

Unità 1 • Via del giallo 107
IN
MENO «TI» MENO «T»

L’investigatore

Quello che hai visto in azione è il più famoso della storia, il celebre personaggio inventato dallo scrittore scozzese Arthur Conan Doyle.

7. Rifletti e rispondi alle domande. Poi confrontati con un compagno o con una compagna.

1. Che cosa fa un investigatore o una investigatrice?

2. Quali problemi si trova, di solito, a dover risolvere?

3. Ti viene in mente qualche celebre investigatore/investigatrice protagonista di libri, film, telefilm?

8. Leggi il testo seguente, poi osserva attentamente l’immagine. Descrivi brevemente quello che vedi e quello che riesci a immaginare. Confrontate le osservazioni in classe.

Il mondo di Sherlock Holmes è la Londra di fine Ottocento, una città in grande crescita, piena di fabbriche e smog. Vi si trovano nuovi edifici monumentali, ma anche vicoli oscuri e pericolosi, avvolti nella nebbia fitta e inquietante prodotta dalle ciminiere delle industrie.

Nella città si aggirano ricchi uomini d’affari e danarosi viaggiatori, ma anche persone poverissime che vivono in quartieri malfamati. Dentro questo scenario di vapori, si consumano ogni giorno crimini terribili che richiedono l’intervento dell’intuitivo detective.

(Le autrici)

9. Di solito un delitto è l’elemento fondante di tutti i racconti gialli. Infatti, fino al momento in cui viene scoperto un crimine, tutto scorre abbastanza tranquillamente. Riflettete su che cos’è un crimine. Confrontatevi in classe e poi scrivetene la definizione.

Generi 108

CONSIGLIATO PERCHÉ…

si assiste con meraviglia all’incredibile capacità di deduzione del maestro dell’investigazione.

Profilo d’autore

1A | 1B Arthur Conan Doyle Uno studio in rosso

Sir Arthur Ignatius Conan Doyle nacque a Edimburgo nel 1859. Sua madre, Mary Doyle, era un’appassionata lettrice e un’eccellente narratrice. Già durante i primi anni di scuola Arthur si rese conto di avere ereditato il talento della madre, spesso infatti si trovava circondato dai compagni e dalle compagne più giovani che ascoltavano estasiati le storie incredibili che inventava per loro. Nonostante l’innato talento artistico, intraprese gli studi di medicina. All’università venne impressionato da uno dei suoi insegnanti, il dottor Joseph Bell, maestro nell’osservazione, nella logica, nella deduzione e nella diagnosi: qualità che ritroviamo nel suo più celebre personaggio, il detective Sherlock Holmes. Terminati gli studi iniziò a lavorare come medico, ma non smise di scrivere. Uno studio in rosso fu il romanzo che lo rese famoso. Morì nel 1930.

Unità 1 • Via del giallo 109
Giallo classico-deduttivo o a enigma Via del giallo

Una lettera per Sherlock Holmes

Sherlock Holmes riceve da parte dell’ispettore Gregson di Scotland Yard una lettera con una richiesta di aiuto. Leggila e svolgi le attività.

Caro signor Holmes, è successo un fatto grave durante la notte, al numero 3 di Lauriston Gardens, nelle adiacenze di Brixton Road. Il nostro uomo di ronda nella via ha visto una luce, verso le due del mattino, in quella casa, che è disabitata. Ha subito sospettato qualcosa di irregolare e ha compiuto un sopralluogo1. Ha trovato la porta aperta e, nella stanza anteriore completamente vuota, ha rinvenuto il cadavere di un signore ben vestito che, dalle carte che aveva in tasca, risulterebbe essere certo Enoch J. Drebber di Cleveland, Ohio, Stati Uniti. Non vi è stata rapina, né esiste alcun indizio2 sul modo con cui quell’uomo ha trovato la morte. Vi sono tracce di sangue nella stanza ma la salma non presenta alcuna ferita. Non riusciamo a capire come sia arrivato in quella casa vuota. Insomma, tutta la faccenda è un autentico rompicapo3. Se ha la possibilità di fare una scappata alla casa di Lauriston Gardens, mi troverà fino alle dodici. Lascio ogni cosa intatta, in attesa di sue notizie. Se non può venire, le fornirò ampi particolari e le sarò infinitamente grato se vorrà cortesemente esprimere la sua opinione in proposito. Cordialmente,

1. Che cosa potrà mai fare l’investigatore Sherlock Holmes in una simile situazione, senza tracce né indizi? A coppie, provate a immaginare a quali strategie potrà applicare.

2. Disegna sul quaderno la scena del delitto.

Generi 110 Accendi la mente!
1. sopralluogo: ispezione di un luogo. 2. indizio: fatto che fa presumere colpevole una determinata persona. 3. rompicapo: enigma di difficile soluzione. (A. Conan Doyle, Uno studio in rosso, Mondadori, Milano 2015)

Arthur Conan Doyle 1A | Ritratto di Sherlock Holmes

È il dottor John H. Watson che racconta. Watson e Sherlock Holmes sono coinquilini e si conoscono poco (anche se in seguito Watson diventerà il più fedele collaboratore di Holmes): attraverso la descrizione dell’investigatore e delle sue abitudini Watson cerca di capire questo uomo così singolare.

Sembrava proprio che non fosse difficile convivere con Holmes. Aveva abitudini tranquille e regolari. Qualche volta passava la giornata al laboratorio chimico; altre volte se ne stava dalla mattina alla sera in sala anatomica e, ogni tanto, faceva lunghissime passeggiate, specialmente nei quartieri più miserabili della città. La sua energia sembrava inesauribile, ma di tanto in tanto, si verificava in lui una sorta di reazione. Allora, per giorni e giorni, se ne stava sul divano del salotto, pronunciando a mala pena qualche monosillabo1 .

La statura di Holmes superava il metro e ottanta ed era tanto magro che sembrava più alto. Aveva gli occhi acuti e penetranti, il naso, affilato e un po’ adunco2, conferiva al viso un’espressione vigile e decisa. Anche il mento quadrato e pronunciato, denotava in lui una salda volontà. Aveva le mani sempre macchiate d’inchiostro e sostanze chimiche, eppure possedeva una strana delicatezza di tatto, come avevo osservato vedendolo manipolare i suoi strani strumenti.

Holmes non studiava Medicina eppure il suo zelo3 per certi studi era straordinario e, il suo sapere, entro certi limiti, era talmente vasto e profondo che spesso mi sbalordiva con le sue osservazioni. Non era possibile che un uomo lavorasse tanto assiduamente e si procurasse nozioni così precise senza avere una meta ben definita. E nessuno si rompe il cervello con minutissimi particolari, a meno che non abbia ottimi motivi per farlo. La sua ignoranza era notevole quanto la sua cultura. Il fatto che un essere civile, in questo nostro diciannovesimo secolo, non sapesse che la Terra

La parte iniziale del brano è interamente dedicata a una minuziosa descrizione del protagonista, Sherlock Holmes, fatta dal suo coinquilino, Watson, che è la voce narrante.

Unità 1 • Via del giallo 111
5 10 15 20 25
1. monosillabo: parola formata da una sola sillaba. 2. adunco: piegato sulla punta come un uncino. 3. zelo: grande impegno.
Audiolettura in 8 lingue

gira intorno al Sole mi pareva così straordinario che stentavo a capacitarmene.

Per qualche settimana non ricevemmo visite. Ma ben presto scoprii che aveva molte conoscenze, e negli strati sociali più svariati. C’era, per esempio, un ometto con la faccia olivastra, i lineamenti che ricordavano il muso del topo e gli occhi nerissimi che mi fu presentato come il signor Lestrade e che venne tre o quattro volte in una sola settimana. Una mattina arrivò una ragazza elegantissima e si fermò per più di mezz’ora a confabulare4 con Holmes. Nello stesso pomeriggio venne un vecchio canuto che aveva l’aria del mercante ebreo e che sembrava molto eccitato. Fu seguito a brevissima distanza da una donna anziana, vestita dimessamente5 .

Un’altra volta vidi arrivare un vecchio dai capelli candidi che ebbe un lungo colloquio con il mio compagno; un’altra volta ancora vidi un facchino della ferrovia, nella sua caratteristica uniforme.

(adatt.

Generi 112
30 35 40
da A. Conan Doyle, Uno studio in rosso, Mondadori, Milano 2015) 4. confabulare: parlottare. 5. dimessamente: umilmente. Sherlock Holmes e Watson, interpretati rispettivamente da Robert Downey Jr. e Jude Law, in una scena di Sherlock Holmes di Guy Ritchie (2009).
Il brano prosegue con un’altra descrizione: qui si presentano personaggi secondari.

COMPRENSIONE

1. Qual è il personaggio principale del racconto?

2. Individua nel testo le informazioni sull’aspetto fisico e sulla personalità di Sherlock Holmes e sintetizzale nella tabella. Aspetto fisico

3.  INVALSI  Abbina il personaggio alle sue caratteristiche e/o alle sue azioni.

1.  Il signor Lestrade

2.  Una ragazza elegantissima

3.  Un vecchio canuto

4.  Una donna anziana

5.  Un vecchio dai capelli candidi

6.  Un facchino della ferrovia

ANALISI

A. si fermò più di mezz’ora

B. sembrava molto eccitato

C. un ometto con la faccia olivastra e gli occhi nerissimi

D. con la sua uniforme

E. ebbe un lungo colloquio con Sherlock Holmes

F. vestita dimessamente

4. Secondo te, quali finalità narrative ha l’elenco dettagliato dei visitatori e delle visitatrici di Sherlock Holmes?

5. Per quale motivo Sherlock Holmes visita i quartieri più miserabili della città (rr. 5-6)?

A.  Per conoscere diverse tipologie di persone.

B.  Perché è un tipo stravagante.

C.  Perché è un tipo molto dinamico.

D.  Per fare opere di bene.

Unità 1 • Via del giallo 113
Carattere

6. Chi è il narratore del brano? È interno o esterno al racconto?

7. Evidenzia le parti descrittive nel testo.

LESSICO

8. Cerca i sinonimi dei seguenti vocaboli, poi scrivi una frase per ogni termine.

1. inesauribile (r. 6):

2. penetranti (r. 11):

3. vigile (r. 13):

4. canuto (r. 37):

RIFLESSIONE

9. IL FILO ROSSO Come definiresti le conoscenze di Sherlock Holmes?

A.  Immense

B.  Ridotte

C.  Selettive

D.  Complete

ESPOSIZIONE ORALE

10. Quali sono le caratteristiche di Sherlock Holmes come investigatore? Esponi oralmente.

PRODUZIONE

11. Immagina un investigatore o un’investigatrice a tua scelta e fanne una descrizione esclusivamente fisica. Usa la fantasia!

