LIVIO BEGHINI ASSOGOMMA END OF WASTE RASSEGNA STAMPI
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Dicembre 2021
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 64 - DICEMBRE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Abbiamo letto 10
RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Protagonisti
16 FARE SISTEMA PER ESSERE SEMPRE PIÙ COMPETITIVI Da poco in carica come Presidente di Assogomma, Livio Beghini intende mettere gli oltre 40 anni di esperienza nel settore al servizio della storica associazione e delle imprese della gomma con l’obiettivo principale di accrescere la loro competitività internazionale. Per riuscirci, a suo parere, servono formazione, digitalizzazione, sostenibilità e capacità di innovare.
Mondogomma
20 È ORA DI STABILIRE QUANDO LA GOMMA DA PFU SMETTE DI ESSERE RIFIUTO Con un appello congiunto alla Commissione europea, Etrma ed EuRic chiedono la definizione di criteri europei per segnare in modo chiaro il passaggio da rifiuto a prodotto della gomma da pneumatici a fine vita. Un cambiamento di status fondamentale per dare un forte impulso al recupero e riutilizzo in applicazioni ad alto valore di questa preziosa materia prima seconda
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
24 L’APPORTO DELL’AUTOMAZIONE ALLE IMPRESE DELLA GOMMA I contenuti del webinar organizzato da L’Industria della Gomma lo scorso 6 ottobre sul ruolo che l'automazione può avere nel trasformare e rendere più competitive le aziende di trasformazione della gomma
Rassegna Stampi
33 VERSO IL 2022 CON RINNOVATA FIDUCIA Pur nelle difficoltà di un anno complesso sotto tanti punti di vista, dalle incertezze legate alla pandemia alle difficoltà di reperimento di alcune materie prime, i produttori di stampi per la gomma italiani hanno saputo tenere ben ferma la rotta. Alcuni di loro spiegano su quali ingredienti hanno puntato per riuscire a crescere anche in questo 2021.
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 64 - DICEMBRE
Dalle aziende
40 UN NUOVO ACCORDO PER PORTARE MATERIE PRIME IN ITALIA Da ottobre Novalca, storico distributore sul mercato italiano, e Novachem, neonata azienda svizzera fondata da Ivano Liguori, hanno stretto un accordo per portare nel nostro Paese materie prime preziose per i trasformatori della gomma, sia di prima scelta che off-grade. Un’iniziativa che si preannuncia di sicuro interesse in una situazione di mercato resa complicata dallo shortage di molti prodotti e dagli alti costi dei trasporti internazionali
Normative
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44 PROGETTARE LA SICUREZZA ANTINCENDIO Dopo i due decreti sulla sicurezza e la formazione antincendio nei luoghi di lavoro, di cui vi abbiamo illustrato i contenuti nello scorso numero, i ministeri dell’Interno e del Lavoro hanno prodotto un terzo provvedimento, il Decreto Minicodice, che indica come progettare in un’azienda i vari passi della sicurezza dal fuoco, dalla valutazione dei rischi ai controlli, all’operatività
News
48 IL TACCUINO
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Bridgestone e Michelin insieme per un carbon black più sostenibile A Coim la certificazione doganale AEO u Elkem potenzierà la produzione di siliconi a partire dalla fine del 2023 u Boyd acquisisce la belga Grando per potenziare l'innovazione sugli elastomeri u Nuova linea di produzione di compound a base acqua per Lanxess in Cina u B-Cast, una nuova macchina per il dosaggio del poliuretano u Celanese acquisisce Santoprene da ExxonMobil u Robbio (Pavia) rifà le sue strade con asfalto modificato con polverino da PFU u Dalla Kraiburg TPE nuovi elastomeri idonei al contatto con alimenti u Una nuova generazione di leader per il futuro della gomma u Mercato macchine: secondo le stime di Amaplast il 2021 chiude ai livelli del 2019 u u
56 INDICI DEL 2021
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64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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STAMPI PER GUARNIZIONI IN GOMMA E PLASTICA
Nata nel 1996 specializzata nella progettazione e realizzazione di stampi per articoli in gomma, BM Stampi ha seguito nel tempo il processo evolutivo sino ad avvalersi oggi di un avanzato sistema CAD/CAM che è garanzia di alti livelli di precisione. Struttura moderna, tecnologia avanzata e serietà professionale fanno dell’azienda il partner ideale per la progettazione e la lavorazione di stampi per articoli in gomma e plastica.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
ELASTOMERI E LAVORAZIONE SVILUPPO DI UN POLIMERO EPDM CHE PERMETTE DI MIGLIORARE PRESTAZIONE E PROCESSABILITÀ DELLE MESCOLE EPDM S. Tang, R. Vogelsong, W. Burton, Lion Elastomers, Port Neches, Texas (USA) RubberWorld, maggio 2021, pag. 21-31 a lunga introduzione dell’articolo offre una panoramica esauriente sull’EPDM in generale e sul Royalene di Lion in particolare, che consente di rinfrescare nozioni e informazioni riguardo a: • caratteristiche del polimero (resistenza a ossidazione, ozono, invecchiamento al calore, accettazione di alti livelli di carica e plastificante, flessibilità a basse temperature, resistenza chimica e proprietà elettriche); • mercato globale (1,45 milioni di tonnellate l’attuale, 1,60 previsti entro il 2023) con applicazioni nei settori auto, membrane per tetti, termoplastici, cavi elettrici e additivi per olio); • gradi offerti da Lion, con peso molecolare da ultra-alto a molto basso, quest’ultimo fornito in forma liquida e denominato EPDM liquida Trilene; • applicazioni nel settore auto alla luce degli ultimi sviluppi e normative; • gradi Royalene di recente sviluppo, in particolare il grado 5169, polimero amorfo a peso molecolare ultra-alto, che
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PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
permette di ottenere formulazioni con buona processabilità e proprietà di compression set a basse temperature, disponibile in balle friabili e facilmente miscibili. Dopo una comparazione della friabilità, proprietà degli elastomeri in balle desiderabile per la miscibilità delle mescole, tra Royalene 5169 e i gradi R semicristallini, l’articolo si sviluppa nella dettagliata ed esaustiva valutazione del Royalene 5169 in alcune formulazioni applicative con le seguenti caratteristiche: • durezza 70 Shore A, con sistema di vulcanizzazione a zolfo, a basso, medio ed alto livello di carica; i polimeri presi in esame sono Royalene 5169, 563 e 515 con altri due polimeri commerciali; • durezza 65 Shore A, vulcanizzata con perossido, a basso contenuto di carica, con gli stessi polimeri della formulazione precedente; • durezza 60 Shore A, con sistema di vulcanizzazione a basso contenuto di zolfo, con Royalene 5169 e 563 e i due altri polimeri commerciali già utilizzati nella produzione di tubi di raffreddamento automobile; in questo caso tutti i risultati comparativi delle prove effettuate sono raggruppati in una tabella, dopo averli evidenziati in singoli grafici; • durezza 45 Shore A, con sistema di vulcanizzazione a zolfo, nella produzione di mescola per articoli meccanici a bassa durezza; i polimeri esaminati sono gli
stessi della formulazione precedente. La conclusione dell’articolo ribadisce che il polimero sperimentale Royalene 5169 è stato messo a punto per soddisfare la richiesta del mercato relativa ad un’EPDM amorfa, che possa accettare un alto livello di carica mantenendo la sua processabilità e le proprietà di compression set a bassa temperatura. Questo polimero è così un prodotto amorfo, a medio diene e peso molecolare ultra-alto, che mantiene friabilità e facilità di miscelazione. I suoi risultati positivi più rilevanti, nelle prove effettuate, sono che il carico di rottura si mantiene al di sopra di 7 MPa nelle formulazioni ad elevato livello di carica e che i valori di carico di rottura e compression set a bassa temperatura sono eccellenti anche in caso di formulazioni ad alto contenuto di olio. ELASTOMERI E APPLICAZIONI NUOVI SVILUPPI NELLA SCIENZA DEI POLIMERI PORTANO ALL’ESTRUSIONE DI EPDM ESPANSA A CELLE CHIUSE CON DENSITÀ ULTRA-BASSA J. Cutler, B. Patel, A. Self, SPC, Westbury (United Kingdom) - RubberWorld, maggio 2021, pag. 32-37 risaputo che mescole solide di elastomeri non vulcanizzate possono essere espanse a forme spugnose aggiungendo alla formulazione agenti
È
ABBIAMO LETTO PER VOI
gonfianti, che rilasciano gas una volta attivati da calore. Questo articolo discute nuove idee per progettazione, miscelazione e produzione di mescole in EPDM per spugna a celle chiuse, al fine di realizzare soluzioni a densità ultra-bassa e leggere. Vengono così presi in considerazione alcuni principi fondamentali della progettazione della mescola, concentrandosi su selezione delle materie prime e metodo di prova specifico per progettazione della mescola e scelta delle attrezzature di mescolazione idonee al processo. Le mescole valutate sono prodotte e caratterizzate da alta qualità, superficie liscia e struttura interna a celle chiuse. Dopo l’introduzione, un interessante paragrafo è dedicato al motivo, per il quale in alcune applicazioni è preferibile sviluppare una mescola espansa anziché utilizzare un elastomero solido (un esempio conosciuto è quello delle guarnizioni di portiere auto). Concentrandosi, nello specifico, su me01-3.pdf 2 20/04/21 6:14 PM scole espanse in EPDM, l’articolo spiega i
motivi della scelta di questo elastomero ed evidenzia la necessità di considerare tutte le variabili in gioco, ossia processo di mescolazione, tipo di agente gonfiante, livello di temperatura, temperatura di attivazione, lavorazione della mescola, velocità e stato di vulcanizzazione. La casistica della gomma espansa viene raramente presa in considerazione ed è invece opportuno conoscerla, vista la sua presenza massiccia nei settori automotive ed edilizia, per cui questo articolo è un buon punto di partenza per rendersi conto della sua importanza e, nello stesso tempo, della complessità del suo processo produttivo. Per questo consigliamo un’attenta lettura dell’articolo che si presta, grazie alla sua impostazione discorsiva, a fornire un’informazione generale sull’argomento, ma precisa nell’affrontare la situazione attuale di questa tecnologia e i suoi sviluppi futuri, in relazione alle nuove normative ECHA/REACH sulla classificazione delle sostanze pericolose e alle materie prime green utilizzabili.
MACCHINARI E ATTREZZATURE PRODUZIONE ADDITIVA DI PARTI IN GOMMA BASATA SU POLIMERI DI GOMMA LIQUIDA - PARTE 1: PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI UN’UNITÀ DI PRODUZIONE ADDITIVA PER STAMPA 3D R. Thiel, B. Klie, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie e.V., Hannover (Germany), email: benjamin.klie@dikautschuk. de - KGK n. 3/2021, pag. 26-29 processi di produzione additiva si stanno sviluppando rapidamente sul mercato, indipendentemente dal materiale utilizzato, e valgono oggigiorno circa 12 miliardi di dollari, con una crescita annua del 25 % dal 2014 e prevista del 24 % fino al 2024. A fronte del successo ottenuto da materiali termoplastici (TPE e TPU), i processi di stampaggio 3D basati su tradizionali gomme vulcanizzate con silice e carbon black sono difficili da realizzare, soprattutto a causa della dipendenza dalla viscosità della gomma durante la lavorazione
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RUBBER CLUB
e della necessità di vulcanizzare dopo lo stampaggio 3D che, insieme ad altre difficoltà relative a carica, olio etc., rendono il processo estremamente complesso da affrontare. Tuttavia, le proprietà dei materiali a base gomma sono così esclusive e il loro campo di applicazioni è così vasto da ipotizzare grandi potenziali per il loro utilizzo nel processo di produzione additiva. Un primo approccio all’utilizzo di un tipico processo FFF (Fused Filament Fabrication) per mescole di gomma ad alta viscosità, caricate con carbon black, è già stato compiuto col processo AME (Additive Manufacturing of Elastomers) ed è stato oggetto di uno studio condotto dallo stesso Istituto di Tecnologia della Gomma di Hannover, a cui si deve il presente studio (vedi recensione sul numero di maggio 2021 della rivista). Questo ed altri approcci vengono citati ed illustrati nell’introduzione, che lascia poi spazio ai seguenti successivi paragrafi che compongono questo articolo, interamente costituito da testo, senza tabelle e grafici ma con una sola figura, che mostra l’apparato sperimentale sviluppato dall’azienda DIK per produzione additiva con gomme liquide: • approccio alternativo, che valuta l’utilizzo di gomme liquide a bassa viscosità, prodotte da Zeon, Kuraray ed Evonik, che possono essere utilizzate nel processo AME con opportune modifiche delle attrezzature, descritte nei paragrafi successivi, mentre la seconda parte dello studio si occuperà dello sviluppo dei materiali utilizzabili con vari livelli di viscosità e peso molecolare, analizzandone il comportamento reologico, la cinetica di vulcanizzazione etc.; • requisiti di base per la stampante 3D; • progettazione della testa di stampo e controllo di flusso per mescole di gomma liquida e filamenti termoplastici (su base TPE); si illustrano le modalità di estrusione del materiale con varie attrezzature in rapporto alla sua viscosità (in particolare il sistema “vipro-HEAD 5” di ViscoTec Pumpen und Dosiertechnik e l’estrusore “BMG dual drive” di Bontech). In conclusione, questo articolo descrive la progettazione e la costruzione di un processo di produzione additiva per articoli in gomma liquida a bassa viscosità, 12
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che dà luogo ad un prototipo che si affianca a quello presentato a suo tempo nel processo AME, basato su gomma ad alta viscosità. MACCHINARI E ATTREZZATURE STRATEGIE DI OTTIMIZZAZIONE NELLA VULCANIZZAZIONE CONTINUA PER AUMENTARE L’EFFICIENZA ENERGETICA C. Hoppman, F. Fey, M. Facklam, A. Limper, Institut für Kunstoffverarbeitung RWTH Aachen University, Aachen (Germany), email: fabian. fey@ikv.rwth-aachen.de - KGK n. 3/2021, pag. 30-36 ’efficienza energetica è una delle sfide fondamentali della politica europea dell’energia e riveste un ruolo di alta priorità, dal momento che può aumentare la competitività delle aziende, riducendo i costi e proteggendo l’ambiente. La vulcanizzazione continua è un’importante fase nella produzione di profili e cavi in gomma e, come tutti i tipi di vulcanizzazione, è una delle operazioni a più alta intensità energetica nella lavorazione della gomma, dal momento che dipende fortemente dalla temperatura, a fronte della scarsa conduttività termica della gomma. Nei sistemi di vulcanizzazione continua l’energia viene fornita per mezzo di aria calda (riscaldamento convettivo), di radiazione a infrarossi (assorbimento di radiazione), di radiazione a microonde (riscaldamento dissipativo/dielettrico) e di sali fusi (tecnologia non presa in considerazione in questo studio). Dal momento che i processi sopracitati differiscono considerevolmente in termini di consumo di energia, questo studio si concentra sull’indagine della rispettiva efficienza energetica per dimostrare che, basandosi su un grado di efficienza, che prenda in considerazione il grado di reticolazione, è possibile aumentare l’efficienza energetica per mezzo di un’opportuna scelta dei processi di vulcanizzazione. Spiegato il meccanismo della vulcanizzazione continua per i tre processi considerati e definita la tecnologia di misurazione del consumo di energia per un profilo in EPDM, sottoposto a vulcanizzazione discontinua in forno con variazione dei parametri di processo e utilizzo di metodi di riscal-
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damento differenti, lo studio si articola nell’analisi dei diversi processi di vulcanizzazione, nell’influenza della sequenza di processo, nell’ottimizzazione del processo energetico e nell’analisi della trasferibilità dei risultati ottenuti al processo in continuo. Conclusione dello studio è che è possibile valutare l’efficienza energetica del processo di vulcanizzazione continua per mezzo di un grado di efficienza, determinando l’energia necessaria in teoria per riscaldare e vulcanizzare il materiale preso in esame, tramite analisi DSC e comparazione con l’energia consumata in realtà nel processo specifico considerato. Sulla scorta dei risultati ottenuti, un’ottimizzazione dell’efficienza energetica in vulcanizzazione continua è resa possibile da opportune combinazioni di processo fra radiazione a microonde e radiazioni a infrarossi, fra aria calda e radiazioni a infrarossi, con il risultato che un profilo in EPDM di forma complessa può essere vulcanizzato in continuo con un’efficienza dieci volte maggiore dei processi usati di solito nelle aziende produttrici. MACCHINARI E ATTREZZATURE STRATEGIE DI OTTIMIZZAZIONE NELL’ESTRUSIONE DI GOMMA PER RISPARMI DI ENERGIA E CO2 C. Hoppman, A. Limper, S. Kammer, N.E. Demirel, M. Facklam, Institute for Plastics Processing (IKV) in Industry and Craft at Aachen University, Aachen (Germany), email: sebastian.kammer@ ikv.rwth-aachen.de - KGK n. 3/2021, pag. 37-42 ’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra almeno del 40 % entro il 2030, impegno preso dall’Unione Europea nel 2015 con l’accordo di Parigi, si concretizza nella richiesta di migliore efficienza energetica, che pone grandi sfide all’industria della lavorazione della gomma. In una breve digressione dell’introduzione dello studio si cita il caso del mercato tedesco, con 700.000 tonnellate di gomma lavorate nel 2020, di cui metà per pneumatici e metà per articoli tecnici, con la maggior parte delle gomme trasformate in prodotti semilavorati e profili ottenuti mediante estrusione. Con le opportune approssimazioni, considerando il fattore di emissioni del siste-
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ABBIAMO LETTO PER VOI
ma elettrico tedesco e l’efficienza termica, si ottiene il risultato di 15.000 tonnellate di CO2, corrispondente allo 0,002 % delle emissioni totali in Germania. Poiché l’impatto ecologico dei processi produttivi gioca un ruolo sempre più importante nell’ambito di contratti e di selezione dei fornitori, è necessario individuare i mezzi per aumentare l’efficienza energetica, che si dimostra sempre di più un vantaggio economico. Al fine di identificare significative strategie per la sua ottimizzazione, occorre quindi un’analisi accurata del processo produttivo, con un bilanciamento dei flussi di energia e i pertinenti parametri di qualità. Nell’introduzione vengono illustrati i principi di funzionamento di un estrusore e le sue parti interessate dalle variazioni di temperatura nelle varie fasi di processo, evidenziando ulteriormente che l’efficienza energetica non può essere migliorata arbitrariamente, ma sempre in relazione ad altre caratteristi-
che di qualità, come stabilità dimensionale e qualità superficiale dell’estruso. Può sembrare scontato ma, per far sì che l’estrusione della gomma sia più efficiente dal punto di vista energetico, occorre innanzitutto che i processi esistenti siano analizzati e valutati in termini di consumo di energia, poiché un’analisi sistematica del bilanciamento dell’energia delle fasi di funzionamento dei singoli componenti della macchina è utile per identificare il potenziale di ottimizzazione. Questo è ciò che fa lo studio, con una mescola in EPDM di durezza 70 Shore A, lavorata in un estrusore della tedesca TSM, con vite 40 mm 16 D, andando ad illustrare preventivamente bilanciamento dei flussi e tecnologia di misurazione, per poi concentrarsi su: • energia specifica in rapporto a velocità della vite; • controllo della temperatura; • efficienza energetica e omogeneità di temperatura;
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• flussi di energia e suo spreco. A chi è già sufficientemente esperto di estrusione questo studio confermerà quanto appreso sul campo, mentre a chi conosce poco questo importante processo produttivo servirà per comprendere come l’energia in gioco sia fornita alla mescola soprattutto mediante la vite dell’estrusore, considerando che l’efficienza termica aumenta a spese dell’omogeneità di temperatura relativamente al riscaldamento per frizione di flusso. Dal che si deduce che il controllo della temperatura possiede un considerevole potenziale di risparmio energetico. COSTRUZIONE E SIMULAZIONE SIMULAZIONE DI UN ACCUMULO DI CALORE SU COMPONENTI IN GOMMA P. Werner, H. Baaser, Technische Hochschule Bingen, Bingen (Germany) - email: h.baaser@thbingen.de - KGK n. 3/2021, pag. 43-47 d una prima occhiata, questo studio attira l’attenzione per le figure a colori vivaci, che illustrano
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la distribuzione della temperatura nei campioni di gomma esaminati durante le prove. Considerazioni estetiche a parte, si tratta di un argomento importante per il comportamento di un manufatto di gomma in esercizio, relativamente al suo accumulo di calore. Lo studio si serve del sistema ad elementi finiti ABAQUS per simulare l’autoriscaldamento di elastomeri sottoposti a cicli di carico, in funzione delle loro proprietà dipendenti dalla temperatura. Una volta verificato il loro comportamento viscoelastico sotto gli effetti dell’autoriscaldamento, si può ottenere un’ottima comprensione della determinazione ripetitiva di uno stato stabile di autoriscaldamento. Inoltre vengono investigate le possibilità di adeguare le proprietà della gomma quando si riscalda e di ottenere una distribuzione di temperatura stabile sotto carichi ciclici. Il metodo sviluppato utilizza l’esempio di una prova di accumulo di calore di Coesfeld Materialtest per prevedere il riscaldamento di campioni di gomma. Una volta riscontrato che l’accumulo di calore si verifica nella gomma sottoposta a carichi ciclici con l’aumento della temperatura, dovuto alla dissipazione di energia e alla bassa conduttività termica della gomma, lo studio si articola nei seguenti paragrafi: • messa a punto della simulazione e aspettative, partendo dal comportamento meccanico della gomma durante il processo; • analisi del comportamento sforzo/deformazione; • valutazione dell’energia dissipata; • calcolo del flusso di calore; • modello di simulazione del trasferimento di calore; • risultati della simulazione del trasferimento di calore. Il metodo adottato nello studio viene dimostrato con due esempi e giunge a risultati ragionevoli, ma si possono ipotizzare passi successivi, come la realizzazione dell’effetto Payne, per completare tutti gli effetti che influiscono sulla rigidità dinamica della gomma: ottenendo sempre più effetti nella simulazione, si otterranno migliori previsioni dei processi nel materiale e queste forniran14
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no una migliore comprensione del suo comportamento. PROVE E MISURAZIONI MECCANISMO DI CONTATTO MIGLIORATO PER MESCOLE DI GOMMA AD ALTA VISCOSITÀ SU SUPERFICI DI RULLI CALANDRA MEDIANTE UTILIZZO DI DIFFERENTI AGENTI ADESIVANTI O. Krieger, B. Klie, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie e.V., Hannover (Germany), email: benjamin.klie@dikautschuk.de - KGK n. 3/2021, pag. 48-55 a calandratura è un processo normalmente usato nella gomma per produrre fogli di alta qualità con elevata e accurata geometria e basso spessore. Nell’introduzione viene spiegato il funzionamento della calandra, evidenziando la criticità del bilanciamento fra la coesione della mescola e la sua adesione alle superfici dei rulli. Mescole molto caricate e molto viscose, in particolare, tendono a perdere appiccicosità ai rulli e in questo studio si prende in considerazione proprio una mescola di questo tipo, caricata con silice, destinata a rivestire rulli per stampa offset. Un aumento dell’appiccicosità della mescola si può ottenere con l’utilizzo di diversi adesivanti o semplicemente riducendo la sua viscosità. Si usano perlopiù tre gruppi di adesivanti, consistenti in resine idrocarburiche aromatiche o alifatiche, resine fenol-formaldeide e, in minor misura, resine naturali di colofonia e loro derivati. La prima parte di questo studio si focalizza sulla ottimizzazione del comportamento di appiccicosità della mescola alle superfici metalliche e di autoesione (formazione di legami fra due superfici dello stesso polimero ad alte temperature, di solito al disopra della Tg) per mezzo di idonei adesivanti, mentre nella seconda parte si tratteranno l’influenza degli adesivanti scelti sul comportamento di appiccicosità in dipendenza dell’invecchiamento, la loro solubilità e compatibilità nella mescola e i loro effetti su ulteriori proprietà reologiche della mescola. Lo studio si apre con la spiegazione del meccanismo di autoesione fra due stra-
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ti di gomma e di adesione alle superfici metalliche, a cui segue una breve panoramica degli adesivanti. Le prove vengono effettuate su dieci mescole a base NBR, scelta per i suoi gruppi nitrilici e per la sua polarità, che le permette di interagire con la resina adesivante per mezzo di forze polari intermolecolari. Le dieci mescole ne comprendono una di riferimento e nove addittivate con diversi adesivanti. Piuttosto corposo lo svolgimento dello studio, suddiviso in brevi paragrafi, tutti accurati ed esaurienti sullo specifico argomento trattato, tra i quali particolarmente interessante è quello relativo al confronto della prestazione dei vari adesivanti. La conclusione dello studio ribadisce la necessità di ottenere una sufficiente qualità di miscelazione della mescola non solo per arrivare alla desiderata qualità del vulcanizzato, ma anche per una migliore appiccicosità e processabilità di calandratura. L’appiccicosità può essere aumentata sensibilmente con l’uso di resine adesivanti idonee, fra le quali quelle alchilfenoliche con alte temperature di rammollimento sono le migliori per autoesione e adesione alle superfici metalliche, ma tutte le resine esaminate riducono la viscosità della mescola con un effetto di scorrimento tra i confini di fase e fungono anche da aiuti di processo. Nella seconda parte dello studio si affronteranno due argomenti non trattati in questa prima parte e precisamente: • fino a che punto le resine adesivanti influenzano la stabilità della mescola riguardo ad una possibile efflorescenza o separazione di fase; • come questa situazione influenza il comportamento di appiccicosità in dipendenza del tempo. PROVE E MISURAZIONI RIVISITAZIONE DELLO SCIVOLAMENTO SU PARETE NELLE LAVORAZIONI DI MESCOLE DI GOMMA H.G. Burhin, PPC Polymer Process Consult SPRL, Beauvechain (Belgium), T. Rauschmann, RTS Rubber Technology and Service Consulting, Würzburg (Germany), H.J. Graf, H-JG Consulting, Salmünster (Germany) - email: info@polymerprocess-consult.be - KGK n. 3/2021, pag. 61-66
ABBIAMO LETTO PER VOI
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ggigiorno vengono utilizzate varie tecniche di modellazione per prevedere i processi di estrusione e stampaggio ad iniezione: la scelta di un corretto modello di flusso dipende dai significativi dati reologici che lo compongono e che di solito vengono ottenuti mediante un reometro capillare. L’introduzione dello studio, che costituisce da sola metà dell’intero svolgimento, si presenta lunga e complessa e tale deve essere per spiegare esaurientemente l’argomento, di cui lo studio si occupa. L’utilizzo, infatti, di un reometro capillare per mescole di gomma è compromesso dai loro effetti di scivolamento su parete e compressibilità, che influenzano negativamente l’utilità dei dati misurati e, di conseguenza, l’accuratezza della previsione del flusso. Gli effetti dello scivolamento su parete, in particolare, sono di primaria importan-
za nella simulazione del flusso di lavorazione di una mescola di gomma. Da questa considerazione si sviluppa, dopo una rassegna dei principali lavori in merito svolti in passato, l’esposizione dei parametri e delle condizioni che influenzano lo scivolamento su parete, sempre citando i lavori svolti dagli studiosi che se ne sono occupati senza però riuscire a stabilire un approccio definitivo in merito. Ecco allora che questo studio si prefigge di utilizzare uno strumento alternativo per esaminare lo scivolamento su parete di mescola di gomma in flusso di taglio stabile. Si tratta dell’RPA, che si rivela in grado di misurare la viscosità stabile di taglio in condizioni di non scivolamento e di scivolamento per una vasta gamma di velocità di taglio, di rilevare la relazione velocità di scivolamento su parete/sforzo di taglio, nonché il rapporto di velocità di scivolamento contro sforzo di taglio sotto pressione costante. Il tutto su
una mescola di EPDM, con alti livelli di carbon black, olio di processo e calcio carbonato (alto scivolamento in estrusione), ed una miscela NR/BR generica per battistrada autocarro. L’utilizzo dell’RPA consente lo studio di velocità di taglio molto basse, non raggiungibili da un reometro capillare, ma il suo vantaggio più importante consiste nella possibilità esclusiva di valutare lo scivolamento su parete contro la velocità di taglio indipendentemente dalla pressione, altra prestazione impossibile per un reometro capillare, che utilizza la pressione per calcolare lo sforzo. Un risultato importante dello studio è che per entrambe le mescole il rapporto di scivolamento è più grande a bassa che ad alta velocità di taglio, contraddicendo vecchie e recenti pubblicazioni in merito, mentre la ripetibilità della prova sembra essere eccellente, nonostante sia stato considerato un solo valore di velocità di taglio.
