DM Magazine Giugno 2022

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ANNO X – GIUGNO 2022

MAGAZINE

Food retail alla riscossa SUCCESSI Cia-Conad: vendite per 2,54 miliardi INTERVISTA Despar: non solo Lombardia


Sempre fresco. Sempre al supermercato.

E' tutta una questione di organizzazione. Il cibo è qualcosa di cui essere orgogliosi, ed ora anche la produzione con iCombi Pro e iVario. Per risultati sempre ripetibili e sempre di alta qualità, senza errori e con un'efficienza straordinaria. Prodotti freschi e subito pronti per la spesa quotidiana dei tuoi clienti.

Reimmaginati. Reinventati.

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SOMMARIO DMM

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Editoriale Benvenuta Ristorazione Moderna.

53 Focus Dalla crisi un’opportunità di crescita

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Cover Food retail alla riscossa

57 Customer Micro Trend 2022: il Direct To Consumer per piccoli brand

12 Intervista Despar: non solo Lombardia 15

Carriere Cassieri, addetti al banco, macellai e scaffalisti: la nuova, grande sfida per i recruiter

16 Mercati Birra, i consumatori si spingono verso nuove frontiere del gusto 29 Successi Cia-Conad: vendite per 2,54 miliardi 31

Imprese Gruppo Salov: fatturato 2021 a +12,27%

33 Persone

60 Digital club/Retail Il cliente va al centro? 63 Real estate Amazon chiude?! 66 Mercati Biscotti: il “free from” sostiene il comparto 76 Osservatorio digital Biscotti: qual è la ricetta (strategica) preferita del web? 78 Tecnologistica NielsenIQ e Jakala lanciano la piattaforma Tradedimensions 2.0 Fercam: fatturato record nel 2021

35 Social&Pr strategies Creatività e pr: esiste un punto di connessione?

80 News

36 Focus Usa e getta, il futuro è sostenibile e circolare

83 Prossimamente

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Video e podcast

40 Mercati Latte e derivati sempre più healthy Dopo la pausa imposta dalla pandemia, il canale dei consumi fuoricasa è pronto a riprendere la propria marcia, mettendo nel mirino per l’anno in corso il bersaglio dei 75 miliardi di euro di valore. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

Direttore responsabile Armando Brescia

Direttrice editoriale Stefania Lorusso

Progetto grafico Silvia Ballarin

Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli

Editore Edizioni DM Srl - Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961

Redattori Federica Bartoli, Roberto Bonin, Stefania Colasuono, Alberto Deiana, Nicola Grolla, Paolo Pelloni, Michele Rinaldi, Luca Salomone, Claudia Scorza, Marco Zanardi, Giuliana Zucchetti

Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it Pubblicità Ufficio commerciale Tel: 02/20480344 commerciale@edizionidm.it

L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.



EDITORIALE DMM

BENVENUTA

Ristorazione Moderna. Stefania Lorusso, direttrice editoriale Edizioni DM

Nell’editoriale di giugno, mese che sancisce ufficialmente l’arrivo della stagione estiva e alleggerisce cuori e cervelli in vista delle vacanze, avremmo potuto parlare di molte cose. Per esempio, delle tinte cupe e pessimiste con cui economisti ed esperti di retail dipingono il futuro dei consumi nei prossimi mesi, a causa del perdurare della guerra in Ucraina e delle conseguenze che già negli ultimi mesi stanno gravando su tutto il tessuto economico italiano (oltre che europeo). Oppure della smentita mai arrivata da parte dell’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, circa la sua fuoruscita dal gruppo distributivo leader in Italia, preannunciata da alcuni organi di stampa. O ancora, avremmo potuto soffermarci sui piani strategici avviati da alcune importanti aziende nostrane tra cui Felicetti, che ha investito 40 milioni di euro nello stabilimento di Castello Molina di Fiemme (Trento), e Nuova Industria Biscotti Crich, che ha formulato un piano di sviluppo quadriennale del valore di 60 milioni, pari alla metà del fatturato. Questa volta, invece, non parleremo né di consumi, né di distribuzione né di industria di marca. Parleremo di noi. Come preannunciato nell’ultimo editoriale dell'editore Armando Brescia di settembre 2020, Edizioni DM è cresciuta e sta crescendo tantissimo, sia in termini di audience che di risorse umane. Solo 10 anni fa il core business ruotava esclusivamente intorno a Distribuzione Moderna; ora la casa editrice annovera circa 30 collaboratori e cinque testate all’attivo… o meglio, sei. Oggi, infatti, possiamo ufficialmente annunciare il nuovo progetto editoriale che ci ha fortemente impegnati negli ultimi mesi: Ristorazione Moderna. A onor del vero si tratta di un progetto che avevamo nel cassetto da tempo, la registrazione del dominio risale a più di dieci anni fa. La scelta di non svilupparlo prima non è stata casuale, abbiamo preferito completare la nostra expertise verticale nel retail con il lancio di altre testate. Dopo 15 anni di attività della casa editrice e una leadership indiscussa nel digitale, siamo pronti a conquistare anche il canale food service con la formula vincente e consolidata delle notizie in real time. La nostra mission sarà far parlare e raccontare la community professionale che ruota attorno alle aziende del food retail, diventando un punto di riferimento e di incontro autorevole e riconosciuto. La cover story redatta dal responsabile editoriale Nicola Grolla fornisce un breve spaccato del settore con dati aggiornati e trend in atto. Le sfide non mancano e Ristorazione Moderna è pronta a coglierle. Buona lettura. DM MAGAZINE 3


COVER DMM

di Emanuele Scarci

Food retail alla riscossa di Nicola Grolla

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COVER DMM

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opo la pausa imposta dalla pandemia, il canale dei consumi fuoricasa è pronto a riprendere la propria marcia, iniziata con l’Expo 2015 di Milano, mettendo nel mirino per l’anno in corso il bersaglio dei 75 miliardi di euro di valore. Protagoniste, saranno le catene della ristorazione che, in Italia, hanno registrato una crescita pari al +23,2% anno su anno secondo Deloitte, nonostante la loro quota si attesti intorno solo all’8% degli esercizi commerciali, ma rappresentano la frontiera della vendita del cibo al dettaglio.

Con un +0,9% di crescita dei consumi ad aprile rispetto allo stesso mese del 2019, la ristorazione certifica il ritorno alla normalità. Basterebbe questo dato diffuso dall’Osservatorio Confimprese-EY per mettere nero su bianco la sensazione condivisa da molti operatori: ora per il food retail è arrivato il momento della riscossa. Dopo la pausa imposta dalla pandemia, infatti, il canale dei consumi fuoricasa è pronto a riprendere la propria marcia, iniziata con l’Expo 2015 di Milano, mettendo nel mirino per l’anno in corso il bersaglio dei 75 miliardi di euro di valore (con una previsione di oltrepassare gli 80 miliardi di euro nel 2023). Protagoniste, saranno le catene della ristorazione che, in Italia, hanno registrato una crescita pari al +23,2% anno su anno secondo Deloitte, nonostante la loro quota si attesti intorno solo all’8% degli esercizi commerciali, e rappresentano la frontiera della vendita del cibo al dettaglio. Tecnologia, delivery, logistica, marketing, cucina, qualità della materia prima (spesso Made in Italy), immobiliare e imprenditoria si fondono e si preparano a una nuova primavera che racconteremo su Ristorazione Moderna. DM MAGAZINE 5


COVER DMM

I cinque trend del food retail, si parte dal delivery Prima di cominciare la navigazione sul nuovo quotidiano online di Edizioni DM, però, meglio controllare le coordinate. Cinque trend che indicano la via dei network food retail. A partire da una “vecchia conoscenza”: il food delivery. Nel 2021, le consegne a domicilio hanno toccato quota 1,5 miliardi di euro mettendo a referto una crescita del +59% rispetto all’anno precedente. Con il lockdown, questa modalità di servizio a domicilio ha definitivamente conquistato uno spazio nelle nostre abitudini, tanto che nel 2022 ha contribuito alla crescita digitale del food&grocery al +17% rispetto al 2021, per un valore di 4,8 miliardi di euro secondo l’Osservatorio di Netcomm e Politecnico di Milano. Questo ha portato alla nascita di nuovi player della consegna a casa sia nazionali sia locali che si sono avvicinati alle grandi piattaforme e a una risistemazione del modello di business: dalla gestione del contratto dei rider all’utilizzo del format dark kitchen, passando per il rapporto con i ristoratori partner. Certo, l’equilibrio fra tutte queste componenti non è facile da trovare (come dimostra la recente uscita di scena dal mercato italiano di Gorillas, piattaforma tedesca del quick commerce), ma alla fine vince sempre il gusto.

Nel biennio 202021, secondo un report del Venture capital monitor attivo presso Liuc Business School per Il Sole 24 Ore, le operazioni chiuse da fondi venture capital sfiorano i 270 milioni di euro.

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COVER DMM

Nel menu, tante proposte healthy food A tal riguardo, a convincere i clienti sono sempre di più i format che propongono healthy food. Icona per antonomasia è il poke bowl restaurant. Ma anche la pizzeria, con l’utilizzo di farine particolari e impasti a lunga lievitazione, può trasformarsi in un tempio della buona alimentazione. Mentre chi centra la propria proposta su carne o pesce certifica e traccia le materie prime utilizzate per offrire al cliente un prodotto di prima qualità e possibilmente animal e planet friendly. Il tutto senza dimenticare il ricorso alle eccellenze del territorio: Doc, Dop e Igt diventano ormai il biglietto da visita anche delle catene fast food che nel frattempo sperimentano con l’introduzione nel menu di referenze plant based. In ogni caso l’obiettivo resta uno solo: intercettare la nuova richiesta di alimentazione sana e sostenibile che arriva da clienti disposti a riconosce il valore aggiunto dell’offerta; anche a livello economico e nonostante la montante inflazione (+6,7% il carello della spesa a maggio secondo l’Istat) che deteriora il loro potere d’acquisto.

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COVER DMM

Per il food retail l'obiettivo è intercettare la nuova richiesta di alimentazione sana e sostenibile che arriva da clienti disposti a riconosce il valore aggiunto dell’offerta.

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Il negozio fisico (dehors compreso) torna centrale In questa logica, ritorna anche il concetto di esperienza. Sempre più multi e omnicanale, la customer experience è legata a doppio filo alla ripresa della socialità e, di conseguenza, alla rivalutazione del punto vendita fisico. Qui alcuni riti (come quello di scaricare il menu sul proprio smartphone scannerizzando un QR Code, sanificarsi le mani, preferire l’esterno, ecc.) rimarranno invariati anche dopo la caduta delle ultime restrizioni anti-Covid, ma si torneranno a vivere vecchi e nuovi spazi: dai centri commerciali ai dehors, dagli aeroporti ai centri direzionali delle grandi città. A Mapic Italy 2022 (18-19 maggio), alcuni progetti commerciali hanno rubato l’occhio (come il To Dream a Torino o lo Shopping Resort Maximall Pompeii vicino al parco archeologico campano) mentre si riprendevano le fila dell’integrazione fra shopping, food e leisure – cinema, palestra, pista di go kart, ecc. Per il travel retail, tutto dipende dalla ripresa dei flussi turistici: 30 milioni di italiani vedono le vacanze estive, 9 milioni di loro hanno già prenotato e dal primo giugno per entrare in Italia dall’estero non è più necessario esibire il green pass. Infine, nel segmento high street, la proroga al 30 settembre delle autorizzazioni per i dehors ha dato nuova enfasi a piazze e vie giusto in tempo per l’estate, estendendo il raggio di azione e di servizio dei brand della ristorazione.

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Capitali e food, il nuovo pairing Per cogliere tutte le opportunità, però, è essenziale che le aziende del food retail rafforzino il proprio business. Dall’adozione di regimi fiscali di vantaggio (come la start-up innovativa o le società benefit capaci di attrarre e condividere maggiormente gli investimenti) alle operazioni M&A, passando per le joint-venture e lo sviluppo in franchising l’obiettivo è quello di strutturarsi per crescere. Oltre i confini nazionali. Il processo di internazionalizzazione è già partito: da Poke House a Doppio Malto, da Signorvino a Pescaria, da Temakinho a Rossopomodoro, solo per citare alcune operazioni. Ora vanno sostenute. Nel biennio 2020-21, secondo un report del Venture capital monitor attivo presso Liuc Business School per Il Sole 24 Ore, le operazioni chiuse da fondi venture capital sfiorano i 270 milioni di euro. E nel primo trimestre 2022 secondo l’Osservatorio sul Venture Capital in Italia il Food&Agriculture ha raccolto 53,5 milioni di euro (in 4 round). I presupposti ci sono. Al netto di eventuali nuovi cigni neri. Anche perché il settore immobiliare retail è quanto mai effervescente. Nei primi mesi del 2022 sono stati 230 i milioni di euro investiti con attenzione particolare al settore grocery e hight street. Numeri che allontano gli spettri della retail apocalypse annunciata ma mai veramente arrivata in Italia.

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COVER DMM

Il nodo del personale Infine, l’ultimo trend che segnerà il corso della Ristorazione Moderna italiana, sarà sicuramente quello occupazionale. Soprattutto durante i picchi estivi e per la ripresa autunnale. Fra il 2019 e il 2021, l’Horeca ha perso circa 193mila addetti a causa delle incertezze legate alla pandemia. Un “buco” che ancora si fatica a colmare. Le ragioni sono diverse e molto se ne è dibattuto. Ma proprio dalle catene della ristorazione, per mezzo di Ubri – Unione dei brand della ristorazione italiana (1.500 locali per 20mila addetti), sono arrivate alcune proposte. A partire dalla richiesta al Governo che la legge 178 emanata nel 2020 relativamente alle decontribuzioni in materia di costo del lavoro sia estesa a tutta Italia, senza distinzione tra Mezzogiorno - cui è esclusivamente dedicata - e Nord. Un piccolo passo a cui andrebbero poi aggiunti il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle tasse con l’obiettivo di poter aumentare gli stipendi degli operatori del settore ma anche una maggiore flessibilità nell’applicare il contratto nazionale, per ottenere un bilanciamento tra lavoro e vita privata e rispondere, nel modo più equilibrato possibile, alle necessità di ogni lavoratore. Progetti che permetterebbero di mettere il giusto carburante nelle imprese del food retail.