Generi 114

Serie TV prodotta nel Regno Unito dal 2010 al 2017 creata da Steven Moffat e Mark Gatiss, con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman. Genere giallo/drammatico.

La serie Tv britannica, Sherlock, rivisita le avventure del detective Sherlock Holmes (Benedict Cumberbatch), affiancato dal suo amico e assistente, il dottor John Watson (Martin Freeman), ambientandole in una Londra moderna e tecnologica.

Le quattro stagioni sono divise in vari episodi liberamente ispirati a molti dei capolavori di Arthur Conan Doyle, come Uno studio in rosso, Uno scandalo in Boemia, I mastini di Baskerville, L’avventura della casa vuota. Il detective più geniale di tutti i tempi si trova calato in un mondo sofisticato, in cui le sue virtù investigative si avvalgono dei più avanzati strumenti dell’era digitale. Gli effetti speciali regalano alle avventure una particolare inquietudine, mentre il personaggio di Sherlock assume il ruolo di genio folle, un po’ fuori dalle righe, così talentuoso da essere inimitabile.

Per avere una prima impressione, potete guardare il trailer cercando su internet: Sherlock / serie tv 2010 / TRAILER ITALIANO.

1. L’aspetto fisico di Sherlock Holmes e di Watson che avevi immaginato corrisponde a quella dei protagonisti della serie o è completamente diversa?

2. Secondo te, i nuovi strumenti tecnologici che l’investigatore utilizza nella serie potenziano il suo metodo di indagine?

3. Dopo aver visto la serie, scrivi una tua breve valutazione sul quaderno, facendo un confronto con i brani dell’antologia letti.

Unità 1 • Via del giallo 115 Salotto TV
Sherlock

B. Un cervello plastico

Il concetto fondamentale delle nuove neuroscienze è che nel corso del tempo il cervello è sempre disposto a “riformarsi” e a “modificarsi”. Il cervello non è una “cosa statica”, non è più considerato un organo rigido, come si riteneva nel passato, ma un organo plastico, capace cioè di modellarsi e rimodellarsi continuamente in seguito alle nostre esperienze. Esse sono “scolpite” nella complessa struttura di connessioni tra neuroni, cioè tra le cellule nervose. L’apprendimento dunque “scolpisce”

il cervello, creandovi in continuazione nuovi, intricati disegni. Il principio “se non lo usi (il cervello), lo perdi” dunque è vero, così come è vero anche l’altro principio: “se lo usi, lo migliori”.

(adatt. da www.neuroscienze.net)

Le coppie hanno qualche minuto per riferire al compagno o alla compagna il contenuto di quello che hanno letto.

Le coppie si riuniscono nei gruppi e leggono la domanda:

Il cervello è come lo immagina Sherlock Holmes?

La classe ha qualche minuto per riflettere, poi ognuno esprime ai compagni e alle compagne le proprie opinioni.

Ogni gruppo elabora un testo, da leggere poi in classe, in cui riporta l’andamento della discussione e l’eventuale opinione dominante.

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE

Istruzioni: 1= livello più basso: male, poco, per nulla…

4= livello più alto: molto bene, tanto

Indica con una X il livello con il quale pensi di aver agito durante le attività1234

Ho compreso bene il compito che mi è stato affidato

Ho lavorato con serietà e impegno

Ho usato le mie conoscenze e abilità

Indicate con una X il livello con il quale IL VOSTRO GRUPPO pensa di aver:1234 lavorato con serietà concluso il lavoro rispettando i tempi concluso il lavoro rispettando le consegne rispettato i ruoli assegnati

Generi 120

IL GIALLO

Che cos’è

Esistono storie che vanno lette tutte d’un fiato, dall’inizio alla fine, e proprio nel finale regalano un senso di soddisfazione. Infatti, nel procedere della storia accade qualcosa di importante: un mistero viene risolto, una persona colpevole è assicurata alla giustizia e il bene trionfa sul male. Leggendo, gradualmente la verità si rivela e tutto ciò che all’inizio appariva confuso viene chiarito nel finale. Poche storie donano lo stesso senso di pace che si prova finendo di leggere un… giallo. In questa unità parleremo proprio di libri gialli. Perché questo nome? Nel 1929 la casa editrice Mondadori ha scelto il giallo come colore di copertina per la sua collana di romanzi polizieschi. Forse perché è un colore che illumina, che fa luce, che fa chiarezza? Qualunque sia stato il motivo della scelta, quella collana ha avuto così tanto successo che in Italia si chiama giallo quel genere di romanzi che negli altri Paesi è detto detective story

Il giallo dunque è un racconto incentrato su un crimine (come un delitto, un rapimento o un furto) o un enigma da risolvere: da questo episodio nasce un’indagine, che può essere condotta dalla polizia, da investigatori e investigatrici privati o da semplici persone appassionate. Nel corso della narrazione vengono alla luce diversi indizi, si aprono false piste o nuovi misteri, i protagonisti e le protagoniste studiano diverse ipotesi, correndo anche dei pericoli, per arrivare alla soluzione finale del caso, che si chiude con il riconoscimento e quasi sempre la cattura della persona colpevole.

Origini e storia

Nel 1841 Edgar Allan Poe pubblica negli Stati Uniti I delitti della Via Morgue, considerato il primo racconto poliziesco con la soluzione di un enigma: il protagonista è August Dupin, un investigatore parigino che traccerà la strada ad altri famosi detective letterari.

Nel 1887 Arthur Conan Doyle crea Sherlock Holmes e il suo aiutante, il dottor Watson: in numerosi romanzi e racconti di grande successo, Sherlock risolve i casi più intricati grazie al metodo deduttivo e a un acume infallibile. Con questo personaggio l’autore stabilisce un punto di riferimento in questo nuovo genere letterario e ispira molti altri scrittori e scrittrici, come l’inglese Agatha Christie, notissima autrice di racconti e romanzi gialli, i cui protagonisti/e risolvono i casi

Unità 1 • Via del giallo 121 Dai testi alla teoria
Percorso
Videolezione

grazie alla loro intelligenza e alla capacità di osservazione e deduzione. Profonda conoscitrice dell’animo umano, Christie combinava il metodo deduttivo a una sottile analisi psicologica. L’anziana Miss Marple e l’investigatore belga Hercule Poirot, protagonisti di decine di titoli, sono famosi nel mondo: possiedono grande spirito di osservazione, perspicacia, riflessione e trasformano le loro piccole “manie” in strumenti di ricerca e di risoluzione dei casi.

Tra i giallisti più celebri ricordiamo lo statunitense Rex Stout, autore delle storie di Nero Wolfe, un detective privato nella New York degli anni Trenta, che presenta diverse analogie con la personalità di Sherlock Holmes.

Il francese Georges Simenon ha creato invece il famoso commissario Maigret, le cui vicende sono ambientate a Parigi: qui l’attenzione dell’autore non ruota intorno al meccanismo perfetto della soluzione del crimine, ma privilegia la vicenda umana che coinvolge vittima e colpevole.

In Italia Andrea Camilleri, creatore del commissario Salvo Montalbano, è un autore contemporaneo di grande successo: nei suoi gialli adotta un linguaggio affascinante, che alterna in maniera equilibrata termini italiani e siciliani. Altra scrittrice contemporanea di fama internazionale è la francese Fred Vargas, con i suoi libri incentrati sulla figura del simpatico e stralunato commissario Adamsberg.

Struttura e caratteristiche

La struttura del giallo generalmente prevede queste tre fasi:

1. un esordio, in cui accade la rottura della situazione iniziale, a causa di un crimine, una sparizione o un delitto: in questa fase vengono anche presentati i personaggi principali;

2. il corpo centrale è l’indagine, un’attività precisa e sistematica di ricerca finalizzata alla scoperta della verità: fanno parte di questo meccanismo la ricerca di indizi, di un movente ed eventualmente dell’arma del delitto, la verifica degli alibi, e la costruzione di ipotesi attraverso osservazioni, deduzioni e verifiche tecniche;

Christie (> p. 125)

Conan Doyle (> p. 109)

122 Generi
1800 1900
del tempo:
Linea
autori e autrici che leggerai
1850

3. un momento finale in cui si arriva alla conclusione dell’indagine, alla soluzione del caso e possibilmente alla cattura della persona colpevole. Non possono mancare colpi di scena e svolte a sorpresa, come per esempio un’improvvisa rivelazione che cambia completamente la visione degli eventi. Altro elemento fondamentale è la suspense, quello stato di ansia e sospensione causato dal succedersi di eventi di cui non si riesce a prevedere la conclusione. Tutti questi espedienti aumentano la tensione narrativa e il coinvolgimento di chi legge.

PERSONAGGI ED ELEMENTI CHIAVE

I personaggi più importanti sono l’investigatore/investigatrice, il/la colpevole, la vittima e i/le vari/e testimoni.

• L’investigatore o l’investigatrice è il protagonista, che indaga e scopre la verità. Può appartenere alle forze dell’ordine, essere un/una detective privato/a oppure una persona qualunque, come un’anziana signora, un ragazzo o una ragazza, che si mette sulle tracce di un assassino o di un criminale. Talvolta l’investigatore o l’investigatrice ha un/una aiutante

• La vittima, la persona che subisce il crimine o viene trovata uccisa, è presente lungo tutto il racconto attraverso le indagini sul suo passato, sulla sua personalità e su eventuali segreti o misteri che la riguardano.