PROTAGONISTI
di Riccardo Oldani
Fare sistema per essere sempre più competitivi Da poco in carica come Presidente di Assogomma, Livio Beghini intende mettere gli oltre 40 anni di esperienza nel settore al servizio della storica associazione e delle nostre imprese con l’obiettivo principale di accrescere la loro competitività internazionale. Per riuscirci, a suo parere, sono fondamentali la formazione, la digitalizzazione, la sostenibilità e la capacità di innovare. Tutte attività che presuppongono anche, nel rispetto delle peculiarità e delle conoscenze esclusive di ogni singola impresa, la collaborazione per creare una cultura comune da far crescere ed esportare all’estero
D. Assume la carica di Presidente di Assogomma in un momento a dir poco complesso. Qual è la sua valutazione attuale della congiuntura, con particolare riguardo al settore della gomma? R. Effettivamente “complesso” è dir poco! Stiamo chiudendo un 2021 che da un lato vede il settore della gomma, come i nostri settori di destinazione finale, in decisa ripresa non solo in termini produttivi, ma anche per i fatturati delle aziende. Tuttavia si registra un aumento dei costi di produzione superiore. Mi spiego, veniamo da mesi in cui le materie prime, i costi di trasporti e logistica e da ultimi, ma non per ultimi, i costi dell’energia stanno salendo a ritmi vertiginosi con incrementi a doppia cifra. Tutto ciò si traduce chiaramente in un aumento dei costi di produzione, che però le nostre aziende non possono trasferire tal quale sul prodotto finito, andando così ad erodere la marginalità e quindi le capacità di investire e fare innovazione in un momento sfidante. La nota positiva può essere rappresentata dall’azione governativa che può contenere questi effetti grazie al PNRR: Assogomma dovrà giocare in questa partita un ruolo da protagonista per individuare le opportunità e permettere agli associati di coglierle. D. Qual è il suo background e che cosa l’ha spinta a candidarsi a questo ruolo? Una sua breve presentazione a beneficio degli associati che ancora non la conoscono. 16
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
Livio Beghini, 62 anni, sposato e con 2 figlie, vive in provincia di Bergamo ed è da 12 anni Amministratore Delegato di Datwyler Pharma Packaging, azienda a capitale svizzero, leader mondiale nella produzione di tappi e tenute in gomma per il packaging farmaceutico. Da luglio è stato eletto Presidente di Assogomma, carica che ricoprirà per 4 anni fino al 2025. Perito chimico e poi laureatosi in Economia industriale, ha assunto vari incarichi nel settore gomma in ricerca e sviluppo e poi con responsabilità di produzione e di direttore operativo di diverse aziende. Collabora con le università di Padova e Liuc di Castellanza come docente sui temi del lean manufacturing, del World Class manufacturing e in Implementazione delle strategie aziendali. Contribuisce anche a realizzare percorsi formativi ITS Academy in collaborazione con la Fondazione Nuove Tecnologie della Vita.
LIVIO BEGHINI
R. Mi sono candidato al ruolo di Presidente di Assogomma perché vorrei contribuire alla crescita della competitività di questo importante settore. Ritengo infatti di poter dare un contributo concreto proprio grazie alle possibilità che ho avuto in passato, ma anche oggi, di affrontare tematiche che sono simili e riconducibili a quelle di un piano di rilancio. La mia esperienza nel mondo della gomma ha raggiunto e superato ormai le 4 decadi e mi permette di conoscere a fondo il settore. Proverò quindi a sfruttare questa mio bagaglio di conoscenze per contribuire attraverso l’associazione all’aumento della competitività di tutte le aziende che la compongono. D. Quali sono gli obiettivi principali che si pone per il suo mandato? R. L’obiettivo primario è quello di incrementare la competitività delle imprese italiane sul territorio internazionale. In Italia abbiamo delle eccellenze riconosciute e già consolidate. Vorrei dare un contributo affinché la strada già segnata possa essere ulteriormente migliorata per far sì che il settore della gomma mantenga le sue posizioni ed espanda la propria presenza sui mercati internazionali. D. Nella sua candidatura uno dei primi pensieri che ha esplicitato è stato per le aziende ancora esterne all’associazione. Perché è importante coinvolgerle e come intende farlo? Come potrebbe non essere importante? L’obiettivo che ci stiamo ponendo è quello di un aumento della competitività e della capacità di attrarre business (clienti stranieri, flussi di esportazione, ecc.) che riguarda e valorizza l’interno settore, indipendentemente dal fatto che le aziende siano associate o meno ad Assogomma. Vorrei però sottolineare un aspetto: Assogomma è un’associazione storica di Confindustria, è tra le fondatrici, e ha una forte rappresentatività del settore della gomma. Infatti, rappresentiamo circa l’80% degli ad-
“La mia esperienza nel mondo della gomma ha raggiunto e superato ormai le 4 decadi e mi permette di conoscere a fondo il settore. Proverò a sfruttare questo mio bagaglio di conoscenze per contribuire, attraverso Assogomma, all’aumento della competitività di tutte le aziende che la compongono”
detti impiegati in Italia nel mondo della gomma ed un numero di ragioni sociali pari a circa la metà di quelle presenti in Italia. Non vi è dubbio alcuno quindi che la capacità di rappresentanza di Assogomma è storicamente forte e che la maggior parte delle aziende associate è di grandi, medio-grandi e medie dimensioni. Le aziende non associate sono ge-
neralmente di più piccole dimensioni. La sfida è quella da un lato di attrarre queste imprese di più piccole dimensioni offrendo servizi sempre più vicini alle loro esigenze e dall’altro sfruttare l’associazione per intraprendere quel percorso virtuoso di crescita e sviluppo così da aumentare l’importanza e la centralità dell’intero settore della gomma. A titolo d’esempio la formazione capillare che l’associazione andrà a proporre è certamente utile e lo sarà sempre di più per quelle imprese che non riescono a sviluppare formazione al proprio interno. L’offerta di servizi di informazione e formazione alle Imprese apre un canale di fidelizzazione che in prospettiva potrebbe anche tradursi nell’associazionismo in particolare in quelle aree geografiche dove sono concentrate le Imprese di settore che non sempre conoscono a pieno le opportunità ed i servizi che vengono dispensati quotidianamente dall’associazione. D. Uno dei temi centrali è la competitività delle nostre imprese del settore in uno scenario soggetto a continui cambiamenti. Competitività che richiede un deciso passo verso la digitalizzazione. Quali sono, dal suo punto di vista, gli aspetti più complessi della transizione digitale e quale l’approccio che le aziende del settore gomma dovrebbero avere al riguardo? R. La digitalizzazione è un cambiamento epocale. È un processo iniziato qualche anno fa con il piano di Industria 4.0 attraverso il quale moltissime imprese hanno investito in macchinari e strumentazioni capaci di connettersi in rete. Questo è stato l’inizio della digitalizzazione, cioè la capacità di mettere in fabbrica macchine e attrezzature in grado di collegarsi e parlare con la rete informativa. Ora però il passo decisivo è quello di agire attraverso la formazione. Lo sviluppo delle competenze focalizzate nella conoscenza della trasformazione digitale e del cambiamento legato alla digitalizzazione. E cosa può fare dunque l’associazione nel pratico? Di nuovo torno a parlare dei corsi L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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PROTAGONISTI
di formazione che vengono proposti alle imprese, tra i quali ne prevediamo diversi specifici su questi temi. Aggiungo poi che il passaggio verso la digitalizzazione deve partire dal vertice delle imprese, così da portare un cambiamento di mentalità e di approccio all’interno della fabbrica. Se andiamo a ben vedere, l’aspetto più complesso nella produzione di articoli in gomma è quello di raccogliere le informazioni che provengono da ogni singola fase produttiva e di interfacciarle tra di loro. Tutto questo a cosa potrebbe servire? Ad esempio a prevenire problematiche produttive, ma anche ad intercettare trend di mercato con anticipo, in modo da attuare azioni di miglioramento sullo sviluppo del business. Per brevità la digitalizzazione nella sostanza è conoscere quello che è accaduto in passato per poterne far tesoro e costruire il futuro. D. Lei ha al suo attivo anche importanti esperienze internazionali, in mercati dove la dimensione d’impresa è generalmente superiore a quella italiana. Quali esempi o modelli internazionali secondo lei sono trasferibili alle nostre realtà e utili per renderle ancora più competitive nello scenario globale? R. La mia esperienza internazionale l’ho maturata in aziende con dimensioni molto più grandi rispetto all’impresa italiana media del settore gomma. Tuttavia le aziende internazionali illuminate danno molto spazio alle iniziative delle loro unità locali. Cosa vuol dire? Che se io guardo alle imprese gomma in Italia, escludendo quelle che già sono molto grandi, e concentrandomi su quelle di dimensioni medie o piccole, posso immaginare che abbiano tutte una loro specifica competenza tecnica, capacità d’iniziativa e più in generale un prezioso “know-how” che ha permesso loro di mantenere e sviluppare nel tempo il 18
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
proprio standing. Dal mio punto di vista bisogna fare un passo in avanti, cercando di mettere a fattor comune alcune tematiche, creando così un network che favorisca lo scambio di informazioni e conoscenze senza entrare nei segreti tecnici e professionali di ogni impresa, che vanno ovviamente salvaguardati. Nell’interesse di tutti è bene aumentare il livello medio di conoscenza di tutte le imprese e di conseguenza del settore. Le
aziende sono un po’ come satelliti facenti parte di un unico sistema solare, non galassie a sé stanti. D. Transizione digitale significa anche trasformazione delle competenze e, quindi, necessità di reperire o costruire nuove figure professionali sul mercato del lavoro. In questo la formazione assume un ruolo centrale. Quali le sue idee su ciò che Assogomma può fare al riguardo? R. Assogomma ha ormai da tempo fatto della formazione un asset di fonda-
mentale importanza. L’associazione è in grado di offrire formazione qualificata per figure professionali aziendali con programmi di approfondimento che si rinnovano di anno in anno e che di fatto vengono offerti al settore in esclusiva, dato che le iniziative sono sempre specifiche di settore o personalizzate allo stesso. Sul fronte invece dei giovani che devono ancora entrare nel mondo del lavoro e diventare professionisti noi abbiamo già iniziato un’attività di dialogo e di relazioni strette con alcune Fondazioni che sviluppano percorsi formativi tecnici superiori. Nel caso specifico abbiamo già firmato da anni un protocollo d’intesa con la Fondazione Nuove Tecnologie della Vita per percorsi formativi specifici per i tecnici del settore gomma. Oggi però possiamo partire da questo background per ampliare ulteriormente il nostro raggio d’azione. Stiamo parlando di contribuire alla creazione di corsi di formazione con i contenuti adatti alle imprese e cioè tecnici da una parte e di conoscenza digitale dall’altra. Tali corsi hanno durata di due anni ed avranno l’obiettivo di andare a formare tecnici sulla base dei contenuti che le imprese desiderano. Ricordo che le aziende stesse si mettono in gioco proponendo formatori, quindi docenti, in grado di poter insegnare all’interno di queste scuole. L’obiettivo finale è avere dei tecnici con le conoscenze più evolute, più moderne, che dopo due anni potranno entrare nelle imprese e immediatamente avere capacità di integrarsi e di dare valore. I contenuti poi diventano in un certo senso dinamici e potranno evolvere in base alle esigenze del settore e delle Imprese. D. L’opinione pubblica è sempre più attenta al clima, all’ambiente e alla sostenibilità. Che cosa possono fare le aziende italiane del settore in questa
LIVIO BEGHINI
direzione. Assogomma come può supportarle? R. Qui si apre un capitolo, anzi due! Da un lato quello del recupero/riutilizzo di scarti, dall’altro quello dell’impatto energetico del settore. Andiamo con ordine partendo dal tema degli scarti. Oggi uno scarto di lavorazione è praticamente sempre o quasi sempre considerato rifiuto e questo comporta costi per le imprese, sia perché c’è una perdita di materiale sia perché lo smaltimento ha dei costi vivi da sostenere. A tutto questo si aggiungono difficoltà pratiche anche semplicemente per movimentare e trasportare questi materiali. Un rifiuto, in quanto tale deve seguire tutta una serie di regole molto stringenti ed onerose. Assogomma sta cercando di trovare soluzioni che da un lato interfaccino le soluzioni tecnologiche esistenti e dall’altro la normativa di riferimento per far sì che il rifiuto non sia più considerato tale, ma possa essere considerato un sottoprodotto, cioè un materiale che può essere reimpiegato. È importante segnare questo spartiacque tra sottoprodotto e rifiuto. Ma non solo, se è rifiuto bisogna dare indicazioni su come possa applicarsi il principio dell’“end of waste”, cioè la cessazione della qualifica di rifiuto. In altre parole indicare come valorizzare i rifiuti in una catena distributiva e di raccolta, di trasformazione con tutte le tecnologie che sono anche quelle nuove. Esiste già una normativa specifica in tal senso, ovvero un end of waste dei PFU, ma solo per i PFU, cioè per i pneumatici fuori uso. Ahimè, tutto quello che viene prodotto come scarto di lavorazione nelle industrie dell’articolo tecnico e anche nei pneumatici, non rientra in questa normativa e quindi l’associazione sta lavorando su tutti questi aspetti. Proprio di recente ha presentato una linea guida che ha l’obiettivo di accom-
pagnare le aziende nella gestione degli scarti di lavorazione da rifiuto a sottoprodotto oppure ad “end of waste”. Il tema dell’energia invece è il secondo capitolo di questa storia. Si tratta di qualcosa tutta da sviluppare, ma dobbiamo avere ben chiaro in mente che le aziende della gomma sono normalmente considerate imprese energivore. In parole semplici il loro consumo di energia è alto rispetto al business e
al fatturato. Questo perché le macchine all’interno dell’industria della gomma hanno bisogno di molta energia per poter lavorare. Un ragionamento quindi sull’ottimizzazione dei consumi energetici, sulla transizione da un consumo di energia fossile ad una produzione o un consumo di energia rinnovabile è un percorso che può aiutare gli associati a focalizzare determinati piani di miglioramento. D. Infine uno sguardo alla parte più
tecnologica del nostro settore. Per quanto leader nel mondo le imprese italiane non possono rallentare sul piano della ricerca e sviluppo. Quale la vostra ricetta per incoraggiare questo ambito di attività, che richiede sempre di più cooperazioni internazionali, collaborazioni con università e supporto nella caratterizzazione dei materiali e nella certificazione di prodotti e processi? R. Assogomma ha deciso di puntare sullo sviluppo del Cerisie quale partner vero e proprio nei confronti delle imprese. Cosa intendiamo per partner? Intendiamo far diventare il Cerisie un punto di riferimento per le aziende per poter accedere alle capacità e alle caratteristiche di ricerca e sviluppo del mondo accademico. Abbiamo già intrapreso un percorso per arrivare a partnership con diverse università sul territorio riguardo a problematiche e progetti di ricerca di interesse delle aziende del settore. Quindi il Cerisie potrà giocare un ruolo chiave nell’accompagnare lo sviluppo tecnologico. È un Cerisie nuovo, che andrà oltre le ben note capacità di laboratorio prove legandosi ai percorsi di ricerca. Sul fronte internazionale ricordiamo che Cerisie è stato fondatore di ErrLAB (European Rubber Research LABoratories) il network costituito dai tre laboratori gomma (italiano, francese e tedesco) con le tre rispettive associazioni di settore unitamente ad ETRMA, l’associazione europea dei produttori di articoli in gomma. Ma non solo. Cerisie ha già ottenuto da Renault il riconoscimento quale laboratorio di omologazione per componenti in gomma. È alle fasi conclusive un progetto iniziato tre anni fa che porterà Cerisie a certificare prodotti sulla base di importanti, conosciuti e riconosciuti soggetti internazionali. Ciò aumenterà lo standing internazionale del nostro laboratorio a cui puntiamo per una sua significativa crescita. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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MONDOGOMMA
di Giuseppe Stabile
È ora di stabilire quando la gomma da Pfu smette di essere rifiuto Con un appello congiunto alla Commissione europea, Etrma ed EuRic chiedono la definizione di criteri europei per segnare in modo chiaro il passaggio da rifiuto a prodotto della gomma da pneumatici a fine vita. Un cambiamento di status fondamentale per dare un forte impulso al recupero e riutilizzo in applicazioni ad alto valore di questa preziosa materia prima seconda
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hiudere il cerchio, è proprio il caso di dirlo, per quanto riguarda il recupero di gomma da pneumatici a fine uso (Pfu). È l’appello lanciato da Etrma, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma, alle istituzioni europee. Appello contenuto in un position paper, redatto insieme a EuRic, l’associazione
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
delle aziende europee del riciclaggio dei rifiuti, nel quale le due associazioni chiedono alla Commissione europea lo sviluppo di criteri armonizzati a livello dell’Unione per l’End of Waste della gomma riciclata dagli pneumatici a fine vita. Un passaggio fondamentale per dare slancio al recupero e all’utilizzo di questa preziosa materia prima seconda.
