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GRAZZANO VISCONTI, STORIA E ATMOSFERE MEDIEVALI MAGICHE

In pochi luoghi si respira un’atmosfera medievale e magica come a Grazzano Visconti. Sebbene ricostruito nel Novecento, l’origine di Grazzano è molto antica: il luogo viene citato, infatti, in documenti dell’anno Mille, riguardo al alcune donazioni di terre al Monastero di San Savino di Piacenza. Inoltre, negli archivi della famiglia Visconti di Modrone sono conservate tre pergamene, relative ad atti risalenti al XII secolo. Nel 1114 Sigifredo da Vigolzone e sua moglie vendono a tale Azone Aldeci tutti i loro beni posti nel territorio di Grazano al prezzo di lire sei e mezzo. Nel 1121 Cerolapersico vende alcuni beni posti sempre sul fondo di Grazano e nel territorio al prezzo di lire otto. Nel 1152 i coniugi Ansaldo di Grazano e Alchinda con il figlio Onidedo vendono a Bernardo, abate del monastero di San Sisto un prato con mulino al prezzo di lire settanta e denari dieci di Piacenza. Questi sono i primi atti dove viene indicato il territorio di Grazzano. Il borgo avrà solo questo nome fino agli inizi del '900, quando acquista anche l’appellativo “Visconti” per volontà del conte Giuseppe Visconti - padre del regista Luchino - che decide di riportare a nuova vita il castello medievale, edificato da Gian Galeazzo Visconti e di sostituire le fatiscenti case rurali del borgo con nuovi edifici in stile quattrocentesco. Il Castello di Grazzano è stato costruito nel 1395 forse sui resti di una struttura preesistente mentre, nel 1414 venne concessa a Bernardo Anguissola da parte del futuro imperatore Sigismondo di Lussemburgo l'investitura sul castello di Grazzano. Da segnalare, tra le tante vicissitudini che coinvolsero il Castello, tra rivolte e guerre, che nel 1547 ospitò gli incontri che portarono alla congiura culminata con l'uccisione del duca Pier Luigi Farnese. Nel 1689 il castello fu interessato da alcuni lavori, che portarono anche alla sostituzione dell’orinario ponte levatoio, mentre nell’Ottocento venne riadattato a residenza di campagna. Negli ultimi anni dell’Ottocento il castello era ormai in rovina; rimase della famiglia Anguissola fino alla morte dell’ultimo conte Filippo, che morì senza eredi, passando il castello alla moglie Francesca Visconti dalla quale passò, nel 1883, al nipote Guido Visconti di Modrone. Il figlio di questi, Giuseppe, all’inizio del Novecento concepì un ampio progetto di riqualificazione. I lavori di costruzione del borgo si svolsero nel 1905 e il 1906 e videro Giuseppe Visconti impegnato nei ruoli di direttore dei lavori, pittore e affrescatore, mentre i lavori di restauro del castello furono completati tra il 1906 e il 1908. Oggi siamo in grado di ammirare il castello, restaurato: con l’architetto Campanini, il Duca Giuseppe lo ha trasformato nella ristrutturazione: è stata consolidata la struttura che viene sopraelevata, vengono inserite nuove merlature e viene resa quadrangolare la torre d’angolo a nord-est, originariamente cilindrica. Sono ridisegnate anche la distribuzione delle stanze interne e gli arredi. Altri monumenti da non perdere sono la Cortevecchia, testimonianza di cultura contadina, perfettamente conservata, il Monastero, a fianco della Chiesa Parrocchiale. Fu la sede dell'ordine dei "Monaci Olivetani" ma non si conosce la data esatta della costruzione, comunque anteriore all’anno 1000, come risulta da alcuni documenti della Curia.

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