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INTERVISTA DMM

DESPAR: non solo Lombardia Oggi il suo obiettivo è di allargare il proprio focus nel mercato lombardo, con un progetto di sviluppo strutturato che prevede investimenti per 300 milioni di euro.

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espar Italia, si sa, è uno dei colossi della distribuzione organizzata, con i suoi 4 miliardi di fatturato 2021, in crescita del 2,2 per cento rispetto al 2020. Rappresenta, da sempre, le varie anime del commercio: superstore, ma anche, e soprattutto, piccoli supermercati e liberi servizi per il presidio del vicinato e dei territori, gestione diretta, ma anche affiliazione. Il tutto in 17 regioni e mediante 6 grandi società. E oggi il suo obiettivo è di allargare ancora il focus, specialmente nel ricco, quanto complesso, mercato lombardo, come ci racconta il direttore generale, Filippo Fabbri. Cominciamo dalla notizia più importante, annunciata ufficialmente in occasione della vostra convention: entrate, con la vostra insegna, in territorio lombardo… Sì. Anche se, più che di un ingresso, si tratta di un ritorno. Come Despar, infatti, in Lombardia, fino a qualche anno fa eravamo già presenti. Ora torniamo, grazie ad Aspiag, con un progetto di sviluppo strutturato, fra rete diretta e affiliazione, che prevede investimenti per 300 milioni di euro. Investimenti importanti. Che ambizioni avete? L’obiettivo è di arrivare, nel giro dei prossimi quattro anni, a una sessantina di punti vendita in regione, con una media di 15 nuove aperture all’anno: la prima, a insegna Interspar, è prevista già entro fine 2022. Di fatto si punta a replicare il successo che abbiamo registrato in Emilia-Romagna, dove ora possiamo contare su un centinaio di punti vendita e su una delle regioni dove performiamo meglio. Nelle altre regioni come siete organizzati? Non siamo presenti in tutte le regioni d’Italia. Aspiag copre ora Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia, con la sola eccezione della provincia di Varese, gestita dal socio 3A, concessionario del marchio Despar anche di Liguria, Valle d’Aosta e Piemonte. Maiora ha la respon12 DM MAGAZINE


INTERVISTA DMM

sabilità per tutto il centro-sud, fino alla Calabria. In Sicilia contiamo sul socio Fiorino, nella provincia di Messina, e su Ergon, nel resto dell’isola. La Sardegna è invece in mano a Scs, con un cambio nell’assetto societario avvenuto lo scorso anno grazie all’ingresso (e all’acquisizione del pacchetto di maggioranza, ndr) di F.lli Ibba, che ha riconvertito i punti vendita Simply posseduti nell’ambito dell’accordo di master franchising con Auchan in Despar. Un’operazione, questa, che ci ha permesso di raddoppiare la quota di mercato in Sardegna. Qual è il vostro peso nel panorama distributivo italiano? Ci viene attribuita, da Nielsen, una quota di mercato del 4,1 per cento. La nostra rete si compone di 1.374 punti vendita, il 68% dei quali, prevalentemente superette, in affiliazione. In termini di fatturato, questi ultimi pesano un terzo del giro d’affari. La nostra strategia punta a crescere in maniera organica, graduale, senza strappi. Per il 2022 abbiamo l’obiettivo di aumentare del 5% il giro d’affari a rete corrente. Parliamo di marca del distributore… È uno degli asset di sviluppo strategico del nostro gruppo. Attualmente le Mdd Despar si ritagliano una quota del 20,6% nell’offerta grocery, con più di 3.400 referenze. Ma si tratta di una media. La quota che abbiamo su alcuni soci, nei formati più piccoli Despar, raggiunge anche il 28% e il 25% sugli Eurospar, per attestarsi al 19% sugli Interspar. Il nostro obiettivo è di arrivare, nel medio-lungo termine, a raggiungere il 25% di quota media. E considerando che il progressivo, a gennaio-marzo di quest’anno. ci colloca al 21,7% direi che siamo sulla buona strada. Progetti di e-commerce? Non c’è, da parte della Centrale, la volontà di spingere su questo versante, anche perché, economicamente parlando, è un canale molto oneroso. Abbiamo pertanto lasciato autonomia progettuale ai singoli soci, alcuni dei quali hanno approfittato del lockdown per dare il via ad alcuni progetti in tal senso.n DM MAGAZINE 13


Siamo alla ricerca di Imprenditori che vedono nel futuro delle vendite la cura dei dettagli. Distribuire e servire con autenticità nelle promesse e nell’offerta; favorire la relazione con il territorio nelle scelte di consumo e di distribuzione; rispondere alle esigenze delle persone che chiedono, nelle proprie scelte di acquisto, di riconoscere il valore delle proprie persone, del proprio linguaggio e del proprio territorio, sono atti di responsabilità ambientale, sociale ed economica e non solo di business.

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CARRIERE DMM

Cassieri, addetti al banco, macellai e scaffalisti: la nuova, grande sfida per i recruiter Cresce la difficoltà a trovare nuovo personale per questi ruoli chiave. Le possibili soluzioni.

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’Osservatorio 2022 sul settore del commercio al dettaglio alimentare di Fida-Confcommercio (la Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari) ha messo in mostra una tendenza che preoccupa i player della Gdo: la difficoltà a trovare nuovo personale, in particolare per quel che riguarda ruoli chiave quali cassieri, banconisti, macellai e scaffalisti. Quasi la metà delle aziende in cerca di somministrati ha dovuto scontrarsi con due situazioni: la mancanza di candidature da un lato e candidati senza competenze o esperienze pregresse nel settore della Gdo dall’altro. Questo mismatch ha determinato, nel 42,2% dei casi, ricadute negative sui ricavi. Durante l’attività di recruiting, abbiamo avuto modo di notare come sia in effetti vero che, a volte, siano i candidati “a tirarsi indietro”, ritenendo talvolta gli orari di lavoro proposti troppo pesanti o le mansioni di lavoro poco attrattive. Molto spesso, però, si tratta di riuscire a far collimare la richiesta delle aziende con le capacità dei candidati, cui a volte manca una particolare skill tecnica, una specifica certificazione, o un determinato patentino. Per questo Humangest investe da tempo sull’upskilling, organizzando corsi di formazione e training camp, spesso anche direttamente in collaborazione con l’azienda in cerca di risorse, per un risultato “su misura”. Questo tipo di approccio offre un doppio vantaggio: da un lato, permette alle figure meno specializzate di colmare il gap che li separa dall’ottenimento del lavoro desiderato e, dall’altro, consente all’agenzia per il lavoro di ovviare alla carenza di candidature, lavorando sulle competenze e creandosi autonomamente la disponibilità di tutte quelle risorse attualmente quasi irreperibili. In uno scenario come quello attuale, occorre tenere alta l’attenzione per evitare che il problema della carenza di risorse si trasformi in una difficoltà a trattenere le persone già presenti all’interno del proprio staff. Accanto a iniziative di talent attraction, mirate soprattutto a risvegliare l’interesse dai giovani per una carriera nella distribuzione organizzata, una strada per le aziende in tal senso potrebbe essere quella di investire in nuovi programmi (o rafforzare quelli attualmente esistenti) di retention, ad esempio potenziando gli strumenti di welfare aziendale o proponendo corsi di formazione e aggiornamento al proprio personale.n Giuliana Zucchetti, direttrice Selezione e Servizio Italia per SGB Humangest Holding

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MERCATI DMM

Birra,

i consumatori si spingono verso nuove frontiere del gusto di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

I

Crescono i beer lover in Italia e si diffonde una nuova e diversa cultura della birra: gusto, sperimentazione, qualità elevata e diversificazione dell’offerta sono i fattori chiave su cui punta il comparto.

l mercato della birra ha registrato, nell’anno terminante ad aprile 2022, una flessione delle vendite sia a volume (-4,1%) sia a valore (-3,2%) rispetto all’anno precedente, con 766 milioni di litri venduti e un giro d’affari di poco superiore a 1,5 miliardi di euro (dati Iri, totale Italia, Iper+Super+Lsp). Andamento per aree e canali

Nell’allocazione delle vendite per area, il Nord-Ovest copre il 31,2% dei volumi e il 31,6% del valore, seguito da Centro+Sardegna (24% vol. e 24,5% val.), Sud (22,5% vol. e 21,4% val.) e Nord-Est (22,2% vol. e 22,5% val.). Per quanto riguarda i canali distributivi, invece, i supermercati hanno sviluppato il 71,3% delle vendite in volume e il 70,9% delle vendite in valore, seguiti da Lsp (15,9% vol. e 16,5% val.) e ipermercati (12,8% vol. e 12,6% val.). DM MAGAZINE 17



MERCATI DMM

La comunicazione punta sull’online

Le birre analcoliche e light sostengono il comparto

La comunicazione è una leva importante per Atlante: «La nostra strategia comunicativa – dichiara Marco Sebastianelli – si basa principalmente su Linkedin e sul nostro sito web, dove pubblichiamo periodicamente le nostre elaborazioni dei dati Nielsen e manteniamo i consumatori sempre aggiornati sulle novità. Da quest’anno, il profilo Linkedin di Atlante viene arricchito con alcune pillole video con vere e proprie interviste ai responsabili esperti del settore di riferimento. Questo approccio sta dando buoni risultati poiché permette di raccontare in modo autentico, diretto e chiaro l’expertise che abbiamo sviluppato».

Tra le diverse categorie che compongono il comparto, il segmento delle birre analcoliche e light è l’unico a mostrare un trend positivo, con una crescita a doppia cifra sia a volume sia a valore, pari rispettivamente a +22,2% e +25%. A guidare la flessione sono, invece, le birre saving, con -10% a volume e -8,2% a valore, seguite dalle birre standard (-4,8% vol. e -3,9% val.), speciality (-4% a vol. e -4% a val.), premium (-3,3% vol. e -2,5% val.) e aromatizzate (-0,1% vol. e -1,8% val.). I primi tre produtSCHEDE PRODOTTI Ab InBev/Beck’s Nome prodotto: Beck’s Unfiltered Caratteristiche: Pils naturalmente velata, prodotta con ingredienti 100% naturali e dal gusto morbido e rinfrescante.

BrewDog Nome prodotto: Punk Ipa Caratteristiche: Ipa aromatica e ben bilanciata, con luppoli americani e neozelandesi, dal colore dorato intenso. Note agrumate e tropicali e un gusto fruttato e dissetante.

Carlsberg/Tuborg Nome prodotto: Tuborg Strong Caratteristiche: Strong Lager avvolgente, rinfrescante e perfettamente bilanciata. Con il suo 8% abv ha un gusto deciso per dare la giusta carica ai momenti di divertimento in compagnia.

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MERCATI DMM

tori (Heineken, Ab Inbev e Sabmiller) coprono a valore il 70,4% di un mercato in cui la private label, al momento, pesa solo il 2,4%. Le performance poco brillanti nella grande distribuzione sono dovute da un lato alla crescita dei consumi fuori casa grazie alla ritrovata socialità, che ha portato molti italiani a frequentare nuovamente i locali dopo le restrizioni, e dall’altro alla complessità economica del periodo storico che stiamo vivendo. In un contesto volatile e incerto, vanno a ridefinirsi anche le richieste e le abitudini di consumo degli shopper: «Nel mercato italiano – dichiara Marco Sebastianelli, category manager di Atlante – abbiamo osservato una crescita del consumo delle birre primo prezzo, sia in lattina che in bottiglia (anche bottiglia in Pet), e delle analcoliche, mentre le specialità artigianali segnano una staticità dei consumi. Per quanto riguarda Atlante, abbiamo notato un incremento anche dei formati in vetro, in particolare il formato famiglia 0,25x10, della birra ceca e della birra Weizen da 0,50 litri».

Spazio a birre da filiera agricola italiana Le attività di comunicazione di Mastri Birrai Umbri si svolgono in forte sinergia con quelle del Consorzio Birra Artigianale Italiana, prima alleanza produttiva su scala nazionale tra produttori agricoli, malterie e birrifici indipendenti. «Puntiamo sulla diffusione di un prodotto da filiera agricola italiana – dichiara Marco Farchioni – non filtrato e non pastorizzato, oltre che sulla promozione dei birrifici indipendenti sotto i 200mila ettolitri di produzione. Comunichiamo la qualità di una birra agricola italiana vera: la nostra Utopia è la prima birra da filiera agricola italiana 100% regionale».

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MERCATI DMM

Il successo friulano del primo birrificio condiviso italiano Il birrificio artigianale 620 Passi, start-up friulana che nel 2020 attraverso una campagna di equity-crowdfunding ha dato vita al primo birrificio condiviso italiano, chiude il primo quadrimestre 2022 con una crescita a doppia cifra, pari a +90%. «Nel 2022 – spiega Andrea Menegon, direttore generale – stiamo investendo più di 400mila euro per l’ampliamento del nostro impianto produttivo di Latisana (Ud): con la recente installazione di cinque nuovi fermentatori, abbiamo già raddoppiato la capacità produttiva rispetto al 2021 ed entro la fine dell’anno puntiamo a raggiungere il +400%». L’azienda annuncia anche l’ingresso nei canali Horeca e Gdo, grazie agli accordi siglati rispettivamente con Friulbräu, società leader nella distribuzione di bevande all’ingrosso in FriuliVenezia Giulia, e la catena di supermercati Alì.