Attualmente classificata come rifiuto, la gomma da Pfu trova infatti le porte sbarrate in diverse applicazioni ad alto valore, in quanto molte normative, come le dichiarazioni di prestazione per i prodotti da costruzione o il Regolamento Reach sulle sostanze chimiche, si applicano solo una volta che il materiale ha cessato di essere qualificato co-
ECONOMIA CIRCOLARE
me rifiuto. Con la definizione dei criteri per l’End of Waste il materiale riciclato cessa di essere classificato come rifiuto, assumendo la qualifica di “prodotto”: in questo modo può essere reintrodotto nel circuito del mercato per nuovi utilizzi, secondo i virtuosi principi dell’economia circolare, con conseguenti enormi benefici a livello ambientale, economico e sociale. UN PASSAGGIO COMPIUTO DA ALCUNI PAESI Tale passaggio è stato già compiuto a livello nazionale da alcuni Paesi europei. È il caso dell’Italia, che con il Dm 78/2020 (Regolamento per la cessazione della qualifica di rifiuto della gomma vulcanizzata derivante da pneumatici fuori uso) del marzo dello scorso anno, ha fissato procedure e parametri chimico-fisici da rispettare per attribuire alla gomma da Pfu la qualifica di prodotto. Criteri univoci, validi su tutto il territorio, che permettono di valorizzare il materiale riciclato in im-
portanti applicazioni, come nella realizzazione di superfici per lo sport, elementi strutturali o di finitura per l’edilizia, nell’industria meccanica, in componenti di mezzi di trasporto esterni alla cabina, infrastrutture ferroviarie e portuali, asfalti. Lo stesso hanno fatto anche Spagna, Portogallo e, ora fuori dall’Unione, il Regno Unito. Questi provvedimenti, in linea di massima simili, presentano però delle importanti differenze anche su questioni chiave, come gli stessi materiali ammessi, o gli utilizzi finali, ben specificati in alcuni regolamenti e in altri no. Lo stesso per la certificazione di terze parti del sistema di gestione della qualità e la dichiarazione di conformità, richiesta in Spagna e Uk, ma non in Italia e Portogallo, così come non tutti gli standard prevedono criteri di qualità specifici per il livello di contaminazione consentito in generale o per usi specifici. Soprattutto, hanno validità solo entro i confini dello Stato che li ha emanati.
CRITERI OMOGENEI A LIVELLO EUROPEO Da qui la richiesta di Etrma ed EuRic di definire criteri armonizzati per l’End of Waste validi in tutta l’Unione, condizione indispensabile per lo sviluppo di un mercato europeo della gomma da Pfu ben funzionante e per garantire maggiore certezza agli investimenti in nuove tecnologie di riciclo. Una richiesta in linea con gli obiettivi ambientali della stessa Unione: non caso lo sviluppo di un’economia improntata ai principi della circolarità costituisce uno dei pilastri del Green deal. Proprio su questo fronte, fa notare Etrma nel suo position paper, l’industria europea, in generale, è un po’ rimasta al palo: solo il 12% dei materiali utilizzati proviene da riciclo. Una sfida che invece la filiera della gomma è pronta ad affrontare. RICICLO DEI PFU: UNA PRATICA VIRTUOSA IN CRESCITA Negli ultimi 25 anni, ricorda il docu-
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CHE COSA SI RECUPERA DA UNO PNEUMATICO Gomma/elastomero Acciaio Tessuto
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mento delle due associazioni, il problema logistico della raccolta degli pneumatici fuori uso è stato risolto con l’istituzione dello schema della Responsabilità Estesa, che impone a produttori e importatori l’obbligo di raccolta e corretto smaltimento dei Pfu in numero uguale a quello degli pneumatici venduti. Grazie a questo sistema i materiali contenuti negli pneumatici sono diventati disponibili per il riciclo, con risultati importanti. Attualmente il tasso di raccolta e trattamento degli pneumatici ha raggiunto il 95% del totale in tutto il Continente, con il tasso di materiale recuperato che nello stesso periodo è aumentato dal 10% fino al 60% all’anno. Più nello specifico, dei circa 3 milioni di tonnate annuali di pneumatici a fine vita, 1,6 milioni vengono riciclati in nuova gomma, acciaio e fibre tessili poi utilizzate in altre applicazioni, contribuendo a ridurre così il consumo di materie prime vergini. Importanti benefici sono stati ottenuti 22
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anche sotto il profilo economico e sociale, grazie alle nuove opportunità industriali e alla creazione di nuovi posti di lavoro. In parallelo alla disponibilità di pneumatici a fine vita è infatti nata un’industria per il riciclo della gomma in questi contenuta. Un’industria, costituita per lo più da piccole e medie imprese attive nel campo da più di 10 anni, in sviluppo e che ha bisogno di compiere ancora dei passi per raggiungere la fase di maturità. Ma se tanto è stato già fatto, molto di più si può ancora fare, aggiungendo valore al sistema del recupero della gomma da Pfu attraverso l’End of Waste. UN POTENZIALE ENORME TUTTO DA SFRUTTARE Il passaggio da rifiuto a prodotto costituisce un potente volano per l’impiego sempre maggiore della gomma riciclata. Disciplinando, in maniera chiara e omogenea su tutto il continente il mercato del riuso, parametri e criteri
per l’impiego di questa materia prima seconda se ne garantiscono il commercio con condizioni uguali e uguali opportunità attraverso i confini dei Paesi, riducendo anche gli oneri amministrativi associati a tale commercio. Soprattutto, e ancora più importante, il passaggio da rifiuto a prodotto garantisce che il materiale riciclato risponda a tutti i criteri di sicurezza e qualità previsti dai regolamenti tipici dei materiali, miscele e sostanze, a partire dai regolamenti Reach e Clp. Inoltre assicura stabilità alle realtà del settore, favorendo gli investimenti in ricerca e sviluppo sia per la messa a punto di nuove tecniche di riciclo sia, aprendo il materiale a nuove applicazioni, per ampliare la gamma dei prodotti realizzabili. Tanto più, si sottolinea nel position paper, che oggi dei circa 3 milioni di pneumatici a fine vita ben oltre un milione è destinato all’incenerimento per la produzione di energia o nei cementifici: un potenziale enorme da sfruttare per soddisfare la crescente domanda di gomma con materiale riciclato dalle eccellenti proprietà tecniche. LA FILIERA È GIÀ PRONTA I tempi sono dunque maturi per arrivare all’End of Waste della gomma da Pfu. Un rapporto commissionato da Etrma e EuRic alla società di consulenza Aecom dimostra come il materiale soddisfi tutti i requisiti richiesti dall’articolo 6 della Direttiva quadro europea sui rifiuti (Direttiva 2008/98/Ce, poi modificata con la Direttiva 2018/851/Ue) per la cessazione della qualifica di rifiuto di una sostanza o di un oggetto: che sia comunemente usato per scopi specifici, che esista un mercato o una domanda per tale sostanza o oggetto, che soddisfi i requisiti tecnici per gli scopi specifici, la legislazione e gli standard esistenti applicabili ai prodotti e, infine, che il suo uso non comporti impatti negativi sull’ambiente o sulla salute umana. Insomma, la filiera di settore, dai produttori di pneumatici ai riciclatori, è pronta su tutta linea a questo fondamentale passaggio, e a lavorare con la Commissione europea per lo sviluppo dei criteri per l’End of Waste: ora tocca alle istituzione fare la loro parte. u
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di Riccardo Oldani
L’apporto dell’automazione alle imprese della gomma Il webinar organizzato da L’Industria della Gomma lo scorso 6 ottobre ha esaminato come l’automazione stia sempre più entrando anche in un settore complesso come quello della trasformazione della gomma. Spinte dall’ingresso delle nuove tecnologie digitali e dai sistemi di incentivi che abbiamo visto nel webinar precedente le aziende del comparto si stanno rapidamente allineando a quelle di altri ambiti, come quelli della meccanica, del packaging, della cosmetica o della farmaceutica nel dotarsi di sistemi per migliorare produzione e gestione. I robot sono forse gli strumenti più evocativi di questa transizione tecnologica. Ecco i contenuti sviluppati dagli esperti che abbiamo chiamato a intervenire durante il nostro evento
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econdo i dati da poco resi noti della IFR, la Internationa Federation of Robotics, i robot installati nel mondo hanno superato la cifra di 3 milioni. Non molti a dir la verità, se si pensa come queste macchine siano temute da alcuni e spesso dipinte come i principali responsabili della riduzione dell’occupazione in molti ambiti industriali. In realtà chi fa impresa, soprattutto nel manifatturiero, sa che per essere competitivi e soddisfare le richieste di qualità sempre più spinte dei grandi committenti, le macchine e l’automazione sono sempre più
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necessarie. Non tanto per un fatto quantitativo, di numeri di pezzi prodotti, quanto soprattutto per un fatto di qualità. Robot e macchine intelligenti sono in grado di sbagliare molto meno rispetto all’uomo oppure di trovare difetti che sfuggono all’occhio umano, soprattutto quando si lavora con un materiale come la gomma. Visti con quest’ottica robot e macchine automatiche non tolgono lavoro all’uomo. Al contrario consentono alle aziende che li adottano di conservare le commesse, farsi apprezzare per il lavoro fatto, acquisire ulteriori ordini
e trasformare il lavoro dei propri addetti in qualcosa di molto più sostenibile e meno usurante. PERCORSO COMPLESSO Adottare certe soluzioni, quindi, intraprendere il percorso verso un’automazione sempre più spinta, diventa quasi una tappa obbligata per le aziende del manifatturiero. Impone però scelte delicate, a partire dai macchinari che si decide di introdurre in azienda per arrivare al personale, a cui determinate svolte devono essere comunicate con chiarezza, e che occorre aggiornare professionalmente all’utilizzo di nuovi strumenti. Soltanto pensando ai robot, per esempio, le scelte possibili possono essere diverse. Abitualmente si sono sempre utilizzati robot industriali (come quello di Fanuc in basso a destra) asserviti alle macchine, in celle chiuse che richiedono soluzioni per proteggere gli operatori e occupano un discreto spazio nello stabilimento. Di recente sono apparsi i robot collaborativi (in alto a destra un braccio Universal Robots) in grado di lavorare a stretto contatto con le persone senza separazioni. E nelle ultime settimane in Italia sono stati proposti anche robot umanoidi per l’impiego in azienda, come il RoBee dell’azienda brianzola Oversonic (nella pagina accanto un momento della presentazione). Al di là degli umanoidi, forse ancora non pronti per task industriali sfidanti, quale può essere la scelta migliore per un produttore di articoli tecnici? GLI ATTI DELL’EVENTO Per capire come un’impresa del settore gomma possa intraprendere la strada dell’automazione e trovare risposte a quesiti di questi di questo tipo abbiamo quindi coinvolto quattro esperti. Due si occupano in particolar modo di robotica, Flavio Marani di Tiesse Robot, distributore per l’Italia degli automi Kawasaki, e Roberto Martoglio, system integrator che ha al suo attivo lo sviluppo di soluzioni robotizzate utilizzate da importanti operatori del settore gomma. Fabrizio Bonfadini di IMG Macchine ha invece spiegato come le presse a iniezione, le macchine più diffuse e sofisticate nel settore della trasformazione della gomma, stiano diventando sempre più intelligenti e automatizzate. Infine Giovanni Cavagnola, di Doss Visual Solutions, ha condotto il pubblico a una conoscenza più approfondita dei sistemi di visione artificiale, oggi sempre più efficaci nell’individuare eventuali difetti di produzione anche su pezzi complicati come quelli in gomma, spesso di colore nero, senza ombre, difficili da indagare con l’occhio umano, spesso anche molto piccoli e difficili da maneggiare. Inoltre la gomma può nascondere difetti anche nella sua trama interna, nelle parti di un pezzo non superficiali e quindi impossibili da vedere a occhio nudo. L’adozione di nuove tecnologie di visione, dai raggi X alla tomografia rende possibile perfino trovare queste non conformità. Un aiuto, in questa direzione, arriva perfino da tecniche di intelligenza artificiale applicate all’analisi e al riconoscimento delle immagini. Tutti i materiali del webinar sono disponibili sul sito www. industriagomma.it. u
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Robot industriali e cobot: trend e applicazioni Flavio Marani, esperto che da anni opera, con Tiesse Robot di Brescia, per trovare nuove applicazioni ai robot industriali Kawasaki in un gran numero di settori, descrive le tendenze del mercato, il lavoro svolto in stretta collaborazione con i system integrator per trovare nuove soluzioni e i possibili utilizzi degli automi nel settore gomma. Roberto Martoglio, integratore che ha lavorato anche per importanti imprese del settore gomma, spiega come si procede nello sviluppo di nuovi progetti
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a robotica può dare un apporto importante al manifatturiero. Flavio Marani, sales manager di Tiesse Robot, è la persona giusta per parlarne. La sua azienda, che ha sede a Brescia, distribuisce in Italia i prodotti di Kawasaki, uno dei principali produttori mondiali, con una gamma che copre ogni portata, da 3 a 1.500 kg, ogni tipologia, dai robot a cinematiche parallele a quelli collaborativi e le necessità di molti comparti industriali (vedi la slide sotto). TRE TIPI DI ROBOTICA «Distinguo abitualmente la robotica industriale», dice Marani, «in standard, safe e collaborativa. I robot standard sono carat-
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terizzati da protezioni perimetrali, che possono essere fisse o mobili (vedi slide nella pagina a fianco in alto), da porte con elettroserrature, barriere ottiche e scanner-laser. Il robot è solo un componente dell’impianto, il cui requisito fondamentale deve essere la salute e la sicurezza dell’operatore». Nella robotica “safe” si utilizzano robot tradizionali (vedi slide nella pagina a fianco al centro), arricchiti e integrati, però, da una speciale scheda che, dice Marani, «controlla il robot istante per istante, rilevando le posizioni dei singoli encoder e conoscendo le dimensioni di tutte le componenti, compreso il sistema di presa. Conoscendo questi parametri è possibile programmare questa scheda hardware che consente
di creare zone in cui il robot non può operare o in cui gli operatori possono entrare quando vengono riconosciuti da sensori. Quando questo accade il robot si può rallentare o fermare per annullare i rischi per gli operatori». ROBOT COLLABORATIVI Collaborativi sono invece i robot, detti anche cobot, i cui bracci possono lavorare a contatto con l’operatore, adempiendo a particolari norme tecniche. Kawasaki produce un modello di cobot, il Duaro (nella slide in basso) a due bracci e montato su un carrello per posizionarlo dovunque serva in azienda. «Nel manifatturiero», osserva Marani, «molto si può fare con i robot
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standard e la robotica safe. I vantaggi della robotica collaborativa, che consistono soprattutto nella facilità di programmazione, si possono ottenere con opportune soluzioni anche utilizzando robot tradizionali o safe», spiega Marani, a tutto vantaggio della produttività, visto che parliamo di macchine molto più rapide dei cobot. LA LEGGE DI BILANCIO 2020 Roberto Martoglio, amministratore e direttore tecnico della Martoglio sas, ha poi spiegato come opera una realtà come la sua, che collabora con svariate realtà industriali nello sviluppare soluzioni automatizzate, in cui i robot trovano ampia applicazione. Varie realizzazioni di Martoglio riguardano anche le aziende della gomma. «Qual è il nostro approccio quando un cliente ci contatta? Innanzi tutto stabilire una stretta collaborazione con gli uffici tecnici che conoscono perfettamente le caratteristiche del prodotto e le necessità della produzione». In particolare la gomma pone problemi tecnici complessi legati al materiale che richiedono sempre un’approfondita analisi preventiva. «Appurate le necessità si procede poi alla scelta dei robot e alla messa a punto della soluzione, che in molti casi richiede un processo di ricerca e sviluppo, viste le particolarità uniche del settore gomma». u
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L’evoluzione tecnologica delle presse a iniezione Fabrizio Bonfadini di IMG Macchine descrive il lavoro di ricerca e sviluppo condotto nella sua azienda, tra i principali produttori di presse a iniezione per la gomma. Uno sforzo che mira ad arricchire le macchine di funzionalità non solo per ridurre i tempi ciclo, ma anche per automatizzare sempre di più il processo e renderlo sempre più facile da monitorare e controllare. Tra le nuove funzioni delle nuove presse 4.0 spiccano la facile integrabilità con robot, la possibilità di manutenzione preventiva e il controllo intelligente del processo per verificare il corretto funzionamento.
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MG è un’azienda bresciana nata nel 2006 che sviluppa presse a iniezione per il settore gomma e distribuisce invece per il settore plastico le presse prodotte da Haitian. «Quando si parla di automazione per le presse a iniezione», dice Fabrizio Bonfadini, R&D Manager di IMG, «intendiamo un insieme di controlli che non solo gestiscono la macchina ma anche i processi, riducendo al minimo gli interventi umani soprattutto nelle situazioni più pericole per l’uomo». AUTOMAZIONE DI MACCHINA IMG negli ultimi tempi ha sviluppato di-
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verse tipologie di presse (slide in basso), da quelle verticali in cui introduzione ed estrazione del materiale sono eseguite in modo manuali a quelle orizzontali che possono essere completamente automatiche, anche nello scalzo del prodotto stampato. L’automazione delle presse viene poi enfatizzata (slide in alto nella pagina a fianco) dall’impiego di soluzioni tecnologiche come piani magnetici o piani termoregolati, spazzolatori i soffiatori per facilitare lo scalzo dei pezzi e anche sistemi di manipolazione dei componenti, costituiti per esempio da bracci robotici antropomorfi asserviti alle macchine.
AUTOMAZIONE DI PROCESSO Le presse a iniezione possono anche costituire vere e proprie isole robotizzate (slide al centro nella pagina a fianco), quando si integrano con altri macchinari che compiono lavorazioni a monte o a valle. Insiemi di questo tipo vanno a costituire un’entità da considerare come un’unica macchina ai fini delle norme di sicurezza. L’automazione di processo si basa invece in particolare sulla trasmissione e scambio di dati in verticale o in orizzontale nel sito produttivo, agevolata da protocolli di comunicazione, come OPC-UA, che stan-
WEBINAR AUTOMAZIONE
no diventando uno standard nel mondo industriale (slide in basso). I dati trasmessi non riguardano soltanto la produzione, ma anche la qualità della produzione e lo stato di salute delle presse. Queste macchine sono sempre più in grado di trasferire dati, come le temperature di esercizio, e soprattutto di coordinarsi in maniera indipendente tra loro. Sempre di più sta diventando possibile, per esempio, gestire integralmente l’automazione di un’isola produttiva dal controllo numerico di una macchina, anche se si tratta di programmare il robot che la deve asservire o altre automazioni. INTELLIGENZA ARTIFICIALE La quantità di dati prodotti dalle presse di nuova generazione può anche essere esaminata e valutata da algoritmi di intelligenza artificiale che, spiega Bonfadini per illustrare uno sviluppo attualmente in corso sulle macchine IMG, può anche tenere sotto controllo il suo funzionamento, e individuare eventuali scostamenti da determinati parametri per assicurare una costanza di funzionamento e segnalare agli operatori quando questa potrebbe venire a mancare. Questa soluzione, denominata Light Machine Learning, è quasi pronta per essere implementata sulle presse IMG. u
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Nuove soluzioni per il controllo della qualità con l’aiuto della visione artificiale Giovanni Cavagnola di Doss Visual Solution racconta come la visione artificiale, grazie a sensori e telecamere sempre più performanti, e l’apporto dell’intelligenza artificiale stanno trasformando il controllo di qualità nel settore della gomma. Verifiche un tempo condotte manualmente e a campione ora sono gestite in modo completamente da macchine su tutto il lotto prodotto, pezzo per pezzo, rendendo sempre più vicino il raggiungimento dell’obiettivo degli “zero difetti”. Per aziende fornitrici di grandi gruppi industriali dotarsi di queste soluzioni ormai è diventata una necessità.
