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BRAND | Analysis
from retail&food 04 2022
by Edifis
QSRP: “CON O’TACOS SIAMO SOLO ALL’INIZIO”
I french tacos “halal”, appena sbarcati a Roma, puntano già Milano, Torino e Napoli. Target numero uno: giovani multietnici. E ci sarà spazio per altri brand. Colloquio con l’a.d. Alessandro Preda
Quando si pensa alla ristorazione veloce in Italia, vengono subito in mente gli hamburger di Burger King, uno dei tanti marchi del gruppo Qsrp, che lo ha sviluppato in Italia e in Polonia come master franchising. La giovane piattaforma del settore “fast food” - che serve più di 100 milioni di clienti all’anno grazie a 1.000 ristoranti e 6.000 dipendenti in 7 Paesi chiave tra cui l’Italia - inizia il suo percorso nella ristorazione nel 2014 quando il fondo Kharis Capital diventa suo azionista di maggioranza. Oggi QSRP opera nei maggiori Paesi europei (Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Polonia, Svizzera, Austria e Italia) con brand come Burger King e Quick per l’hamburger, Nordsee e Go! Fish per l’ittico, Chick&Cheez per i piatti a base di pollo. E genera 1 miliardo di euro di vendite. In Italia, ha da poco iniziato lo sviluppo del brand O’Tacos, catena internazionale di tacos francesi “halal” che ha aperto il suo primo ristorante all’interno dell’area ristorazione del centro commerciale RomaEst, alle porte della Capitale. Una bella scommessa per un’insegna non semplice da promuovere, ma con molte potenzialità come racconta Alessandro Preda, amministratore delegato di QSRP, in questo colloquio con retail&food.
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Partiamo dall’esordio italiano di O’Tacos. Prima impressione?
Siamo molto soddisfatti di questa apertura. Le prime settimane di operatività evidenziano una performance sopra le aspettative. Il target dei giovanissimi, cui il nostro brand si rivolge da sempre, è quello che ha risposto meglio e più velocemente.
Qual è la forza del marchio O’Tacos nel nostro mercato?
Proponiamo un prodotto unico nel suo genere, i French Tacos, che oltre a costituire una novità per il mercato italiano, sono perfettamente in linea con i gusti di una popolazione giovane e multietnica. La forte presenza sui social media e una comunicazione molto attiva sul web costituiscono leve importanti per lo sviluppo della brand awareness di O’Tacos e per la costruzione di un canale di comunicazione diretto con i clienti. Non dimentichiamo, poi, che possiamo garantire oltre 40.000 differenti diPaola Oriunno
Alessandro Preda, amministratore delegato di QSRP
combinazioni, che permettono ai clienti di sbizzarrirsi sia con le ricette sia con le dimensioni dei nostri O’Tacos, che arrivano fino alla taglia XXL. Il brand e i suoi prodotti hanno un target multiculturale/multietnico e la certificazione “halal” evidenzia questa apertura multiculturale del brand.
Avete in programma altre aperture?
Sono previste nuove aperture in varie città strategiche come Milano, Torino e Napoli. Il format dei nostri ristoranti è modulare, quindi adattabile a diversi contesti come il centro città, le aree ristoro travel, i centri commerciali e possono essere stand alone ovvero ristoranti drive-thru.
Siamo sempre a caccia di nuovi brand, è nel nostro DNA.
Alessandro Preda, a.d. di QSRP Italia
Dal punto di vista della rete, come avvengono le aperture?
Lavoriamo con importanti partner ben radicati sul territorio locale, perciò propendiamo per una formula “multi-unit franchising” per consentire ai partner lo sviluppo in una determinata area.
Nel 2020 è arrivato in Italia un altro brand del gruppo, Go!Fish, nel centro commerciale Oriocenter. Come sta andando e quale importanza riveste questo canale nel vostro piano di espansione in Italia?
È stata una scelta coraggiosa. Abbiamo fortemente voluto aprire questo primo locale Go!Fish in Italia, il secondo allora in Europa, in piena pandemia e appunto in un centro commerciale, canale tra i più colpiti dalla crisi della ristorazione. Crediamo nella ripresa, che sarà legata anche e soprattutto a scelte come questa. In questo momento stiamo studiando alcuni cambiamenti per essere ancora più rilevanti per i consumatori italiani e siamo fiduciosi di una crescita progressiva. Seppur ci troviamo ancora nella fase di pilot, esistono già 3 ristoranti in Europa e 70 dark kitchen in Germania.
QSRP sta progettando di portare in Italia altri brand ancora esclusi dal nostro mercato? Potrebbero arrivare le cucine Not So Dark?
Come gruppo, è nel DNA di QSRP essere sempre alla ricerca di nuove insegne e valutiamo costantemente le opportunità di introduzione dei nostri brand nei mercati nei quali operiamo. Not So Dark si sta rilevando un investimento (seppur con una quota minoritaria) eccellente e perfettamente integrato rispetto alla nostra risto-
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razione, diciamo più tradizionale. Per altro l’esperienza acquisita, anche grazie a loro, ci ha permesso di utilizzare al meglio la formula dei virtual brand anche all’interno di altri nostri ristoranti storici. La crescita di Not So Dark - per adesso concentrata in Francia, Belgio e Spagna - è stata vertiginosa e l’obiettivo è arrivare a 1000 virtual stores entro quest’anno. Valutiamo sempre con interesse il mercato italiano, perché ha un livello di penetrazione della ristorazione organizzata inferiore rispetto alla media europea. Non prevediamo l’introduzione di Not So Dark a breve in Italia ma non lo escludiamo per il futuro.