JOB CONSULT [NOTIZIE DAL MONDO DEL LAVORO]
EMERGENZA COVID-19, IL NODO DEGLI INDENNIZZI Jane Elisabeth Cassoli* Nella stesura del decreto “Cura Italia”, molte tensioni nel Governo si sono sviluppate intorno tutele degli autonomi e delle partive iva, alle prese con il calo dei ricavi e delle commesse dovuto all’epidemia da coronavirus. Il Decreto Legge n. 18, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed efficace dal 17 marzo 2020, ha stabilito le urgenti misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori ed imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Tra gli interventi elencati, le necessità dei maggiori ordini professionali sembravano tuttavia essere state trascurate. In prima battuta infatti, il Governo, promotore del “Nessuno sarà lasciato solo”, si era dimenticato dei circa 2,3 milioni di professionisti ordinistici italiani, presenti su tutto il territorio nazionale, impegnati su diversi fronti per sostenere l’economia del Paese dall’emergenza Corona70
EDITORIALE DELFINO
virus, limitandosi ad introdurre indennità di sostegno solo per alcune categorie di lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori, le cui attività, ancora oggi, stanno risentendo della particolare situazione di emergenza del nostro Paese. L’esclusione era stata oggetto di numerose critiche, inducendo 21 rappresentanti degli Ordini professionali, guidati dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT), a collaborare insieme allo scopo di produrre un pacchetto di proposte unitario che tenesse conto delle esigenze generali e specifiche delle singole professioni coinvolte come Agronomi, Architetti, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Giornalisti, Ostetriche, Psicologi, Periti Industriali, Tecnici di laboratorio, Veterinari e molti altri. È così che la doverosa retromarcia dell’esecutivo non è tardata ad arrivare, e con una Nota uf-