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iovanni Cavagnola di Doss Visual Solutions ha infine concluso gli interventi del webinar del 6 ottobre. L’azienda produce sistemi di controllo della qualità dei prodotti in gomma basati su sistemi di visione artificiale. Questi sistemi hanno un gran numero di applicazioni in realtà, anche per la guida robot, per esempio, e ogni giorno vengono utilizzati in modi nuovi e innovativi, per merito dell’evoluzione continua che riguarda queste tecnologie. L’attività delle macchine per il
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controllo della qualità basate su visione artificiale, inoltre, sta diventando strategica perché giunge alla fine del processo, e oltre alla qualità dei pezzi prodotti può fornire indicazioni interessanti su come lavorano le macchine e le linee a monte. RICERCA DELLE DIFETTOSITÀ Nella ricerca delle difettosità, i sistemi di visione hanno consentito, negli ultimi anni, di individuare problemi nei pezzi sempre più difficili da riscontrare per l’occhio uma-
no, grazie allo sviluppo delle telecamere e fotocamere e dei sistemi di illuminazione e grazie alla comparsa di software sempre più sofisticati, in alcuni casi basati anche su tecniche di intelligenza artificiale. I difetti in questione possono essere piccoli tagli nella superficie di un o-ring, modifiche della sua geometria a causa di una sbavatura errata, permanenza di bave, problemi di fuori registro, abrasioni superficiali. Oggi nuove tipologie di telecamere, sempre più miniaturizzate ma anche in grado
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di lavorare su frequenze multispettrali, sono in grado di indagare nel dettaglio gli articoli tecnici e rilevare difetti praticamente invisibili. A queste si aggiungono anche sistemi di illuminazione o stazioni composte da diverse fotocamere, in grado di riprendere i pezzi da più angolazioni. LA FORZA DEL DEEP LEARNING Nuove funzionalità, che le macchine Doss Visual Solutions hanno già in dotazione, riguardano la possibilità di utilizzare sistemi di “deep learning”, di apprendimento profondo, per istruire le macchine stesse a riconoscere esempi di non conformità e a individuarle sui pezzi esaminati. Un’altra applicazione del deep learning consiste nella capacità di classificare e riconoscere centinaia di prodotti diversi, con minime differenze di forma, per effettuare una cernita precisa senza margine d’errore. LIVE STREAMING Un servizio sviluppato da Doss Visual Solutions durante la pandemia consiste infine in un live streaming che utilizza telecamere per guidare a distanza l’installazione di un macchinario quando non sia possibile inviare, per motivi di sicurezza, una squadra di tecnici. La soluzione ha consentito all’azienda di effettuare consegne anche nei momenti più critici del lockdown. u
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RubbeRevolution Charles Goodyear soleva dire che non esiste nessun'altra sostanza le cui caratteristiche risveglino così tanta curiosità, sorpresa e meraviglia come quelle della gomma. Noi di LIGOM e TSF lo sappiamo bene, ma sappiamo anche che il mercato è in continua evoluzione e che per vincere la competizione di ogni giorno, bisogna essere creativi, coraggiosi e, soprattutto, reattivi ai cambiamenti.
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RASSEGNA STAMPI
Rassegna Stampi Verso il 2022 con rinnovata fiducia
Pur nelle difficoltà di un anno complesso sotto tanti punti di vista, dalle incertezze legate alla pandemia alle difficoltà di reperimento di alcune materie prime, i produttori di stampi per la gomma italiani hanno saputo tenere ben ferma la rotta. Lo attestano i recenti dati forniti da Amaplast sui macchinari e stampi per il settore, che hanno visto una crescita ai livelli del 2019 e un deciso aumento di progetti sia all’estero sia in Italia. Per i protagonisti del settore il 2022 si annuncia carico di sfide, come alcuni di loro ci raccontano in queste pagine. Quello che emerge è la ricerca di un servizio sempre più personalizzato e su misura per il cliente, l’adozione di macchinari e tecnologie sempre più sofisticati e l’attenzione crescente agli aspetti della sostenibilità ambientale, sia per quanto riguarda i processi di lavorazione necessari a produrre lo stampo sia per lo sviluppo di soluzioni che consentano ai trasformatori di ridurre sempre di più gli sprechi di materiale e i tempi ciclo.
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Alfa Stampi
Un buon 2021 e tanta fiducia nel nuovo anno
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rogettazione e costruzione di stampi per articoli tecnici in diversi tipi di elastomero: sono queste le generalità di Alfa Stampi, azienda bergamasca con sede ad Adrara San Martino (Bergamo) e attiva sul mercato da oltre 35 anni. Con un parco macchine sottoposto a periodiche manutenzioni tecniche migliorative e in continua espansione (si prevede infatti di acquistare a breve una nuova fresatrice), l’azienda nel corso degli anni si è costantemente evoluta restando al passo con gli sviluppi delle tecnologie e con le necessità di una clientela sempre più esigente. Alfa Stampi sta per chiudere un buon 2021: «Grazie alla fiducia dimostrataci dai nostri clienti siamo riusciti a limitare l’impatto negativo della pandemia e a raggiungere risultati soddisfacenti che confermano la nostra competitività sul mercato. Rispetto al 2020, anno difficile per tutti, abbiamo infatti recuperato una buona parte (circa il 30%) del precedente calo di fatturato», commenta il titolare Robertino Andreoli. E continua: «In un contesto fortemente influenzato dalla crisi dei semiconduttori questo dato è per noi doppiamente positivo e dimostra quanto la nostra flessibilità e apertura a diversi settori industriali oltre all’automotive siano state fondamentali per fare fronte a questo periodo di difficoltà». Il 2022 si aprirà con la sfida di riuscire a cogliere appie-
no le potenzialità della ripresa e il volume delle commesse relative al primo trimestre sembra essere incoraggiante. Nonostante lo scenario globale sia ancora incerto e minacciato da rincari su ogni fronte, l’azienda è fiduciosa di poter continuare a collaborare con i propri clienti al fine di fornire soluzioni sempre più performanti. Tra gli appuntamenti a calendario previsti per l’anno a venire, si segnala la partecipazione in qualità di espositori alla fiera DKT di Norimberga e alla K 2022 di Düsseldorf. u
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RASSEGNA STAMPI
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a Bettoni Meccanica srl nasce a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, dall’esperienza maturata in 35 anni nella progettazione e realizzazione di stampi per il settore gomma-plastica. L’azienda segue con i suoi clienti tutte le fasi di progettazione degli articoli tecnici in gomma fino al collaudo finale, consigliando tipi di acciai e trattamenti in base alla mescola da utilizzare e alla produzione da effettuare. A gennaio 2017 Bettoni Meccanica ha ampliato la capacità produttiva di stampi acquistando un centro di lavoro DekelMaho DMC 75 V linear a 5 assi ed un nuovo centro di lavoro Mazak con corse 1740x760 mm. A gennaio 2020 l’azienda ha ulteriormente potenziato la capacità produttiva di stampi, acquistando un centro di lavoro ad alta velocità Mori e Seiki con corse 900x600 mm ad altissima precisione per silicone liquido, portando a 7 i centri di lavoro complessivi in produzione. Nel parco macchine figurano anche torni, rettifiche per piani e una erosione. u
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RASSEGNA STAMPI
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O.C.S.
I “must” e i “plus” di uno stampo
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opo un 2020 critico per tutti, il 2021 è stato un anno di ripresa per il settore della gomma e O.C.S. srl non si è fatta cogliere impreparata di fronte ai ritmi e alle richieste dei propri clienti. Con un team di 30 persone, una produzione di circa 1.000 stampi nuovi e 3.000 stampi cromati all’anno, l'azienda prosegue nella sua crescita offrendo stampi di nuova concezione e soluzioni chiavi in mano per progetti molto ambiziosi, soprattutto nei settori automotive e medicale. I “must” per poter lavorare con successo sono la capacità di fornire ai clienti uno stampo di valore per il loro processo di stampaggio, che risponda esattamente ai loro bisogni e che anticipi la soluzione di eventuali problemi. Sempre più però diventa importante focalizzare l’ attenzione al
tema “green”, soprattutto in ambito cromatura. Lo stampo cromato infatti, oltre a essere performante, deve rispondere anche a una serie di requisiti eco-compatibili ed ecosostenibili, oltre che etici. Per far fronte agli impegni assunti a livello globale O.C.S. srl ha adeguato i propri processi e attivato procedure specifiche per far sì che tutti gli stampi forniti rispondano ai bisogni dei propri clienti e siano al contempo. Sani: non dannosi o pericolosi per chi li maneggia. Puliti: prodotti nel rispetto dell’ ambiente con il minimo impatto inquinante possibile. Giusti: realizzati da lavoratori non sfruttati che ricevono paghe eque e operano in ambienti monitorati e in condizioni di salubrità e sicurezza. Durevoli: grazie al processo di cromatura sono destinati a durare tre volte tanto senza alcun impatto negativo sulla sostenibilità. Trasparenti: la provenienza dei prodotti usati è tracciata e controllata, soprattutto a seguito di nuovi adempimenti ambientali a cui O.C.S. srl viene sottoposta in quanto cromatore di stampi. u
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FOCUS
OR.P. Stampi
Sempre avanti per la propria strada
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a oltre quarant’anni OR.P. Stampi, l’azienda di Viadanica (Bergamo), prosegue per la sua strada seguendo i suoi principi e ideali di serietà, riservatezza e collaborazione apprezzati dai clienti. Quest’anno di ripartenza emotiva ed economica ha stimolato il reparto tecnico dell’azienda a intraprendere nuove strade e nuove collaborazioni. L’arrivo di nuovi macchinari CNC potenzierà la produttività e aiutera anche il fattore “lead time”. Gli investimenti, che continueranno nei prossimi due anni, prevedono un aumento della capacità produttiva grazie all’arrivo di nuovi macchinari (iniziato già a partire da novembre del 2021) e a un ampliamento del reparto tecnico con nuove aree R&D. Lo stimolo di muoversi verso nuovi orizzonti prima di altri ha portato il management a focalizzare l’attenzione verso l’acquisto di macchinari unici, dedicati a particolari lavorazioni, tolleranze e dimensioni. Una risposta forte alle esigenze del mercato odierno che spingerà OR.P. verso nuove frontiere e settori in forte sviluppo. Il richiamo all’export che ha contraddistinto la crescita dell’azienda negli anni, ora più che mai ha spinto a concentrarsi anche su progetti di non ordinaria amministrazione, ma che rappresentano importanti “scommesse”, in cui reparti di OR.P. e altre imprese si trovano a lavorare a
stretto contatto, quasi come colleghi, ma dall’altre parte dell’oceano. Da queste esperienze, dicono a Viadanica, «si impara e si cresce. I progetti riguardanti plastica e gomma-plastica ci aiutano a comprendere nuove esigenze produttive, progettuali e realizzative. Al giorno d’oggi è importante anche per lo stampista conoscere ed essere informato sull’applicazione finale e le condizioni di impiego delle guarnizioni. Risulta quindi sempre più importante la figura dello stampista, il corretto design dello stampo, la giusta automazione d il sempre più fondamentale risparmio di mescola». Anche in seguito a questa attività OR.P. Stampi ha lanciato una nuova linea di Canali Freddi, attualmente utilizzata in alcune produzioni speciali. u
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Tecnistamp
Lunghi rapporti sinonimo di soddisfazione
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ecnistamp progetta e costruisce stampi per articoli in gomma dal 1983, con sede a Corte Franca, sulle sponde del lago d’Iseo (Brescia). I prodotti principali forniti sono stampi, blocchi termoregolati, inserti distributori e sistemi di automatizzazione del processo di stampaggio. La collaborazione istaurata da anni con produttori di presse, produttori di mescole e fornitori di sistemi robotizzati, permette all'azienda di fornire al cliente un servizio completo. Tecnistamp dispone di una pressa a iniezione per eventuali test interni e di uno spazio al servizio del cliente dove poter installare una propria pressa per effettuare i collaudi, con l’obiettivo che il committente possa poi portarsi in casa un prodotto chiavi in mano. Innumerevoli sono le caratteristiche che possono avere gli stampi per far fronte alle esigenze di ogni utilizzatore, a partire dalla tipologia di acciaio o altri metalli – bonificati, temprati, inox, anticorrosivi – fino al top di iniezione, di sistema di distribuzione della mescola tra ugello della pressa e cavità, di distribuzione delle calorie e riduzione della perdita di temperatura e conseguente riduzione del consumo di energia da parte dell’utilizzatore finale. Altri aspetti riguardano la soluzione di scalzo pezzo, la riduzione a zero dello sfrido, l'ottimizzazione della produttività dello stampo, i trattamenti superficiali. Ogni stampo ha la necessità di avere le caratteristiche funzionali al progetto a cui è dedicato. È questo il concetto che guida i progettisti di Tecnistamp. Il team del dipartimen-
to tecnico di progettazione si è ampliato. Al fianco degli esperti progettisti ci sono ingegneri che contribuiscono alla ricerca di soluzioni sempre più performanti e green. Anche la riduzione degli sprechi, sotto ogni punto di vista, è un must che influenza ogni nuovo progetto. Tecnistamp ha il know –out e l’esperienza necessaria anche per fornire stampi per termoplastica e plastica. Alla fatidica domanda «Perché scegliere Tecnistamp?» la risposta si trova nell’analizzare i lunghi rapporti che legano un cliente al'azienda. Un lungo rapporto è sempre sinonimo di soddisfazione. u
www.tecnistamp.it www.netzsch.com L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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DALLE AZIENDE
di Riccardo Oldani
Un nuovo accordo per portare materie prime in Italia Da ottobre Novalca, storico distributore sul mercato italiano, e Novachem, neonata azienda svizzera fondata da Ivano Liguori, hanno stretto un accordo per portare nel nostro Paese materie prime preziose per i trasformatori della gomma, sia di prima scelta che off-grade. Un’iniziativa che si preannuncia di sicuro interesse in una situazione di mercato resa complicata dallo shortage di molti prodotti e dagli alti costi dei trasporti internazionali
È
attivo da ottobre un accordo di collaborazione tra Novalca, azienda italiana che opera storicamente nella distribuzione di materie prime per il settore della gomma, e Novachem, impresa con sede in Svizzera che ha iniziato le operazioni nell’aprile del 2021 e che è stata fondata da Ivano Liguori, trader con un lunga esperienza sia sui prodotti di prima scelta che su quelli “off-grade” o “near-prime”. Novachem ha il compito di reperire sul mercato materie prime indispensabili per la trasformazione della gomma, non soltanto elastomeri ma anche carbon-black e, spiega Liguori, «opera in nome e per conte della Novalca nell’acquisto e nella vendita dei materiali. Si tratta di una collaborazione fondata su solide basi. Novalca è un’azienda storica, che opera dal 1976, è fortemente patrimonializzata e con cui coltivo un rapporto personale di stima reciproca e di fiducia, costruito in anni di collaborazione quando lavoravo in altre aziende». UNA LUNGA ESPERIENZA Liguori è un trader conosciuto e apprezzato sul mercato. La creazione di Novachem scaturisce da una lunga serie di esperienze che, come ricorda, «sono iniziate nel compounding alla Centro Mescole Sud, azienda di cui mi padre, Giancarlo Liguori, era amministratore delegato e socio. Poi ho trascorso 11 anni nel gruppo CM Manzoni, dove svolgevo le mansioni di responsabile tecnico e commerciale su alcune specifiche aree merceologiche, in particolare mescole per cavi elettrici e per nastri trasportatori. In seguito ho collaborato con la Epichem, per circa sette anni, finché ho deciso, di comune accordo con l’amministratore delegato Sergio Padova, di avviare un’iniziativa tutta mia, come del resto è sempre stato mio desiderio». Novachem è una società attiva nel settore del trading e fornisce consulenze commerciali e tecniche a vari clienti, «tra cui anche la stessa Epichem», ci tiene a sottolineare Liguori, «con cui conservo, ad oggi, un rapporto di collaborazione su determinate aree geografiche e per prodotti selezionati». 40
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
RAPPORTI INTERNAZIONALI La nuova azienda collabora anche come consulente della KEI Industries, uno dei principali produttori di cavi in India, per lo sviluppo delle mescole in gomma destinate ai cavi per bassa e media tensione. In questo momento Novachem tratta anche i prodotti di Nitriflex e di Negroven. La prima è un’azienda brasiliana che produce principalmente gomma alto-stirolica e nitrilica, sia solida che in polvere, mentre il secondo è un produttore venezuelano di carbon black, molto ben conosciuto in Italia da tanti anni e con cui Novalca collabora già da qualche anno. «Parliamo in questo caso», spiega Liguori, «di prodotti di prima scelta. Ma la filosofia che ho sempre avuto è di non legarmi mai a un produttore con un contratto di esclusiva, per poter modulare il business con i fornitori a seconda delle disponibilità e dei prezzi dei loro prodotti. Questa strategia si è rivelata particolarmente centrata nell’ultimo decennio, in cui abbiamo assistito con sempre maggiore frequenza a situazioni di shortage di materiali. Quindi, oltre alle aziende che ho citato, collaboriamo anche, non in esclusiva, con svariati produttori al mondo in Asia, Stati Uniti e in Europa». UN ACCORDO BASATO SULLA FIDUCIA L’accordo siglato a ottobre tra Novachem e Novalca riguarda, in particolare, la vendita in Europa e in Italia dei loro prodotti, in particolare di polimeri sintetici, per la maggior parte “offgrade” o “near-prime”. «In questo sodalizio», sottolinea Liguori, «metto a disposizione il mio know-how tecnico nell’indirizzare i materiali che trattiamo a seconda della loro qualità e delle esigenze del cliente. Ci tengo a ringraziare Novalca per la fiducia che ripone in me per questa delicata funzione, e soprattutto Domenico Carluccio, azionista di riferimento della società, e Andrea Ciancio, che con me gestisce e decide gli investimenti da programmare sull’acquisizione di prodotti per il settore gomma».
TRADING E DISTRIBUZIONE
UN MERCATO COMPLICATO DAL SHORTAGE Nell’ultimo anno, fortemente condizionato da forti carenze di materie prime, Liguori con la sua Novachem è riuscito a operare con successo su alcune tipologie di gomme, «basandomi», dice, “proprio sulla nostra capacità di indirizzare ai clienti, a seconda delle loro esigenze produttive e dei mercati di riferimento, un ampio ventaglio di materie prime di diversa qualità, dallo scrap alla prima scelta. Le migliori scelte, naturalmente, restano in Europa dove la ricerca qualitativa è più elevata e si è più disposti a pagare per raggiungerla, mentre gradi di qualità inferiore vengono indirizzati a destinazioni come l’Estremo Oriente o l’India. Questo approccio ha pagato, perché nei primi dieci mesi dell’anno, a fine ottobre, solo la Novalca aveva venduto in totale 10.000 tonnellate di gomma sintetica in Europa, contro i le 7.000 tonnellate di tutto il 2020. Anche in una situazione di shortage siamo quindi riusciti a far sì che i clienti che negli ultimi anni hanno sempre dato fiducia a Novalca soffrissero di meno per la carenza di gomme altrimenti difficili da reperire. Si tratta principalmente di seconde scelte, ma comunque selezionate e di ottima qualità». PREVEDERE I TREND Un’altra filosofia su cui si basa l’azione di Novachem e che finora ha dato buoni frutti si basa sulla capacità di effettuare realistiche previsioni dei trend di mercato, non soltanto per quanto riguarda i prezzi ma anche per la disponibilità dei materiali. Liguori fa un esempio: «Quest’anno Novalca si è mossa in fortissimo anticipo sull’Epdm, anche grazie al fatto che siamo stati in grado di leggere mesi prima l’approssimarsi della situazione di shortage da una serie di indizi, come per esempio la chiusura concomitante di tre stabilimenti di produzione di importanza centrale nel mondo, cioè quello della SK Corporation in Corea del Sud, di Arlanxeo negli Stati Uniti e quella della ExxonMobil in Francia». AUMENTO DI PREZZI E INFLAZIONE Un trend con cui ci si deve confrontare confrontare di questo tempi è il forte aumento dei prezzi, che prima o poi finirà, secondo Liguori, per condizionare il mercato europeo. «Per dare un’idea del fenomeno», ci segnala l’esperto, «abbiamo visto il prezzo di un silicone di produzione cinese che trattiamo triplicarsi nel giro di pochi mesi dall’inizio del 2021. Parliamo di un materiale che ha un processo di mescolazione più semplice e che quindi non risente di costi particolari legati alla produzione. Di fronte a situazioni del genere è inevitabile che il prodotto finale ottenuto a partire da quel silicone subirà un aumento di prezzo molto significativo. Questo vale anche per tutte le commodities, oggi ,e sta innescando un processo a cascata che finirà per pesare sulle tasche del consumatore finale». Negli Stati Uniti gli effetti negativi dell’inflazione si stanno già facendo sentire sull’industria, ma anche sul commercio al dettaglio e sulle tasche dei cittadini, e presto la stessa situazione potrebbe verificarsi anche alle nostre latitudini. Quanto potrà durare questo fenomeno non è ancora chiaro. «Molto dipenderà», osserva Liguori, «dall’andamento dei costi dei noli in partenza dall’Asia verso l’Europa e verso gli Stati Uniti. Finché resteranno alti come sono ora, con costi di trasporto di 16.000 dollari e oltre per un container,
Ivano Liguori, al centro, insieme con le componenti dello staff di Novachem.