• La persona colpevole generalmente è un personaggio presente nell’intreccio: all’inizio difficilmente è indiziato (sospettato), e l’attenzione di chi legge è dirottata su altri personaggi. Per scoprirla bisogna individuare il movente (motivo delle sue azioni) che l’ha portata al crimine, attraverso la ricerca di indizi (quegli elementi che nel corso dell’indagine diventano prove e portano alla conclusione del caso).

• Nello scenario possono comparire anche dei/delle testimoni, persone che hanno assistito al crimine, hanno intravisto qualcosa o conoscono qualche elemento fondamentale per l’indagine. L’investigatore o l’investigatrice cercano di capire se i vari personaggi hanno un alibi (dimostrazione di non colpevolezza, perché si trovavano in un posto diverso al momento del delitto).

123 Unità 1 • Via del giallo Simenon (> p. 139) Camilleri (> p. 153) Vargas (> p. 165) Simukka (> p. 175) 1900 2000
1950

IL TEMPO E L’AMBIENTAZIONE

I luoghi in cui si svolgono i fatti possono essere ristretti (come un villaggio, un hotel o una nave) oppure più vasti (come una grande città o uno scenario internazionale), ma sempre ben descritti nei dettagli, perché l’ambientazione contribuisce a definire i personaggi e a caratterizzarli, così come l’epoca in cui si svolge il racconto.

LO STILE

Il giallo generalmente è narrato in terza persona: a volte il racconto è in prima persona, e chi narra può essere l’investigatore, l’investigatrice oppure il suo/la sua aiutante (che dà voce anche a curiosità e dubbi di chi legge). Il ritmo della narrazione spesso è incalzante, fatto di periodi brevi e azioni che inducono la suspense e portano al colpo di scena. Le descrizioni sono funzionali all’indagine, e prevalgono le sequenze narrative e i dialoghi.

I SOTTOGENERI

Il giallo può assumere caratteristiche diverse, e in questa unità troverai due sottogeneri:

• il giallo classico-deduttivo o a enigma: il crimine è un fatto compiuto, non viene descritto mentre accade e la soluzione del caso è affidata a logica, osservazione e deduzione;

• il giallo d’azione (o thriller): il crimine avviene nel corso del racconto e chi legge assiste sia alla sua esecuzione che alle indagini dense d’azione. Viene così coinvolto in un clima di tensione crescente.

Il filo rosso – PROFESSIONE DETECTIVE

Nei racconti che leggerai viene data grande importanza e attenzione alle figure degli investigatori e delle investigatrici. Imparerai in quale contesto vivono, in quale epoca e soprattutto quali sono le loro passioni, quali tecniche di indagine usano per giungere alla verità e risolvere il caso. Scoprirai analogie e differenze nei loro metodi e conoscerai le loro personalità e i loro comportamenti. Avrai chiaro il motivo per cui i racconti gialli risultano così appassionanti: creano durante la lettura un piacevole esercizio mentale, una sorta di sfida tra chi scrive e chi legge.

Le sequenze del racconto, lo stile, il contenuto avvincente e il ristabilimento dell’equilibrio nella storia convincono chi legge. L’investigatore/investigatrice che smaschera il/la colpevole soddisfa così il bisogno di giustizia insito in ciascuno/a di noi.

124 Generi
Ripasso attivo

Via del giallo

2

Agatha Christie Il caso della domestica perfetta e altre storie

CONSIGLIATO PERCHÉ…

Giallo

Miss Marple è un personaggio poco convenzionale: dietro all’aspetto rassicurante si cela un’investigatrice infallibile.

Profilo d’autrice

Agatha Christie nacque in Inghilterra nel 1890 in una famiglia dell’alta borghesia, circondata da figure femminili forti e indipendenti. Durante la Prima guerra mondiale, mentre lavorava come infermiera volontaria, scrisse il suo primo romanzo giallo Poirot e il mistero di Styles Court. Nel corso della sua vita viaggiò molto, visitò l’Australia, il Canada, l’Egitto e i Paesi mediorientali. Scrisse più di sessanta romanzi e racconti gialli.

Morì nel 1976.

Unità 1 • Via del giallo 125

Uno strano tipo di detective

1. Miss Marple è la celebre investigatrice uscita dalla penna della giallista Agatha Christie. Osserva con attenzione le immagini e prova a indovinare le caratteristiche di Miss Marple. Che tipo di donna è? Dove vive? Che cosa le piace? Che tipo di abitudini ha? Usa la fantasia! Confrontati con un compagno o con una compagna e insieme scrivetene un breve profilo, poi leggetelo alla classe.

2. A che cosa ti fa pensare il titolo Omicidio su misura? Secondo te esistono omicidi di questo tipo? Quali personaggi potrebbero essere coinvolti in un assassinio di questo genere?

Generi 126 Accendi la mente!

Omicidio su misura

PARTE 1

Nel racconto che segue scoprirai chi è veramente Miss Marple e quale imprevedibile soluzione riesce a trovare per questo caso.

La signorina Politt impugnò il battente e bussò con garbo alla porta del villino. Dopo aver atteso con discrezione, bussò di nuovo. Nel movimento, il pacco che teneva sotto il braccio sinistro si spostò, ed essa se lo riaccomodò. Nel pacco era avvolto il nuovo abito invernale verde della signora Spenlow, pronto per la prova. Dalla mano sinistra della signorina Politt ciondolava una borsa di seta nera, che conteneva un metro a nastro, un puntaspilli e un paio di grosse forbici taglienti.

La signorina Politt era una donna alta e secca. Esitò prima di bussare per la terza volta. Guardando lungo la strada, scorse una figura che s’avvicinava con passo rapido. La signorina Hartnell, una donna gioviale, di cinquantacinque anni, dal viso sciupato, la salutò con la sua abituale voce baritonale1: «Buongiorno, signorina Politt!».

La sarta rispose: «Buongiorno, signorina Hartnell». Aveva una voce fin troppo esile e manierata2. Aveva esordito3 nella vita come cameriera personale di una dama dell’aristocrazia.

«Mi scusi» soggiunse «ma non sa per caso se la signora Spenlow è uscita?»

«Non ne ho la minima idea» rispose la signorina Hartnell.

«Sa, è piuttosto imbarazzante. Dovevo venire oggi pomeriggio a provare il vestito nuovo della signora Spenlow. Alle tre e mezzo, m’aveva detto.»

La signorina Hartnell consultò l’orologio che portava al polso: «Sono passate da poco».

«Già. Ho bussato tre volte, ma pare proprio che non risponda nessuno, e così mi domandavo se forse la signora Spenlow non sia uscita, dimenticandosi l’appuntamento.»

La signorina Hartnell afferrò il battente, lo sbatacchiò contro la porta con un assordante rat-a-tat-tat, e picchiò anche contro l’uscio. Inoltre, gridò con voce stentorea: «Ehi di casa!». Nessuno rispose.

«Non può essere uscita; l’avrei incontrata. Darò un’occhiata attraverso le finestre, e guarderò se c’è segno di vita.»

Scoppiò in una delle sue solite risate gioviali, per far capire che stava scherzando, e gettò uno sguardo superficiale attraverso la più vicina

Unità 1 • Via del giallo 127
5 10 15 20 25 30
1. baritonale: cupa, bassa. 2. manierata: ricercata.
Audiolettura
3. Aveva esordito: aveva cominciato.

vetrata. Tuttavia, per quanto superficiale, quello sguardo raggiunse lo scopo. La signorina Hartnell effettivamente non scorse segno di vita. Al contrario, attraverso la finestra vide la signora Spenlow che giaceva sul tappeto dinanzi al camino... morta.

[…]

Allora la signorina Hartnell raccontava: «Francamente, io ho subito sospettato qualcosa! Era fin troppo calmo. Non pareva minimamente sorpreso. E potete dire quel che credete, ma non è naturale che un uomo, apprendendo la morte della moglie, non mostri nessuna emozione».

Tutti erano d’accordo con quest’affermazione. Anche quelli della polizia erano d’accordo. Consideravano l’impassibilità del signor Spenlow tanto sospetta che, senza frapporre indugi4, vollero appurare in quale situazione l’avesse lasciato la morte della moglie. Quando scoprirono che il denaro della coppia apparteneva alla signora Spenlow, e che i suoi soldi sarebbero andati al marito in virtù di un testamento redatto poco dopo il matrimonio, i loro sospetti divennero più forti che mai.

Miss Marple, l’anziana signorina dal viso dolce – e, secondo taluni, dalla lingua acida – che viveva nella casa accanto alla rettoria5, fu interpellata ben presto, già entro mezz’ora dalla scoperta del delitto. Fu avvicinata dall’agente di polizia Palk: «Se non vi disturbo, avrei alcune domande da porgervi».

«In relazione all’omicidio della signora Spenlow?» domandò Miss Marple.  Palk trasalì. «Posso chiedervi, come ne siete venuta a conoscenza?»

«Il pesce» rispose Miss Marple.

L’agente Palk comprese perfettamente questa spiegazione. Suppose, a ragione, che il garzone del pescivendolo avesse portato la notizia insieme alla cena di Miss Marple.

Miss Marple proseguì in tono tranquillo. «Distesa sul pavimento del salotto, strangolata, magari con un cordoncino molto sottile. A ogni modo, qualunque fosse lo strumento del delitto, esso è stato portato via.»

Miss Marple osservò: «Avete un ago infilato nella giacca».

L’agente Palk si schiarì la gola, assunse un tono ufficiale: «Ho raccolto la deposizione6 del signor Arthur Spenlow, marito della defunta. Il signor Spenlow afferma che alle due e trenta, per quanto può ricordare, ricevette una telefonata di Miss Marple, che gli chiese di recarsi da lei alle tre e un

Generi 128
4. frapporre indugi: attardarsi. 5. rettoria: ufficio del rettore o chiesa non parrocchiale.
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6. deposizione: dichiarazione rilasciata a un giudice.

quarto perché aveva urgenza di parlargli. Ora, madame, questo corrisponde a verità?» «No di certo» rispose Miss Marple.