Cresce la cultura birraria e aumenta la sperimentazione

In Italia si sta via via diffondendo una nuova e diversa cultura della birra: «i consumatori – afferma Carlo Alinovi, direttore canale moderno di Radeberger Gruppe Italia – sono alla ricerca di emozioni che non trovano più nelle birre mainstream, spesso senza personalità, e desiderano sperimentare ed esplorare nuove frontiere del gusto. I trend odierni si orientano verso le specialità, dalle birre luppolate alle non filtrate, andando verso direzioni estreme, come nel caso delle sour beer, mostrando un approccio molto differente rispetto al passato». Secondo Luca De Zen, amministratore delegato di Swinkels Family Brewers Italia, i consumatori, oggi più consapevoli, sono maggiormente interessati a prodotti di qualità e alla ricerca di

+8%

Valore

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MERCATI DMM

TREND

L’importanza di promuovere la cultura della birra

V E N D I T E A V A LO R E

1,5 mld/€ (-3,2%)

V E N D I T E A VO LU M E

Per Radeberger Gruppe la divulgazio-

766 mln/l (-4,1%)

ne della cultura della birra è un aspetto

fondamentale. «Da alcuni anni – spiega Carlo Alinovi – la nostra comunicazione è indirizzata verso il connubio food&beer, promuovendo non solo

abbinamenti gastronomici, ma anche

l’introduzione della birra in ricette tradizionali e innovative. Inoltre, attraverso il progetto “Quality Beer Academy”,

da diverso tempo promuoviamo la diffusione della cultura della birra, anche in partnership con Slow Food Italia. In

questo modo cerchiamo di educare i

consumatori a bere in modo responsabile e informato».

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. aprile 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

novità nello scaffale della birra: «Questo è il frutto di un’evoluzione fortissima avvenuta negli ultimi dieci anni e della straordinaria crescita della cultura birraria nel nostro Paese. Qualità elevata e diversificazione dell’offerta sono sicuramente due fattori chiave su cui puntare. I principali driver di scelta, oltre al gusto, restano gli ingredienti naturali, la varietà e la versatilità dei prodotti». Nuove modalità di scelta e consumo

A seguito delle restrizioni degli ultimi due anni, il consumatore si è progressivamente orientato verso un’esperienza inedita di consumo del prodotto, caratterizzata dalla sperimentazione di nuovi gusti e abbinamenti durante i pasti, senza mai rinunciare a materie prime sane e sostenibili. «Le ricerche di mercato che abbiamo effettuato – spiega Serena Savoca, marketing and corporate affairs 24 DM MAGAZINE


MERCATI DMM

IL SEGMENTO PIÙ PERFORMANTE

Birre analcoliche e light

+25% valore

+22,2% volume

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. aprile 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

director di Carlsberg – mettono in luce alcuni trend ben delineati, tra cui il forte interesse per i prodotti italiani, in grado di valorizzare le specificità del territorio. Inoltre, emerge una grande attenzione per il benessere e il consumo consapevole e un crescente entusiasmo per le birre premium e le “specialità”, in grado di soddisfare momenti unici di degustazione». Il tradizionale cliente del fuoricasa, che assaporava nei locali birre speciali e poco note, si è ritrovato negli ultimi anni a scegliere tra le numerose referenze a scaffale, affinando il proprio gusto. «In particolare, il periodo di restrizioni – precisa Luca Giardiello, amministratore delegato e country manager di Warsteiner Italia – ha agevolato la scelta di prodotti premium tra le mura domestiche, fenomeno che, insieme alla tendenza crescente della ricerca di birre di qualità, ci porta oggi a incontrare sempre più consumatori che possiamo definire “beer lover”: soggetti più informati, consapevoli e curiosi, con gusti nuovi e sempre più raffinati».

Il Villaggio Kozel debutta a Milano Arriva a Milano il format europeo del Villaggio Kozel: a maggio, in piazza Gae Aulenti, è stata ricreata la suggestiva atmosfera di Velké Popovice, dove la birra Kozel è nata, per una tre giorni di degustazioni, workshop e giochi. Il format di Milano andrà in tour in altre città italiane nei mesi estivi. Kozel è stata lanciata in Italia per arricchire l'offerta premium di Birra Peroni, ottenendo nei primi dodici mesi di presenza sul mercato il consenso di più di 2 milioni di consumatori, con un tasso di riacquisto del 36%. «Kozel ha molto in comune con Birra Peroni: l’altissima qualità del prodotto, il legame con la tradizione, l’appartenenza a un territorio e “il senso di comunità”», afferma Francesca Bandelli, marketing & innovation director di Birra Peroni.

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MERCATI DMM SCHEDE PRODOTTI Fabbrica della Birra Tenute Collesi/Terza Rima By Collesi Nome prodotto: Bionda Terza Rima Pale Ale Caratteristiche: birra artigianale italiana stile Pale Ale dal colore biondo velato. Fresca e delicatamente profumata, riporta a leggeri sentori di cereali. Progetto realizzato con Togni, con cui da anni ha avviato una partnership e a cui ha affidato in esclusiva la distribuzione dei suoi prodotti. 5% vol.

Koblenzer Brauerei/ Harry’s Nome prodotto: Birra Strong Harry’s Caratteristiche: Strong Lager dall’aroma di malto e caramello, molto amata da un pubblico giovane. Grazie al suo gusto intenso e corposo, si sposa molto bene con le carni rosse alla griglia. Con un grado alcolico 9%, è proposta in bottiglia da 0,33 l.

Mastri Birrai Umbri Nome prodotto: Cotta 40 Caratteristiche: birra realizzata con luppoli e malti coltivati in Umbria e con lieviti italiani. È una classica Pils a bassa fermentazione e la prima birra artigianale 100% italiana nella Gdo.

Alla ricerca di birre di qualità

Gli italiani confermano di avere un’attenzione particolare per il bere con gusto, attraverso una ricerca continua di birre di qualità. «Nel comparto non è la quantità a incidere – spiega Andrea Tortella, sales director modern trade di Ab InBev Italia – quanto piuttosto l’offrire ai consumatori prodotti di eccellenza che combacino con le esigenze e le aspettative degli amanti della birra. Non a caso, vediamo un sempre maggiore interesse per le birre premium e super premium». La ricerca di qualità da parte dei consumatori moderni è riscontrata anche da Marco Farchioni, manager di Mastri Birrai Umbri: «Sugli scaffali dei supermercati i consumatori scelgono sempre di più birre buone, semplici, dirette e di qualità. Gli appassionati di birra si orientano verso prodotti premium, artigianali e molto beverini, con un occhio di riguardo anche per il prezzo». Spesso qualità fa rima con artigianalità, aspetto molto 26 DM MAGAZINE

Il punto di vista della distribuzione: Iper La grande i Secondo Iper La grande i, marchio con cui opera Finiper, le craft beer hanno grandi potenzialità. «Il segmento delle birre artigianali – dichiara Francesco Portaluri, shopper analyst e category manager liquidi di Iper La grande i – è una grossa opportunità per la Gdo, perché porta con sé nuovi consumatori, soprattutto nelle fasce più giovani e con alto reddito». L’insegna sta, inoltre, portando avanti “Bella Fresca”, progetto seguito da Francesca Scanarotti, coordinatrice freschi gastronomia e food court, che offre ai clienti l’opportunità di trovare nel punto vendita una birra sempre fresca perché proposta nei frigo e perché prodotta e venduta giornalmente. «Ad oggi, in tutti i bar di Iper la Grande i spilliamo la nostra birra, da noi prodotta in quattro tipologie – golden, bock, ambrata e Apa – direttamente in due dei nostri magazzini (Seriate e Monza Maestoso). Nelle prossime settimane partiremo con la vendita in bottiglia a scaffale all’interno di frigo per la vendita refrigerata».


MERCATI DMM

Trend vendite per canale

+70,9% valore

+16,5%

+12,6%

valore

valore

+12,8% volume IPER

+71,3%

+15,9%

SUPER

LSP

volume

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SCHEDE PRODOTTI Radeberger Gruppe/Dab Nome prodotto: Dab - Dortmunder Kellerbier 1868 Caratteristiche: birra cruda non filtrata. La storica birra Dab rinasce dopo oltre 150 anni con una Dortmunder non filtrata, robusta, con note intense maltate e floreali, prodotta nel rispetto della ricetta tradizionale, per riscoprire emozioni del passato.

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. aprile 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

rilevante per il settore delle birre e che si sta facendo largo anche nella distribuzione organizzata con una proposta diversificata. «Il consumatore – puntualizza Giuseppe Collesi, fondatore e presidente di Fabbrica della Birra Tenute Collesi – è sempre alla ricerca della qualità delle birre artigianali, ma è importante accrescere in modo sistemico la cultura della birra artigianale e, soprattutto, riuscire a far affermare il made in Italy della craft beer. In questo senso, il canale moderno può dare un grande contributo al comparto».n

Warsteiner/Warsteiner Italia Nome prodotto: Warsteiner Premium Pils Caratteristiche: un’esperienza di gusto unica partendo da soli tre ingredienti: acqua pura a bassa durezza, luppoli selezionati e malto di prima qualità. Ancora oggi, dopo oltre 260 anni, Warsteiner aggiunge la passione e l’esperienza ultracentenaria per creare una birra ideale per ogni occasione.

Assobirra: urge ridurre la pressione fiscale Il settore brassicolo che, nel periodo pre-pandemia, ha generato quasi 9,5 miliardi di valore condiviso lungo tutta la filiera (comparto agricolo, produttivo, distributivo e di vendita) e ha perso quasi 1,4 miliardi di euro nel 2020, in questi mesi ha assorbito quanto poteva. Oggi, però, la filiera non è più in grado di gestire ulteriori aumenti dei costi delle materie prime e delle utility derivanti dal conflitto in atto. «L’intera filiera brassicola conferma la preoccupazione già anticipata nei mesi scorsi per i rincari delle materie prime e delle utility: una vera tempesta dei costi che intacca la redditività delle imprese e rischia di comprometterne la crescita», afferma Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra. «Occorre prendere delle decisioni di lungo periodo che consentano alle imprese di tornare a investire sul proprio business e a generare ricchezza per il Paese. Nel concreto, Governo e Parlamento devono continuare a intervenire sulla pressione fiscale, rendendo strutturali le diminuzioni richieste».

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SUCCESSI DMM

Cia-Conad:

vendite per 2,54 miliardi A dicembre 2021 aveva all’attivo 277 punti vendita e 78 “concept store”. Il territorio della rete si estende dalla Romagna a San Marino alle Marche settentrionali, comprende il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e parte della Lombardia. di Claudia Scorza

È stato un 2021 non facile, segnato dal secondo anno di pandemia, ma che Cia-Conad – Commercianti Indipendenti Associati archivia ancora una volta con il segno più: vendite al dettaglio per 2,54 miliardi inclusi i “concept” (+1,26% a rete omogenea, +10% in assoluto) e vendite della cooperativa ai soci, che crescono da 1.490 a 1.634 milioni. Il delta incrementale delle vendite dal 2015 al 2021 è stato di oltre il 60%. Il patrimonio netto ha superato gli 811 milioni di euro, di cui 110,2 milioni come capitale sociale, mentre il valore aggiunto (inclusi 13,2 milioni di imposte e tasse e 27 milioni di remunerazione del personale) è stato di oltre 131,5 milioni di euro. «I risultati che presentiamo – dichiara Luca Panzavolta, amministratore delegato di Cia-Conad – sono ancor più significativi se si considera che il 2021 si è caratterizzato a livello nazionale per un mercato in leggera decrescita e un andamento della Gdo positivo a rete corrente, ma negativo a parità di negozi rispetto all’anno precedente. Dopo la pandemia, purtroppo, ci troviamo di fronte a una sorta di tempesta perfetta, fra guerra, aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. In questa fase riteniamo primario difendere il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare attraverso il prodotto a marchio e le nostre politiche continuative di prezzi bassi e fissi, ma l’inflazione alimentare sta erodendo margini e volumi. Il nostro obiettivo è portare la rete a superare i 3 miliardi di euro di fatturato entro il 2025. La nuova sede a Forlì fa parte di questo piano di sviluppo: contiamo di terminare i lavori entro l’estate e inaugurare gli uffici entro la fine del 2022». A dicembre 2021 Cia-Conad aveva all’attivo 277 punti vendita e 78 “concept store”: 26 bar e ristoranti “Con Sapore”, 21 parafarmacie, 6 distributori di carburante, 17 petstore e 8 negozi di ottica. La quota di mercato della cooperativa nel suo territorio di riferimento è del 9,34% (38% in Romagna e Marche).n Leggi anche: “Abafoods investe nell’ampliamento del sito produttivo”. DM MAGAZINE 29



IMPRESE DMM

Gruppo Salov:

fatturato 2021 a +12,27% Un ruolo importante nel percorso di crescita dell’azienda è giocato dagli investimenti in innovazione che sta portando avanti con continuità dal 2019: solo nel 2021, ha investito 5 milioni di euro nell’acquisto di nuove tecnologie e 1,5 milioni di euro in IT e sistemi gestionali. di Claudia Scorza

Nel 2021 il Gruppo Salov, che ha sede e stabilimento a Massarosa (Lucca) e a cui fanno capo i marchi Sagra e Filippo Berio, ha proseguito nel suo percorso di miglioramento e rilancio mettendo a segno un’ulteriore crescita a doppia cifra del fatturato netto consolidato, portato a 376,77 milioni di euro (+12,27% su base annua) per effetto di vendite ammontate a 120 milioni di litri, sostanzialmente pari a quelle registrate nel 2020. L’utile netto si attesta a 10,44 milioni di euro e l’Ebitda a 19,49 milioni di euro. Si tratta di risultati conseguiti in un contesto di mercato non più condizionato da circostanze esterne straordinarie. A differenza del 2020, infatti, nel 2021 non si sono ripetuti i picchi da panic sales e il costo della materia prima è tornato a crescere. Ciò nonostante, Salov non solo ha eguagliato i volumi di vendita del 2020, ma è stata anche in grado di mantenere una marginalità più che apprezzabile grazie a una tempestiva politica di acquisti preventivi. Se si raffrontano le performance del 2021 con il 2019 emergono incrementi a doppia cifra su tutti gli indicatori, dai volumi di vendita (+31%) al fatturato (+37%) fino all’Ebitda (+33%). Un ruolo importante nel percorso di crescita dell’azienda è giocato dagli investimenti in innovazione, che il Gruppo Salov sta portando avanti con continuità dal 2019: solo nel 2021, Salov ha investito 5 milioni di euro nell’acquisto di nuove tecnologie e 1,5 milioni di euro in IT e sistemi gestionali, arrivando a sostenere, in questo triennio, una spesa di circa 15 milioni di euro per queste due voci, a conferma della volontà di investire nel miglioramento dell’efficienza, della flessibilità e della qualità della produzione aziendale, riducendo al massimo l’operatività.n Leggi anche: “Action festeggia il primo anno in Italia”.