la situazione è destinata a restare difficile. E non si vedono all’orizzonte mosse della Cina, l’unica potenza che può incidere su questo fenomeno per indurre gli operatori a ridurre i costi dei trasporti». RICETTE CONTRO L’INCERTEZZA Cosa può fare allora un trader che opera nel settore gomma per far fronte a questa situazione e rispondere anche alle richieste dei suoi clienti? «L’unica soluzione», dice Liguori, «è essere reliable nei confronti dei clienti, sia in tema di affidabilità sia in tema di prezzi. Al momento, per esempio, Novalca ha deciso di sacrificare marginalità per mantenere intatto il rapporto fiduciario con i propri clienti. Altro segreto è muoversi in anticipo per condurre acquisizioni di prodotti che potrebbero andare incontro a shortage. Tra i progetti della Novachem nel breve/medio periodo che abbiamo c’è quello di creare in Italia una socieL’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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DALLE AZIENDE
tà compartecipata da Novalca e Novachem, in modo tale da estrapolare la gomma dalle altre attività di Novalca, che è in primis un compoundatore di termoplastici ingegnerizzati, ed aprire con il partner Expoandina Colombia una sede in America Latina per seguire il mercato principale della nostra società. Lo scopo finale sarà quello di dare continuità e stabilità a un progetto a cui sto pensando da tanti anni». PERCHÉ DIVENTARE IMPRENDITORE OGGI Ma perché un trader apprezzato decide di intraprendere un percorso autonomo e di creare una sua azienda? «Se oggi esiste la mia realtà, lo devo fondamentalmente a due persone», premette Liguori, «Enrico Manzoni, che rappresenta per me un modello di ispirazione imprenditoriale, che mi ha dato la possibilità di far parte di uno dei più grandi gruppi mondiali di compoundazione (CM Manzoni appunto), e Sergio Padova di Epichem, che mi ha introdotto nel mondo del trading. Sono persone che mi hanno dato la possibilità di operare come un “imprenditore” anche in aziende che non erano di mia proprietà, e questo mi ha aiutato moltissimo a crescere. La mia volontà però, fin da ragazzo, è sempre stata di avere una mia attività imprenditoriale e credo che fosse arrivato il momento giusto per darle vita, dato il livello di maturazione raggiunto delle mie competenze. Ricordo una frase per me di grande insegnamento di Enrico Manzoni. In una delle prime settimane di lavoro nel gruppo andavo ad aggiornarlo sui problemi che incontravo, finché un giorno mi disse: “Se devo pagarla per poi essere io a risolvere i problemi non abbiamo ancora capito come lavorare insieme”. Appresi la lezione e da quel momento essere giudicato solo sui risultati e non su singoli aspetti dell’attività lavorativa cambiò completamente il mio approccio al lavoro. Trovare quindi imprenditori come Enrico Manzoni o Sergio Padova che sono disposti a dare carta bianca ed anche a mettere in preventivo qualche inevitabile errore è qualcosa di molto raro al giorno d’oggi, tant’è che in entrambe le mie avventure lavorative i risultati ottenuti sono stati straordinari e per me indelebili per tutta la vita». L’INTERESSE PER I PRODOTTI “NEAR-PRIME” Tornando alle contingenze che dobbiamo affrontare, in particolare shortage e aumento di costi, si aprono nuove opportunità interessanti nell’impiego di prodotti “near-prime” o “offgrade”? «Quando si verificano periodi di shortage», osserva Liguori, «ho sempre assistito, anche durante la mia collaborazione con Novalca, a un aumento del numero dei clienti e dei prodotti omologati. Oggi Novalca serve stabilmente più di 100 clienti. In altre parole le aziende sono più propense a valutare l’utilizzo sia di materiali off-grade sia di prime scelte provenienti da paesi esotici e da produttori non considerati di solito come valide alternative a quelli di tendenza. Devo però anche dire che negli anni è cambiato il ruolo dei tecnologi all’interno delle aziende. Un tempo queste figure avevano più margini per esplorare, trovare nuove soluzioni, sperimentare nuovi prodotti per dare più opportunità alle aziende. Di recente questo approccio è un po’ cambiato, sia per una sempre più esasperata ricerca di standard di qualità più alti sia perché è diminuita la tendenza ad assumersi il rischio di provare prodot42
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
TRADING E DISTRIBUZIONE
ti diversi. In situazioni di shortage, però, i reparti tecnici delle aziende di compounding possono trovare nuove opportunità per valutare tipologie di prodotti che in condizioni di mercato normale non prenderebbero in considerazione». Facendo un esempio specifico, continua Liguori, «un silicone cinese, che è sempre stato visto con sospetto dagli operatori europei e italiani, oggi è considerato come un’alternativa, soprattutto se viene utilizzato in base alle sue caratteristiche». PROPENSIONE AL RISCHIO Il“rischio”della sperimentazione Liguori lo ha sviluppato fin dagli inizi della carriera. «Ho la fortuna», confida, «di essere stato anche compoundatore per circa 20 anni e sono sempre stato propenso a provare nuove soluzioni per accrescere la competitività delle aziende per cui lavoravo. Oggi vedo che la crisi ha reso diffuso questo atteggiamento. E tra l’altro l’attuale tendenza a omologare e testare nuovi prodotti non si riscontra solo su determinate famiglie di polimeri, ma si sta ampliando a macchia d’olio su un vasto range di materiali». Una strategia necessaria, anche perché l’Europa negli ultimi decenni ha seguito una scelta, per molti versi autolesionista, fondamentalmente di terziarizzare la chimica determinandone quindi una dipendenza strutturale in molti settori di paesi come India o Cina. «Oggi», osserva Liguori, «ci sono aziende che rischiano di non essere in grado di produrre le mescole loro commissionate non perché mancano dei polimeri necessari, ma perché non sono in grado di reperire additivi o agenti di processo come i perossidi. Anche alla luce di questa situazione nutro una certa preoccupazione per il 2022, perlomeno finché i costi dei noli resteranno così elevati». UNA STRUTTURA AGILE Oggi Novachem oltre a Liguori conta sull’apporto di quattro dipendenti, ognuno con compiti definiti in modo molto preciso e a compartimenti stagni. C’è quindi chi si occupa delle vendite europee del distributore, la Novalca, chi si occupa della logistica per l’Europa e oltreoceano, chi segue la parte amministrativa e degli acquisti e chi infine sovrintende esclusivamente dell’attività di Novachem per vendite, acquisti e contabilità. «Poi abbiamo anche collaboratori esterni», spiega Liguori, «agenti che operano in Italia, in Europa ed in Sud America. Tutta la parte finanziaria e di magazzino con uno stock medio di 1.500 MT. è infine seguita da professionisti esterni del settore». Con questa squadra gli obiettivi di Liguori, dopo un 2021 che ha superato i 20 milioni di fatturato nella distribuzione e trading di prodotti per il settore gomma, sono di crescere ulteriormente nel 2022. «Non ci poniamo obiettivi in termini di volumi o di fatturato», osserva Liguori, «ma vogliamo rendere sempre più solidi i rapporti sia con in produttori che con i clienti finali. Vogliamo essere visti dai produttori, dai clienti e dai partners come un punto di riferimento, una società seria ed affidabile, cercando di non sovrapporci, ma affiancare ed aiutare i produttori grazie alle nostre capacità di vendita sul mercato europeo e soprattutto Latino Amercano per operare con la massima correttezza nei rapporti e nella massima trasparenza, ognuno con il proprio ruolo». u
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di Beatrice Garlanda
Progettare la sicurezza antincendio Dopo i due decreti sulla sicurezza e la formazione antincendio nei luoghi di lavoro, di cui vi abbiamo illustrato i contenuti nello scorso numero, i ministeri dell’Interno e del Lavoro hanno prodotto un terzo provvedimento, il Decreto Minicodice, che indica come progettare in un’azienda i vari passi della sicurezza dal fuoco, dalla valutazione dei rischi ai controlli, all’operatività
Foto Andrei Slobtsov/Unsplash.
ghi di lavoro i luoghi destinati ad ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro. COME VALUTARE I RISCHI DI INCENDIO L’articolo 2 del decreto interministeriale in oggetto stabilisce che la valutazione dei rischi di incendio e la declinazione delle misure di prevenzione, protezione e gestionali che ne derivano al fine di ridurre il rischio stesso sono parte integrante del documento di valutazione dei rischi che il datore di lavoro deve predisporre ai sensi degli artt.17 e 28 del TUSL La valutazione di cui si tratta è effettuata secondo i criteri previsti dall’art.3 del decreto interministeriale in esame e deve essere congruente e integrativa della valutazione del rischio esplosione, dove richiesta, ai sensi del titolo IX “Protezione da atmosfere esplosive” del Testo Unico sopra richiamato.
L
a Gazzetta Ufficiale del 29 ottobre 2021 pubblica il decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro del Lavoro, del 3 settembre 2021 relativo ai criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per i luoghi di lavoro. Il provvedimento, detto anche“Decreto Minicodice”, segue a quelli del 1° e del 2 settembre in materia antincendio. Esso risponde all’art.46, comma 3, del D. Lgs 81/08 (Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro-TUSL) che prevede l’adozione di uno o più decreti concernenti la definizione, tra l’altro, dei criteri diretti a individuare le misure atte ad evitare l’insorgere di un incendio e a limitarne le conseguenze qualora dovesse verificarsi nonché le misure precauzionali di esercizio. Tali criteri sono ribaditi dall’art.1 del provvedimento stesso. Esso si applica alle attività che si svolgono nei luoghi di lavoro, secondo la definizione dell’art.62 del D. Lgs. 81/08, ad esclusione delle attività effettuate nei cantieri temporanei o mobili di cui al titolo IV dello stesso decreto legislativo. Si intendono per luo44
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CRITERI ANTINCENDIO Cardine del decreto è l’articolo 3 che fornisce indicazioni per individuare i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per specifici luoghi di lavoro. Si richiama così quanto disposto dall’art.1 del decreto stesso. Sono previsti i quattro casi seguenti: a)in generale le regole tecniche di prevenzione incendi stabiliscono i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per i luoghi di lavoro per i quali risultano applicabili b) per i luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio, definiti nell’allegato I del decreto in oggetto, si applica l’allegato I stesso c) per i luoghi di lavoro che non ricadono nelle precedenti lettere a) e b) i criteri di cui si tratta sono quelli contenuti nel DM. 3 agosto 2015 e sue successive modifiche (Codice di prevenzione incendi). d) è fatta salva la possibilità, anche per i luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio, di applicare il DM. 3 agosto 2015. ENTRATA IN VIGORE Il decreto in oggetto entra in vigore un anno dopo la pubblica-
SICUREZZA
zione sulla G.U. Da questa data è abrogato il DM. 10 marzo 1998 (Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro – Suppl Ord. G.U. 7 aprile 1998). L’adeguamento alle disposizioni del decreto del 3 settembre deve avvenire nelle occasioni di rielaborazione della valutazione dei rischi previste all’art.29, comma 3, del TUSL , ovvero nei casi di: • modifiche del processo produttivo • modifiche dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori • evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione • infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. Ricordiamo che la rielaborazione della valutazione dei rischi deve avvenire entro trenta giorni dalle rispettive causali. Il datore di lavoro deve, in ogni caso, dare immediata evidenza dell’aggiornamento delle misure di prevenzione e immediata comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. CAMPO D’APPLICAZIONE L’allegato al DM. 3 settembre 2021 stabilisce criteri semplificati per la valutazione del rischio d’incendio e detta le misure di prevenzione, protezione e gestione antincendio da adottare nei luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio. Si tratta di quelli ubicati in attività non ricomprese nell’elenco dell’allegato I al DPR 151/2011 e non dotate di specifica regola tecnica verticale, intendendo con questo termine la normativa antincendio valida per una singola attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi (ad es. caldaie a gas).
Inoltre perché un luogo di lavoro possa essere considerato a basso rischio d’incendio ai sensi dell’allegato del DM. in oggetto, deve possedere tutti i seguenti requisiti aggiuntivi: a) con affollamento complessivo ≤ 100 occupanti, intendendo per “occupanti” le persone presenti a qualsiasi titolo all’interno dell’attività b) con superficie lorda complessiva ≤1.000 m² c) con piani situati a quota compresa tra -5 m e 24 m d) ove non si detengono o trattano materiali combustibili in quantità significative (generalmente per quantità significativa s’intende qf > 900 MJ/m2) e) ove non si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose in quantità significative f) ove non si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio. VALUTAZIONE DEL RISCHIO D’INCENDIO La valutazione del rischio d’incendio deve essere effettuata in base alla complessità del luogo di lavoro. Essa rappresenta un’analisi dello specifico luogo di lavoro atta a individuare le ipotesi di incendio più gravi in relazione al luogo stesso e le corrispondenti conseguenze per gli occupanti. La valutazione deve comprendere almeno i seguenti elementi: a) individuazione dei pericoli d’incendio (es. valutazione dei pericoli d’innesco, materiali combustibili o infiammabili, quantità rilevanti di miscele o sostanze pericolose... ) b) descrizione del contesto e dell’ambiente nei quali i pericoli sono inseriti (es. valutazione delle condizioni di accessibilità e viabilità,
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distanziamenti, tipologia edilizia...) c) determinazione di quantità e tipologia degli occupanti esposti al rischio d’incendio d) individuazione dei beni esposti al rischio d’incendio e) valutazione qualitativa o quantitativa delle conseguenze dell’incendio sugli occupanti f) individuazione delle misure che possano rimuovere o ridurre i pericoli che determinano rischi significativi. Una volta identificati i pericoli d’incendio, si valuta se possono essere eliminati o ridotti adottando soluzioni migliori (es riducendo le sorgenti di innesco, impiegando correttamente le attrezzature elettriche, utilizzando materiali meno pericolosi). Inoltre, in base alla specificità del luogo si può dover separare o proteggere determinati ambiti dello stesso rispetto ad altri. STRATEGIA ANTINCENDIO Una volta valutato il rischio d’incendio, il datore di lavoro (o il responsabile dell’attività) deve individuare le necessità particolari delle persone con esigenze speciali e deve tenerne conto nella progettazione e realizzazione delle misure antincendio. Si segnala che l’applicazione delle norme tecniche volontarie (norme ISO, EN, UNI, CEN....) conferisce presunzione di conformità, ma non è obbligatoria, tranne che sia resa cogente da altre disposizioni. COMPARTIMENTAZIONE Per limitare la propagazione dell’incendio, si può ricorrere alla compartimentazione del luogo di lavoro sia verso altre attività (il luogo di lavoro è inserito in un compartimento antincendio distinto o è interposto spazio scoperto) sia all’interno del luogo di lavoro (la costruzione contenente lo stesso è suddivisa in compartimenti antincendio o viene interposto uno spazio scoperto tra ambiti dello stesso luogo di lavoro). ESODO Lo scopo del sistema di esodo è di assicurare che in caso di incendio gli occupanti del luogo di lavoro possano raggiungere un luogo sicuro (es la pubblica via). L’allegato dispone che tutte le superfici di calpestio delle vie di esodo devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il movimento e il transito degli occupanti. Il fumo e il calore dell’incendio smaltiti o evacuati dall’attività non devono interferire con le vie stesse. Sono, quindi, da evitare aperture di smaltimento o di evacuazione di fumo o calore sottostanti o adiacenti alle vie d’esodo esterne. Le porte presenti lungo queste vie devono essere facilmente identificabili e apribili da tutti gli occupanti. Nel caso di attività aperta al pubblico, le porte ad apertura manuale lungo le vie d’esodo impiegate da più di 25 occupanti, nella condizione d’esodo più severa, devono aprirsi nel senso dell’esodo e essere dotate di dispositivo d’apertura UNI EN 1125 o equivalente. Il sistema d’esodo deve essere contrassegnato da apposita segnaletica di sicurezza e lungo le vie d’esodo deve essere installato un impianto di illuminazione di sicurezza, qualora l’illuminazione naturale possa essere anche occasionalmente insufficiente. Per quanto riguarda i dati di ingresso per la progettazione del sistema d’esodo, l’allegato dispone che l’affollamento massimo di ciascun locale deve essere calcolato moltiplicando la densità di 46
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
affollamento pari a 0,7 persone/m2 per la superficie lorda del locale. Questa disposizione è, però, derogabile. Nella progettazione del sistema d’esodo, devono essere previste almeno due vie d’esodo indipendenti, in modo che si minimizzi la probabilità che possano essere rese indisponibili contemporaneamente per gli effetti dell’incendio. Continuando nella lettura dell’allegato, troviamo che è ammessa la presenza di corridoi ciechi purché nei limiti di lunghezza dallo stresso stabiliti. Sono poi previste le misure di altezza e larghezza minime delle vie d’esodo. GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO (GSA) Il datore di lavoro, o il responsabile dell’attività, provvede alla GSA attraverso: a) l’adozione e la verifica periodica delle misure antincendio preventive. Le misure preventive minime previste sono almeno: il corretto deposito e impiego dei materiali combustibili, delle sostanze e miscele pericolose; la ventilazione degli ambienti in cui siano presenti sostanze infiammabili, il mantenimento delle vie d’esodo sgombre e fruibili, la riduzione delle sorgenti d’innesco; b) la verifica dell’osservanza dei divieti, delle limitazioni e delle condizioni normali d’esercizio che emergono dalla valutazione del rischio d’incendio; c) il mantenimento in efficienza di impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio (es. estintori, porte resistenti al fuoco); d) l’attuazione delle misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio e in emergenza; e) l’apposizione di segnaletica di sicurezza (es divieti, avvertimenti, evacuazione); f) la gestione dei lavori di manutenzione, la valutazione dei relativi rischi aggiuntivi e di interferenza, la pianificazione della temporanea disattivazione degli impianti di sicurezza, la pianificazione della sospensione della continuità della compartimentazione, l’impiego delle sostanze o miscele pericolose (es. solventi, colle). CONTROLLO DELL’INCENDIO per fermare prontamente un principio d’incendio, devono essere installati estintori di capacità estinguente minima non inferiore a 13A e carica minima non inferiore a 6 kg o 6 litri, in numero tale da garantire una distanza massima di raggiungimento pari a 30m. Per estinguere piccoli focolai, può essere consigliato ricorrere a coperte antincendio. Se sono presenti liquidi infiammabili stoccati o in lavorazione o se è possibile prevedere un principio d’incendio di un fuoco di classe B dovuto a solidi liquefattibili (es paraffina, materiale plastico liquefacibile), gli estintori installati per il principio d’incendio di classe A devono possedere anche la capacità estinguente indicata dall’allegato. Si fa presente che i fuochi di classe A sono quelli generati da combustibili solidi, con l’esclusione dei metalli; i fuochi di classe B sono quelli generati da combustibili liquidi e da solidi liquefacibili. Valutato il rischio d’incendio, possono essere installati estintori per altri fuochi o rischi specifici. Gli estintori devono essere sempre disponibili e devono poter essere usati immediatamente. Devono essere collocati: a) in posizione facilmente visibile e raggiungibile, lungo i percorsi
SICUREZZA
d’esodo in prossimità dell’uscita dei locali b) in prossimità di eventuali ambiti con un rischio specifico (es depositi, archivi). Nei luoghi di lavoro al chiuso, per arginare un principio d’incendio di classe A o B, è opportuno l’utilizzo di estintori idrici. L’impiego di estintori a polvere in luoghi chiusi è sconsigliabile, poiché causa una riduzione improvvisa di visibilità che potrebbe compromettere l’orientamento degli occupanti durante l’esodo o altre operazioni di messa in sicurezza. La polvere, inoltre, potrebbe provocare irritazione della pelle o delle mucose. Se è previsto l’impiego di estintori su impianti o apparecchiature elettriche in tensione, devono essere installati estintori idonei all’uso previsto (es estintori conformi alla norma EN 3-7, alle condizioni indicate dall’allegato in esame). In base all’esito della valutazione del rischio, può essere prevista l’installazione di una rete idranti. Per la progettazione dei quest’ultima secondo le norme UNI 10779 e UNI EN 12845 l’allegato indica i parametrio minimi che devono essere soddisfatti.
In seguito alla valutazione del rischio, può essere prevista l’installazione di un impianto di rivelazione allarmi incendi (IRAI). Le funzioni di cui deve essere dotato quest’ultimo sono indicate dall’allegato.
RIVELAZIONE ED ALLARME Per quanto riguarda la rivelazione e la diffusione dell’allarme incendio, sono previste procedure tese a: a) rapido e sicuro allertamento degli occupanti in caso d’incendio e b) messa in sicurezza degli impianti tecnologici (es arresto di impianti di produzione, chiusura delle valvole di adduzione di gas o liquidi combustibili...)
SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO Gli impianti tecnologici e di servizio (es impianti per la produzione e utilizzazione dell’energia elettrica, climatizzazione degli ambienti..) devono essere realizzati, eserciti e mantenuti in efficienza secondo la regola dell’arte. Devono, inoltre, essere disattivabili, o altrimenti gestibili, in caso d’incendio.. u
CONTROLLO DI FUMI E CALORE Per consentire alle squadre di soccorso del luogo di lavoro di operare con facilità, deve essere possibile smaltire fumo e calore in caso d’incendio. Lo smaltimento deve essere garantito attraverso la presenza di aperture (finestre, lucernari, porte...). Le modalità di apertura in caso di incendio delle aperture di smaltimento di fumo e calore devono essere considerate nella pianificazione di emergenza. OPERATIVITÀ ANTINCENDIO Occorre assicurare la possibilità di avvicinare i mezzi di soccorso antincendio a distanza ≤ 50 m dagli accessi dell’attività o devono essere adottate misure specifiche di operatività antincendio.
