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TREND | Consegne
from retail&food 04 2022
by Edifis
DELIVERY, SFIDA ALL’ULTIMO MINUTO
Deliveroo imita Gorillas e Getir. Glovo accelera sulla spesa, mentre dalle dark kitchen sono pronti a partire i “multiordine”. Il settore non si ferma mai, in cerca di nuove linee di ricavi
diPaola Oriunno
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Alleanze sempre più larghe, tempi di consegna via via più stretti. Il delivery non smette di cambiare volto, si moltiplicano le iniziative e piovono investimenti. In attesa, prima o poi, che qualcuno faccia utili. Una recente ricerca realizzata da McKinsey stima che il mercato globale valga oltre 150 miliardi di dollari. E la corsa non rallenterà. Le consegne a casa, esplose in pandemia, sono la nuova normalità ed entro il 2027 il mercato globale della spesa online raggiungerà 1,1 trilioni di dollari.
L’ora del quick commerce
I big se la giocano soprattutto sul filo dei minuti. Non più per portare a casa il cibo dai ristoranti, ma la spesa. Glovo ha stretto un nuovo accordo con Iper La grande I e promette l’arrivo a casa dei prodotti in meno di 35 minuti, senza minimi di consegna. Hop, “spin off” di Deliveroo nato in collaborazione con Carrefour, punta addirittura ai 10/15 minuti dei vari Getir e Gorillas, nati da subito come specialisti del grocery. “Deliveroo Hop migliorerà la nostra offerta di generi alimentari su richiesta, sia per i consumatori che per i nostri partner nel settore dei generi alimentari” ha commentato Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italia. “L’Italia è il primo mercato dopo il Regno Unito dove Deliveroo sta sviluppando questo servizio innovativo” continua Sarzana. Intanto, la tedesca Gorillas pochi mesi fa ha chiuso il più grande aumento di capitale del settore delivery in Europa: un miliardo di dollari. Fondata nel giugno 2020, è cresciuta tanto da gestire attualmente oltre 180 magazzini in nove mercati internazionali. Anche la turca Getir continua la sua espansione internazionale. Approdata in Italia a settembre, a Milano, si è allargata anche in Europa (ha da poco acquisito la startup inglese Weezy, prima realtà del Regno Unito) ed è arrivata anche negli Stati Uniti. E i dark store crescono e occupano spazi sempre più importanti nelle città grandi e medie, al punto che, fra breve, potrebbero anche rappresentare un vero e proprio asset immobiliare.
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A livello globale, i generi alimentari hanno rappresentato per Deliveroo nella seconda metà del 2021 l’8% del gross transaction value, ovvero il valore lordo delle transazioni, attraverso oltre 11.000 negozi partner in 11 mercati. Ma le consegne rapidissime non sono l’unico asset su cui sta scommettendo l’azienda britannica. Da poco, infatti, sono arrivati nella piattaforma anche i prodotti e le specialità delle botteghe artigianali. Al fianco di ristoranti e supermercati, sono già disponibili per gli utenti dell’app circa 350 tra panifici, pasticcerie, negozi di ortofrutta, pescherie, macellerie, enoteche e caseifici che hanno deciso di fare il proprio ingresso in piattaforma e che raggiungerà anche piccoli comuni da Nord a Sud (come Eboli, Acireale, Bussolengo). In questi Comuni, Deliveroo conta di collaborare, nei prossimi mesi, con decine di nuovi rider e ristoranti partner. “Il nostro è un servizio nazionale, con una forte e radicata presenza territoriale. Questo riguarda non solo la nostra strategia di espansione territoriale, ma l’offerta stessa che rendiamo disponibile ai nostri consumatori” continua Matteo Sarzana. “Ci piace pensare a un servizio che fa leva su tecnologia e innovazione per consegnare nelle case degli italiani prodotti di altissima qualità e della tradizione”, spiega il general manager.
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Non solo food e grocery
Parola d’ordine “prossimità” e “specializzazione”. La prima è il fiore all’occhiello di Alfonsino, società fondata nel 2016 a Caserta specializzata nel servizio di food order e delivery nei centri italiani di piccole e medie dimensioni (tra 25 mila e 250 mila abitanti). Il servizio è attivo in 10 regioni italiane con oltre 1300 ristoranti partner, 900 rider assunti e più di 400.000 utenti sulla piattaforma e propone diverse categorie merceologiche, integrando l’offerta “food & grocery” con vini e distillati, alimentari cosmetici, farmaci, prodotti per lo sport, piante e fiori. La specializzazione è, invece, il business di Go10, startup abruzzese di GoSpesa, che consegna in 10 minuti solo prodotti per la bellezza e la cura della casa e che presto si espanderà presto a Bergamo e a Roma.