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PERSONE DMM

Arcaplanet:

PETER PRITCHARD

entra nel Cda

A partire dal 1° giugno, Peter Pritchard ha fatto il proprio ingresso nel Cda di Agrifarma, proprietaria del brand Arcaplanet, in qualità di chairman. Direttamente dal Regno Unito, con oltre 37 anni di esperienza nel mondo della grande distribuzione (in passato ha lavorato in M&S, Sainsbury's, Islanda, Asda e Wilkinson), è in Pets at Home dal 2011, dove dal 2018 ricopre la carica di ceo del gruppo. Pets at Home è la catena specializzata omni-canale nel pet care più importante nel Regno Unito, con 456 punti vendita, 442 punti di consulenza veterinaria, 332 saloni di toelettatura e ricavi superiori a 1,4 miliardi di sterline.

JEAN-LUC GUÉNARD

nuovo amministratore delegato di Lpr

Lpr – La Palette Rouge, specialista europeo nel pallet-pooling, annuncia la nomina di Jean-Luc Guénard nel ruolo di amministratore delegato. Sarà responsabile dello sviluppo della strategia di crescita dell’azienda e dell’ulteriore posizionamento di Lpr in Europa, cogliendo nuove opportunità nel settore. Il manager lavorerà anche per proseguire l’attuazione delle politiche ambientali dell’azienda e per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità del 2025.

Cambio ai vertici di

Müller Italia

Dopo dieci anni alla guida di Müller Italia, il direttore generale Manfred Weiss saluta la sede italiana per andare a ricoprire le mansioni di managing director Müller in Germania, Austria e Svizzera. Weiss lascia il testimone a Sergio Attisani, nuovo managing director di Müller Italia, da oltre 18 anni nel management della filiale italiana e dal 2015 direttore commerciale. L’incarico di direttore commerciale, lasciato vacante dalla promozione di Attisani, è ora ricoperto da Sergio Cicerone, dal 2000 in Müller Italia e dal 2013 direttore vendite Gdo.

GUIDO VERONI

nominato presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna Guido Veroni è stato nominato all’unanimità presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna. Veroni, che riveste insieme al fratello Marco il ruolo di amministratore delegato all’interno dell’azienda di famiglia, subentra al dimissionario Corradino Marconi, in carica dal 2011, che ha rinunciato al ruolo per nuove sfide professionali. Il neoeletto presidente, dopo aver terminato gli studi classici, entra nell’azienda di famiglia facendo esperienza in tutte le principali aree e funzioni aziendali. Nel corso del 2007, insieme al fratello Marco, affianca il padre Francesco e il cugino Stefano, attuale presidente del gruppo, alla guida dell’azienda.

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SOCIAL&PR STRATEGIES DMM

CREATIVITÀ E PR:

esiste un punto di connessione?

Michele Rinaldi intervista Fabrizio Senici sul ruolo dell’innovazione nelle relazioni pubbliche e i benefici che porta. Oggi vorrei affrontare un tema che sembra essere molto lontano dalle strategie e attività di pr, ma che in realtà, se interpretato in modo corretto, può diventarne un valore aggiunto. Per farlo, ne ho parlato con Fabrizio Senici, creative director di Soluzione Group. Perché è così innovativo parlare di creatività nelle pr? Le pr tradizionali sono fatte di contenuti espressi in maniera classica, ma ingessati in un vestito troppo stretto che limita l'azione comunicativa dentro canoni che io definisco, appunto, classici. Per questo mettere la creatività al centro delle strategie di pr, oggi rappresenta un atto sovvertitore che ha lo scopo di scardinare i rituali a cui siamo abituati, traghettando le pr verso la modernità di un mondo sempre più digitale. Come si inserisce la creatività in una strategia di pr? Il ruolo della creatività in questo ambito si poggia su tre pilastri: abbattere le barriere tra pr tradizionali e mondo social, raccontare i brand da story angle non didascalici e infine mettersi al servizio di contenuti narrativi (storytelling) che consentano ai brand di strappare un applauso al proprio pubblico. Qual è il lavoro di un direttore creativo in una agenzia di pr? In una classica agenzia di pr questo ruolo non è contemplato. Se vogliamo però che le pr contribuiscano a proiettare l'immagine mentale di un brand nella testa dei propri pubblici è fondamentale che il direttore creativo possa lavorare fin da subito sulla strategia per declinare il posizionamento di marca in un brand storytelling che guidi a monte tutte le attività integrate. In che modo la creatività può rendere i contenuti più interessanti? Ogni giorno partono da un pc migliaia di notizie o contenuti che hanno come unico scopo quello di arrivare più velocemente nella testa delle persone. La creatività ha il compito di rendere i contenuti più “aereodinamici”, togliendo ciò che li appesantisce e rendendoli leggeri e interessanti allo stesso tempo.n Michele Rinaldi, head of strategy c/o Soluzione Group

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focus DMM

Usa e getta, il futuro è sostenibile e circolare di Claudia Scorza

L’avvento della pandemia e l’entrata in vigore della direttiva Sup hanno fortemente influenzato il mercato, oggi alla costante ricerca di materiali e processi orientati a migliorare ulteriormente le performance di sostenibilità in un’ottica sempre più circolare. 36 DM MAGAZINE


I

l mercato usa e getta, nell’anno terminante a gennaio 2022, registra una flessione sia a valore (-3,2%), con un fatturato che supera 1,5 miliardi di euro, sia a volume (-5,8%) rispetto all’anno precedente (fonte: NielsenIQ, Totale Italia, a.t. 02/01/2022, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount+Specialisti Drug). Il calo è rilevato in tutte le aree e in quasi tutti i canali di vendita, a eccezione degli specialisti drug, che segnano una crescita sia a valore che a volume, pari rispettivamente a +5,8% e +1,2%. Mostrano trend positivi il prezzo medio (+2,8%) e il numero di referenze Soluzioni ecosostenibili (+1,07%). In linea generale, i segmenti che compongoe circolari no il comparto registrano andamenti poco brillanti, con qualche sottosegmento che, in controtendenza, perfor«I tecnici del Gruppo Dopla ma positivamente. È il caso degli accessori tavola usa – sottolinea Giorgio Elefante – e getta (+4,2% val. e -12% vol.), dove spiccano i sottohanno svolto un’attenta seleziosegmenti cannucce (+37,9% val. e +9,8% vol.), tovaglie ne tra i materiali disponibili sul (+12,7% val. e +10,8% vol.) e vassoi (+0,2% val. e +1,7% mercato per realizzare stoviglie vol.) Nel segmento dei tovaglioli di carta (-2,5% val. e monouso offerte in tutta Europa -3,7% vol.) si distinguono, invece, i tovaglioli di carta 2 con i marchi DoplaGreen e Nuveli (+0,3% val. e +0,7% vol.) e i tovaglioli di carta oltre pik NaturGo, definendo una i 2 veli (+12,9% val. e +11,4% vol.). Contribuiscono alla gamma interamente rinnovata flessione del settore i restanti segmenti: asciugamae completa di soluzioni eco-soni e rotoli carta (-5,5% val. e -5,3% vol.), avvolgenti alistenibili e circolari». Alcune delmentari (-9,3% val. e -0,3% vol.), sacchetti e vaschette le stoviglie offerte, infatti, sono per alimenti (-4,8% val. e -9,4% vol.) e sacchetti spazcertificate come compostabili zatura (-2,5% val. e -0,7% vol.). Cambiano le abitudini di consumo e l’offerta a scaffale Negli ultimi anni il comparto usa e getta è stato interessato da molteplici fattori: l’emergenza sanitaria e la direttiva Sup, che vieta la vendita di prodotti monouso in plastica non riciclabile, hanno portato a nuove abitudini di consumo e a un cambio dell’offerta a scaffale. Secondo

secondo le normative applicabili, utilizzando fibre naturali, bioplastiche virtuose e carta laminata con Pla. Altre stoviglie risultano, invece, riciclabili impiegando carta “plastic free” e carta laminata con Pe. Infine, i bicchieri monouso in plastica, ammessi dalla normativa Sup, completano l’offerta a marchio Dopla.

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focus DMM

Germana Squillace, marketing & communication specialist di Gruppo Laminazione Sottile, «la direttiva ha rappresentato un ottimo punto di partenza per avviare un consumo responsabile e uno sfruttamento sostenibile delle risorse e ha generato una maggiore domanda di packaging sostenibili. Contemporaneamente, la crescita del food delivery e lo sviluppo del mercato dei piatti pronti hanno generato una forte richiesta di vaschette termosaldabili, oppure richiudibili con specifici coperchi, e un interesse crescente verso contenitori lavorati con trattamenti superficiali per migliorare la shelf-life degli alimenti. Come conseguenza diretta di tutte queste necessità, abbiamo assistito a un’evoluzione del mercato del monouso che, se da un lato ha beneficiato dell’aumento della domanda, dall’altro sta cercando di essere all’altezza delle aspettative dei consumatori».

Vassoi e piatti in alluminio 100% riciclabili Contital, parte di Gruppo Laminazione Sottile, ha lanciato sul mercato Smoothwall, una linea di contenitori extra rigidi, più resistenti per il trasporto e completamente riciclabili, in versione nuda e laccata bianco/terracotta. Inoltre, l’azienda sta ampliando l’offerta dei piatti in alluminio: «La gamma – spiega Germana Squillace – è realizzata con il 100% di alluminio riciclato e in alluminio nudo (silver) o laccato bianco. I piatti, proposti nel formato circolare o quadrato, possono essere utilizzati sia per conservare il cibo in frigo o freezer, sia per riscaldarlo nel forno tradizionale e a microonde. Idonei anche per il trasporto, possono essere chiusi con appositi coperchi in materiale riciclabile oppure, nella versione quadrata, sigillati con film termosaldabili».

La circolarità diventa un tema prioritario Mentre i distributori e i consumatori sono frastornati dalle incertezze introdotte dalla nuova direttiva e da una complessità circa le performance tecniche dei prodotti e il loro trattamento a fine vita, la circolarità sta diventando oggi un tema sempre più prioritario. «Rispetto alla circolarità – dichiara Giorgio Elefante, general manager di Dopla – le responsabilità sono molteplici e devono essere gestite in modo convergente: se le stoviglie sono compostabili, vanno compostate; se sono riciclabili, vanno smaltite in modo che siano effettivamente riciclate. Se, viceversa, vengono abbandonate come rifiuti fuori dai circuiti di smaltimento, i responsabili vanno perseguiti. Nel prossimo futuro, ci aspettiamo progressi sistemici sul tema della circolarità e un più deciso spostamento verso prodotti che dimostrano una migliore sostenibilità per garantire che la circolarità diventi realtà concreta. Per questo, nell’ultimo triennio, abbiamo perseguito una strategia volta a offrire le migliori referenze disponibili in termini di materiali e a implementare innovazioni nel packaging e nei processi industriali in ottica pienamente sostenibile».n DM MAGAZINE 39


MERCATI DMM

Latte e derivati sempre più healthy di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

Le proposte light, delattosate, sostenibili e di qualità guadagnano maggiore spazio a scaffale, perché capaci di soddisfare a pieno la domanda di prodotti sani e naturali per una ricerca di benessere che parte dalla tavola.

D

opo un 2020 in piena accelerazione, favorito dal maggiore numero di colazioni consumate in casa e dal riscoperto piacere di cucinare e preparare dolci homemade, il difficile contesto macroeconomico che stiamo vivendo attualmente sta impattando sul comparto del latte e dei suoi derivati. «Nel 2021 – dichiara Giuliano Gherri, bu milk marketing director di Parmalat Italia – la categoria del latte Uht pesava 989 milioni di litri e ha chiuso con un trend a volume negativo del -4,3% rispetto all’anno precedente.