NEWS
Bridgestone e Michelin insieme per un carbon black più sostenibile
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ridgestone Corporation e Michelin Group condivideranno una prospettiva condivisa sulla circolarità dei materiali e la loro ambizione di aumentare l’utilizzo del carbon black recuperato nella produzione di pneumatici. La presentazione congiunta si è svolta durante la “Smithers Recovered Carbon Black Conference”, tenutasi ad Amsterdam il 22 novembre. Si stima che oltre un miliardo di pneumatici in tutto il mondo arrivi a fine vita ogni anno. Dal punto di vista tecnico molte delle sfide legate all’utilizzo di materiali riciclati o recuperati da pneumatici a fine vita sono state comprese, ma rimangono ostacoli verso il raggiungimento della circolarità dei materiali alla
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scala necessaria per realizzare un ecosistema di mobilità più sostenibile. Oggi, meno dell'1% di tutto il materiale carbon black utilizzato a livello globale nella produzione di pneumatici nuovi proviene da pneumatici fuori uso riciclati a causa di un’infrastruttura inadeguata per la fornitura, il recupero e il riutilizzo dello stesso. Il carbon black recuperato presenta l'opportunità di ridurre la dipendenza dell'industria dei pneumatici dai prodotti petrolchimici, sostituendo una parte del carbon black tradizionale con un'alternativa sostenibile e circolare senza compromessi in termini di prestazioni. Inoltre, l'utilizzo del carbon black nella produzione di pneumatici nuovi riduce
le emissioni di CO2 fino all'85% rispetto ai materiali vergini. Le due aziende vogliono avviare un percorso per promuovere e incrementare l'utilizzo del carbon black recuperato nella produzione di pneumatici nuovi e prodotti in gomma. Per raggiungere lo scopo sarà necessaria la collaborazione tra tutte le parti interessate nella catena del valore. Michelin e Bridgestone si danno quindi l’obiettivo (nell'immagine sotto il claim) di creare un’alleanza tra tutti gli attori della filiera, inclusi produttori di pneumatici, fornitori di carbon black, partner di pirolisi e startup tecnologiche emergenti per accelerare i progressi e aumentare la fornitura di carbon black recuperato. «L'aumento dell'uso del carbon black recuperato ne-
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gli pneumatici è fondamentale per raggiungere la visione di Bridgestone per la mobilità sostenibile», ha affermato Jake Rønsholt, Vice President of Strategy and Transformation di Bridgestone Europa, Medio Oriente, India e Africa. «Insieme a Michelin e ad altri stakeholder, possiamo dare slancio a questa importante iniziativa e portare avanti i nostri sforzi per ridurre le emissioni di CO2 e fabbricare prodotti con materiali rinnovabili e sostenibili». «Per anni ci sono state discussioni sui diversi vincoli e ostacoli che impedivano all'industria della gomma di adottare materie prime riciclate e/o recuperate in quantità significative», Sander Vermeulen, Vice President, end-of-life rubber products recycling business di Michelin. «Abbiamo ritenuto che fosse il momento di smettere di discutere e contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni che consentano all'industria della gomma di diventare più circolare, aumentando la sua capacità di adottare materiali riciclati e/o recuperati da pneumatici a fine
vita. Sono lieto di aver trovato in Bridgestone un partner che condivide la nostra visione e insieme invitiamo tutti gli attori della catena di valore di pneumatici e prodotti in gomma a partecipare al nostro viaggio verso il raggiungimento della circolarità dei materiali». Come parte dell'iniziativa congiunta, Bridgestone e Michelin assumeranno
A Coim la certificazione doganale AEO
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oim, multinazionale italiana che produce specialità chimiche e che opera in tutto il mondo attraverso diciotto società produttive e commerciali, ha ottenuto, con il conferimento del più alto livello, noto come “AA”, lo status di AEOF (Authorized Economic Operator – Semplificazioni Doganali e Sicurezza) da parte della Direzione Centrale di Roma dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il riconoscimento, che include sia gli aspetti di semplificazione doganale (AEOC) che di sicurezza (AEOS), certifica una situazione di affidabilità specifica di Coim nell’ambito degli scambi internazionali, a valle di un percorso di crescita sulle tematiche doganali e di security che ha visto l’azienda impegnata negli anni in progetti e investimenti mirati in questi ambiti. L’ottenimento della certificazione AEO, legato a un progetto specifico che ha cominciato a prendere forma nel 2017, si è verificato quest’anno e riguarda il perimetro di Coim, ovvero gli stabilimenti di Offanengo (CR, nella foto), San Martino in Strada (LO) e Buccinasco (MI). «È importante sottolineare che non vi è un obbligo per le aziende, ma che COIM ha ritenuto fondamentale intraprendere questo percorso per incrementare ulteriormente la propria riconoscibilità quale azienda affidabile nell’ambito dei mercati internazionali e, di conseguenza, la propria competitività», spiega l’Ingegner Paolo D’Adda, Supply Chain Manager di Coim. L'azienda, tra gli altri prodotti, sviluppa anche elastomeri a base poliuretanica. u
un ruolo di leadership nella redazione di un position paper per delineare il ruolo dell'industria dei pneumatici nel raggiungimento di un'economia circolare. Nel 2022, le aziende rilasceranno un white paper sui requisiti tecnici, le caratteristiche e le soluzioni proposte per aumentare l'utilizzo del carbon black recuperato nei pneumatici nuovi. u
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Elkem potenzierà la produzione di siliconi a partire dalla fine del 2023
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lkem, leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di siliconi, ha annunciato un aumento di 20.000 tonnellate della capacità dell’impianto di Roussillon, Francia, che sale, così, a 100.000 tonnellate/anno. Per questa espansione la società ha pianificato un investimento di circa 36 milioni di euro. Con l’ampliamento della capacità, l’azienda ha previsto anche l’installazione di nuove apparecchiature e nuova strumentazione mirate all’aggiornamento della tecnologia nelle sezioni chiave dell’impianto per il miglioramento della produttività, la riduzione dei costi, la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del clima. Tutti obiettivi che la società intende raggiungere attraverso una maggiore efficienza dei materiali e dei processi dal punto di vista energetico, una attenta riduzione degli sprechi e un trattamento delle acque reflue all’avanguardia. L’avviamento dell’impianto è previsto nel terzo trimestre del 2023. La decisione del board dei direttori di Elkem assume un particolare significato strategico in un’epoca di shortage dei siliconi e delle relative materie prime, in quanto consente ai clienti della società in EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e nelle Americhe di soddisfare le loro esigenze di siliconi speciali in queste aree, nelle quali è prevista una crescita annua del mercato del 6%
circa fra il 2020 e il 2025. Elkem ha anche annunciato di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione di un terzo sito produttivo nell’area e l’apertura di un nuovo centro globale di ricerca e innovazione a conferma dell’importanza strategica che la divisione siliconi di Elkem attribuisce alla Valle del Rodano. Analoga espansione di capacità è in corso presso l’impianto di Xinghuo, Cina, necessaria principalmente per far fronte alla crescita del mercato nella regione Asia-Pacifico e poi anche per consolidare la posizione della società in
Boyd acquisisce la belga Grando per potenziare l'innovazione sugli elastomeri
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oyd Corporation, fornitore di tecnologie innovative per la gestione termica e materiali ingegnerizzati, ha annunciato l’acquisizione di Grando, un’azienda belga specializzata nella scienza della gomma, della schiuma e dei polimeri plastici per i settori altamente regolamentati del trasporto ferroviario e delle tecnologie industriali. L’acquisizione andrà ad ampliare e diversificare il portafoglio di Boyd nel campo della scienza dei materiali, oltre a contribuire all’aumento 50
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della sua capacità di produzione di polimeri nella regione europea e alla sua ulteriore espansione in Belgio con una maggiore penetrazione del mercato in Francia, Italia, Spagna e Belgio. «Gli esperti al servizio di Grando accresceranno la capacità di innovazione di Boyd nel campo degli elastomeri, migliorando al tempo stesso capacità e servizio di assistenza per i nostri clienti europei» ha affermato Doug Britt, amministratore delegato di Boyd. «Stiamo accelerando l’in-
quell’area dal punto di vista economico e del rispetto dell’ambiente attraverso la riduzione delle emissioni di CO2. I siliconi speciali esibiscono proprietà e prestazioni uniche in un’ampia varietà di applicazioni all’avanguardia, dai veicoli elettrici e ibridi ai semiconduttori, alla produzione di energia decarbonizzata, alla stampa 3D, ai dispositivi per la cura della salute e medicali, al settore aerospaziale, alla difesa, alla costruzione di edifici con tecniche sostenibili. Gli investimenti decisi da Elkem evidenziano, nella piattaforma chimica di Roussillon in particolare, l’impegno della società a tutelare la sua competitività e a decarbonizzare i suoi processi grazie a partnership dinamiche tra le industrie – compresa Elkem – e le parti interessate locali. u
novazione in mercati a crescita elevata come quelli della mobilità elettrica, delle energie rinnovabili, dello stoccaggio di batterie e delle tecnologie industriali. Le competenze e le capacità aggiuntive di Grando contribuiranno all’ulteriore accelerazione di questa innovazione». Grando rafforzerà la capacità di produzione di materiali ingegnerizzati di Boyd, ottimizzata in un insieme bilanciato di prestazioni elevate, sostenibilità e produzione snella. La piattaforma produttiva di Boyd, le competenze e la rapida prototipazione aiutano i clienti ad abbreviare i tempi di commercializzazione, garantire continuità operativa e gestire in maniera efficiente le esigenze le forniture. u
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Nuova linea di produzione di compound a base acqua per Lanxess in Cina
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anxess, azienda leader nel settore delle specialità chimiche, ha avviato, presso l’unità di Nantong, Cina, una nuova linea per la produzione di compound a base acqua entrati a far parte dei prodotti dell’unità di business Urethane Systems (URE), che produce anche dispersioni poliuretaniche importanti ingredienti dei compound - . Questi prodotti, noti col marchio Pellart, hanno il loro principale utilizzo nel rivestimento funzionale di superfici. In particoTecno Compounds lare, nelle applicazioni nelle quali il rivestimento, oltre a proteggere il substrato, svolge anche la funzione di conferire alle superfici particolari proprietà e requisiti Tecno Compounds speciali, come brillantezza, sofficità tattiTecno Compounds a suitable solution for every challenge le, resistenza chimica, resistenza alla temdei prodotti Pellart sono il rivestimento per quello industriale. Nel settore autoperatura e all’abrasione e, soprattutto, il degli interni auto, cioè cruscotti, sedili e motive, sempre più orientato a passare più basso contenuto possibile in compannelli delle portiere, e la realizzazione dai prodotti a solvente a quelli ad acqua, a suitable solution fordecorativi every challenge suitable solution for every challenge posti organici volatili (VOC, VolatileaOrdi film sottili per rivestimenti il consumo di prodotti di quest’ultimo tiganic Compounds). Applicazioni tipiche per l’utilizzo da parte del consumatore e po ha un futuro in crescita a livello globacon tassi interessanti. E sono appunto Parker Hannifin Italy s.r.l. lePellart ad acqua, moderni e più sicuri speTecno Compounds cie sul fronte del rispetto dell’ambiente, i Parker Hannifin Italy s.r.l. prodotti che con l’avviamento della nuoTecno Compounds va linea di produzione a Nantong Lanxess a suitable solution for every challenge sarà in grado di fornire ai clienti in Asia. Questi, inoltre, potranno avvalersi del via suitable solution for every challenge cino centro sviluppo applicazioni aperto da Lanxess a Shanghai nel giugno 2021 e della conseguente integrazione a valle delle loro dispersioni di PU. In questo modo i clienti hanno anche la possibilità di ampliare la loro gamma prodotti con formulazioni Pellart nuove e adatte a soddisfare loro specifiche, particolari esigenze. Il sito di Nantong si estende su una superficie di oltre 100.000 metri quadrati e produce poliuretani e lubrificanti. La famiglia dei poliuretani comprende i prepolimeri per la colatura a caldo, utilizzati per la produzione di poliuretani speciali per svariate industrie quali, per esempio, quella delle costruzioni, Sales: Plant: la mineraria, la petrolifera e quella del Sales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl gas, quelle delle attrezzature sportive e Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) dell’elettronica. Tipicamente, questi po20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 limeri sono utilizzati per la fabbricazio36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax ne, anche in questo caso, di una estesa www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds varietà di articoli come, per esempio, Sales: climate control electromechanical filtration Plant: rulli, pneumatici e ruote, nastri trasporaerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl tatori, schermi, guarnizioni. u
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B-Cast, una nuova macchina per il dosaggio del poliuretano
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annon Afros, una società del gruppo Cannon e leader di mercato nelle attrezzature per il dosaggio e la miscelazione del poliuretano (PU) ad alte prestazioni, ha introdotto B-CAST, un’innovativa unità di dosaggio che risponde alle esigenze del casting di elastomeri poliuretanici. Come tutte le apparecchiature di dosaggio per elastomeri Cannon, B-CAST utilizza una tecnologia brevettata di degasaggio a film sottile che elimina i potenziali intrappolamenti d’aria durante il dosaggio e la miscelazione, con il risultato di una matrice polimerica senza bolle che porta a superfici lisce, con una maggiore resistenza all’abrasione. I trasduttori di flusso controllati in anello chiuso forniscono una precisione di dosaggio affidabile e ripetibile. Inoltre, lo speciale dispositivo eco-cleaner per la testa di miscelazione e un facile processo di pulizia rendono più ecologica l’unità di dosaggio, per gli utilizzatori che cercano di migliorare la loro gestio-
ne dei rifiuti chimici. La configurazione di B-CAST consente varie opzioni. Sono disponibili miscelatori con diversi design per adattarsi a una vasta gamma di sistemi di elastomeri. L’unità può essere equipaggiata con serbatoi di diverse dimensioni in acciaio inossidabile o al carbonio, per servire più componenti di materiale. Supporta fino a quattro colori/catalizzatori e varie portate per qualsiasi applicazione. Inoltre, il controllo avanzato della temperatura di B-CAST fornisce un riscaldamento veloce ed efficiente con un risparmio energetico fino al 40%. La calibrazione automatica del rapporto di miscelazione fa risparmiare ulteriore tempo e aiuta a minimizzare lo spreco di materiale, mantenendo una produzione di qualità costante e un funzionamento senza errori dell’unità di dosaggio. Un pannello a sfioramento user-friendly, mette a portata di mano dell’operatore con un click tutti i para-
metri di processo. L’autocalibrazione intelligente dei parametri facilita anche il cambio delle formulazioni. Tutte le funzioni di manutenzione sono prontamente disponibili e accessibili “in corsa” per massimizzare il tempo di attività del dosatore. «Poiché lo sviluppo socio-economico e i cambiamenti nello stile di vita stanno guidando la domanda di elastomeri PU nei segmenti di mercato tradizionali, come le calzature, lo sport, l’automotive e l’industria della carta, vediamo significative opportunità di ulteriore crescita soprattutto con applicazioni ad alto contenuto tecnologico in altri settori, tra cui oil & gas, marino, industriale ed eolico», dice Francesco Abbà, Sales & Marketing Director di Cannon Afros. «B-CAST consente una colata pulita, efficiente e precisa di una vasta gamma di sistemi compatti di elastomeri, mettendo a frutto la nostra vasta esperienza nelle attrezzature per la lavorazione del poliuretano e nelle soluzioni su misura». u
Celanese acquisisce Santoprene da ExxonMobil
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elanese Corporation ha annunciato di avere completato l'acquisizione del ramo produttivo degli elastomeri Santoprene TPV da ExxonMobil. L'accordo è stato definito agli inizi di dicembre dopo che a luglio era stato già annnunciato, per un valore totale di 1,15 miliardi di dollari. Come parte della transazione Celanese ha acquisito i marchi e i portafogli prodotti Santoprene, Dytron e Geolast, tutti gli accordi e contratti con clienti e fornitori, i due siti produttivi di Pensacola, in Florida, e di Newport in Galles per una capacità totale di 190.000 t. Inoltre il passaggio comprende l'acquisizione di tutta la proprietà intellettuale connessa alle attività di ricerca e sviluppo e 320 addetti, tra cui responsabili alla produzione, personale tecnico e commerciale. Nel commentare l'acquisizione, il presidente e Ceo di Celanese, Lori Ryekerk, ha sottolineato come l'acquisizione del marchio rafforzerà l'offerta di soluzioni ingegnerizzate del gruppo. u 52
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Robbio (Pavia) rifà le sue strade con asfalto modificato con polverino da PFU
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obbio (PV) è un comune all’avanguardia in tema di sostenibilità e innovazione tecnologica. Grazie all'impegno dell'amministrazione comunale e al supporto di Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU-Pneumatici Fuori Uso in Italia, nel comune pavese si è scelto di utilizzare gli asfalti “modificati” con aggiunta di polverino di gomma riciclata da PFU per il rifacimento della rete stradale comunale. L’intervento ha riguardato il tratto stradale di Viale Gramsci e segue altri simili rifacimenti realizzati in passato. La tecnologia è stata già adottata su oltre 60 km di strade in tutta la regione lombarda: maggiore resistenza all’usura e alla formazione di crepe e buche, durata fino a 3 volte quella degli asfalti convenzionali, con un conseguente condgts_210x146_2018_TR.ai 1 20/03/18 10.53 tenimento dei costi di manutenzione, e
una riduzione del rumore generato dal passaggio dei veicoli fino a 5 dB. I lavori effettuati a Robbio hanno riguardato complessivamente una superficie
di 8.000 m2 impiegando asfalti a bassa emissione sonora modificati con l’aggiunta di circa 10 t di polverino di gomma riciclata dai PFU; un quantitativo ottenuto dal riciclo di oltre 1.500 coperture. I lavori sono stati eseguiti dall'impresa Ronzoni di Seveso (MB), mentre la produzione del conglomerato è stata curata dalla società Eco Asfalti. u
NEWS
Dalla Kraiburg TPE nuovi elastomeri idonei al contatto con alimenti
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da tempo che i consumatori hanno cambiato il loro comportamento quando devono decidere su acquisti importanti, perché badano con sempre maggiore convinzione alla sicurezza e agli effetti benefici che gli oggetti o i materiali che intendono acquistare avranno sulla loro salute. Specie se questi manufatti sono destinati ad un utilizzo che ne prevede il contatto con gli alimenti. Ciò significa che, al fine di rassicurare i loro clienti nel mondo, i produttori di questo genere di articoli devono garantire che i loro prodotti sono conformi alle normative nazionali e internazionali sulla sicurezza degli alimenti. E Kraiburg TPE, produttore a livello globale di elastomeri termoplastici e fornitore di soluzioni personalizzate di prodotti destinati all’industria alimentare, ha ampliato il suo portafoglio di TPE idonei al contatto con alimenti con l’inserimento in gamma della nuova serie di Thermolast K: nuovi prodotti dall’utilizzo pratico in applicazioni di uso quotidiano, rigorosamente conformi a un gran numero di standard che regolamentano l’impiego dei materiali destinati al contatto con gli alimenti, tra i quali UE n. 10/2011, GB 4806 e FDACFR21 e anche la norma DIN EN 71-3 che disciplina i requisiti di sicurezza dei giocattoli per quanto riguarda la migrazione di alcuni elementi nocivi nei materiali
con i quali sono fabbricati. Anche sotto questo aspetto della migrazione alla superficie del manufatto di ingredienti dannosi i nuovi TPE della serie Thermolast K soddisfano i requisiti di sicurezza richiesti per l’impiego nell’industria alimentare. Essi, infatti, non contengono ingredienti per animali, metalli pesanti, ftalati, bisfenolo A e lattice. Inoltre, sono conformi anche al REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of Chemicals), all’SVHC (Substances of Very High Concern) e al RoHS (Restric-
Una nuova generazione di leader per il futuro della gomma
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appena stato varato dall'IRSG, International Rubber Study Group, il nuovo Programma per i Nextgen Leader della Gomma, (NRL Nextgen Rubber Leaders). L'iniziativa si propone di individuare un gruppo di giovani, sotto i 38 anni, che aspirano a diventare i futuri leader nel settore della gomma e di entrare a far parte di una piattaforma ristretta di giovani e ambiziosi professionisti da coinvolgere in eventi e attività a livello nazionale, regionale e internazionale. 54
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I partecipanti al Programma sono invitati a contribuire al dialogo globale sulla gomma in seno a IRSG, a sostenere lo sviluppo di un un quadro bilanciato di polici e ad aiutare nella costruzione di soluzioni per l'economia della gomma del futuro. I candidati possono proporsi con una lettera di presentazione e una dichiarazione personale e devono possedere alcuni criteri, come un solido interesse e una provata carriera nel ettore della gomma, una laurea, un minimo di 3 anni come profes-
tion of Hazardous Substances). Questi nuovi compound si lavorano con grande facilità in processi importanti come lo stampaggio a iniezione, l’estrusione e la stampa 3D, posseggono la caratteristica dell’aderenza al polipropilene (PP) e presentano valori di durezza che vanno da 30 a 90 Shore A. Per la loro sofficità e le buone proprietà tattili sono ideali per la realizzazione di articoli per la casa, involucri per alimenti e per prodotti per la cura della persona, rasoi, spazzolini per i denti, giocattoli e tanti altri prodotti ancora. Sono disponibili in colori naturali e traslucidi e anche con pre-colorazione interna che amplia le possibilità di scelta per il consumatore. u
sionista a tempo pieno post-laurea in un settore connesso alla gomma. Il gruppo ristretto, di non più di 30 persone, partecipa a definire i programmi annuali dell'NRL e ha la possibilità di costruirsi un network di rapporti internazionale, oltre che di accedere a tutti gli studi e i report di IRSG. La partecipazione è onorifica, nel senso che non è previsto un compenso né uno stipendio da parte di IRSG, ma conferisce un notevole prestigio. Tra le altre cose i membri dell'NRL partecipano a meeting e call e si rapportano agli altri componenti del gruppo, in un'attività che, secondo IRSG, non richiede più di 5-8 ore al mese. Il programma è disponibile sul sito rubberstudy.org. u
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Mercato macchine: secondo le stime di Amaplast il 2021 chiude ai livelli del 2019
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econdo le stime di Amaplast, l'associazione dei produttori di macchine e stampi per la plastica e per la gomma, a fine 2021, come dichiara il presidente dell'associazione Dario Previero, «la produzione dovrebbe riportarsi a un soffio dal livello pre-pandemico ovvero a 4,35 miliardi di euro, con un significativo +11,5% rispetto al 2020». A trainare il recupero del Made in Italy di settore è in primo luogo il mercato interno, che si ritiene chiuderà l’anno con una progressione di quasi quindici punti, fino a un valore di 1,35 miliardi. In base alla più recente indagine congiunturale, riferita ai primi nove mesi dell’anno in corso, l’incremento delle commesse dei clienti italiani riguarda soprattutto i macchinari e gli impianti completi. Decisivo anche il traino delle esportazioni, che dovrebbero toccare nuova-
mente quota 3 miliardi, influenzando positivamente anche il saldo commerciale. Del resto, 8 dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export italiano di settore, che insieme assorbono quasi il 60% del totale, mostrano una domanda in forte crescita, con incrementi dal +17% della Polonia al +83% della Cina. Gli ordini raccolti nel gennaio-settembre, sia presso i clienti italiani sia all’estero, assicurano una produzione per sei mesi e riguardano nuovamente in maggiore misura le macchine; il segmento dei ricambi, pur con segno positivo, appare invece meno dinamico. Sul fronte delle applicazioni, non sorprende osservare una richiesta di tecnologia più sostenuta e continua da parte dell’imballaggio e del medicale mentre edilizia e automotive mostrano una velocità più moderata.
«Naturalmente», ricorda Previero, «i diversi fattori di instabilità che si sono manifestati e anche aggravati nel corso dell’ultimo anno – dal prezzo delle materie prime al difficile reperimento della componentistica, dall’incremento della bolletta energetica e dei costi dei trasporti fino alle restrizioni alla mobilità delle persone - risultano ancora irrisolti e continuano a preoccupare le imprese». Il deciso recupero messo a segno nel corso del 2021 - che peraltro aveva preso slancio già nell’ultima parte del 2020 - consente però di ipotizzare il superamento dei livelli pre-crisi entro il prossimo anno. «Questo», sottolinea Previero, «a conferma della forte capacità di reazione e innovazione delle aziende del settore, che deriva tipicamente dalla loro flessibilità. A fronte delle sfide poste dal contesto e dai mercati, le imprese hanno ancora una volta saputo sviluppare soluzioni su misura in termini di contenuti tecnologici, sostenibilità ed efficienza». u
INDICE DELL’ANNO
GLI ARGOMENTI TRATTATI DALLA RIVISTA NEL CORSO DELL’ANNO Masterbatch di silice prodotti con miscelazione in fase liquida. Parte 1. Caratterizzazione (687, 10)
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Preparazione, caratterizzazione e applicazione di glutammina palmitato in compositi di gomma naturale (689, 16)
Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2021 sono suddivisi nelle seguenti sezioni: 1 ABBIAMO LETTO PER VOI 2 ECONOMIA, MERCATI 3 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5 LIBRI, RECENSIONI 6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7 TECNOLOGIE E SOLUZIONI PER L’IMPRESA DIGITALE 8 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 9 NEWS DA AZIENDE E ENTI 10 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 101 AUTORI 12 AZIENDE E ENTI I riferimenti (tra parentesi) sono al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono ai seguenti mesi di copertina: 685-gennaio/febbraio 2021 686-marzo 2021 687-aprile 2021 688-maggio 2021 689-giugno 2021 690-luglio/agosto 2021 691-settembre 2021 692-ottobre 2021 693-novembre 2021 694-dicembre 2021 In ogni sezione i riferimenti sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.