«Il signor Spenlow ha dichiarato che è venuto qui, come gli era stato chiesto, dopo essere uscito di casa alle tre e dieci; giunto qui, è stato informato dalla cameriera che Miss Marple “non era in casa”.»

«Questo è vero» confermò Miss Marple. «Effettivamente è venuto qui, ma io ero a una riunione dell’Associazione Femminile.»  […]

Il signor Spenlow le era simpatico. Era un uomo piccolo e magro, la sua conversazione era neutra e convenzionale: insomma rappresentava la quintessenza7 della rispettabilità. Pareva strano che fosse venuto a vivere in campagna. Ne aveva confidato il motivo a Miss Marple. «Sin da ragazzino» le aveva detto «progettavo di trasferirmi un giorno in campagna, e di avere un giardino tutto mio. Ho sempre amato i fiori. Sa, mia moglie possedeva un negozio di fiorista; ci siamo conosciuti proprio lì».

Era un uomo tranquillamente metodico. E fu forse a causa di questo suo carattere che la polizia s’interessò a lui, quando la moglie fu trovata assassinata. […]

La defunta signora Spenlow aveva iniziato a lavorare come sguattera in una ricca famiglia. Aveva lasciato quel posto per sposare l’aiutogiardiniere, e insieme avevano aperto un negozio di fiori a Londra. Il negozio aveva prosperato. Non così il giardiniere, che nel giro di breve tempo si era ammalato ed era morto.

La vedova aveva assunto la gestione del negozio, e l’aveva ampliato in modo ambizioso. Il successo le aveva arriso. Poi essa aveva venduto la propria ditta, in cambio di una somma notevole, e s’era risposata... con il signor Spenlow, un gioielliere di mezz’età che aveva ereditato una piccola attività che stentava a decollare. Poco tempo dopo, l’avevano ceduta e si erano stabiliti a St. Mary Mead.

II colonnello Melchett, capo della polizia locale, aveva fatto chiamare l’ispettore Slack.

Slack era un uomo dal carattere positivo: quando aveva preso una decisione, era poi certo che fosse quella esatta. Come in quel momento.

Unità 1 • Via del giallo 129
[…]
«È stato il marito, signore» disse.
7.
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«Lo pensate?»
quintessenza: massimo grado.

«Ne sono assolutamente certo. Vi basta guardarlo in faccia. È colpevole. Non ha mai mostrato un segno di dolore né di emozione. È tornato a casa già sapendo che la moglie era morta. Lui ha deciso freddamente di sbarazzarsi di lei e condurre poi una vita agiata per conto proprio.»

«Sì, penso che potrebbe esser così.»

«Potete giurarci, è andata così. Ha preparato con cura il piano. Ha fatto finta d’aver ricevuto una telefonata...»

Melchett lo interruppe: «Non è stata rintracciata nessuna telefonata?».

«No, signore. Ciò significa che o lui ha mentito, oppure la chiamata è stata effettuata da una cabina telefonica. Gli unici due telefoni pubblici qui in paese sono alla stazione e all’ufficio postale. L’ufficio postale può essere escluso. La signora Blade vede tutte le persone che entrano. La stazione è possibile. Un treno arriva alle due e ventisette, e in quei momenti c’è un po’ di trambusto8. Ma il fatto importante è che lui afferma d’esser stato chiamato da Miss Marple, e questo certamente non è vero. La telefonata non proveniva dalla casa di Miss Marple, che si trovava all’Associazione Femminile.»

«Non trascura la possibilità che il marito sia stato deliberatamente attirato fuori di casa... da qualcuno che voleva assassinare la signora Spenlow?»

«Sta pensando al giovane Ted Gerard, vero, signore? Mi sono occupato di lui, ma quello che mi manca è un movente. Non avrebbe avuto nulla da guadagnarci.»

«Tra parentesi, ha parlato con Miss Marple?»

«Che cosa c’entra lei in questa faccenda, signore?»

«Oh, niente. Ma è al corrente delle voci che circolano, sa. Perché non va a fare quattro chiacchiere con lei? È una donna anziana, ma di spirito molto acuto.»

Slack cambiò argomento. «C’è una cosa che volevo chiedervi, signore. La defunta, come primo lavoro, è stata cameriera in casa di Sir Robert Abercrombie. E lì avvenne quel furto di gioielli, smeraldi che valevano parecchio, il ladro non fu mai arrestato. Ho riesaminato il caso... Dev’essere accaduto nel periodo in cui la Spenlow lavorava lì, anche se allora probabilmente era una ragazzina. Non crede che vi fosse immischiata, signore? Spenlow, lo sa, era uno di quei piccoli gioiellieri, proprio il tipo che avrebbe potuto ricettare9 il bottino.»

Melchett scosse la testa. «Non credo che sia una pista valida. A quell’epoca la donna non conosceva ancora Spenlow. Ricordo il caso.»

(> Il testo continua a p. 132)

(adatt. da A. Christie, Il caso della domestica perfetta e altre storie, Mondadori, Milano 2016)

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8. trambusto: confusione.
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9. ricettare: ricevere o rivendere merce proveniente da un furto.

COMPRENSIONE

1. INVALSI  Evidenzia nel testo le parti da cui si deducono le caratteristiche fisiche e psicologiche dei quattro protagonisti: la signorina Politt, il signor Spenlow, Miss Marple, la signora Spenlow. Riportale sul quaderno in una tabella.

2. L’ispettore Slack si rivolge a Miss Marple perché:

A.  sa che è una donna “molto acuta”.

B.  si fida di lei.

ANALISI

3. Basandovi sulle sequenze lette finora, in coppia provate a fare delle ipotesi sul possibile colpevole.

4.  INVALSI  Indica con quale tipologia di incipit inizia il racconto.

LESSICO

C.  sa che era molto amica della vittima.

D.  sa che dalla sua casa osserva tutto.

5.  INVALSI  Quando la signorina Hartnell si affaccia alla finestra della signorina Spenlow che cosa vede? Come si chiama questa scena?

6. Scrivi due contrari per ognuno dei seguenti termini presenti nel brano.

1. gioviale (r. 10):

2. esile (r. 14):

3. virtù (r. 46):

RIFLESSIONE

7. Cerca di dedurre dal contesto il significato dell’aggettivo stentorea (r. 27).

8. La signorina Spenlow è stesa a terra senza vita, che cosa è successo? Quale è stata la causa del suo decesso secondo te?

A.  Non si è sentita bene.

B.  È inciampata.

C.  Si è suicidata.

D.  È stata uccisa.

9. INVALSI  La presenza della signorina Hartnell alla scoperta del cadavere le fa assumere il ruolo di:

A.  colpevole

B.  testimone

C.  investigatrice

D.  alibi

10. IL FILO ROSSO In base a quanto hai letto, come affronta la sua indagine Miss Marple? Con quali modalità cerca la soluzione al giallo?

PRODUZIONE

11. VERSO L’ESAME  Scrivi sul quaderno almeno cinque righe, immaginando come continua la storia. Poi continua a leggere a p. 132.

Unità 1 • Via del giallo 131

Ogni gruppo, con un Roundtable, scrive in uno spazio ovale un nome, una frase o un concetto che a suo parere ha a che fare con il metodo investigativo di Maigret, e lo collega al rettangolo centrale. Si può ripetere il Round Table un paio di volte, e alla fine chi vuole può liberamente aggiungere altri concetti pertinenti.

Il gruppo decide chi illustra la mappa alla classe. Confrontandosi con la classe si sceglie un titolo che definisca sinteticamente il metodo di Maigret.

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE

Istruzioni: 1= livello più basso: male, poco, per nulla…

4= livello più alto: molto bene, tanto

Indica con una X il livello con il quale pensi di aver agito durante le attività1234

Ho compreso bene il compito che mi è stato affidato

Ho lavorato con serietà e impegno Ho usato le mie conoscenze e abilità

Indicate con una X il livello con il quale IL VOSTRO GRUPPO pensa di aver:1234

lavorato con serietà concluso il lavoro rispettando i tempi concluso il lavoro rispettando le consegne rispettato i ruoli assegnati

SCOPRI IL FINALE

14. Cancella le parole intruse e trova la soluzione del caso. Il signor Gallet è in vacanza realtà un piccolo truffatore vittima che estorce denaro a persone furto ingenue. A sua volta vittima dei ricatti del figlio albero e dell’amante del figlio, decide pistola di uccidersi fingendo un omicidio scoprire per garantire alla moglie la sua assicurazione sulla vita!

Generi 152

del giallo

Andrea Camilleri Un mese con Montalbano

4

CONSIGLIATO PERCHÉ…

i casi risolti dal commissario Montalbano sono molto intriganti e Andrea Camilleri possiede uno stile narrativo unico nel suo genere.

Profilo d’autore

Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle in Sicilia nel 1925. È stato regista, autore teatrale e televisivo, ha scritto racconti e poesie. Ha lavorato alla RAI come sceneggiatore alla produzione del telefilm del Commissario Maigret, per poi dedicarsi alla scrittura di romanzi in tarda età, già in pensione. Le ambientazioni e le atmosfere siciliane, così come il linguaggio italo-siculo dei suoi personaggi, rendono i suoi gialli unici e apprezzatissimi sia Italia sia nel resto del mondo.

Nel 1994 è stato pubblicato il primo romanzo con protagonista Salvo Montalbano, La forma dell’acqua.

Il nome di Montalbano è un omaggio di Camilleri allo scrittore catalano Manuel Vázquez Montalbán, ideatore di un altro celebre investigatore, Pepe Carvalho. È morto a Roma nel 2017.