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MERCATI DMM Al suo interno, il segmento del latte normale, che sviluppa la quota più importante (quasi il 75%), si è chiuso con -6,5%, mentre il delattosato (circa il 23% del totale Uht) ha continuato a crescere, registrando +4,1%. Tra i segmenti più piccoli, il latte aromatizzato si è distinto per una crescita eccezionale, pari al +29% rispetto all’anno precedente. Parmalat è riuscita comunque a rafforzare ulteriormente la propria leadership sul mercato, confermata da una quota a volume di 24,5% (+1 punto) e da una quota a valore di 30,6% (+0,9 punti). Il primo quadrimestre del 2022 continua a riportare trend simili al 2021: il mercato totale del latte Uht segna -5,6% a volume, dovuto soprattutto alla contrazione del segmento del normale, che peggiora ancora rispetto al 2021, segnando -7,6% a volume rispetto all’anno precedente (fonte Iri, Distribuzione Moderna, a.t. 2021)». Per quanto riguarda la categoria dei derivati del latte, in particolare panna e besciamella Uht, il 2022 è un anno singolare: «il contesto macroeconomico sta impattando sulle performance – prosegue Giuliano Gherri – e questo si riscontra in particolar modo sull’aumento del prezzo medio (+1,5% vs ap), dettato soprattutto dalla diminuzione della pressione promozionale (-5 punti vs ap). Tuttavia, confrontando il giro di business del mercato rispetto al 2019, periodo pre-pandemia, si può osservare una riscoperta del comparto da parte dei consumatori, provocando un incremento dei volumi del +15,5% rispetto al 2019 (fonte: dati sell out, Iri, ytd aprile 2022, Distribuzione Moderna, Iper+Super+Lsp)».

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Burro Senza lattosio e Senza zuccheri Novità

Da settembre nei supermercati

Gusto e cremosità, alta digeribilità! Attraverso l’impiego di un sistema di microfiltrazione in grado di isolare il lattosio e rimuoverlo completamente dal latte, vengono eliminati anche il glucosio e il galattosio, due zuccheri semplici che sono invece presenti negli altri prodotti delattosati in commercio. Il burrificio Dalla Torre Val di Non è stato il primo in Italia ad ottenere, nel 2012, l’Autorizzazione alla produzione di burro senza lattosio da parte del Ministero della Salute.

Shelf life: 115 gg

Approvazione ministeriale

Dalla Torre Dorotea s.r.l Via de San Gioan, 5 – Fraz. Rallo - 38019 Ville d’Anaunia TN • Tel. +39 0463 451501 - e-mail: info@dallatorrevaldinon.it www.dallatorrevaldinon.it


MERCATI DMM

Una strategia comunicativa integrata e targetizzata Trevalli Cooperlat adotta da diversi anni una strategia comunicativa che integra mezzi offline e online. «Il nostro approccio si riflette nei siti web dedicati – spiega Andrea Alfieri – con un racconto dettagliato del prodotto e con contenuti ricchi di informazioni. Inoltre, promuoviamo campagne mirate sul canale YouTube e Google adv, che consentono di intercettare pubblici diversi con determinati e differenti obiettivi di marketing. Siamo presenti contemporaneamente nell'offline attraverso la stampa tradizionale – tv, radio, carta stampata di settore e consumer – dove i consumatori possono trovare maggiori approfondimenti rispetto ai nostri prodotti».

Il comparto soffre l’aumento dei prezzi

La preoccupante situazione geopolitica, l’inflazione crescente e la difficoltà nel reperire materie prime costringono i produttori del settore lattiero-caseario italiano a cercare un nuovo equilibrio. «Gli aumenti di energia e mangimi – afferma Thomas Siller, direttore commerciale e marketing di Bayernland – sono fattori di instabilità finanziaria per gli allevamenti: il costo del latte vaccino crudo alla stalla ha iniziato a impennarsi a fine 2021, superando il prezzo medio pre-pandemia. Al momento una parte importante degli aumenti necessari non è ancora stata inserita nei prezzi di vendita: vedremo se, una volta applicati gli aumenti, cambierà il comportamento d’acquisto». Anche Sauro Corzani, amministratore di Dalla Torre, evidenzia una difficoltà generalizzata per il comparto a causa del contesto economico attuale: «È un periodo abbastanza teso per l’aumento del prezzo del latte, che continua a salire. Le alte temperature di maggio, arrivate anticipatamente, non permetteranno di avere una maggiore raccolta di latte ed è, quindi, prevedibile che questa tensione del mercato si possa protrarre fino ad agosto/ settembre, con un conseguente aumento dei prezzi al pubblico». Il quadro di incertezza preoccupa anche Martín Rizo, direttore commerciale Southern Europe di Ornua Foods International: «Il settore sta accusando l’aumento dei prezzi delle materie prime legate all’alimentazione degli animali e gli allevamenti si trovano in una situazione di instabilità finanziaria. È previsto un ulteriore incremento nelle prossime settimane con l’arrivo della stagione estiva, periodo in cui diminuisce la disponibilità del latte».

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MERCATI DMM Il punto di vista della distribuzione: D.It Distribuzione Italiana L’andamento poco brillante del comparto è evidenziato anche da Roberto Romboli, responsabile Mdd di D.It - Distribuzione Italiana: «Se utilizziamo l’anno terminante a marzo 2022 come base, ad eccezione del segmento latte fermentato e kefir, tutte le restanti categorie hanno fatto registrare una flessione sui volumi di vendita rispetto ai dodici mesi precedenti. La nostra insegna ha registrato un miglior andamento della Mdd verso le categorie di riferimento e un recupero di quota grazie ai nostri storici marchi insegna Sigma e Sisa e alle linee trasversali Gusto&Passione, Verdemio, Equilibrio&Piacere e Primo. La volatilità dei mercati, la scarsa disponibilità di materia prima e la risalita dei prezzi sono problematiche importanti che interessano il settore; tuttavia speriamo che la filiera italiana possa ristrutturarsi puntando sempre di più sulla qualità e distintività dei prodotti, già ampiamente riconosciute dai consumatori, e su processi produttivi sempre più efficienti e in grado di ridurre l’impatto ambientale».

Cambiano i criteri di scelta dei consumatori

A causa dello scenario incerto e complesso, i consumatori iniziano a modificare i propri criteri di selezione e valutazione delle referenze. «Gli aumenti dei prezzi, la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e la minore attività promozionale da parte dei retailer – spiega Antonella Aufiero, marketing manager di Solo Italia – spingono i consumatori a fare scelte oculate e ragionate anche nei consumi di latte e derivati. Lo shopper rimane, però, sempre attento alla qualità, all’italianità e alla sostenibilità dei prodotti». Anche Mila mette in luce una trasformazione delle modalità di selezione durante il processo di acquisto: «Secondo l’“Osservatorio Packaging Largo Consumo 2022” di Nomisma, nei criteri di scelta da una parte c’è la ricerca della convenienza, che viene veicolata attraverso l’attenta pianificazione degli acquisti e la preferenza per insegne più low-price (incidenza sulla scelta 38%), dall’altra si rafforza l’attenzione all’origine italiana delle materie prime (40%), alla loro qualità e sostenibilità (34% del prodotto e 28% del packaging). A livello di offerta, ritroviamo questo trend nello sviluppo dello scaffale del freddo che sta

SCHEDE PRODOTTI Bayernland Nome prodotto: Burro Gold Chiarificato Caratteristiche: il nuovo burro gold chiarificato ha proprietà di altissimo livello ed è ideale in cucina, ma anche per la pasticceria. Assicura efficienza in cottura perché anche con temperature elevate non brucia, rendendo i cibi saporiti.

Centrale del Latte d’Italia/ Mukki Nome prodotto: Training Caratteristiche: bevanda a base latte al cacao senza lattosio, facilmente digeribile. L’elevata presenza di proteine (25 g per confezione), rendono la referenza l’alleato ideale per il recupero dopo l’attività fisica e l’incremento della massa muscolare.

Cooperlat/Trevalli Senza Lattosio Nome prodotto: Latte Uht Viviforte Caratteristiche: latte uht senza lattosio, senza grassi e con il 50% di proteine e il 30% di calcio in più rispetto a un latte tradizionale. Adatto a tutti coloro che sono intolleranti al lattosio e a coloro che in generale amano avere uno stile di vita sano e sportivo.

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MERCATI DMM

avvenendo negli ultimi mesi. Non solo vi è sempre di più una polarizzazione verso packaging sostenibili di carta o altri materiali riciclati/riciclabili, ma assistiamo anche a un trend crescente verso il benessere: prodotti biologici, da latte fieno, alto proteici e con meno grassi e zucchero». Il “senza lattosio” spinge il trend salutistico

Il trend salutistico influenza le scelte dei consumatori, che si dirigono maggiormente verso proposte di valore orientate al mondo del benessere. «La tendenza maggiore – specifica Andrea Alfieri, responsabile marketing di TreValli Cooperlat – è verso i prodotti “free from”: senza lattosio, senza grassi, senza glutine e senza zuccheri. Riscontriamo, inoltre, una grande preferenza per il biologico, l'ecosostenibilità e i prodotti “rich in”, arricchiti dalla componente salutare di fibre, proteine e calcio. Riscuote successo anche il segmento dell'alta digeribili-

Il burro irlandese si fa spazio tra gli scaffali della Gdo Ornua, azienda proprietaria di Kerrygold, ha recentemente introdotto sul mercato italiano il suo burro irlandese premium, proposto nella versione salata e non salata. «Il nostro burro – racconta Martin Rizo – è apprezzato dai consumatori che premiano una produzione rispettosa degli animali, senza rinunciare alla qualità. Il prodotto è realizzato con crema di latte di mucche irlandesi alimentate all'aria aperta per almeno 300 giorni all'anno e viene creato a partire da panna proveniente dalla centrifugazione del latte, conferendo al burro leggerezza e cremosità inconfondibili».

SCHEDE PRODOTTI Dalla Torre Dorotea/ Dalla Torre Val di Non Nome prodotto: Senza Lattosio Senza Zuccheri Caratteristiche: burro senza lattosio, senza zuccheri, 0% sale e ad alta digeribilità. Adatto a chi presenta intolleranze al lattosio e a chi vuole seguire un regime alimentare controllato, senza rinunciare al piacere. Con un look completamente rinnovato, dal design alla scelta di un incarto 100% compostabile certificato.

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Fattoria Scaldasole Nome prodotto: Kefir Caratteristiche: kefir biologico, a base di solo latte italiano, privo di lattosio, senza aromi e ricco di proteine. Disponibile in tre gusti – Bianco, Lampone, Mango e Passion Fruit – e tre diversi formati, 180 g “pouch” on the go, 250 g e 2x115 g.

Granarolo/Granarolo Benessere Nome prodotto: Kefir Granarolo Benessere al Caffè Caratteristiche: il kefir è un latte fermentato di origine caucasica, il cui nome deriva dalla parola turca keif che significa “sentirsi bene”. Il Kefir al Caffè è la novità del 2022, fatto con latte 100% Italiano di filiera Granarolo, fonte di proteine, senza lattosio e a basso contenuto di grassi.


MERCATI DMM

tà, con un particolare apprezzamento per i prodotti light, con alto livello gustativo e che vantano un sistema di produzione innovativo, 100% made in Italy». All’interno del mondo salutistico, assume un ruolo particolarmente rilevante il segmento del senza lattosio, come conferma Paolo Tonello, country manager di Meggle Italia: «Continua a crescere la richiesta di prodotti senza lattosio: la nostra proposta soddisfa a pieno questa esigenza sia grazie a una panna da montare a lunga conservazione senza lattosio, un’alternativa più leggera (-50% grassi) alla panna da cucina tradizionale, e ad una panna a base vegetale da montare, chiaramente senza lattosio. Anche la nostra linea di bevande proteiche a base di latte scremato è delattosata, proprio per offrire maggior digeribilità a tutti i consumatori».

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MERCATI DMM I consumatori premiano contenuto di servizio e prodotti healthy

Segmentazione del mercato, contenuto di servizio, gusto e benessere sono aspetti importanti per gli italiani che consumano latte e derivati, come spiega Ioanna Stavropoulou, direttrice marketing di Gruppo Granarolo: «I trend attuali a cui stiamo assistendo, e che possono rappresentare le tendenze in crescita anche per il futuro, evidenziano un consumatore attento al tema del servizio, scegliendo prodotti in base alla durata, come Esl e Uht, al gusto, per riscoprire anche sapori della tradizione e autentici, e al benessere, con un interesse verso il segmento del senza lattosio, l’arricchimento in proteine e l’abbassamento degli zuccheri». Shelf life più lunghe e produzioni genuine e controllate sono trend rilevanti per Giuseppe Mastrolia, vicepresidente di Centrale del Latte d’Italia: «In questi ultimi due anni, si è assistito ad un progressivo abbandono del latte fresco in favore di prodotti con shelf life più lunghe. In tale contesto, le referenze con evidenti caratteristiche distintive che offrono un particolare valore aggiunto, come localismo della materia prima, produzione biologica e aspetti salutistici, riescono a performare meglio rispetto ai prodotti standard».

SCHEDE PRODOTTI Inalpi/Latterie Inalpi Nome prodotto: Burro di Filiera Latterie Inalpi Caratteristiche: burro ottenuto da sola panna di centrifuga, da latte di filiera corta e controllata, mantecata e burrificata all’82% di materia grassa.

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Meggle Nome prodotto: Active Protein Cocco Caratteristiche: bevande a base di latte scremato, senza lattosio, ricche di proteine e povere di grassi. Comode e pratiche da portare con sé si conservano perfettamente fuori dal frigo perché sono bevande Uht.

Mila Latte Montagna Alto Adige Nome prodotto: Latte Fieno “più giorni” Caratteristiche: latte ottenuto da mucche nutrite secondo le tradizioni alpine, solo con erba fresca, fieno e piccole quantità di cereali, senza insilati e ogm; disponibile intero e parzialmente scremato, dura “più giorni” grazie al delicato trattamento a temperatura elevata.


MERCATI DMM SCHEDE PRODOTTI Ornua/Kerrygold Nome prodotto: Kerrygold Puro Burro Irlandese Caratteristiche: puro burro irlandese, proposto nella variante salata e non salata, prodotto con latte di mucche irlandesi, che pascolano all’aperto fino a 300 giorni all’anno. Consistenza morbida e autentico colore dorato.