Masterbatch di silice prodotti con miscelazione in fase liquida. Parte 2. Rammollimento dinamico (689, 16) MACCHINARI E ATTREZZATURE
1 ABBIAMO LETTO PER VOI COSTRUZIONE E SIMULAZIONE Accelerare le prove di sviluppo di un prodotto per mezzo di digitalizzazione della conoscenza del formulatore (690, 10) Simulazione di un accumulo di calore su componenti in gomma (694, 13) ELASTOMERI E APPLICAZIONI Cinetica di vulcanizzazione: un confronto di pacchetti di vulcanizzazione (686, 12) Effetto dell’epossidazione sulle proprietà dinamiche della gomma naturale (687, 14) Gomma butile: un polimero unico con una diversa chimica di vulcanizzazione (692, 11) EPDM Keltan 2470E per eccellente prestazione elettrica nei cavi (692, 14) EPDM ramificata ad altissimo mooney: mescole con elevata quantità di carica facili da lavorare (693, 12) HNBR vulcanizzata con diammina per migliore compression set a lungo termine su articoli a sezione sottile (693, 12) Materiali di smorzamento basati su polibutadieni liquidi: relazioni struttura-proprietà (693, 12) Nuovi sviluppi nella scienza dei polimeri portano all’estrusione di EPDM espansa e celle chiuse con densità ultra-bassa (694, 10) ELASTOMERI E LAVORAZIONE Sviluppo di un polimero EPDM che permette di migliorare prestazione e processabilità delle mescole EPDM (694, 10) ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE Comparazione di gomme a bassa ed alta insaturazione (IIR & EPDM contro NR & BR) vulcanizzate a zolfo. Parte 1: Struttura del reticolo e compression set ad alte temperature (685, 12) Una breve rassegna delle nuove tendenze nelle miscele polimeriche (685, 13) Sviluppo di compositi elettroconduttivi morbidi PDMS (Polydimethylsiloxane)/ CNT (Carbon NanoTubes) con contenuto di CNT estremamente basso (685, 14) Effetto della quantità di carica sulle caratteristiche di vulcanizzazione e sulle proprietà fisiche di miscele ternarie di compositi di gomma (686, 14)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
Sviluppo costruzione e collaudo di un sistema di stampa 3D per produzione additiva di mescole gomma caricate con carbon black (688, 10) Accesso all’estrudibilitàper mezzo di una filiera a 5 dita – applicazione di formulazioni di prova standardizzate (688, 14) Un nuovo paradigma nella mescolazione della gomma (693, 10) Produzione additiva di parti in gomma basata su polimeri di gomma liquida – Parte 1: Progettazione e costruzione di un’unità di produzione additiva per stampa 3D (694, 11) Strategie di ottimizzazione nella vulcanizzazione continua per aumentare l’efficienza energetica (694, 12) Strategie di ottimizzazione nell’estrusione di gomma per risparmi di energia e CO2 (694, 12) MATERIE PRIME E APPLICAZIONI Nuovi promotori di processo per mescole pneumatico caricate con silice (685, 10) Effetti della quantità di carica sulle caratteristiche di vulcanizzazione e sulle proprietà tensili di nanocompositi palygorskite/gomma naturale (685, 11) Usura da scheggiatura e taglio di battistrada pneumatici autocarro: confronto fra prove di laboratorio e prove pratiche sul pneumatico (685, 14) Effetti di particelle magnetiche e carbon black su struttura e proprietà di elastomeri magnetoreologici (686, 10) Laminazione di fluoroelastomeri FEPM ed altre gomme per applicazioni tubo automobile (686, 12) Sintesi e valutazione del composto Neterociclico come antiossidante e sua influenza sulle proprietà fisico-meccaniche ed elettriche di gomma acrilonitrilebutadiene (686, 14) Un nuovo approccio alla miscelazione del silano Si 363: apporto controllato di energia per un processo ottimizzato di mescole molto caricate con silice (687, 12) Definizione dei fattori chiave di mescole NR/BR, caricate con carbon black, per bilanciare le proprietà di battistrada pneumatici da aeroplano (687, 12)
2021 Fattori che influenzano le proprietà di vulcanizzazione, fisiche, elettriche e di processo di mescole EPDM per il settore auto – Effetto di tipi diversi di carbon black (687, 13)
Esplorazione della sinergia di BPTD (NBenzil Piperazina Tiurame Disolfuro) e CBS (N-Cicloesil-2-Benzotiazol Sulfenamide (685, 14) nella vulcanizzazione di gomma naturale (685, 14)
Cooperazione – Miscele per adesione di corda d’acciaio senza cobalto e resorcinolo (687, 14)
Bis mercapto tiadiazolo in policloroprene in sostituzione di 1,3-etilentiourea (ETU) (686, 13)
Dicumilperossido utilizzato come agente di reticolazione per diversi tipi di matrici di gomms. Parte 1: effetto della temperatura (688, 11)
Caratteristiche di attrito della gomma su ghiaccio (687, 11)
Nuova silice modificata per lo sviluppo di battistrada pneumatico ottimizzato (688, 12) Influenza di silani modificatori con funzionalità diverse su mescole di gomma naturale caricata con silice (688, 14) Progressi nella lavorazione delle radici di tarassaco Kok-Saghyz (TK) per l’estrazione di gomma naturale, inulina e sottoprodotti (688, 14)
Panoramica degli studi sugli invecchiamenti a lungo termine di guarnizioni di tenuta elastomeriche (688, 10) Metodo efficace per caratterizzare la durata di guarnizioni di tenuta in gomma (688, 12) Caratteristiche di vulcanizzazione di gomma naturale caricata con gesso (689, 13) Qualità contro quantità: come cambia in polimero EPDM per impatto dello stampaggio (689, 14)
Residui della produzione di mandorle come cariche per gomma naturale (689, 12)
Industria delle prove sugli elastomeri (690, 11)
Modifica chimica di bentonite migliorata come carica di compositi gomma naturale/organobentonite (689, 12)
Prova di rilassamento del compression set (CSR): considerazioni in un’epoca di prova di valutazione della norma ISO 17025 (690, 12)
Modifica di fluoroelastomeri basata su copolimero TFE-P per migliorare la velocità di vulcanizzazione, le proprietà fisiche e il distacco dallo stampo (689, 14) Dicumilperossido utilizzato come agente di reticolazione per diversi tipi di matrici di gomma. Parte 2: effetto del contenuto di perossido (689, 15) Comparazione di due metodi efficaci per la vulcanizzazione a zolfo della gomma (690, 13) Progressi su carbon black di recupero da pirolisi di pneumatici fuori uso (691, 12) Proprietà, taglio e scheggiatura di mescole gomma per pneumatici (691, 12)
Misurazione della viscosità di mescole di gomma caricate: nuova proposta per misurazioni esenti da errore (693, 15) Meccanismo di contatto migliorato per mescole di gomma ad alta viscosità su superfici di rulli calandra mediante utilizzo di differenti agenti adesivanti (694, 14) Rivisitazione dello scivolamento su parete nelle lavorazioni di mescole di gomma (694, 14) RICICLO DELLA GOMMA Opzioni di devulcanizzazione “Dalla culla alla culla” per vari tipi di elastomero (686, 11) Proprietà di mescola di gomma a base S-SBR contenente polvere di gomma riciclata con getto d’acqua (692, 10) RICICLO DI MANUFATTI DI GOMMA USATI Riciclo di pneumatici di gomma usati in materiali da costruzione e relative considerazioni ambientali associate: una revisione (679, 12) 2 ECONOMIA, MERCATI
Confronto tra gomma sintetica biomimetica e gomma naturale – Cristallizzazione indotta da deformazione e resistenza all’abrasione (690, 12)
Macchinari, gomma e pneumatici: i dati del mercato nel 2020 (685, 16)
Misurazione della deformazione nelle prove su elastomero (690, 13)
Percezione del rischio: la pandemia cambia gli scenari (685, 24)
Prove per modulo dinamico e sua relazione con modulo statico (690, 14)
Focus – Inchiesta macchine – Avanti con fiducia, aspettando tempi migliori (685, 29)
Caratterizzazione reologica di modelli di polibutadieni ramificati (690, 14)
CMR Costruzioni Meccaniche (Emiliano Pozzato, p. 30), Comi (Paolo Notari, p. 30), Delia (Giovanni Delia, p. 31), Desma (Sergio Lunari, p. 32), Gamma Stampi (Antonio Archetti, p. 33), IMG (Barbara Ulcelli, p. 34), REP Italiana (Gianpiero Roscio, p. 34), RPM (Gianfranco Inverardi, p. 35), State Technologies (Stefano Bugini, p. 36), Suprema (Maurizio Coscia, p. 37), UTPVision (Mario Regazzoni, p. 37)
Analisi dei metodi di misura della dispersione di cariche in mescole di gomma (690, 14)
Anche l’automotive bloccato dal Covid (685, 21)
Soluzioni polimeriche di nuova generazione per tenuta e trasporto fluidi in sistemi di trasmissione auto ad alte prestazioni (691, 14)
Generazione di particelle submicroniche di nanotubi di carbonio multiparete durante la manipolazione e prove di abrasione di elastomeri rinforzati (691, 14)
Carbon black a superficie modificata per pneumatici moderni a bassa resistenza al rotolamento: strategia di compoundazione e ottimizzazione di processo (691, 15)
Effetti simultanei di parametri di mescolazione sulla mescolazione interna di gomma e carbon black mediante metodologia della superficie di risposta (692, 12)
Guarnizioni e tubi in EPDM resistente all’urea. Sostituzione del carbon black N990 con Aktisil VM 56 (691, 16)
Caratterizzazione magnetica e meccanica di compositi di gomma legata a ferriti dure (692, 14)
Nanoargilla sepiolite: una carica rinforzante nella matrice gomma naturale/butadiene (NR/BR) per applicazione in mescola battistrada pneumatico (691, 16)
Effetto della struttura molecolare sul comportamento meccanochimico all’usura di gomme SBR idrogenate e convenzionali (692, 14)
La produzione in Italia a gennaio (686, 57)
PROCESSI
Reologia in trasformata di Fourier – Uno strumento innovativo per la caratterizzazione di carbon black di recupero (693, 10)
Sovvenzioni a micro e piccole imprese esportatrici (686, 59)
Utilizzo di polimeri derivati da pneumatico e da sfridi di gomma in applicazioni pneumatico e non pneumatico (692, 12) PROVE E MISURAZIONI Microstruttura e proprietà termiche di mescola in gomma naturale con cenere di olio di palma da caldaie come carica di nano particelle (685, 10)
Comparazione di metodi per misurare la diffusività termica di gomme naturali non caricate e caricate (693, 14) Una breve rassegna su materiali plimerici ritardanti la fiamma (693, 14)
Come sarà il 2021: secondo Istat grandi e medie imprese più ottimiste (685, 53) Costi per la prevenzione: rilevanti per il 65% delle imprese (685, 54) Mercato pneumatici: numeri negativi anche in Cina (685, 59)
Un supporto per l’export dei produttori di macchinari (686, 58)
Macchine per gomma e plastica. Un 2021 iniziato con numeri incoraggianti (687, 75) Produttori macchine: rimbalzo di ordini e fatturato (688, 70) Cresce l’occupazione: Amaplast per i giovani (689, 84) L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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INDICE DELL’ANNO
Mercato dell’auto in recupero nel primo semestre (690, 18)
Il DKG Elastomer Symposium a fine giugno (687, 80)
I nuovi pneumatici Continental con tecnologia RFDI (685, 57)
Focus – La filiera della gomma torna a casa (690, 23)
A Torino a novembre la nuova fiera Sepem (687, 82)
Guanti in gomma: ecco un nuovo processo più ecologico (685, 62)
Action Technology (Jacques Minvielle, p. 24), Amsagomma (Francesca Zorat, p. 24), APR Guarnizioni (Giuseppe Polini, p. 25), Argomm (Oscar Ventura, p. 26), Eurofoam (Massimiliano Sandrini, p. 26), Isopren (Mario Bergamini, p. 28), Lopigom (Marco Tallarini, p. 29), Mar-Gom (Simeone Marasco, p. 30), Novotema ( Antonella Dall’Osto, p. 31), Parker EMG (Gianluca Villa, p. 32), Torri Guarnizioni (Alice Signoroni e Camilla Vecchi, p. 32)
Cybercrime, perché dobbiamo difenderci (688, 16)
Focus – Produttori di macchine per la sala mescole – Ora occorre accelerare la lotta alla pandemia (686, 25)
Pneumatici di sostituzione: le vendite del secondo trimestre a livelli pre-Covid (690, 52) Macchine, un settore che cresce (691, 18) La crisi delle supply chain (691, 22) Da settembre una raffica di rincari su elastomeri, siliconi, chemicals e additivi come i pigmenti (691, 58) A luglio la produzione industriale italiana è tornata ai livelli del febbraio 2020, precedenti la crisi pandemica (691, 60) Una grande pressa di LWB-Steinl per lo stampaggio di termoplastici (691, 62) Macchinari: il settore riparte con export e sostenibilità (692, 28) Dati sulla produzione industriale in Italia. Le ultime statistiche Istat aggiornate ad agosto 2021 (692, 56) I dati Etrma sulle vendite di pneumatici da sostituzione nel terzo trimestre (692, 58) Settore macchine: una crescita importante (693, 60) Protagonisti – Livio Beghini (Presidente Assogomma) – Fare sistema per essere sempre più competitivi (694, 16) Economia circolare – È ora di stabilire quando la gomma da Pfu smette di essere rifiuto (694, 20)
Cybersecurity: riguarda anche noi? (688, 18) Trasferimento tecnologico. L’attività del MADE (688, 20) Rispondere agli attacchi con la resilienza (688, 22) Come proteggersi dal rischio cyber (688, 24) Polizza cyber: le principali garanzie (688, 26) Danni indiretti da interruzione di esercizio (688, 28) Data breach: le responsabilità amministrative e legali (688, 30) Confermato il K2022 di Düsseldorf: iscrizioni entro il 31 maggio (688, 68) Nel 2022 arriva Greenplast, la nuova fiera milanese per una filiera ecosostenibile della plastica e della gomma (690, 54) Corsi di formazione per il settore (690, 62) Tire Cologne Expo promette bene (691, 62) Corso Assogomma: le ispezioni Reach e CLP nelle imprese (692, 59) Il corso di Assogomma sulle gomme termoplastiche (693, 61)
Tutto il mondo è fermo, ma Chinaplas si farà (686, 58) Le novità di Engel al Chinaplas (686, 60) Un corso Assogomma sulla mescolazione (686, 62)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
NTE Process – Fornitore unico dal trasporto alla miscelazione (687, 76) È nata durante la pandemia l’ultima macchina di ispezione di casa Doss (688, 66)
Robot industriali e cobot: trend e applicazioni (694, 26)
Special feature - New technologies, new solutions (689, 27)
L’evoluzione tecnologica delle presse a iniezione (694, 28)
Affri – Le prove di durezza con un solo strumento – Hardness-testing all in one instrument (p. 28)
Nuove soluzioni per il controllo di qualità (694, 30) 5 LIBRI, RECENSIONI Mercato pneumatici: numeri negativi anche in Cina (685, 59) 6
I webinar Sigma sullo stampaggio a iniezione (685, 59)
Eurorubber - Mescolatore chiuso: storia di un revamping (687, 60)
Da Desma presse speciali per guarnizioni speciali (688, 74)
MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE
Due Workshop OCS sugli stampi (685, 58)
Alfagomma e il nuovo impianto di Ortona (686, 59)
L’apporto dell’automazione alle imprese del settore gomma (694, 24)
FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA
Le fiere DKT e Plast spostate al 2022 (685, 56)
NTE Process – Tecnologie premium per prestazioni al top (686, 54)
Boy al MedTecLIVE digitale: tecnologia compatta per spazi limitati (688, 71)
Livio Beghini è presidente di Assogomma, Marco Do della Federazione Gomma-Plastica (691, 50) 4
NCN Technology - Blocchi termoregolati e stampi innovativi ad alta tecnologia (686, 40)
Webinar automazione (694, 24)
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FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI
Colmec (Marco Colombo, p. 26), Color Service (Guido Fona, p. 26), Comerio Ercole (Riccardo Comerio, p. 28), G3 (Pierpaolo Gagliardi, p. 29), HF Mixing Group (Andrea Delmoro, p. 30), Lawer (Luca Mariuzzo, p. 31), Prodicon (Alberto Ballabio, p. 32), Rodolfo Comerio (Nicola Fedele, p. 32), Rubber Trade (Andrea Bracaletti, p. 34)
For Lab Italia - Strumenti per il laboratorio (685, 40)
Alfa Stampi – La scheda di valutazione dello stampo – The mold evaluation sheet (p. 29) Coating Technology – Tre innovazioni per crescere – Three innovations for growing up (p. 30) Color Service - Sistemi ad alte prestazioni, efficienti ed eco – High performance, efficient and eco-friendly systems (p. 31) Comerio Ercole – Calandre e mescolatori innovativi – Innovative calenders and mixers (p. 32) Comet – Mescole di nuova concezione Newly designed compounds (p. 33) Comi – Una pressa shuttle per prodotti zootecnici – A shuttle press for zootechnical items (p. 34) Delia – Linee automatizzate per lo stampaggio della gomma – Automation lines for rubber molding(p. 36) Doss Visual Solution – Due progetti ad alto contenuto d’innovazione – Two highly innovative projects (p. 37) Eigenmann & Veronelli – Catalizzatori di domanda e di offerta – Supply and demand catalists (p. 38)
2021 Elastomers Union – Una nuova divisione per il silicone – A new division for silicones (p. 40) G3 Mixing Technology – Il nuovo mescolatore IMT-CV 140 – The new IMT-CV 140 mixer (p. 42) Gibitre Instruments Alta tecnologia per la durezza micro-IRHD – High technology for micro-IRHD (p. 44) IMG – Nuove macchine, iniezioni e software – New machinery, injection units and software (p. 46) Isopren – Innovazioni nei giunti in gomma – Innovative rubber joints (p. 48) JP-Tech – Macchine nuove e revisionate su misura – New and overhauled tailormade machined (p. 49 Lawer – Dosaggio automatico con il nuovissimo Supersincro V2 – Automatic dosing with the new Supersincro V2 (p. 50) Lopigom – Articoli in gomma e multicomponente – Rubber and multi-component items (p. 52) LTE – Mescole tailor-made – Tailor made compounds (p. 54) Multidata – Preparazione di componenti manuali – Manual components preparation (p. 56) Novotema – Accompagnare le idee verso il successo – Leading ideas towards success (p. 58) NTE Process – Tecnologie green ed efficienti con l’IA – AI leads to greeen and efficient technologies (p. 60) O.C.S. – Uno stampo scomponibile per l’automotive – A detachable mold for automotive(p. 62) OR.P. Stampi – Investire in formazione per crescere – Investing in training to grow up (p. 64) Rodolfo Comerio – Novità tecniche per le calandre – Technical innovations for calenders (p. 66) RPM – Le presse Ecotronic – Ecotronic molding machines (p. 68) Saspol – Due presse innovative – Two innovative presses (p. 70) Sigea – 60 anni di mescole, ricerca e innovazione – 60 years of compounds, R&D (p. 72) UTPVision – Innovazioni per “vedere” i difetti – Innovations for “seeing” defects (p. 74) IMG – A grandi passi verso le presse del futuro (689, 76) BM Stampi – Stampi, una grande passione (690, 34) La tecnologia “Nano Black” di Sumitomo Rubber rende anche gli pneumatici prodotti da acquistare per l’estetica (691, 52) Focus – Tecnologie per l’estrusione: nuove idee per il riutilizzo e per la sostenibilità (692, 35) C2 – L’arte di revisionare macchinari usati (p. 36)
Colmec – La nuova gamma all’insegna della “rivoluzione verde” (p. 37) Comerio Ercole – L’estrusione per il recupero di gomma dai PFU (692, 38) Maris – Devulcanizzare la gomma per riutilizzare gli scarti (692, 40) PAF Group – Vulcanizzazione ibrida irraggiamento-convezione (692, 40) Rubber Trade – Raffreddamento di alta qualità dopo l’estrusione (692, 42) Sermac – Forni a tunnel Air-Jet per linee ad alta produzione (692, 44)
I servizi digitali di Desma (685, 58) In4Tek - Gestione, analisi dei dati e supporto al marketing per le imprese della gomma (686, 36) RPM – Presse proiettate nel futuro (686, 46) Le novità di Engel al Chinaplas (686, 60) Cybercrime, perché dobbiamo difenderci (687, 16) Focus - Voglia di ripartire, tra tante difficoltà (687, 35)