Durante l’emergenza Covid il delivery ha rappresentato un modo per stare vicino ai propri clienti e mantenere un contatto con loro, con ricavi utili a coprire appena le spese vive. Per altri, invece, è stata l’occasione per avviare nuovi business, lanciare progetti inediti, reinventarsi o dedicarsi ad altre attività
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Un settore sempre più “dark”
Prossimità significa anche gestire in modo veloce ed efficiente l’ultimo miglio facendo leva sulla tecnologia e il machine learning. Negli ultimi anni, dopo le semplici piattaforme di ordinazioni online il mercato ha visto nascere aziende che vanno oltre e gestiscono anche la logistica e la preparazione dei cibi. Con lo sviluppo e la crescita dell’e-commerce si stanno affermando nuovi modelli di business, basati su una logistica che non prevede più i tradizionali negozi, supermercati o ristoranti. Ma spazi “oscurati” dove fare la spesa o cucinare per conto di un cliente che riceve tutto comodamente a casa. L’ultima frontiera del food delivery è rappresentata, infatti, dai dark store (mini-magazzini sparsi in diversi punti delle grandi città per le consegne rapide) e dalle dark kitchen, un tipo di ristorazione senza servizio al tavolo, anche sotto forma di coworking: ovvero più brand, con cucine e idee diverse, che condividono la stessa maxi-cucina. Deliveroo Editions abbraccia proprio questo concetto e sfrutta la tecnologia che alimenta Deliveroo per identificare le zone che trarrebbero beneficio dalla presenza di diverse cucine che attualmente non sono disponibili. Collaborando con i ristoratori, Deliveroo Editions riesce a dare alle strutture la flessibilità necessaria per ospitare le proprie cucine in un centro (hub) detto “Editions”, in cui i diversi ristoranti offrono le loro specialità culinarie per asporto.
A cambiare le regole delle “cucine oscurate” ci pensa, però, una nuova piattaforma. Kuiri Megamix, che permette di effettuare in contemporanea più ordini da oltre dieci insegne di ristorazione. La nuova app Megamix consente agli utenti di ordinare dai diversi ristoranti partner con un’unica transazione e un’unica consegna: una multi order experience rivoluzionaria, che rappresenta un vantaggio non solo per i clienti, ma anche per i brand di ristorazione. “Con questa app abbiamo dato il via all’era del multiorder rivoluzionando il concetto del food delivery che, prima dell’arrivo della nostra app, si riduceva a un ordine per singolo ristorante. Il servizio sarà inizialmente disponibile su webapp ed erogato solo per il take away per poi diventare usufruibile tramite app e attivo anche per il delivery. Prevediamo, entro la fine del 2022, di dar vita al primo progetto di franchising con espansione nelle principali città italiane”, dice Paolo Colapietro, founder e CEO di Kuiri. Già presente a Milano con tre location, la start up punta ad aprire nell’arco di 24 mesi fino a 60 “smart kitchen” su tutto il territorio italiano. Anche Cigierre sperimenta le cloud kitchen in formato multiordine. Inizialmente, il progetto vedrà coinvolti due dei brand della famiglia Cigierre, Old Wild West Express e Il Padellino, dei quali i clienti potranno ordinare i prodotti attraverso i principali partner di delivery presenti in città. A fornire gli spazi di cucina e parte del servizio di logistica sarà invece Cooklane, azienda specializzata nella progettazione, commercializzazione e gestione di cucine professionali dedicate al mondo del delivery. “Già a Modena, sotto l’insegna Take Me Home, abbiamo avviato tempo fa la nostra prima sperimentazione nel campo delle ghost kitchen. Adesso come allora, il nostro obiettivo è quello di testare non solo la capacità di unire più brand e prodotti all’interno della stessa cucina ma anche di studiare le migliori soluzioni in termini di ergonomia e di operatività dei dipendenti. Con questo nuovo format contiamo di rispondere in maniera ancora più efficace alle loro richieste, diversificando la nostra offerta sul mercato”, ha spiegato Marco Di Giusto, fondatore e amministratore delegato di Cigierre.
Sezamo, la piattaforma specializzata nella vendita online di prodotti food e no food, parte del gruppo Rohlik, attivo in quattro Paesi europei (Repubblica Ceca, Ungheria, Austria e Germania), arriva in Italia con la prima apertura a Milano, con un servizio di consegna della spesa a domicilio sostenibile e sempre garantito in tre ore. Sezamo sta formando il suo head quarter ed è in fase di costruzione dei team operativi su Milano: oggi conta già su un team di circa 68 persone, con l’obiettivo di raggiungere le 200 persone entro la fine dell’anno.
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E mentre il mercato cresce, diversifica l’offerta e cerca di far quadrare i conti, il marchio del canguro blu sperimenta (sostenuto da Amazon) una nuova formula nel suo paese di origine e apre a Londra la sua prima pizzeria chiamata Pizza Paradiso. La motivazione ufficiale per questa scelta arriva dagli stessi portavoce di Deliveroo: aprire un locale fisico permette all’azienda di comprendere meglio i problemi dei ristoratori serviti sia a Londra che nel resto del mondo. Un esperimento, quindi, per osservare i punti deboli del settore. E magari cercare di risolverli. “To be continued”.
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Non solo food. il delivery si affranca dalla ristorazione tradizionale. Il futuro del settore passa dalla diversificazione, dalla prossimità e dalla specializzazione
Sezamo, la new entry
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