Parmalat/Chef Nome prodotto: Chef Crema di Latte Caratteristiche: grazie alla sua consistenza fluida e setosa, la referenza è ideale per spadellare a fiamma viva o per cotture a fuoco lento, aggiungendo cremosità alla ricetta.

Qualità e sostenibilità diventano elementi chiave per lo shopper

Il consumatore moderno considera sempre più fondamentali genuinità, tracciabilità, sostenibilità e qualità delle materie prime. «Le sfide del futuro – fanno sapere da Inalpi – si giocheranno su referenze di elevata qualità e ad alto contenuto di servizio, richiedendo un continuo lavoro di innovazione, che metta al centro del proprio operato una ricerca costante. Avrà, inoltre, un ruolo importante anche il packaging, fattore alla base della comunicazione del prodotto ed elemento di scelta da parte del consumatore. Una tendenza che Inalpi sta portando avanti nel percorso che sta compiendo verso la completa sostenibilità, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2025 una conversione integrale di tutti i pack in materiale compostabile e riciclabile». Parmalat punta molto sulla qualità dei suoi prodotti garantendo oltre 1,2 milioni di controlli all’anno, con un’attenzione particolare alla scelta della materia prima, che proviene da allevamenti selezionati e controllati. «Relativamente al tema della sostenibilità – sottolinea Giuliano Gherri – garantiamo un monitoraggio continuo della filiera, dalle stalle fino al prodotto finito. Per questo, la quantità di materiale utilizzato per il packaging è calibrata in modo da garantire la conservazione del prodotto, limitando, allo stesso tempo, il più possibile l’immissione di plastica nell’ambiente. Negli ultimi cinque anni, infatti, abbiamo ridotto la plastica introdotta sul mercato con le nostre produzioni e stiamo lavorando per utilizzare progressivamente sempre più plastica riciclata».n

Parmalat/Zymil Nome prodotto: Zymil Latte e Cioccolato dell’Ecuador Caratteristiche: nuova gamma di latte Uht, in cui la leggerezza del latte senza lattosio Zymil incontra il gusto unico degli ingredienti di AltroMercato. Disponibile anche la referenza Zymil Latte e Caffè della Tanzania. Confezione da 250 ml, adatta anche al consumo on the go.

Trasparenza e sostenibilità al primo posto Due elementi fondamentali per Dalla Torre sono la trasparenza sul prodotto e la sostenibilità ambientale, tratti distintivi che vengono trasmessi attraverso il packaging. «Il racconto di come viene realizzato il nostro burro apposto sulla confezione – racconta Sauro Corzani – è una leva importantissima, che dichiara al consumatore immediatamente “cosa” sta mangiando. Il nostro è un impegno costante verso una produzione più sostenibile a livello ambientale: Dalla Torre è stato il primo burrificio in Italia a investire su un pack per il burro 100% compostabile con certificazione Ok Compost Industrial Tüv Austria».

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ABBIAMO MESSO

LE ALI

VOGLIAMO CONTINUARE A SOGNARE IN GRANDE Soprattutto, vogliamo che i nostri sogni coincidano con quelli dei nostri clienti: ci impegniamo a farlo offrendo programmi loyalty a 360° sempre più completi e competitivi, per promuovere al meglio la progettazione e la gestione delle attività di fidelizzazione. Perché quando si collabora per un obiettivo comune, i sogni possono trasformarsi in realtà.


focus DMM

U crisi

Dalla un’opportunità di

crescita di Roberto Bonin

La pandemia ha determinato un’accelerazione degli acquisti online, un vero e proprio boom, che ha portato con sé nuove abitudini ed esigenze con le quali i brand hanno dovuto fare i conti.

n settore in grande fermento. Nonostante le conseguenze della crisi economica e dei profondi cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori. È quanto indicato dall’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma che prospetta un mercato costellato dalle più rosee aspettative. Se è vero che nei due anni di pandemia gli investimenti in loyalty, engagement e Crm hanno tenuto meglio rispetto ad altri settori del marketing, è altrettanto vero che, proprio la nuova shopping experience “ibrida” derivata dalle restrizioni anti-Covid, ha contribuito a far rivivere al settore una vera e propria “seconda giovinezza”, alimentata dalle innumerevoli opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Innovazione digitale Volantini, coupon, buoni sconto e carte fedeltà in formato digitale hanno difatti ormai preso il sopravvento sui tradizionali flyer e tagliandi cartacei, grazie anche alla comodità di app e strumenti mobile, arricchendo di fatto il ventaglio di touchpoint a disposizione di brand e retailer e, di conseguenza, anche la quantità di dati a disposizione con cui poter effettuare report ancora più precisi e accurati sulla customer journey della propria clientela. E senza dimenticare servizi particolarmente innovativi, come per esempio l’instant delivery, che rappresentano nuovi e potenti strumenti a disposizione della fidelizzazione. DM MAGAZINE 53


YOGURT ALCE NERO, DA OGGI ANCORA NEL PIÙ SOSTENIBILE CARTLAA

V RICI ASETTO CLA BILE

G L I YO G U RT A LC E N E RO SO N O C R E MOS I E D E L I C AT I , P R E PA R AT I CO N “ L AT T E F I E N O STG ” E I N G R E D I E N T I B I O LO G I C I

5 R E F E R E N Z E : 4 N U OV I FO R M AT I DA 1 5 0 G E 1 DA 4 0 0 G

O TO G N A IA E MELA C L G I N A V : I T S 2 NUOVI GU PA C K A G I N G P I Ù SO ST E N I B ILE N U O VO VA S E T TO M O N O D O S E I N C A RT A

U N R I C E T TA P U L I TA S E N Z A A ROM I N È A D D E N S A N T I AG G I U N T I

I N V E N D I TA DA G I U G N O 202 2 N E L B A N CO F R I G O.

A LC E N E RO.COM


focus DMM

Crescono gli investimenti Non è un caso, quindi, che nel corso del 2022 ben il 68% di brand e retailer prevede un aumento consistente degli investimenti in queste particolari attività, contro il 26,8% che opta per una spesa invariata rispetto allo scorso anno, e appena il 5,2% che prevede al contrario una diminuzione. Secondo il 31,6% dei fornitori, gli investimenti riguarderanno soprattutto le piattaforme di Crm e, a seguire, le piattaforme di e-commerce, vere e proprie “spartiacque” verso un commercio sempre più phygital e tailor-made. Per quanto riguarda invece gli strumenti di engagement, il programma fedeltà continua a mantenere il podio tra le scelte delle aziende, seguito dalle app, dai coupon digitali e dalla gamification. I programmi di fidelizzazione si evolvono Scelte confermate anche dal recente Rapporto stilato da ResearchAndMarkets, che prevede nel nostro Paese un aumento del mercato dei programmi fedeltà dell’11,3% anno su anno nel periodo 2022-2026, passando dai 3.088,7 milioni di dollari del 2021 ai 5.293,5 milioni di dollari entro il 2026. «Il mercato loyalty in Italia è in continua espansione, coinvolge sempre più settori e raggiunge un numero crescente di persone. Non si tratta solo delle classiche raccolte punti che si fanno al supermercato, ma di molteplici tipologie di programmi di fidelizzazione, con campagne sempre più personalizzate promosse da aziende che hanno come obiettivo l’incremento del life time value del cliente», spiega Diego Toscani, amministratore delegato di Promotica. «La pandemia ha determinato un’accelerazione degli acquisti online, un vero e proprio boom, che ha portato con sé nuove abitudini ed esigenze con le quali i brand hanno dovuto fare i conti. In particolare, l’impossibilità di recarsi nei negozi di persona, e quindi di interagire con i clienti on-the-spot, ha rinnovato l’urgenza di trovare nuove modalità di coinvolgimento e customer care, puntando sui touchpoint digitali – continua Toscani –. La fidelizzazione, anche da remoto, ha consentito di mantenere stabili le relazioni tra clienti ed aziende, anche in casi estremi di interruzione del business». I dati al centro della strategia «La principale evoluzione che caratterizzerà il settore loyalty sarà sicuramente legata alla digital transformation – conclude Toscani –. In un mondo ormai digitale, anche i progetti di engagement e fidelizzazione seguono questo trend. Tutto passa attraverso i dati: le preferenze, le esigenze e le abitudini di consumo dei clienti sono archiviate in enormi database e rappresentano oggi la più grande ricchezza per chi opera nel campo della fidelizzazione, fornendo insights unici che permettono di ideare operazioni loyalty altamente targettizzate».n DM MAGAZINE 55


Gusto in famiglia. PAUL E ROBERT RECLA 3° Generazione

Dalla passione e dall’amore di tre generazioni, tutto il gusto del Südtirol Da sempre, noi e i nostri collaboratori siamo fedeli alla tradizione, uniti nella passione e nella maestria di produrre uno speck e prodotti eccellenti. Perché siamo convinti che la soddisfazione di chi ci sceglie sia il motore principale dello sviluppo della nostra azienda. E del suo futuro. Lunga vita alla nostra famiglia, e a tutte le vostre!


CUSTOMER DMM

Micro Trend 2022: il Direct To Consumer per piccoli brand Ecco le piattaforme specializzate per vendere ai consumatori senza intermediari o contatti diretti. Il primo passo verso i propri negozi web.

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pprofondiamo, sempre in un’ottica di monitoraggio attraverso la lente Mega, Macro e Microtrend, un’altra dinamica di mercato Retail. In particolare esaminando, come modello di vendita e marketing, il "Direct To Consumer" (Dtc) che si basa sull'esclusione di tutti gli intermediari. Sia le aziende manifatturiere che i (piccoli) marchi possono vendere i loro prodotti ai consumatori senza ulteriori contatti. Questo viene fatto utilizzando piattaforme di nicchia specializzate o di ampia portata, nonché, spesso in un secondo momento, i propri negozi web. Il ruolo dei social

Avere una presenza sui social media consente ai marchi Dtc di raggiungere un'ampia portata a bassi costi. Con l'aiuto di influencer o delle proprie campagne, possono rivolgersi direttamente ai clienti. I consumatori ricevono una visione diretta e autentica del marchio, vengono a conoscenza delle storie dei fondatori e hanno anche la possibilità di supportare direttamente i marchi più piccoli. I social media non vengono utilizzati solo per scopi comunicativi, poiché sempre più strumenti consentono di vendere direttamente tramite il rispettivo social network. DM MAGAZINE 57



CUSTOMER DMM

Dati e fidelizzazione dei clienti

Le vendite dirette offrono ai marchi Dtc una visione dettagliata dei dati dei clienti, consentendo loro di indirizzare direttamente i propri clienti, testare e personalizzare le offerte e sviluppare una relazione a lungo termine dopo l'acquisto. Grazie alla stretta focalizzazione sul prodotto e ai gruppi target di nicchia, i marchi Dtc possono creare un elevato livello di customer lifetime value e una forte fedeltà dei clienti.

Megatrend u Seemles commerce Macrotrend u Direct to Consumer Microtrend u Flink & Gorillas I fornitori di commercio rapido testano i propri marchi

I fornitori di commercio rapido Flink e Gorillas stanno attualmente testando se vale la pena offrire i propri marchi per prodotti specifici. Per esempio, Flink ha appena aggiunto alla sua gamma prodotti del suo nuovo marchio interno "Flink's Finest". Le creme spalmabili di frutta in qualità biologica sono disponibili in gusti diversi da quelli abituali e si posizionano nella fascia alta della scala prezzo e qualità. Gorillas, nel frattempo, collabora con i partner per fornire prodotti come cioccolato, kombucha e carta igienica a intervalli regolari come "edizioni limitate", appositamente sviluppate o confezionate per il fornitore di commercio rapido. Più veloce del servizio di consegna ad alta velocità

Il servizio di consegna ad alta velocità Gorillas ha promosso il suo lancio sul mercato a Milano con una campagna che ha visto i partecipanti dimostrare la loro rapidità di reazione. A tal fine, l'azienda ha aggiunto ogni giorno nuovi codici sconto ai suoi 70 zaini dei conducenti. La gente del posto è stata quindi sfidata a catturare i codici di passaggio sui propri smartphone. Successivamente, potrebbero installare l'app Gorillas e caricare il codice al momento dell'ordine per ottenere lo sconto. In cinque giorni, la start-up ha registrato 3.000 nuovi download di app e un aumento del 20% degli ordini.n Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Il CLIENTE va al centro? Nuovi comportamenti, nuovi modi di pensare ai luoghi del commercio.

S

u queste pagine più di una volta ci siamo chiesti dove stiamo andando e come rispondere ai mutamenti di comportamento dei clienti nel breve periodo (tatticamente) e nel medio (strategicamente). Una ricerca recente ha provato a misurare gli spostamenti dei consumatori verso i punti vendita fisici ed è emerso che è in diminuzione il numero di chilometri fatti di un significativo 11%. Perché avviene ciò? Possiamo provare a dare alcune chiavi di lettura.

L

a più evidente è la crescita del commercio online, già in crescita e fortemente aumentato dall’inizio della pandemia a oggi. L’altro aspetto è che i clienti hanno iniziato a prediligere vie dello shopping, o comunque zone commerciali, dove sia possibile fare acquisti multipli evitando grossi assembramenti di persone. Non è solo una conseguenza dell’esperienza Covid, spostarsi richiede tempo, bene sempre più scarseggiante, ed è anche costoso. Oggi questa percezione è cresciuta a causa dell’aumento dei carburanti.

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

S

ono fattori congiunturali, passate le emergenze rimarranno i nuovi comportamenti dei consumatori? Se è possibile ipotizzare che qualcuno continuerà a usare le mascherine protettive in alcune circostanze, e che tutti si augurino la fine della guerra, è facilmente prevedibile che la nuova quota di acquisti online non tornerà nel punto vendita. Ciò non toglie che il negozio abbia oggi - e continuerà ad avere - un’importanza strategica. Per avere successo deve sempre più fare leva sui suoi vantaggi strategici.