DGTS – Il controllo delle guaine dei cavi con l’Hot Set (p. 19)
Azienda Chimica Milanese (Giovanni Arnò, p. 36), Caldic (Simone Calabrini, p. 36), Eico Novachem (Daniele Girelli, p. 37), Eigenmann & Veronelli (Cinzia Gottero, p. 38), Elkem Siliconi Italia (Alessandro Strappazzon, p. 38), Epichem (Katia Pillepich, p. 40), IMCD Italia (Stefano Corna, p. 40), KPI (Cristian Pedone, 687,42), Lagorio & Dufour (Ambrogio Dufour, p. 42), Lehvoss (Annalisa Pini, p. 44), RDC (Giorgio Marzari, p. 46), Resinex (Alberto Pancani, p. 46), Rogitex (Massimiliano Petris, p. 48), S.Int.A (Federico Doveri, p. 48), Torchiani (Pierluigi Veneri, p. 50), Zeon Europe (Riccardo Musci, p. 52)
For Lab Italia – Strumenti Bareiss di nuova generazione (p. 20
Focus – La crescita continua del silicone (688, 33)
Gibitre Instruments – Quattro novità su strumenti e software (p. 22)
Battaggion - Tecnologie e soluzioni per i laboratori di ricerca (p. 34)
Netzsch – Identificare e classificare i termoplastici con DSC e TGA (p. 23)
Colmec – Filtrazione e preformatura per lo stampaggio (p. 35)
Sermac – Una nuova serie di forni da laboratorio (p. 24)
Comet – Una nuova linea di produzione (p. 36)
Urai – Forno e rifrattometro per test su elastomeri e polimeri (p. 26)
Desma – Due presse per articoli tecnici di grandi dimensioni (p. 37)
Verder Scientific – Mulini ad azoto liquido o ghiaccio secco per la gomma (p. 28)
DGTS – Rilassamento di carico anche con cicli termici (p. 38)
Zumbach – Controlli dimensionali sui tubi in gomma (p. 30)
Dr Boy + State Technologies – Tramoggia satellite per unire piccolo e versatilità (p. 39)
Suprema – Macchine ibride tra stampaggio ed estrusione (692, 46) UTH – Pompe a ingranaggi per filtraggio ed estrusione (692, 48) Da SigmaSoft arriva il primo software di simulazione per lo stampaggio a compressione (692, 62) Focus – Novità per attrezzare il laboratorio (693, 17) Affri – Durometri ad alte precisione e una nuova app gratuita (p. 18)
Zwick Roell – Estensimetro ottico perfetto per gli elastomeri (p. 31) Interseals – All’avanguardia nello stampaggio (693, 32) CDG – Vuoto integrale per uno stampaggio di qualità (693, 38) Focus – Rassegna stampi – Verso il 2022 con rinnovata fiducia (694, 33) Alfa Stampi – Un buon 2021 e tanta fiducia nel nuovo anno (p. 34) Bettoni Meccanica – Tecnologie al servizio del cliente (p. 35) O.C.S. – I “must” e i “plus” di uno stampo (p. 36) OR.P. Stampi – Sempre avanti per la propria strada (p. 38) Tecnistamp – Lunghi rapporti sinonimo di soddisfazione (p. 39) 7 TECNOLOGIE E SOLUZIONI PER L’IMPRESA DIGITALE
Engen – Tecnologia LSR per il futuro (p. 40) ForLab Italia - Forni di post-curing (p. 42) Franciacorta Stampi – Alti standard di qualità per il medicale (p. 43) Gamma Stampi – Una nuova fustellatrice per la finitura (p. 44) Gibitre Instruments – Strumenti per misurare la resistività (p. 45) JP-Tech – Macchina per preformatura e presse-filtro (p. 46) Kraiburg – Nuove mescole senza emissione di PCB (p. 48) Maplan–State Technologies – Gruppi di iniezione FIFO per alti volumi (p. 50) OR.P. Stampi – La scelta di fare un passo avanti (p. 52) Rivi Magnetics – Sistemi magnetici per la più alta qualità (p. 53) Rubber Trade – Un nuovo festonatore Industry 4.0 (p. 54) Wacker – Sicurezza totale contro gli incendi (p. 56) L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
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INDICE DELL’ANNO
Incentivi per la transizione digitale: alla scoperta di un mondo complesso (689, 18)
Gamma Stampi – Una nuova fustellatrice per la finitura (p. 44)
Unicredit sostiene la crescita verso l’estero di Comerio Ercole (690, 58)
Focus – Mescole avanti tutta, nonostante lo shortage 691, 31)
Gibitre Instruments – Strumenti per misurare la resistività (p. 45)
Comet (Emanuele Goffi, p. 32), Der-Gom (Giorgio Bolis, p. 32), Elastomers Union (Jacopo Silva, p. 33), Eurorubber (Nicola Pizzoli, p. 34), EverCompounds (Maria Lucia Mosconi, p. 34), Gummiwerk Kraiburg (Darijo Mijolović, p. 36), Innovativ Gummi Tech (Giampiero Manari, p. 36), Mesgo (Giorgio Cabrini, p. 37), Parker Tecnocompounds (Umberto Montuoro, p. 38), Sigea (Massimo Giovale, p. 39), Tovo Gomma (Stefano Tornaghi, p. 40), TSF (Gian Pietro Manenti, p. 42)
JP-Tech – Macchina per preformatura e presse-filtro (p. 46)
Eni ed Ecopneus insieme per ricavare prodotti chimici dagli pneumatici PFU (690, 60)
Tovo Gomma – Un nuovo mercato per continuare a crescere (691, 44) Incentivi per la transizione 4.0: opportunità unica per le imprese della gomma (692, 16) L’evoluzione delle agevolazioni per la Transizione 4.0 (Marco Colombo - Centro Ricerche e Studi dei Laghi, p. 18) Come muoversi per cogliere al meglio tutti i vantaggi (Sirio Cividino - Centro Ricerche e Studi dei Laghi, p. 22) I requisiti che rendono incentivabile un macchinario 4.0 (Daniele Marangoni – IMG Macchine, p. 24) Come pianificare un percorso vincente verso la digitalizzazione (Giorgio Protti – Tormalina, p. 26) 8 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI Nuovi materiali Lanxess per ruote e rulli ad alte prestazioni (685, 60) IMCD - Prestazioni di tenuta degli elastomeri nelle celle a combustibile a idrogeno (686, 16) Exsto Italia, fusione compiuta (687, 54) Versalis sviluppa nuove gomme per pneumatici. Con Bridgestone (687, 82)
Maplan–State Technologies – Gruppi di iniezione FIFO per alti volumi (p. 50) OR.P. Stampi – La scelta di fare un passo avanti (p. 52) Rivi Magnetics – Sistemi magnetici per la più alta qualità (p. 53) Rubber Trade – Un nuovo festonatore Industry 4.0 (p. 54) Wacker – Sicurezza totale contro gli incendi (p. 56) Imcd Italia – Una partnership nel segno delle specialty (688, 58) Freudenberg – Nuove guarnizioni per le auto elettriche (688, 64) Dalla Kraiburg compound con proprietà antibatteriche (689, 88) Evercompounds – Un percorso di successo verso l’innovazione (692, 50) Le superfici sportive in gomma riciclata protagoniste al Festival dello Sport (692, 63)
NEWS DA AZIENDE E ENTI È uscito l’Annuario 2021 de L’Industria della Gomma (685, 54) Nasce Oldrati Gomma Line per operare sul mercato dell’Est Europa (685, 56) Novità nel management di IMCD Italia (685, 57) I nuovi pneumatici Continental con tecnologia RFDI (685, 57) Versalis attiva in Uzbekistan (685, 60)
Colmec – Filtrazione e preformatura per lo stampaggio (p. 35)
Comerio Ercole e le buone pratiche per la salute (687, 78)
Comet – Una nuova linea di produzione (p. 36)
Elettricità verde per le sedi Bridgestone in Europa (687, 80)
Desma – Due presse per articoli tecnici di grandi dimensioni (p. 37)
È nata durante la pandemia l’ultima macchina di ispezione di casa Doss (688, 66)
DGTS – Rilassamento di carico anche con cicli termici (p. 38)
Azelis distributore di gomma nitrilica in polvere e di gomme butiliche di Sibur (688, 72)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
Un accordo per la formazione delle imprese lombarde su Industria 4.0, robotica, sostenibilità ed economia circolare (691, 54) Le superfici da PFU protagoniste al Nastro Rosa Tour (691, 56) Da settembre una raffica di rincari su elastomeri, siliconi, chemicals e additivi come i pigmenti (691, 58) A luglio la produzione industriale italiana è tornata ai livelli del febbraio 2020, precedenti la crisi pandemica (691, 60) Una grande pressa di LWB-Steinl per lo stampaggio di termoplastici (691, 62)
Versalis completa l’acquisizione di Finproject e differenzia il business entrando nella produzione di manufatti ad alto valore aggiunto (692, 60)
Produttori di macchine per il vaccino (687, 78)
Franciacorta Stampi – Alti standard di qualità per il medicale (p. 43)
La tecnologia “Nano Black” di Sumitomo Rubber rende anche gli pneumatici prodotti da acquistare per l’estetica (691, 52)
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Battaggion - Tecnologie e soluzioni per i laboratori di ricerca (p. 34)
ForLab Italia - Forni di post-curing (p. 42)
KraussMaffei e le nuove presse rotative Auma per la produzione in continuo (691, 52)
Il servizio e-connect.expert view di Engel per l’assistenza da remoto (692, 59)
Elkem produrrà siliconi speciali in Francia (686, 61)
Engen – Tecnologia LSR per il futuro (p. 40)
Livio Beghini è presidente di Assogomma, Marco Do della Federazione Gomma-Plastica (691, 50)
Un nuovo accordo per portare materie prime in Italia (694, 40)
Focus – La crescita continua del silicone (688, 33)
Dr Boy + State Technologies – Tramoggia satellite per unire piccolo e versatilità (p. 39)
60
Kraiburg – Nuove mescole senza emissione di PCB (p. 48)
Continental punta sempre più al mercato delle auto elettriche (690, 62)
Arriva la gomma naturale geneticamente modificata (690, 16) Macchine per gomma e plastica: un accordo per favorire le attività all’estero dei produttori (690, 50) Novità ai vertici per Solvay (690, 56)
Uno strumento intelligente per prove di fatica da Gibitre Instruments (692, 61) Da SigmaSoft arriva il primo software di simulazione per lo stampaggio a compressione (692, 62) Wacker annuncia aumenti di prezzo per i suoi siliconi (692, 63) 10 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE Ancora modifiche per il regolamento REACH (685, 44) Ecopneus raccoglie 190 mila tonnellate di pneumatici fuori uso (685, 62) Gomma naturale, clima e sostenibilità (687, 26) Miscele pericolose: che cosa prescrive il nuovo decreto di dicembre (687, 66) Comerio Ercole e le buone pratiche per la salute (687, 78) Rettifiche al regolamento CLP (689, 86) Esposizione agli agenti chimici: aggiornati i valori limite (690, 40) Misure antincendio: novità normative (693, 42) Campi da gioco in gomma riciclata: nuove regole europee (693, 54)
2021 Nuovi criteri “End of Waste” per i pneumatici a fine uso (693, 62)
Marzari, G. (687, 46)
Ecopneus potenzia la raccolta per fronteggiare l’illegalità (693, 62)
Mijolović, D. (691, 36
Progettare (694, 44)
la
sicurezza
antincendio
Mesgo (691, 37) Minvielle, J. (690, 24) Modina, M. e M. (688, 24) Montuoro, U. (691, 38)
11 AUTORI Archetti, A. (685, 33) Arnò, G. (687, 36)
Mosconi, M. L. (691, 34) Musci, R. (687, 52) Norton, E. (686, 16) Notari, P. (685, 30)
Bolis, G. (691, 32)
Oldani, R. (686, 36, 46); (687, 16, 26); (688, 16); (689, 18, 76); (690, 16, 34); (691, 22); (692, 28); (693, 32, 38); (694, 16, 24, 26, 28, 30, 40)
Bortoletti, M. (690, 58)
Panzani, A. (687, 46)
Bracaletti, A. (686, 34)
Pedone, C. (687, 42)
Brembati, G.P. (687, 54); (691, 22)
Petris, M. (687, 48)
Bugini, S. (685, 36)
Pillepich, K. (687, 40)
Cabrini, G. (691, 37)
Pini, A. (687, 44)
Calabrini, S. (687, 36)
Pizzoli, N. (691, 34)
Cantalupo, G. (685, 21); (686, 40); (688, 64); (690, 18)
Polini, G. (690, 25)
Cicognini, M. (688, 18)
Pozzato, E. (685, 30)
Ballabio, A. (686, 32) Bergamini, M. (690, 28)
Cincotti, F. (688, 28) Cividino, S. (692, 22) Colombo, M. (686, 26) Colombo, M. (692, 18) Comerio, E. (690, 58) Comerio, R. (686, 28) Corna, S. (687, 40) Coscia, M. (685, 37) Dall’Osto, A. (690, 31)
Polino, M. (688, 20) Protti, G. (692, 26) Rawski, J. (686, 15) Regazzoni, M. (685, 37) Roscio, G.P. (685, 34) Sandrini, M. (690, 26) Signoroni, A. (690, 32) Silva, J. (691, 33) Somenzi, S. (688, 30)
Allianz Risk Barometer (685, 24) Amaplast (685, 14); (686, 58); (687, 78); (688, 70); (689, 84); (690, 50); (691, 18); (692, 28) Amsagomma (690, 24) Anfia (685, 21); (690, 18) APR Guarnizioni (690, 25) Ar-Tex (693, 32) Arburg (685, 59) Argomm (690, 26) Arlanxeo (686, 16) Assogomma (686, 62); (691, 50); (692, 59); (693, 62) Azelis (688, 72) Azienda Chimica Milanese (687, 36) Battaggion (688, 34) Bettoni Meccanica (694, 35) Biesse Broker (688, 24) BM Stampi (690, 34) Bosch Rexroth (687, 60) Bridgestone (687, 80) Bridgestone EMIA (687, 82) Burgess Pigment (691, 58) C2 (692, 36) Cabot Corporation (691, 58) Caldic (687, 36) Cancarb (686, 16) Casei Eco-System (691, 56) Cassa Depositi e Prestiti (686, 58) CDG (693, 38) Centro Studi di Mecs-Amaplast (687, 75); (693, 60)
Delia, G. (685, 31)
Stabile, G. (688, 58); (691, 44); (692, 16); Stabile G. (694, 20)
Delmoro, A. (686, 30)
Strappazzon, A. (687, 38)
Doveri, F. (687, 48)
Tallarini, M. (690, 29)
Dufour, A. (687, 42)
Tornaghi, S. (691, 40)
Centro Studi Promotor (CSP) (685, 21); (690, 18)
Etrma (690, 52)
Ulcelli, B. (685, 34)
Certech Group (687, 60)
Fedele, N. (686, 32)
Vecchi, C. (690, 32)
Cervellati (687, 54)
Fona, G. (686, 26)
Veneri, P. (687, 50)
Gagliardi, P.P. (686, 29)
Ventura, o: (690, 26)
CIFOR (Center for International Forestry Research) (687, 26)
Garlanda, B. (685, 44); (687, 66); (690, 40); (693, 42, 54)
Vignini, F. (688, 28)
Giovale, M. (691, 39)
Ziebell, R. (686, 16)
Girelli, D. (687, 37) Goffi, E. (691, 32) Gottero, C. (687, 38) Inverardi, G.F. (685, 35) Invernizzi, G. (686, 54); (691, 18) Kulbaba, K. (686, 16)
Villa, G. (690, 32) Zinesi, F. (688, 22) Zorat, F. (690, 24)
Centro Ricerche e Studi dei Laghi (689, 18); (692, 18, 22) Centro Studi CNA Lombardia (691, 54)
CIRAD (Centre de coopération Internationale en Recherche Agronomique pour le Développement (687, 26) Clariant (691, 58) Clusit – Associazione italiana per la sicurezza informatica (687, 16); (688, 18) CMR Costruzioni Meccaniche (685, 30)
12 AZIENDE E ENTI Acimac (686, 58); (690, 50)
Coating Technology (689, 30) Colmec (686, 26); (688, 35); (692, 37) Color Service (686, 26); (689, 31)
Action Technology (690, 24)
Comerio Ercole (686, 28); (687, 78); (689, 32); (692, 38)
Affri (689, 28); (693, 18)
Comet (688, 36); (689, 33); (691, 32)
Manenti, G. P. (691, 42)
AIG Europe (AIG - American International Group) (688, 26)
Comi (685, 30); (689, 34)
Marangoni, D. (692, 24)
AlfaCincotti (688, 28)
Marasco, S. (690, 30)
Alfagomma (686, 59)
Confindustria (687, 78); (691, 22)
Mariuzzo, L. (686, 31)
Alfa Stampi (689, 29); (694, 34)
Lavaggi, M. (688, 26) Lunari, S. (685, 32) Manari, G. (691, 36)
Condensia Quimica (688, 58) Continental (685, 57); (690, 62) Creo Software (685, 59) L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
61
2021
INDICE DELL’ANNO
R.D. Abbott (686, 16)
Delia (685, 31); (689, 36)
RDC (687, 46)
Der-Gom (691, 32)
Rep Italiana (685, 34)
Desma (685, 32, 58); (688, 37, 74)
Research and market (685, 59)
DGTS (688, 38); (693, 19)
Resinex (687, 46)
DKG (687, 80) Doss Visual Solution (688, 66); (689, 37); (694, 30) Dr Boy (688, 71) Dr Boy + State Technologies (688, 39) Dufour, A. (687, 42) Ecipa Lombardia (691, 54) Ecopneus (685, 62); (690, 60); (691, 56); (692, 63); (693, 62) Edifis (685, 54) Eico Novachem (687, 37) Eigenmann & Veronelli (687, 38); (689, 38) Elastomers Union (689, 40); (691, 33) Elkem (686, 61) Elkem Siliconi Italia (687, 38) Elmet (685, 59) Emil-Gomma (687, 54) Engel (686, 60); (688, 40); (692, 59) Eni (690, 60) Enter Engineering (685, 60) Epichem (687, 40) Etrma (685, 14); (692, 58); (693, 62); (694, 20) EuRic (694, 20) Eurofoam (690, 26) Eurorubber (687, 60); (691, 34) EverCompounds (691, 34); (692, 50) EXSTO Italia (687, 54) Federazione Gomma-Plastica (691, 50) Finproject (692, 60) For Lab Italia (685, 40); (688, 42); (693, 20) Franciacorta Stampi (688, 43) Fraunhofer Ifam (685, 59) Freudenberg Sealing Technologies (688, 64) FTA (Forests, Trees and Agroforestry) (687, 26) G3 (686, 29); (689, 42) Gomma Line LCC (685, 56)
In4Tek (686, 36); (688, 22) Innovativ Gummi Tech (691, 36) Interseals (693, 32) Irigom (690, 60) IRSG (687, 26) Isopren (689, 48); (690, 28) Istat (685, 14, 53, 54); (686, 57); (690, 19); (691, 60); (692, 56) JP-Tech (688, 46); (689, 49) JV Jizzakh Petroleum LLC (685, 60) KPI (687, 42) Kraiburg (688, 48) KraussMaffei (691, 52) Kuraray (691, 58) Lanxess (685, 60); (691, 58) Lavorando srl SB (690, 62) Lawer (686, 31); (689, 50) Lehvoss (687, 44) Lopigom (689, 52); (690, 29) LTE (689, 54) LWB Steinl (685, 59); (691, 62) Made, Competence Center milanese Industria 4.0 (688, 20); (691, 54) Mapei (692, 63) Maplan-State Technologies (688, 50) Mar-Gom (690, 30) Maris (692, 40) Martoglio sas (694, 26) Meditech Gloves (Malesia) (685, 62) Mesgo (691, 37) Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (686, 59) Multidata (689, 56) NCN Technology (686, 40) Netzsch (693, 23) Novachem (694, 40) Novotema (689, 58); (690, 31)
Rivi Magnetics (688, 53) Rodolfo Comerio (686, 32); (689, 66) Rogitex (687, 48) RPM (685, 35); (686, 46); (689, 68) Rubber Research Institute of India (RRII) (690, 16) Rubber Trade (686, 34); (688, 54); (692, 42) S.Int.A (687, 48) Sace (690, 50) Saspol (689, 70) Sepem Industries (687, 82) Sermac (692, 44); (693, 24) ShinEtsu (691, 58) Sibur (688, 72) Sigea (689, 72); (691, 39) Sigma Engineering (685, 59) SigmaSoft (692, 62) Simest (686, 58) Solvay (690, 56) State Technologies (685, 36) Studio CDR Tax Legal di Bergamo (688, 30) Sumitomo Rubber (691, 52); (691, 58) Suprema (685, 37); (692, 46) Tecnistamp (694, 39) Tecnotec (687, 54) Tiesse Robot (694, 24) Torchiani (687, 50) Tormalina (692, 26) Torri Guarnizioni (690, 32) Tovo Gomma (691, 40, 44) TSF (691, 42) Ucima (686, 58); (690, 50) Unionplast (691, 50) Università di Cranfield (UK) (685, 62) Unrae (685, 21) Urai (693, 26)
Gamma Stampi (685, 33); (688, 44)
NTE Process (686, 54); (687, 76); (689, 60)
Gazzetta Ufficiale UE L176 (689, 86)
O.C.S. (685, 58); (689, 62); (694, 36)
UTPVision (685, 37); (689, 74)
Gibitre Instruments (688, 45); (689, 44); (692, 61); (693, 22)
Oldrati Group (685, 56)
Verder Scientific (693, 28)
OR.P. Stampi (688, 52); (689, 64); (694, 38)
Versalis (685, 60); (687, 82); (692, 60)
PAF Group (692, 41)
Vuforia Software (685, 59)
Parker EMG (690, 32)
Wacker Chemie (685, 59); (688, 56);
Parker Tecnocompounds (691, 38)
Wacker Polymers (691, 58)
Parmaco (685, 59)
Wacker Silicones (692, 63)
IMCD Italia (685, 57); (686, 16); (687, 40); (688, 58)
Peta Formenbau (685, 59)
Yacht Club Italiano di Genova (691, 56)
Plasmatreat (685, 59)
Zeon Europe (687, 52)
IMG (685, 34); (689, 46, 76)
Prodicon (686, 32)
Zumbach (693, 30)
IMG Macchine (692, 24); (694, 28)
Promaplast (690, 54)
Zwick Roell (693, 31)
Gummiwerk Kraiburg (691, 36) Günther (685, 59) HF Mixing Group (686, 30) ICRAF (International Centre for Research in Agroforestry) (687, 26)
62
Rico Group (685, 59)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2021
UTH (692, 48)
L’Industria della gomma con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, Kenya e Lusaka, Zambia. Una straordinaria narrazione fotografica per comprendere le conseguenze del cambiamento climatico che costringe le popolazioni africane a resistere in condizioni estreme. Questo calendario è dedicato a loro.
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GLI INSERZIONISTI
Gli inserzionisti di questo numero ALFA STAMPI
23
INDIAN/INT’L RUBBER JOURNAL 37
PRESMA 47
5
INTERSEALS 15
R.P.M. 1
49
ITAPROCHIM 45
REP ITALIANA
DGTS 53
LTE 21
SERMAC 55
DP GOMMA SRL
11
O.C.S. SRL
III COP
T.S.F. 32
ELASTOMERS UNION
3
ORP STAMPI
I COP
VI-MACH VIGEVANO MACCHINE 13
BM STAMPI DER-GOM SPA
FRANCIACORTA STAMPI IMG SRL
RUBBER IN MOTION
43 IV COP
PARKER 51 PEZZATO SRL
II COP
64
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