Unità 1 • Via del giallo 153
Giallo classico-deduttivo o a enigma Via
RACCONTO INTEGRALE

Un commissario in Sicilia

1. Il commissario Montalbano ha quasi 46 anni… Questo è l’unico elemento di descrizione fisica che di lui fornisce il suo autore, Andrea Camilleri. Ma è facile immaginarlo con le sembianze di Luca Zingaretti, l’attore che lo ha interpretato nella celebre serie televisiva. Leggi l’indovinello e prova a capire di che cosa parlerà il brano che ti proporremo.

Indovina indovinello chi ha ucciso i topi nel mare bello? Montalbano va da Pasquano che la soluzione ha in mano.

L’attore Luca Zingaretti in un fotogramma della serie Tv Il commissario Montalbano, regia di Alberto Sironi.

Il topo assassinato

Il commissario Montalbano durante una passeggiata si accorge di qualcosa di strano vicino agli scogli. Inevitabilmente si sente in dovere di indagare. Leggi questo racconto e non ti preoccupare se non capisci qualche parola: sicuramente sei in grado di comprendere il significato del brano!

Erano le dieci del matino1 di una felice giornata dei primi di maggio. Il commissario Montalbano, scoperto che non aveva particolare chiffare in ufficio e visto che il suo vice Mimì Augello, toccato dalla grazia divina, era parso seriamente intenzionato a travagliare, decise che una lunga passiata fino al faro era la meglio che potesse fare. Passò dalla solita putìa di càlia e simenza2, s’accattò un capiente sacchetto di noccioline americane, semi di zucca e ceci abbrustoliti e s’avviò al molo di levante.

Generi 154 Accendi la mente!
5
PARTE 1 1. matino: mattino. 2. putìa di càlia e simenza: bottega che vende ceci abbrustoliti e semi di zucca essicati e salati. Audiolettura

Poco prima d’arrivare al suo scoglio preferito proprio sotto al faro, fu costretto a uno scarto3 improvviso: senza rendersene conto, stava per mettere il piede sopra un grosso sorcio morto. Fatti tre passi, si fermò. Qualcosa, che non sapeva assolutamente spiegarsene il percome e il perché, l’aveva sottilmente squietato. In questo consistevano il suo privilegio e la sua maledizione di sbirro nato: cogliere, a pelle, a vento, a naso, l’anomalia4, il dettaglio macari impercettibile che non quatrava con l’insieme, lo sfaglio5 minimo rispetto all’ordine consueto e prevedibile. Mancavano tre passi allo scoglio in punta al molo, li fece, s’assittò. Rapei6 il sacchetto di plastica con la càlia, ma la sua mano vi rimase dintra immobilizzata. Impossibile fare finta di niente. Nel mondo che il suo occhio inquadrava qualcosa stonava, fora di norma. «E con santa pacienza!» mormorò, arrendendosi alla sua condanna. «Taliàmo.»

A pochi passi ci stava ormeggiato di poppa un grosso peschereccio d’alto mare. Si chiamava San Pietro pescatore ed era di Mazàra del Vallo7. E basta.

E niente. Ma perché allora, acuto, quel senso di disagio? Poi l’occhio gli cadde sul topo morto che per poco non aveva scrafazzato col piede e la vibrazione interna che sentiva aumentò di frequenza. Possibile che la causa del suo malessere fosse un sorcio morto? Quanti se ne vedevano, vivi e morti, di giorno e di notte, dintra al recinto del porto? Che aveva quel sorcio di particolare? Posò il sacchetto di càlia sullo scoglio, si susì8, s’avvicinò al topo, s’acculò per taliàrlo meglio. No, aveva sentito giusto, c’era qualcosa di strammo. Si taliò intorno, vide un pezzetto di gomena9, lo raccolse e con quello maneggiò la carcassa vincendo a stento lo schifo. Come si ammazza generalmente un topo? Col veleno, con un colpo di bastone, con una pietrata. Questo era intatto, solo che gli avevano aperto la pancia con una lama affilatissima e quindi interamente asportato tutte le interiora. Pareva un pesce dopo che è stato ripulito. E l’operazione non doveva essere stata fatta molto tempo prima, il sangue era ancora rosso, in parte non coagulato. Chi è che ha gana d’ammazzare un sorcio squartandolo? Senti un brivido lungo la schiena, una leggerissima scossa elettrica. Maledicendosi, andò allo scoglio, svuotò il sacchetto di plastica trasparente nella tasca della giacca, ci mise dintra il topo aiutandosi con il pezzetto di gomena. Poi avvolse il sacchetto nel giornale che aveva accattato, perché in paìsi non si dicesse che il commissario Montalbano dava oramai numeri e

Unità 1 • Via del giallo 155 10 15 20 25 30 35 40
3. scarto: deviazione, spostamento. 4. anomalia: particolarità, stranezza. 5. sfaglio: scarto improvviso. 6. rapei: prese. 7. Mazàra del Vallo: località della Sicilia occidentale. 8. si susì: si alzò. 9. gomena: corda intrecciata usata per ormeggiare le barche.

se ne andava a spasso con un sorcio morto. Ma quando, oltre il giornale e la plastica, senti il molle del corpo dell’armàlo gli venne di vomitare.

E vomitò.

«Che cavolo vuole? È da quindici giorni che non mi arriva un morto suo!» fece il dottor Pasquano, il medico legale, mentre lo faceva accomodare nel suo ufficio. A saperlo pigliare, Pasquano era buono e caro, ma aveva un carattere impossibile.

Montalbano si sentiva tutto sudato, il difficile veniva ora. Non sapeva da che parte principiare.

«Avrei bisogno di un favore.»

«E figurarsi! Avanti, mi dica, che ho poco tempo.»

«Ecco, dottore, ma prima mi deve promettere di non incazzarsi, altrimenti non le dico niente.»

«E come faccio? Lei vuole un miracolo! Io sono incazzato da matina a síra! E con una premessa simile, io già m’incazzo due volte di più!»

Senza fare parola, il commissario cavò un involto che gli sformava la sacchetta della giacchetta e lo posò sulla scrivania. Pasquano se l’accostò, lo raprì, taliò, addiventò paonazzo. Montalbano s’aspettava un’esplosione invece il dottore si controllò, si susì, gli si avvicinò, gli mise paternamente una mano sulla spalla.

«Ho un collega che è bravissimo. E poi discreto, una tomba. Se vuole, ci andiamo assieme.»

«Un veterinario?» spiò il commissario equivocando.

«Ma no, ma che va pensando!» fece Pasquano sempre più convinto che Montalbano fosse fora di testa. «Uno psichiatra. Si occupa di cose così, stress, esaurimenti nervosi...»

Allora il commissario capì e di subito s’arraggiò.

«Ma lei mi sta pigliando per pazzo?» gridò.

«Ma no, ma no» fece conciliante il dottore. L’atteggiamento di Pasquano fece esasperare il commissario che diede una gran manata sulla scrivania.

«Calmo, tutto s’aggiusta» disse servizievole il dottore. Montalbano si rese conto che se la cosa andava avanti così, da lì sarebbe uscito con la camicia di forza. S’assittò, si passò il fazzoletto sulla fronte.

«Non ho nessun esaurimento nervoso, non sto dando i numeri.

Le domando scusa, è colpa mia se lei è caduto in un equivoco. Facciamo così, io le conto perché le ho portato questo sorcio e poi lei decide se chiamare gli infermieri o no.»

Generi 156
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Il telefono squillò nel bel mezzo di un film di spionaggio con Michael Caine del quale il commissario stava disperatamente cercando di capirci qualcosa.

Taliò istintivamente il ralogio prima di sollevare il microfono, erano le undici di sera.

«Sono Pasquano. È solo in casa?» Aveva una voce da cospiratore.

«Sì.»

«Ho fatto quella cosa.»

«Che ha scoperto?»

«Mah, è molto strammo. L’hanno gasato.»

«Non ho capito, mi scusi.»

«Per ammazzarlo devono avere usato un gas o qualcosa di simile. Dopo gli hanno fatto la laparatomia10.»

Montalbano restò ammammaloccuto.

«Mi pare un sistema complicato per eliminare un...»

«Che le piglia? Perché si scanta tanto a dire chiaramente che ha fatto l’autopsia a un...»

«E ribatte a coppe11! Lo sa sì o no che coi tempi che corrono i nostri telefoni possono essere sotto controllo?»

«E perché?»

«Che ne so, Perché! Lo vada a spiare a loro!»

«Ma a loro chi?»

«A loro, a loro!»

Forse ad essere stressato era il dottor Pasquano, era lui ad aver bisogno dell’amico psichiatra.

«Senta, dottore, ragioni. Macari se ci intercettano e sentono che noi stiamo parlando di un...»

«Ma lei mi vuole rovinare! Non lo capisce che se diciamo apertamente che stiamo parlando di un... di quello che sa lei, loro non ci credono e pensano che stiamo comunicando cifrato? Vagli a spiegare, poi!» Il commissario capì ch’era meglio cangiare argomento.

«Un’informazione, dottore. Un corpo caduto in mare quanto tempo ci mette a riaffiorare?»

«Diciamo quarantott’ore. Ma parliamoci chiaramente, commissario: se lei me ne porta un altro, io vi catafotto tutti e due fora dalla finestra!»

(> Il testo continua a p. 160)

(adatt. da A. Camilleri, Un mese con Montalbano, Sellerio Editore, Palermo 2017)

Unità 1 • Via del giallo 157
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10. laparotomia: apertura della cavità addominale a scopo operativo. 11. E ribatte a coppe!: E insiste!

LESSICO

1. Dopo aver letto il brano, confrontati con un compagno o una compagna. Che cosa pensate del modo in cui è scritto il brano? Avete capito quale dialetto utilizza l’autore? Che effetto provoca l’alternanza di italiano e termini dialettali?

2. Cerca sei parole in dialetto nel testo è per ognuna di esse fai un’ipotesi di significato.

3. Loro non ci credono e pensano che stiamo comunicando cifrato (rr. 108-109): spiega con parole tue che cosa vuol dire comunicazione cifrata.

