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Travo Pag

TRAVO: NEOLITICO, SANT’ANTONINO E GIANA ANGUISSOLA

Nella splendida cornice della Val Trebbia, tra le lucenti acque del fiume, la bellezza e l’arte, il borgo e il territorio di Travo meritano di essere visitati e scoperti con la loro storia e la loro peculiarità. La storia del paese è antichissima: la zona, infatti, risulta abitata fin dal paleolitico, come testimoniato dagli scavi, iniziati nel 1995 (anche se la scoperta della presenza di siti preistorici risale agli anni ’80) in località Sant’Andrea dove sono riaffiorati i resti di un abitato riferibile ad un periodo tra il 4500 e il 3500 a.C. Interessante, nel borgo, la possibilità di conoscere meglio la storia degli antichi abitanti grazie alla “ricostruzione” dell’antico villaggio con il Parco Archeologico del villaggio neolitico, nato nel 2006, per tutelare i reperti e le scoperte in uno dei più importanti siti preistorici d’Italia. Travo, quindi, offre l’occasione unica di “rivivere” le atmosfere che si potevano trovare nell’antichissimo villaggio neolitico, con una ricostruzione fedele, anche nel rigore scientifico, basata sui tanti reperti rinvenuti nelle campagne di scavo e conservati nel Museo Civico Archeologico, presso il Castello Anguissola del paese. Seguendo la storia dell’abitato, nella zona saranno presenti popolazioni Liguri e celtiche, intorno al 400 a.C. Proprio a questa epoca si fa risalire il culto che dopo la conquista romana diventerà di Minerva Medica a cui fanno riferimento diversi cippi votivi che testimoniano la presenza di un tempio a lei dedicato, la cui ubicazione non è, però, certa. Si sospetta che possa essere stato in località Caverzago dove sono stati ritrovati alcuni resti nella canonica della locale chiesa parrocchiale (dedicata a Santo Stefano, primo martire). Con la conquista romana il luogo assume il nome di Trivia, per alcuni derivante dalla radice celtica trev che significa villa. In realtà il nome Travo deriva probabilmente dal latino “Tres Vici” ad indicare tre distinti villaggi nella zona: Santo Stefano, diventato, poi, Caverzago, San Michele, diventato, poi, Bobbiano, e Sant'Antonino, che diventerà il capoluogo. E proprio Sant’Antonino è legato indissolubilmente a Travo: il Santo patrono di Piacenza, infatti, secondo la tradizione avrebbe subìto il suo martirio, nel 303 d.C. proprio nei pressi di Travo. Nella tradizione, infatti, Antonino era un centurione romano della legione Tebea, che, trasferitosi nella zona di Piacenza, aveva seguito il culto delle locali comunità cristiane, prima di venire decapitato durante la persecuzione dei cristiani dell'imperatore Diocleziano. Il culto di Sant’Antonino fu incoraggiato (se non introdotto) a Travo da San Savino, secondo vescovo di Piacenza, anche con lo scopo di estirpare completamente i residui culti pagani, ancora molto diffusi nella zona. Dopo la caduta dell’impero d’occidente, in epoca longobarda, Travo entrò a far parte dei possedimenti dell'abbazia di San Colombano di Bobbio. Durante il basso Medioevo la famiglia Malaspina ottenne l'investitura su Travo e il diritto a costruirvi un castello, che venne raso al suolo nel 1255 dalle truppe guelfe di Oberto Pallavicino. Nel 1302 il feudo di Travo venne concesso alla famiglia Anguissola da parte dell'imperatore Alberto I. La concessione venne rinnovata a Bernardino Anguissola da parte del signore di Milano Azzone Visconti nel 1337. Il Comune di Travo nasce, invece, nel 1805 sotto Napoleone. Tra gli edifici da visitare e ammirare sono da ricordare: la Chiesa parrocchiale di Sant'Antonino Martire, costruita nel XI secolo, su una costruzione preesistente risalente al IX secolo che coniuga originali elementi romanici e aggiunte tardo cinquecentesche in stile neoclassico, e il Castello Anguissola. Dopo la distruzione del 1255 il castello fu trasformato in dimora nobiliare su iniziativa del conte Giacomo Anguissola. All’ombra di quella torre del castello in cui la scrittrice Giana Anguissola trascorreva il periodo estivo, si svolgono nel periodo estivo eventi, spettacoli e le serate letterarie a lei dedicate. Oggi, completamente restaurato, il Castello ospita anche il museo archeologico di Travo.

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