I

l primo è la rapidità: se voglio un prodotto subito, nessuna consegna è così immediata come portarlo a casa dal negozio (sempre che sia in stock). In Italia poi ha un’importante valenza il click&collect che è molto apprezzato dai clienti, vuoi perché non possono ricevere i prodotti, vuoi perché non vogliono riceverli, e preferiscono andare a ritirarli al punto vendita. Un’altra peculiarità del negozio è la possibilità di avere un’esperienza sensoriale con il prodotto, osservarlo, toccarlo e perché no assaggiarlo, quando è il caso. Questi sono aspetti su cui è importante fare leva. E il prodotto stesso non è l’unico su cui porre attenzione. A Milano, come in altre città del mondo, Laica ha pensato di creare un’area espositiva. Per esempio, mentre sto scrivendo, sono in mostra fotografie di Bryan Adams, pienamente coerente con l’offerta del brand: invito in negozio potenziali acquirenti, mentre nel contempo alimento la passione per la fotografia.

U

ltimo, ma non meno importante, è il fattore umano. In negozio posso avere un’interazione umana con il personale per avere supporto all’acquisto, argomento di cui parlammo in questo spazio nei numeri di febbraio e marzo. Non solo, i più bravi sono riusciti a creare delle comunità di clienti che possono partecipare per informarsi, confrontarsi o anche sfruttare il negozio come luogo di interscambio di informazioni o di prodotti artigianali manufatti dai clienti stessi (come in un noto caso di bricolage). Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

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REAL ESTATE DMM

Amazon chiude?! Possiamo dire che aver chiuso questa tipologia di negozi sancisce il sostanziale fallimento della iper-integrazione fra fisico e online?

T

rovate che il titolo sia eccessivamente sensazionalistico? Beh sì, confesso. Ma d’altro canto come non riportare in questo modo una notizia in assoluta controtendenza con gran parte della storia di Amazon e che, soltanto per questo, genera scalpore? Mi riferisco alla notizia, oramai non più solo una voce, riportata ufficialmente, che prevede la chiusura di ben 68 negozi fisici Amazon ubicati in Usa e Uk. Motivo riportato dalla stampa: non rendono quanto Amazon vorrebbe.

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i tratta dei negozi “Amazon 4-Star”, librerie “Amazon Books” e pop-up stores. Tra questi non ci sono i negozi della catena Whole Foods Market, rilevati nel 2017 e Amazon Fresh, i minimarket Amazon Go e - per ora - gli Amazon Style (sperimentali nell’abbigliamento). Nell’ultimo bilancio Amazon, tutti i negozi fisici hanno pesato solo il 3% dei ricavi, incluso il maggior contributore Whole Foods. Sugli altri fronti, tuttavia, Amazon non si ferma: nel futuro è previsto il focus sul grocery e un nuovo concept di grande magazzino. Si vedrà.

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are che il sogno nel cassetto del multimiliardario fondatore di Amazon, Jeff Bezos, fosse quello di aprire negozi fisici e, in particolare, la prima libreria Amazon è stata aperta a Seattle nel 2015. Nel tempo il colosso si è espanso in modo costante fino a raggiungere le vette mondiali dei retailer, superando per fatturato anche storiche insegne ben radicate e, nel tempo, collocandosi quale operatore del settore immobiliare, con logistica e punti vendita. Diversi e noti sono stati gli sconfinamenti verso il negozio fisico

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Eletto Prodotto dell’Anno ha a cuore l’innovazione sostenibile! Menzione speciale ai 12 prodotti e servizi eletti più green

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REAL ESTATE DMM da parte di Amazon, guardati da tutti come esempio di tendenza evolutiva del settore commerciale cui ispirarsi e con tecnologie, possibilmente, da emulare. Questi sconfinamenti non hanno mai abbandonato la connotazione digital native del gruppo proponendo, al contrario, innovativi mix fra fisico e digitale.

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ossiamo dire che aver chiuso questa tipologia di negozi sancisce il sostanziale fallimento della iper-integrazione fra fisico e online voluta da Amazon. In altri termini, non è stata trovata una formula “brick & mortar” vincente. È un segnale da non sottovalutare e non necessariamente negativo per i marchi del commercio fisico e per i suoi effetti di medio periodo sul commercial real estate. Come dire, forse, che i motivi per cui il cliente si rivolge al punto vendita fisico solo marginalmente si sovrappongono con i motivi per frequentare gli stores online. Il settore immobiliare commerciale non è materia semplice e anche Amazon se n’è accorta, anche se una sua portavoce ha affermato: «Rimaniamo impegnati nel costruire nel retail fisico esperienze e tecnologie grandi e di lungo termine». Sulla scelta di chiudere ha probabilmente pesato anche il sentiment negativo generato dalla trimestrale 2022 che, per la prima volta dal 2015, fa registrare un segnale rosso: perdita di 3,8 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo del 2021. Questo è stato sufficiente a causare un crollo azionario nelle immediatezze pari a circa il 10%.

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egistriamo da questo accadimento due lezioni. La prima è che Amazon, in modo solo apparentemente prevedibile, è e continua a comportarsi da leader quasi esclusivamente nel commercio online. Grazie a questo “gioca” nell’immobiliare commerciale ma non perde tempo per tagliare rami secchi e prendere decisioni forti (per alcuni potrebbero essere discutibili, quanto meno sul profilo occupazionale) che, per operatori del commercio fisico sarebbe più sofferto e complicato attuare con la stessa determinazione ed efficacia. La seconda, e più importante, è che l’immobiliare commerciale è attività complessa e le sue sofferenze non sono da ricercare precipuamente nella concorrenza dell’online, quanto piuttosto nell’iperspecializzazione che richiede e nella struttura di costi più pesante che, in un momento di ripiegamento come quello che stiamo vivendo, si fa sentire più che nel commercio online. Eppure, queste barriere all’entrata sono i fondamentali che lo manterranno un settore profittevole anche nel futuro.n Alberto Deiana, Project Management and Real Estate Executive Mi.No.Ter.

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MERCATI DMM

Biscotti:

il “free from” sostiene il comparto di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

Il mercato si orienta verso prodotti “senza” e con una lista ingredienti corta e pulita, dimostrando una particolare attenzione al profilo nutrizionale delle referenze proposte, perfettamente in linea con le richieste healthy e genuine del consumatore moderno.

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l mercato dei biscotti, nell’anno terminante a febbraio 2022, segna un calo delle vendite sia a volume (-5,5%) sia a valore (-5,2%) rispetto all’anno precedente, con oltre 288 milioni di chili venduti e un giro d’affari di quasi 1,2 miliardi di euro (dati Iri, totale Italia, Iper+Super+Lsp).

Andamento per aree e canali

Per quanto riguarda la ripartizione delle vendite per area, il Nord-Ovest copre il 30,2% dei volumi e il 30,1% del valore, seguito da Centro+Sardegna (24,2% vol. e 25,1% val.), Sud (24,6% vol. e 24,1% val.) e Nord-Est (20,9% vol. e 20,6% val). Se si considerano i canali di vendita, invece, i supermercati occupano la fetta di mercato più considerevole (72,2% vol. e 71,8% val.), staccando di molto Lsp (14,6% vol. e 15,6% val.) e ipermercati (13,2% vol. e 12,6% val.).

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fatti con tradizione e olio extravergine di oliva.


MERCATI DMM Piacciono i biscotti senza glutine e integrali

All’interno del comparto, solo il segmento del senza glutine mostra un trend positivo sia a volume che a valore, registrando rispettivamente +5,5% e +3,7%. I biscotti integrali e multicereali, invece, registrano +1,4% a volume e -0,8% a valore. A trainare la decrescita sono i biscotti all’uovo, che mettono a segno una contrazione a doppia cifra pari a -11,1% a valore e -15,7% a volume. Contribuiscono alla flessione, infine, i biscotti tradizionali, con -7,3% valore e -7,5% a volume, e i biscotti salutistici, con -0,7% a valore e -1,6% a volume. I primi tre produttori (Barilla, Galbusera Dolciaria e Ferrero) coprono a valore il 55,2% del mercato, mentre la private label, al momento, pesa il 10,8%. Continua l’apprezzamento del “free from”

SCHEDE PRODOTTI Bahlsen/Bahlsen Choco Leibniz Nome prodotto: Choco Leibniz Latte Caratteristiche: un biscotto croccante incorniciato da una tavoletta di cioccolato al latte al 63%. Disponibile nel formato da 125 g.

Balocco Nome prodotto: ZeroPiù Caratteristiche: linea composta da tre frollini – Avena&Riso, 7 Cereali&Cornflakes, Crispies Riso e Frumento&Cioccolato – senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibre ed extra crunchy, per colazioni o snack. Confezionati in porzioni da 6 biscotti.

La propensione verso alimenti sani e naturali è evidente anche nel comparto dei biscotti, con una predilezione da parte dei consumatori per una lista ingredienti corta e pulita. «Il benessere si conferma il trend di crescita maggiore tra i panieri di consumo – afferma Alessandra Balocco, direttrice marketing di Balocco – e, in particolare, nel mondo dei biscotti per la prima colazione aumentano i consumi in famiglia delle referenze senza zuccheri aggiunti. La nostra nuova linea unisce proprio due trend della sfera benessere: integrale e senza zuccheri aggiunti». Secondo Chiara Agrusti, senior brand manager di Céréal, l’attenzione sempre maggiore alla salute fa sì

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: PENNY MARKET Nonostante lo scenario molto complicato, i biscotti restano un mercato rilevante perché culturalmente rimangono una costante della colazione degli italiani, che premiano soprattutto i segmenti integrale e salutistico. «Abbiamo rinforzato l’offerta del salutistico – afferma Carlo Somaschini, buyer & category manager di Penny Market – con una proposta che coniuga benessere e gusto: il recente lancio del brand Welless ha portato a scaffale nuove referenze, sviluppando prodotti ricchi di fibra e senza zuccheri aggiunti, che hanno già riscosso nei nostri test un elevato livello di gradimento. Forti dei primi riscontri, nei prossimi mesi arricchiremo la gamma. Inoltre, abbiamo sviluppato formati convenienza delle referenze a maggiore rotazione per venire incontro ai consumatori particolarmente sensibili al rapporto qualità/prezzo. Infine, lavorando costantemente al monitoraggio della qualità della nostra offerta, saremo impegnati nella rivisitazione di alcuni prodotti per raggiungere alti livelli di apprezzamento tra gli shopper».

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www.cereal.it “Leggere con attenzione le indicazioni riportate sulle confezioni.”


MERCATI DMM che il segmento dei biscotti salutistici continui a raccogliere consensi: «Nello specifico, performano molto bene i biscotti “free from”, ovvero quelli riportanti claim quali “senza glutine”, “senza zuccheri”, “senza lattosio”. Nutrition & Santé, con lo storico marchio Céréal, ha una buona presenza in questi segmenti, in particolare nel “senza glutine” e nel “senza zuccheri”, ed è proprio in questo ultimo ambito che l’azienda sta maggiormente innovando». La vivacità del “gluten free” e del segmento integrale conferma la continua ricerca di un’alimentazione sana ma non privativa, capace di coniugare il benessere con il gusto. «Cresce la fetta di consumatori sensibile ad argomentazioni di tipo salutistico – dichiara William Galletti, head of sales Gdo Italia di Schär –, che pone particolare attenzione all’etichetta, muovendosi verso referenze orientate alla naturalità e formulate con un contenuto limitato di zuccheri, sale e grassi. Negli ultimi anni abbiamo lavorato ottimizzando la qualità degli ingredienti selezionati, tenendo conto della necessità di ridurre le sostanze critiche e abbiamo eliminato i conservanti da tutti i nostri prodotti, sempre con un’attenzione particolare al gusto».

1,2 mld/€

-5,5%

-5,2%

TREND VENDITE A VOLUME

288 mln/kg

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. febbraio 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

TREND VENDITE A VALORE

SCHEDE PRODOTTI Dileo Pietro/Di Leo Nome prodotto: Caserecci Fior d’Arancia Caratteristiche: biscotti con arancia italiana, gocce di cioccolato fondente e farina di frumento integrale, trafilati al bronzo e ricchi di fibre. Disponibili nel formato da 600 g.

Dr. Schär/Schär Nome prodotto: Savoiardi Caratteristiche: biscotti senza glutine con il 38% di uova fresche da allevamento a terra e pochi semplici ingredienti. Senza frumento, olio di palma e conservanti.

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QBERG: DOLCI?

nel 2022 continua la convenienza di sfogliare i volantini promozionali QBerg, istituto di ricerca italiano leader nei servizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’andamento dei prodotti da pasticceria da forno confezionata sui flyer promozionali della Gdo dei primi quattro mesi del 2022. Rispetto alle proposte effettuate dai siti web, in tutte le categorie di pasticceria analizzate, i prezzi delle offerte proposte dai volantini sono inferiori del 30%. Decisamente più elevati i prezzi medi delle offerte web per kg di pasticceria rispetto a quelle flyer, soprattutto nelle famiglie prodotti di cookies\biscotti (+36,5%), ripiena (+42,0%) e altra pasticceria (+44,5%).


Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. febbraio 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

MERCATI DMM

Il segmento più performante Biscotti senza glutine

+3,7% val +5,5% vol SCHEDE PRODOTTI

Forno Bonomi Nome prodotto: Frolle al Burro Round Caratteristiche: un biscotto ricco e fragrante come appena sfornato, nato dall’incontro di ingredienti semplici e genuini – farina, burro e zucchero di filiera italiana – nel nuovo pack design che interpreta l’identità visiva dell’azienda, fondata sull’autenticità del gusto e sull’orgoglio di avere una sede in montagna, ai margini del parco naturale della Lessinia.