COMPRENSIONE

4. Evidenzia nelle prime righe del racconto la parte di testo in cui avviene la rottura, il cambiamento rispetto alla situazione iniziale.

5. Che cos’ha di speciale il topo che trova Montalbano? Che idea si fa subito il commissario?

6.  INVALSI  Il dottor Pasquano è uno strano personaggio. Indica se le seguenti informazioni sono vere o false.

1. È un uomo buono. V F

2. Ha un carattere mite. V F

3. Non si arrabbia mai. V F

4. È un uomo burbero. V F

5. È un ottimo medico. V F

6. Usa un linguaggio raffinato. V F

7. Quali timori ha il dottor Pasquano? Perché teme le intercettazioni telefoniche?

Generi 158
1. 2. 3. 4. 5. 6.

ANALISI

8. Rileggete in coppia la parte iniziale del racconto (rr. 8-45). Individuate gli stati d’animo del commissario Montalbano, elencando le sue emozioni. Completate lo schema a raggiera scrivendo uno stato d’animo per ogni raggio e attribuendo a ognuno un colore.

9. Com’è il narratore, esterno o interno? E la focalizzazione?

RIFLESSIONE

10. IL FILO ROSSO Montalbano vive la sua condizione di sbirro come privilegio e maledizione (rr. 12-13). In questo caso avverte proprio un disagio... secondo te che cosa vuol dire?

A.  È troppo curioso.

B.  Non ce la fa a essere indifferente.

C.  È troppo sicuro di sé.

D.  È una deformazione professionale.

11. Nel racconto c’è un momento che si regge su un divertente equivoco. Sottolinealo nel testo e immagina quali espressioni ha potuto assumere Montalbano. Disegna poi sul quaderno una o due vignette che lo rappresentino.

PRODUZIONE

12. Chiudi gli occhi: che cosa farà dopo la telefonata con il dottor Pasquano Montalbano? Prova a immaginarlo e scrivi tre righe. Poi continua la storia, leggendo il brano a p. 160.

Unità 1 • Via del giallo 159

Il topo assassinato

(> Continua qui il testo da p. 157)

Non arriniscì a pigliare sonno.

Alle sei del matino, lavato e vestito, telefonò al suo vice Mimì Augello.

«Mimì? Montalbano sono.»

«Che fù? Che successe? Ma che minchia d’ora è?»

«Mimì, non fare domande. Se mi fai ancora una domanda, quando ti vedo in commissariato, ti spacco i denti. Chiaro?»

«Sì.»

«Tu qualche volta vai a pescare?»

«Si.»

«Ce l’hai un coppo da prestarmi?»

Silenzio totale. La linea non era caduta perché sentiva distintamente il respiro di Augello.

«Perché non rispondi?»

«Perché dovrei farti una domanda.»

«Va bene, falla. Ma una sola.»

«Non ho capito che cosa intendi per coppo. Un cartoccio?»

«Un coppo, una retina, quella che usate voi pescatori.»

«Ah! Ma io non ne ho, non l’adopero. O meglio, ne ho uno.»

«Ce l’hai o non ce l’hai?»

«Sì, ma è una cosa da picciliddri, l’ha lasciato qui mio nipote quando è venuto per i bagni.»

«Non ha importanza, prestamelo. Tra mezz’ora sono sotto casa tua.»

Era atterrito dall’idea che qualcuno del paìsi potesse vederlo col coppo posato per terra e un binocolo da teatro in mano intento a scrutare, proprio in cima al molo, non l’orizzonte, ma gli scogli che stavano sotto a lui. Fortunatamente non c’era nessuno in vista, il San Pietro pescatore aveva salpato. Poco dopo capì che c’era qualcosa che non funzionava, che avrebbe reso inutile la sua ricerca. Volle farne la prova, pigliò un biglietto di treno che gli era rimasto in sacchetta chissà da quanto tempo e lo gettò in acqua. Lentissima ma decisa la carta principiò a dirigersi all’opposto degli scogli, verso l’imboccatura del porto. La corrente era contraria, a quest’ora aveva già portato lontano qualsiasi cosa fosse affiorata di primo matino. Poteva

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PARTE

tornarsene narrè1 col coppo di picciliddro in mano? Decise d’ammucciarlo tra gli scogli, poi avrebbe detto a Mimì Augello d’andarselo a ripigliare. Si calò cautamente in mezzo agli scogli, rischiando di scivolare sul lippo2 verdastro e andare a cadere in acqua. Mentre stava accussì chinato per scegliere il posto migliore, vide un’altra carcassa di topo, incastrata tra due spunzoni. Usando il coppo, riuscì a ricuperarla dopo una mezz’ora abbondante di travaglio e di santioni. L’esaminò attentamente: macari a questo avevano fatto la laparatomia.

Rigettò il topo in mare, non aveva gana di portarlo a Pasquano, d’affrontare un altro suo liscebusso3

Invece di tornarsene in ufficio, era ancora troppo presto, s’assittò e si mise a ragionarci. Al novantanove virgola novantanove per cento, macari il secondo sorce era morto gasato. Perché usare il gas? Si spiò. La risposta gli venne quasi subito: perché c’era la certezza che il gas avrebbe funzionato meglio, usando un bastone o una pietra si correva il rischio che qualche sorce riuscisse a scapottarsela, macari ferito. E per questa stessa ragione non potevano usare veleno per topi; il sorcio, col veleno in corpo, tende a nascondersi, ad andare a morire lontano. Chi li ammazzava aveva bisogno che i sorci restassero tutti nel posto dove erano morti. E perché? Anche questa risposta gli venne facile: per poter aprire loro la pancia e tirarne fora quello che gli avevano fatto mangiare. Ma come facevano a convincere i sorci a riunirsi tutti in uno stesso posto? Avevano scritturato il pifferaio di Hamelin, quello che col suono del suo strumento si faceva venire appresso i topi?

Fu a questo punto del ragionamento che vide un pescatore di canna raggiungere il suo posto e prepararsi per la pesca. Si susì, gli si avvicinò.

«Buongiorno, commissario.»

«Buongiorno, signor Abate. Avrei una preghiera.»

«Agli ordini.»

«Aieri avrà notato che qua c’era attraccato un motopeschereccio di Mazàra.»

«II San Pietro pescatore, sì.»

«Viene spesso a Vigàta?»

«Diciamo due volte al mese. Mi consente una libertà?»

«Ma certo.»

«Mi avevano detto che lei era uno sbirro bravo. Ora lei me ne sta dando la prova.»

«Perché mi dice questo?»

«Perché lei ha già scoperto quello che fanno gli òmini di quel peschereccio.»

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1. narrè: indietro. 2. lippo: muschio.
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3. liscebusso: sfuriata.

Non fece però nessuna domanda, esibì un sorrisetto furbo e fece un gesto come a dire che ancora doveva nascere chi sarebbe stato capace di fotterlo. «Questi cornuti del peschereccio» spiegò Abate «fregano i loro compagni di cooperativa. L’obbligo loro sarebbe di sbarcare il pescato a Mazàra e metterlo assieme a quello degli altri che fanno parte della cooperativa. C’è chi ha pescato di meno e chi di più, ma non importa, tutto va a monte. Mi spiegai?»

«Benissimo.»

«Questi invece, prima di andare a Mazàra, si fermano a Vigàta e si vendono metà del pescato a gente di qua che arriva col camion frigorifero. E così ci hanno un guadagno doppio: qua il pesce glielo pagano più caro, a Mazàra il poco pescato che dichiarano d’avere fatto viene compensato da quello dei compagni. Grandissimi cornuti, sono.» Il commissario ne convenne. «Questo è un gioco vecchio» disse «si chiama fotti-compagno.» Risero.

Otto giorni appresso, che ancora non faceva luce, il San Pietro pescatore attraccò al molo di Vigàta. Ad aspettarlo c’era un carro frigorifero anonimo, senza nome della ditta scritto sulla fiancata. Venne stipato di cassette di pesce e se ne partì. Manco mezz’ora dopo, il motopeschereccio salpò e niscì dal porto. Sulla strada di Caltanissetta il carro frigorifero venne fermato da una pattuglia della Guardia di Finanza per quello che in principio parse un normalissimo controllo.

Alla guida, dalla patente, risultò esserci un tale Filippo Ribèca, pregiudicato, ma dotato di documenti in regola. Macari in regola era la bolla d’accompagnamento del carico.

«Allora, posso andare?» spiò con un sorriso Filippo Ribèca levando il freno a mano.

«No.» disse il capopattuglia «Accosta di lato e aspetta».

Ríbèca, santiando, obbedì mentre veniva dai finanzieri eseguito un altro controllo su un camion che trasportava verdura. Questo secondo controllo fu lungo e minuziosissimo, tanto che Ribèca scindì dalla cabina e s’addrumò una sigaretta. Era evidentemente nirbùso.

Appena vide fermare un altro camion, carico questo di laterizi4, non ce la fece più. S’avvicinò al capopattuglia.

«Ma insomma, posso andarmene o no?»

«No.»

«E perché?»

«Perché mi spercia così» disse il capopattuglia, seguendo in tutto e per

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4. laterizi: mattoni.

tutto le istruzioni che il tenente gli aveva dato. Ribèca ci cascò e siccome era omo violento si gettò sul capopattuglia dandogli un cazzotto sul petto. Venne immediatamente arrestato per oltraggio e resistenza. Alla perquisizione nella caserma dintra a una sacchetta dei pantaloni gli trovarono una bustina di velluto. E dintra alla bustina di velluto, diamanti per centinaia di milioni. Il tenente della Guardia di Finanza s’affrettò a telefonare a Montalbano. «Complimenti, commissario. Aveva visto giusto. Un originale sistema di riciclaggio. Ora andiamo a Mazàra, a pigliare quelli del San Pietro. Vuol venire con noi?»

