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Diga del Molato-Alta V. Tidone Pag
from Itinerari 2022
SULL’APPENNINO, PARTENDO DALLA DIGA
Il primo grande punto di interesse che sfiora il tratto piacentino della Via degli Abati è certamente la Diga del Molato. Ben lontana dall’essere costruita quando la via veniva utilizzata per raggiungere in pellegrinaggio Roma da Pavia, attraverso i suoi sentieri montuosi, vale però una visita, sia per la sua storia che per la bellezza naturalistica, che si incastona con altri sentieri e percorsi piacentini. Costruita tra il 1921 e il 1928, la Diga, costruita per raccogliere le acque del torrente Tidone, è un vero capolavoro di ingegneria idraulica, con una capacità idrica di poco superiore agli 8 milioni di metri cubi ed un’altezza di 55 metri. La Diga del Molato è immersa tra boschi di querce, castagni e carpini. L’architettura della struttura è “figlia” della sua epoca, con il monumentalismo tipico di quegli anni, in particolare nel fronte, su più livelli di archi multipli con speroni. Sottoposta a diversi interventi di restauro e manutenzione, fino al suo ripristino ad opera del Consorzio di Bonifica, oggi proprietario della struttura, la Diga ha creato negli anni un nuovo lago, il lago di Trebecco, meta molto ambita da pescatori e appassionati. Sebbene artificiale, infatti, il lago è ormai parte integrante del territorio e dell’ecosistema, proprio ai piedi del Monte Bissolo. La Diga è raggiungibile e visitabile scostandosi dalla via degli Abati attraverso la SP49 o sulla Strada Provinciale 412R dall’abitato di Caminata. Dopo la diga il primo Comune che si trova, attraversando il tratto piacentino della Via degli Abati, venendo da Pavia, è il Comune di Alta Valtidone. Nato dall’unione, nel 2018, dei Comuni di Nibbiano, Caminata e Pecorara, il suo territorio si estende per oltre 100 km quadrati, andando da valle ai monti più impervi e affascinanti. La Via degli Abati, in particolare, attraversa l’abitato di Caminata: già avamposto nell’antichità romana, la sua chiesa è segnalata successivamente come San Sinforiano, alle dipendenze del monastero di San Colombano di Bobbio, poi dedicata anche a San Timoteo. Il borgo comprende torri di avvistamento e vie strette e camminamenti, che ricordano l’antica funzione difensiva. Per chi volesse esplorare il territorio comunale, inoltre, si può spaziare dalla valle con il santuario di Strà di Nibbiano, dedicato alla B.V. delle Genti, costruito nel 1958 come ricordo delle vittime civili della Seconda Guerra Mondiale. Salendo sulle montagne nel Comune è da fare una visita all’Osservatorio astronomico di Lazzarello, con il Gruppo Astrofili di Piacenza, in una posizione che domina la vallata a 785 metri s.l.m. Obiettivo della struttura, che comprende anche un’area didattica, è quello della divulgazione astronomica e dell’astrofotografia.
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