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Galleria Ricci Oddi Pag
from Itinerari 2022
GALLERIA D’ARTE MODERNA RICCI ODDI: KLIMT E ARTE
Con il ritorno del Ritratto di Signora di Gustav Klimt, dopo 24 anni dal furto, la Galleria Ricci Oddi nel 2022 celebra il grande pittore con una mostra a lui dedicata, tra la Galleria Ricci Oddi e XNL Piacenza Contemporanea. La grande mostra internazionale dal titolo “Klimt, l’uomo, l’artista, il suo mondo” offre al pubblico (fino al 24 luglio) uno sguardo inedito e particolare sulla vicenda del grande artista viennese. Partendo dall’opera ritrovata della Galleria Ricci Oddi, si propone come scoperta di un “Klimt ritrovato” anche nella sua dimensione più intima e personale, fino ad ora sfuggente, restituendo attraverso opere e documenti lo spessore di una vicenda umana e artistica a un tempo. Tra le opere più importanti esposte posto d’onore avrà il “Ritratto di Signora” quadro dipinto da Klimt tra il 1916 e il 1917, che misura 60 cm per 25 e acquistato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1925. Nel 1996, dopo un’analisi ai raggi X, si scopre che il “Ritratto” altro non era che una versione ridipinta di un altro lavoro (perduto) di Klimt, ovvero il “Ritratto di una giovane donna” . In questo dipinto, oggi “nascosto” sotto la superficie, la ragazza indossa cappello e sciarpa. Rispetto alla sua identità, invece, si pensa che si tratti di un'amante del pittore che, morta improvvisamente, Klimt decise di ritrarre in un dipinto. Il “Ritratto di Signora” è stato dipinto nell’ultimo periodo di vita di Gustav Klimt, morto nel 1918 a seguito di un ictus che lo condusse alla morte di ritorno da un viaggio in Romania. L’opera più famosa del pittore austriaco è, però, “Il Bacio” , dipinto tra il 1907 e 1908, nel suo cosiddetto periodo “aureo” , derivato, forse, dall’incanto dopo un viaggio a Ravenna, dove ammirò i famosi mosaici. Nel “periodo maturo” della sua carriera, quello del “Ritratto di Signora” invece, il suo stile si avvicina ad altri stili, come quello di Claude Monet, minimizzando, invece, oro e linee. La Galleria Ricci Oddi, però, merita di essere visitata oltre il capolavoro di Klimt. La sua storia parte da lontano, dalla vicenda di Giuseppe Ricci Oddi collezionista che inizia a costituirla per gusto personale (acquisterà i primi due quadri, un Filippini e un Previati, nel 1898). Solo dopo anni Ricci Oddi ritiene doveroso creare una struttura pubblica nella quale collocare le opere, nell’ottica di una crescita continua della raccolta. La storia della collezione è legata indissolubilmente a quella dell’edificio, costruito per volontà di Giuseppe Ricci Oddi con il desiderio di trovare un’adeguata collocazione alle opere d’arte, con un’architettura d’eccezione, appositamente pensata, progettata e realizzata. L’inaugurazione della Galleria avviene nell’ottobre del 1931. Continuarono negli anni, anche dopo la morte di Ricci Oddi, che lasciò quasi tutto il denaro liquido, le azioni e persino i gioielli di famiglia alla Galleria, gli acquisti e le donazioni che ampliarono la collezione. Tra le opere più importanti conservate nella Galleria sono da ricordare “La colazione del mattino” di Amedeo Bocchi, le “Pecore Tosate” di Francesco Filippini, il Vaso di fiori e Piazza dei cavalli a Piacenza di Filippo de Pisis.
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