Il marchingegno era geniale e semplice. Il San Pietro pescatore salpava da Mazàra dotato di una gabbia con dintra una ventina di sorci affamati. Al largo, la gabbia veniva accostata all’imboccatura di un contenitore di zinco diviso in due scomparti e lì, nel primo scomparto, restavano liberi d’azzannarsi tra di loro. Poi il peschereccio veniva raggiunto, al largo della Libia, da un motoscafo d’alto mare e la persona incaricata dava al comandante del peschereccio la bustina di velluto con dintra i diamanti. A questo punto ogni diamante veniva impastato all’interno di una pallina di cacio rancido. Le palline erano lasciate cadere, da un’apertura del tetto, nel secondo scomparto del contenitore. Quindi si sollevava la paretina di metallo che divideva i due scomparti. I topi, affamati, inghiottivano tutto.

Dopo che avevano mangiato (assai poco, qui consisteva il segreto) erano rimessi in libertà. Se ne restavano a fare tutto quello che volevano nei due giorni che il peschereccio passava a pescare: un controllo usuale della Finanza non avrebbe scoperto niente d’anormale. Prima di dirigere su Vigàta, si riempiva di cacio il secondo scomparto e i sorci s’abbuffavano mentre morivano gasati con una bombola di metano collegata al contenitore. In vista del porto, i sorci, oramai morti, venivano scannati, i diamanti ricuperati e consegnati a chi doveva portarli altrove.

La vera conclusione di tutta la storia fu che Montalbano non arriniscì più a mangiare cacio per almeno un mese: ogni volta, portandosi il boccone alle labbra, gli tornavano in testa i sorci e gli si stringeva la bocca dello stomaco.

(adatt. da A. Camilleri, Un mese con Montalbano, Sellerio Editore, Palermo 2017)

LESSICO

1. Quale metodo si può usare, secondo te, per scoprire il significato delle parole in dialetto?

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COMPRENSIONE

2. Scrivi se le seguenti frasi sono vere (V) o false (F).

1. Il motopeschereccio era partito da Palermo.

2. I topi venivano caricati nella stiva dell’imbarcazione in alto mare. V F

3. I trafficanti caricavano sulla nave dei diamanti.

4. I diamanti venivano camuffati con del formaggio.

5. I topi affamati mangiavano le scorte di cibo della nave.

6. Dieci giorno dopo, il San Pietro pescatore attraccò al molo di Vigata.

7. Dentro i pantaloni di Ribèca venne trovata una bustina di velluto. V F

8. Alla fine del viaggio i topi venivano gasati e uccisi per recuperare i diamanti.

ANALISI

3. Invece di tornare in ufficio, il commissario si mette a pensare (rr. 43-55). Nel suo ragionamento intuisce che:

• i topi non potevano essere colpiti

• i topi non potevano essere

• i topi dovevano rimanere, per qualche motivo,

4. La vicenda è narrata:

A.  per accenni.

B.  in ogni suo particolare.

5. Evidenzia nel testo tutte le espressioni più importanti che si riferiscono al tempo della storia e rispondi alla domanda: quanto dura la vicenda?

6. Sottolinea la conclusione del racconto e rifletti: di che tipo di finale si tratta? Aperto, chiuso o a sorpresa?

RIFLESSIONE

7. IL FILO ROSSO Quale approccio ha Montalbano nei confronti di questo caso?

PRODUZIONE

8. Scegli un estratto di circa 20 righe dal brano che hai appena letto e prova a riscriverlo tutto in italiano. Poi in classe confrontate il testo scritto in italiano e il testo scritto in dialetto, discutendo l’efficacia di ciascuno.

9.  VERSO L’ESAME  Sul quaderno, prova ad aggiungere qualche particolare descrittivo all’aspetto fisico del personaggio di Montalbano: che cosa indossava quando telefonò al suo vice Mimì Augello, se era appena sbarbato…

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La dei

Letteratura

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Unità 3 SEICENTO E SETTECENTO

Unità 3 • Seicentoe Settecento 180

CITTÀ DIGITALE

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La scienza e gli esperimenti

Il Seicento è il secolo in cui nasce la scienza moderna. In particolare grazie a Galileo Galilei compare il metodo scientifico sperimentale, su cui si basa ancora oggi la scienza.

Prova a realizzare l’esperimento descritto di seguito. Confronta i risultati in classe.

COSTRUIAMO I COLORI

Strumenti

• 3 bicchieri trasparenti

• 2 colori primari a tempera (blu e giallo)

• carta da cucina

Procedimento

1. Riempi i tre bicchieri di acqua.

2. Aggiungi in un bicchiere un po’ di tempera gialla, mescolandola con l’acqua. Fai un altro bicchiere con la tempera blu. Il terzo bicchiere rimarrà solo con l’acqua.

3. Strappa due strisce di carta da cucina abbastanza lunghe.

4. Arrotola le strisce per il lungo in modo da formare dei tubicini di carta.

Prova tu!

Prova adesso a ripetere l’esperimento cambiando i colori di partenza e segna i risultati qui sotto.

Giallo + Rosso = ……

Rosso + Blu = …….

5. Ora collega i bicchieri con le strisce: una striscia avrà un’estremità nel bicchiere blu e una in quello solo con l’acqua; l’altra un’estremità nel bicchiere giallo e l’altra in quello solo con l’acqua.

6. Osserva cosa succede: i colori salgono lungo le strisce di carta e si mescolano nel bicchiere centrale, il cui liquido sarà ora diventato verde.

Unità 3 • Seicentoe Settecento 182 Accendi la mente

Il concetto di “rivoluzione”

1. Che cos’è una “rivoluzione”? Che cosa significa questo termine? Quali possono essere le rivoluzioni di oggi? Rifletti e prova a rispondere.

2. Intervistate persone di età diverse: una ragazza o un ragazzo, una persona di mezza età, una persona anziana. Qual è stato per loro l’atto più rivoluzionario che hanno visto o che hanno immaginato?

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Il contesto storico e culturale

Il SEICENTO è un secolo di inquietudini e incertezze. La popolazione europea diminuisce a causa di numerose guerre e della grave epidemia di peste scoppiata in Europa centrale (1630). Questi eventi causano una crisi economica che impoverisce profondamente ampie fasce di popolazione. Si accentua il controllo e la censura della Chiesa cattolica, con il suo Indice dei libri proibiti.

È anche un secolo di cambiamenti, politici e culturali. In Francia si afferma la monarchia assoluta con la salita al trono di Luigi XIV (il Re Sole).

In Inghilterra, dopo una guerra civile, nasce la prima monarchia costituzionale e parlamentare.

Nell’arte si afferma il Barocco e in Spagna nasce il romanzo moderno con il Don Chiscotte di Cervantes. Grazie alle osservazioni di Galileo, nasce la scienza moderna.

Linea del tempo

LETTERATURA

1600 William Shakespeare scrive Amleto

1605 Miguel de Cervantes pubblica la prima parte del Don Chisciotte della Mancia

1610 Galilei espone le sue teorie nel Sidereus Nuncius > p. 201

1612 prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca

1632 viene pubblicato da Galilei il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano

1689 Bill of Rights in Inghilterra

1618 comincia la Guerra dei Trent’anni

1629 epidemia di peste bubbonica in Italia

1600

1604 Caravaggio dipinge la Morte della Vergine

1607 Claudio Monteverdi compone in musica L’Orfeo

1609 Giovanni Keplero pubblica l’Astronomia nova

1661 inizia l’assolutismo di Luigi XIV in Francia

1648 Pace di Vestfalia: fine della guerra dei Trent’anni

1633 Galilei, processato dalla Chiesa, dovrà rinnegare le sue teorie scientifiche

1650

1664 viene rappresentato sul palcoscenico il Tartuffo di Jean Baptiste Molière.

1687 Newton definisce la legge della gravitazione universale

Unità 3 • Seicentoe Settecento 184
E
STORIA ARTE, SCIENZA
TECNOLOGIA

Il SETTECENTO è il secolo delle rivoluzioni Dalla Francia si diffondono nel resto d’Europa le idee illuministe, che esaltano l’uso della ragione come strumento per conoscere la realtà e costruire un mondo migliore. Questo nuovo atteggiamento influenzerà ogni ambito della vita sociale, da quello politico (con i sovrani illuminati) a quello culturale e religioso. Le nuove idee illuministe arrivano anche in Italia, soprattutto in Lombardia, dove vengono rielaborate da intellettuali e scrittori come Cesare Beccaria e Giuseppe Parini. In Francia, gli ideali illuministici di libertà, uguaglianza e fratellanza portano alla Rivoluzione francese (1789). Pochi anni prima le colonie d’America si erano ribellate alla madrepatria nella Rivoluzione americana (1776), dichiarandosi indipendenti. Un’altra rivoluzione, questa volta economica, segna il secolo: la Rivoluzione industriale, che parte dal Regno Unito per diffondersi in tutta Europa.

1763

1748

1776

1789

1725

1786 inizia il successo mozartiano de Le nozze di Figaro, opera su libretto italiano

185 Il contesto storico e culturale
1752 Goldoni scrive La locandiera > p. 219 1763 Parini pubblica la prima parte de Il Giorno > p. 208 Voltaire pubblica il Trattato sulla tolleranza 1792 in Francia viene proclamata la Repubblica Trattato di Aquisgrana vengono pubblicati i concerti le Stagioni di Antonio Vivaldi 1764 Cesare Beccaria pubblica Dei delitti e delle pene con la presa della Bastiglia inizia la Rivoluzione francese Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America 1703 Johann Sebastian Bach diventa organista di corte a Weimar 1769 James Watt inventa la macchina a vapore
1700 1750 1800
1748 si avviano, dopo gli scavi di Ercolano, gli scavi di Pompei 1751 inizio della pubblicazione dell’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert

Il Seicento

Il XVII secolo è teatro di molte guerre sanguinose, di cui quella più lunga e tormentata è la Guerra dei Trent’anni: inizia nel 1618 come guerra religiosa tra cattolici e protestanti, ma diventa poi anche scontro politico per il predominio in Europa. Termina nel 1648 con la pace di Vestfalia, che stabilisce nuovi equilibri politici: la Francia ne esce rafforzata, la Spagna indebolita, il Sacro romano impero germanico perde parte del suo territorio, con l’indipendenza dell’Olanda.

Le nuove rotte commerciali sull’Atlantico favoriscono lo sviluppo della borghesia in Olanda, Francia e Inghilterra, mentre causano una grave crisi economica nei Paesi mediterranei (Spagna e Italia). A questo si aggiunge lo scoppio di carestie ed epidemie, la più violenta delle quali è la peste bubbonica, che si diffonde in Italia tra il 1629 e il 1633.

TRA ASSOLUTISMO FRANCESE E COSTITUZIONE INGLESE

In Francia s’impone l’assolutismo: il re Luigi XIV concentra nelle sue mani tutto il potere legislativo, esecutivo e giudiziario ed è libero da ogni vincolo di legge.

In Inghilterra, invece, si assiste al fenomeno opposto: dopo la Gloriosa Rivoluzione il nuovo sovrano Guglielmo d’Orange giura di rispettare il Bill of Rights (la Dichiarazione dei diritti) e nasce la monarchia costituzionale, in cui il potere legislativo viene affidato al Parlamento, mentre il re mantiene quello esecutivo.

LA NUOVA SCIENZA

Nel Seicento si assiste a una profonda trasformazione del pensiero scientifico. Nel secolo precedente Niccolò Copernico aveva posto le basi per questo cambiamento, formulando la teoria eliocentrica copernicana: la Terra non è immobile al centro dell’Universo, ma gira intorno al Sole. Tutto questo viene confermato dallo scienziato italiano Galileo Galilei, il padre del metodo scientifico sperimentale: ogni teoria scientifica deve partire dall’osservazione di un fenomeno, a cui segue la formulazione di un’ipotesi e la dimostrazione tramite un esperimento riproducibile. Galilei stesso conferma la teoria di Copernico puntando un cannocchiale verso il cielo e inventando così, con lenti modificate, il telescopio con cui osserva il cielo e le stelle. Inoltre, afferma l’autonomia della scienza e degli scienziati rispetto a qualunque teoria, vincolo o religione. Questa presa di posizione non piacerà alla Chiesa cattolica, che accuserà lo scienziato di eresia e lo costringerà ad abiurare, cioè a rinunciare alle sue teorie.

Unità 3 • Seicentoe Settecento 186

LA MERAVIGLIA NELL’ARTE: IL BAROCCO

Il progresso nella scienza ha però un risvolto negativo: la Terra e l’essere umano non sono più al centro del mondo, come era nell’Umanesimo e nel Cinquecento. Tutto diventa piccolo e insignificante di fronte all’immensità dell’Universo. Questo, unito alle guerre, alla censura della Chiesa, alle epidemie, causa una profonda crisi esistenziale Gli artisti e i letterati reagiscono a questa crisi con nuovi atteggiamenti e tentano di stravolgere la realtà con forme diverse, eccessive, stravaganti, in grado di suscitare stupore e meraviglia: nasce così il Barocco.

Questo si ribella all’equilibrio e alla purezza dell’arte rinascimentale, creando opere smisurate, piene di artifici e giochi prospettici. È il secolo di Bernini e Borromini, le cui opere esprimono insieme la potenza dei committenti, in particolare la Chiesa, e l’angoscia e l’inquietudine che caratterizza il periodo.

LA LETTERATURA

La produzione letteraria seicentesca è influenzata dalla censura imposta dalla Chiesa cattolica attraverso l’Indice dei libri proibiti. Le opere letterarie sono spesso prive di contenuto e si riducono a esercitazioni di “bello stile”, con un linguaggio artificioso, ricercato e bizzarro. Diversa, come si è visto, la situazione della “scienza”. E infatti nel panorama letterario del Seicento emerge l’opera di Galileo Galilei, che si propone un nuovo e moderno obiettivo: divulgare il sapere scientifico (> p. 193). Per farlo sceglie il genere del trattato, caratterizzato da un linguaggio lineare, chiaro e comprensibile. Anche l’argomento è nuovo e appassionante. Un altro tema al centro del dibattito dell’epoca in Italia è la questione della lingua. L’Accademia della Crusca, uno dei circoli di intellettuali che ha grande importanza in questo periodo, pubblica il primo Vocabolario della lingua italiana (1612), che diventa un punto di riferimento fondamentale per chi voglia scrivere in un buon italiano.

187 Il contesto storico e culturale
Francesco Borromini, Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, 1642-1660, Roma.

Il Settecento

Il XVIII secolo vede completamente mutati gli equilibri europei dopo la guerra di successione austriaca, che coinvolse Austria, Spagna e Prussia e si concluse con la pace di Aquisgrana (1748). L’Inghilterra, dopo aver sconfitto la Francia nella guerra dei Sette Anni (1756-1763), si afferma come grande potenza coloniale. Decadono Paesi come Spagna e Portogallo. Il territorio italiano, a eccezione di alcuni Stati, è sotto il controllo dell’Austria.

L’ILLUMINISMO

Nel Settecento in Francia, grazie a pensatori come Voltaire, Montesquieu, Rousseau, nasce e si sviluppa l’Illuminismo, il movimento che afferma che «la luce della ragione deve illuminare il mondo». Gli Illuministi credono nella tolleranza, nella libertà di pensiero e nel progresso, possibile proprio grazie alla ragione. Questo modo di pensare e vedere la realtà influenza anche alcuni regnanti europei, detti “sovrani illuminati”, che operano una serie di riforme ispirate ai princìpi illuministi: Maria Teresa d’Austria, che riforma l’istruzione e Federico II di Prussia, che riduce la censura e riforma anch’egli l’istruzione.

LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

In Inghilterra, nuove tecniche di coltivazione, come la rotazione agraria, migliorano e aumentano la produzione agricola. Nello stesso periodo, sempre in Inghilterra, si verifica un forte aumento demografico: c’è molta manodopera disponibile che cerca lavoro in città. A questi fattori si aggiunge la straordinaria invenzione della macchina a vapore, che verrà applicata al telaio meccanico

Tutti questi elementi sono le basi della Prima rivoluzione industriale: nascono le prime fabbriche tessili e cambia per sempre il modo di produrre.

Nelle campagne di fine Settecento, nel paesaggio contadino, si innestano macchine della prima industrializzazione.

Unità 3 • Seicentoe Settecento 188

LA RIVOLUZIONE AMERICANA

In questi stessi anni, le colonie lungo la costa atlantica dell’America del Nord sono popolate soprattutto da inglesi e scozzesi. I rapporti con la madrepatria entrano in crisi a causa degli eccessivi obblighi economici: scoppia così la Rivoluzione americana, che termina il 4 luglio 1776 con la Dichiarazione d’indipendenza delle colonie. Nascono gli Stati Uniti d’America, la prima nazione con una democrazia liberale di stampo costituzionale basata sui principi dell’Illuminismo: libertà, uguaglianza e sovranità popolare.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE

In Francia Luigi XVI, sul trono dal 1774, deve affrontare una imponente crisi economica, dovuta anche alle ingenti spese di guerra sostenute dal Paese.

L’estrema povertà di gran parte della popolazione e la rabbia suscitata dai privilegi in cui vivono i nobili e il clero spingono il resto della popolazione, il cosiddetto “Terzo Stato”, a ribellarsi per realizzare una società più equa.

Il 14 luglio 1789 i cittadini occupano la Bastiglia, fortezza parigina e carcere dei prigionieri politici: è l’inizio della Rivoluzione francese, guidata dai princìpi illuministici di libertà, uguaglianza e fratellanza. Viene emanata la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino.

La Rivoluzione francese ha come conseguenza l’abolizione della monarchia, con la condanna a morte di re Luigi XVI, e l’instaurazione della repubblica.

Rogo degli emblemi monarchici a Place de la Concorde, Parigi, stampa oleografica da dipinto di anonimo, XVIII secolo.

189 Il contesto storico e culturale

LA LETTERATURA

La prima metà del XVIII secolo è caratterizzata in Italia dall’Accademia dell’Arcadia, che nasce nel 1690 grazie a un gruppo di intellettuali e scrittori interessati alla poesia bucolica e pastorale. Le loro opere si ispirano ai poemi greco-latini e hanno uno stile semplice e armonioso, in contrapposizione con l’eccesso del Barocco.

Nella seconda metà del secolo anche in Italia la letteratura si caratterizza per la diffusione delle idee illuministe. Emerge una nuova figura di intellettuale, che ha come obiettivo quello di educare e trasmettere i nuovi valori della ragione e del progresso. Questo è lo scopo della poesia didattica di Giuseppe Parini (> p. 205), che innova la letteratura portando nei suoi versi temi civili, politici e morali.

L’Illuminismo influenza anche la riflessione sulla lingua: ci si allontana dalla lingua ricercata e artificiosa del Barocco, di ispirazione classica, e si favorisce un linguaggio più moderno, vicino al mondo reale e quotidiano.

Non dimentichiamo che la diffusione della lingua italiana in Europa nella seconda metà del Settecento sarà affidata alla musica di Mozart: il grande compositore austriaco ha messo in musica bellissime opere liriche scritte in italiano.

Nella storia della letteratura italiana, il Settecento è anche il secolo della rivoluzione teatrale di Carlo Goldoni (> p. 217). Egli rielabora e rinnova la commedia italiana, fino a quel momento basata sull’improvvisazione e sulle maschere della Commedia dell’Arte. Goldoni si lascia ispirare dalle maschere della tradizione veneziana (Pantalone, Arlecchino, Colombina ecc.) ma le rende più realistiche e complesse, più simili a personaggi della vita reale e abbandona l’improvvisazione, scrivendo i copioni. Il suo teatro ha uno scopo educativo e descrive in maniera autentica e realistica la vita quotidiana della Venezia del Settecento portando in scena tutta la complessità del periodo.

Giovanni Domenico Tiepolo, Il minuetto, 1756. Museo d’Arte Nazionale della Catalogna, Barcellona.

Unità 3 • Seicentoe Settecento 190

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