Gruppo Bauli/Doria Nome prodotto: Frollini Semplicissimi Doria Caratteristiche: i frollini, nati dall’unione di ingredienti 100% naturali, con il loro mix rinnovato nella forma e nella ricetta, offrono una nuova esperienza di gusto. La gamma è composta da Frollini al miele con farina di riso, Frollini al cioccolato con farina di cereali e Frollini al malto con farina integrale.

Lago Group/Plaisir Nome prodotto: Nuvole Lampone Caratteristiche: il guscio di cioccolato fondente rivela la morbidezza della pregiata farcitura di lampone e la friabilità del biscotto “petit beurre”. La referenza si unisce alle altre cinque proposte Plaisir.

Nutrition & Santé/Céréal Nome prodotto: Cuor di Nocciola Senza Zuccheri Caratteristiche: biscotto di pasta frolla che avvolge un cuore di morbida crema alla nocciola e cacao, ma senza zuccheri aggiunti. La referenza contiene solo gli zuccheri provenienti dal latte e dal malto d’orzo.

I consumatori preferiscono referenze genuine e di qualità

Secondo Gruppo Bauli «filiera corta, semplicità delle ricette e materie prime di qualità, con una crescente predisposizione verso le farine integrali e di diversi cereali, continuano a essere i principali driver d’acquisto che stanno definendo il mercato dei biscotti. Oggi i consumatori sono sempre più interessati a prodotti dal sapore autentico e con pochi componenti, privilegiando referenze con ingredienti 100% naturali, ricche di fibre e senza additivi chimici, aromi e conservanti aggiun-

IL VALORE DI SENSIBILIZZARE E INFORMARE IL CONSUMATORE Schär ha rafforzato le attività digital con una presenza costante tutto l’anno, intensificando la comunicazione in specifici periodi. «È on air – spiega William Galletti – un’importante campagna educational intitolata “Potrebbe essere il glutine?”, declinata su radio, media digital e social, con cui Schär rinnova la propria dedizione nel sensibilizzare e informare sulla tematica della celiachia e degli altri disturbi correlati al glutine, nonché a supportare le persone coinvolte fin dalle primissime fasi dell’iter diagnostico. A breve prenderà, inoltre, il via la nuova campagna istituzionale “Biodiversity”, dedicata alla sostenibilità, a conferma del nostro impegno nel rendere le filiere più sostenibili, attuando piani concreti finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale». DM MAGAZINE 73


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SIAL PARIS 2022, APPUNTAMENTO DAL 15 AL 19 OTTOBRE A PARIS NORD VILLEPINTE SIAL Paris, la fiera internazionale dell’alimentazione oltre a promuovere e incrementare il business delle aziende presenti, offre per questa edizione una decodifica unica delle tendenze che stanno interessando il pianeta food e porta alla luce il meglio delle innovazioni a livello mondiale. Sial Paris 2022 proseguirà con il tema Own the Change, lanciato nel 2020, per dare a tutti le chiavi di lettura necessarie per creare il cibo di domani, in risposta alle aspettative e alle iniziative di tutto il mondo. Si tratta quindi di un’edizione costruita con impegno e agilità attorno a un programma arricchito per soddisfare le aspettative dell’intero ecosistema.

I TEMI PORTANTI SIAL Innovation: dell’innovazione alimentare mondiale è ampiamente valorizzata. Le candidature sono aperte agli espositori fino al 12 agosto 2022. Una giuria di esperti premierà le aziende con i prodotti più innovativi della loro categoria SIAL Start Up, un nuovo spazio che presenterà un’accurata selezione di nuove aziende di nicchia nel settore food con la collaborazione di Start-up Sesame e La FoodTech. I visitatori scopriranno aziende francesi e internazionali innovative in attività da 5 anni. SIAL Insights/Think Tank presenta studi esclusivi sulle aspettative dei consumatori, innovazioni prodotto, tendenze di mercato e ristorazione fuori casa. NDP Group, nuovo partner, si unisce al team di esperti Kantar e Protéines XTC responsabili del book delle tendenze. SIAL Podcast un nuovo appuntamento mensile sulle ultime novità della filiera alimentare per supportare gli operatori del suo ecosistema durante tutto l’anno.

www.sialparis.com


MERCATI DMM ti». Per Ezio Pinto, responsabile marketing di Dileo Pietro, le preferenze dei consumatori ritornano a seguire le tendenze pre-Covid, con una predilezione per proposte healthy e di qualità, con un grande apprezzamento per biscotti che richiamano la tradizione. «I prodotti più in linea con le nuove tendenze di consumo, quali gli integrali, i multicereali e i salutistici, mostrano buone performance di vendita. Tuttavia, a causa della forte inflazione, sono ipotizzabili possibili accelerazioni dei prodotti primo prezzo». Al via nuove strategie di identità di marca

È tempo di rilanci per alcuni player del comparto, con l’obiettivo di rinnovare la propria immagine e rendere i prodotti più distintivi e attrattivi a scaffale. «Dall’anno scorso – sottolinea Alberto Kruger, responsabile marketing di Forno Bonomi – abbiamo scelto di rilanciare tutta la nostra gamma, rinnovando l’immagine di brand con un riposizionamento strategico per il mercato italiano. Vogliamo ripartire dalle nostre origini per essere riconosciuti come il brand di eccellenza del made in Italy non solo come leader nella produzione di savoiardi e prodotti iconici della pasticceria italiana, che distribuiamo con successo a livello internazionale, ma anche per i frollini e le frolle al burro». Punta sul restyling anche Bahlsen, come spiega Giacomo Carmenati, portfolio & shopper manager di Bahlsen Western Europe: «Veniamo da un anno di pieno rilancio, che ha portato alla completa rivoluzione del design della nostra gamma di pasticceria. Le nuove confezioni mettono sempre al centro il brand e l'iconicità del prodotto, UNA PRESENZA COSTANTE con un look studiato per sintetizzare al massimo LUNGO TUTTO la decodifica a scaffale, lavorando minuziosamenIL COSTUMER JOURNEY te per sottrazione e ricreando una nuova identità di Dal punto di vista della comunicabrand. Il tutto è stato supportato da un’importante zione, Céréal vuole seguire i suoi campagna di comunicazione multicanale». Infine, consumatori lungo tutto il percorso Lago Group sta portando avanti un progetto di ridel costumer journey. «Perseguiadefinizione della propria immagine agli occhi del mo tale obiettivo – precisa Chiara consumatore finale: «un percorso importante – afAgrusti – partendo dalla comunicazione più allargata, tramite campaferma Andrea Pianca, direttore vendite Italia di gne tv e digital per massimizzare la Lago Group – che nei prossimi due anni ci porterà conoscenza del prodotto, passana rinnovare logo, packaging e presenza all’interno do per campagne social, con indei segmenti del mercato della pasticceria indufluencer e testimonial per aumentastriale, al fine di giocare sempre più un ruolo da re la consideration del brand, fino protagonista. Inoltre, siamo impegnati a promuoad arrivare all’area di promozioni e concorsi e alla visibilità nei punti vere la nostra linea di pasticceria Plaisir attraverso vendita per essere vicini al consueventi “on field” nelle principali città italiane, dove matore nel momento dell’atto d’achostess e steward stuzzicano l’attenzione dei pasquisto». santi con la distribuzione di sampling di prodotto e leaflet promozionali».n DM MAGAZINE 75


OSSERVATORIO DIGITAL DMM

Biscotti: qual è la ricetta (strategica) preferita del web? Ce lo dice l’analisi dall’Osservatorio Digitale di Soluzione Group, che attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma e Talkwalker, ha indagato il sentiment delle conversazioni online attorno a marchi, prodotti e trend, elaborando le informazioni raccolte per fornire dati di marketing utili per la ricerca e sviluppo.

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’indagine avviata su Fanpage Karma¹ ha analizzato le strategie adottate dai vari player del settore. In testa alla classifica su Facebook è Oreo con i suoi 14M di fan della pagina global, ma tra le community italiane spiccano Pan di Stelle con 1.8M di seguaci, Mulino Bianco con 847k e Gocciole con 718k. Il podio cambia quasi completamente quando si parla di engagement: il primo posto per interazioni va a Il Signor Balocco (86k) seguito da Mulino Bianco (69k) e Biscotti Gentilini (37k). A conquistare la simpatia del pubblico è la personalità del Signor Balocco, che parla in prima persona, commentando le attualità e svelando i segreti di famiglia. Un tono di voce divertente e ironico che guida anche la classifica dei top post, con contenuti di attualità e prodotto.

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OSSERVATORIO DIGITAL DMM

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a scena su Instagram in termini di fan non varia moltissimo: medaglia d’oro va a Mulino Bianco con 263k follower, rincorso da Pan di Stelle con 184k e da Matilde Vicenzi con 34k. Il quadro cambia parlando di performance: oltre a Oreo che regna sovrano, i protagonisti sono Biscotti Gentilini con il 12% di interazioni, McVitie’s Italia (10%) e Balocco (9%). Tra gli hashtag rintracciati spicca nuovamente Oreo, con la sua #OreoChallenge ad #Amici21, talent show di Maria De Filippi di cui il brand è sponsor.

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assando all’analisi di Talkwalker² sono state registrate oltre 700 mention all’interno di conversazioni spontanee legate al mercato biscotti, coinvolgendo un pubblico di 148.6 milioni di persone. Gli hashtag individuati rispecchiano perfettamente quanto visto finora: #oreo, #pandistelle, #gocciole sono i #biscotti più amati. Nomi che tornano anche tra i brand più citati, insieme a Mulino Bianco, Oro Saiwa, Balocco e Galbusera. Infine, le preferenze tra i biscotti si differenziano a seconda dell’occasione d’uso: Frollini, Pan di Stelle, Gocciole e Abbracci per la colazione, mentre Oro Saiwa e Pavesini quando si tratta della preparazione di ricette.n

¹ Fonte Fanpage Karma: indagine avviata nel periodo tra l’1 novembre 2021 e il 30 aprile 2022 ² Fonte Talkwaker: indagine avviata nel periodo tra il 11 aprile 2022 e il 16 maggio 2022

www.soluzionegroup.com

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TECNOLOGISTICA DMM

NielsenIQ e Jakala

lanciano la piattaforma Tradedimensions 2.0 Una piattaforma in-cloud aperta all’integrazione delle fonti dati dei due partner con dati prima parte di industria e distribuzione e terze parti. di Claudia Scorza

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alla collaborazione tra NielsenIQ, azienda globale di misurazione e analisi dei dati relativi a consumatori e mercati in 90 paesi, e Jakala, prima MarTech company in Europa, nasce Tradedimensions 2.0, la nuova guida del largo consumo, utile per orientare le strategie commerciali di retailer e manufacturer. Tradedimensions 2.0 è una piattaforma in-cloud aperta all’integrazione delle fonti dati NielsenIQ-Jakala (anagrafica e potenziale dei punti vendita, dati territoriali, dati di traffico, punti di interesse, profilo degli shopper) con dati prima parte di industria e distribuzione (ad esempio sell-in, aree uomo, carte fedeltà, ecc.) e dati terze parti. Tra le fonti interrogabili messe a disposizione dalle due aziende troviamo oltre 29mila store, sia Gdo sia drugstore, oltre 310mila punti di interesse e numerose segmentazioni degli shopper italiani. Tre le novità a portata di click: maggiore precisione nella segmentazione di store e territori, maggiore semplicità nell’interrogazione dei dati, grazie a filtri e mappe geografiche interattive, maggiore potenza di reporting mediante un accesso personalizzato con dashboard e grafici customizzabili e condivisibili. Con Tradedimensions 2.0 nasce, così, una nuova era per la competitive intelligence e l’in-store activation. Tante le applicazioni pratiche, tra cui site evaluation per la gestione di nuove aperture e location esistenti, ranking dei punti vendita più potenziali, attivazione di campagne di micromarketing, rivisitazione degli assortimenti a livello Leggi anche: "Lg propone nuovi micro-territoriale e ottimizzazione deldisplay della serie High Brightness”. le aree uomo e sales area.n

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TECNOLOGISTICA DMM

Fercam: fatturato record nel 2021 Nonostante un clima generale di incertezza, l’azienda ha proseguito con i propri programmi di investimento, concentrandosi sia sul rafforzamento della propria rete con nuove sedi di filiali, sia sulla sostenibilità dei propri impianti. di Claudia Scorza

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opo un 2020 penalizzato dalla crisi generale indotta dalla pandemia e un 2021 complesso, Fercam è riuscita a superare i valori pre-Covid, chiudendo l’anno con un fatturato record di 943 milioni di euro, pari a +16% rispetto all’anno precedente. Il settore air&ocean ha registrato le migliori performance: le limitate capacità di carico e noli conseguentemente aumentati hanno avuto, grazie a una rete affidabile ed efficiente, effetti positivi sul fatturato del comparto con un aumento eccezionale del 56%. È risultato particolarmente favorevole l’andamento del full truck load (Ftl), business unit storica e più importante dell’azienda, che da sola costituisce il 52% del fatturato aziendale. Anche la divisione distribution ha registrato l’aumento dei volumi, dovuto anche a un sempre più esplosivo sviluppo dell’e-commerce, avviato fin dai primi mesi della pandemia. La crescita del settore ha segnato un aumento del +10,5% rispetto all’esercizio precedente. Da questo incremento è stato positivamente influenzato anche tutto il comparto logistica. Inoltre, nel corso del 2021 è cresciuto il giro d’affari del settore traslochi e la gestione documentale archivi, grazie anche all’acquisizione di un’azienda storica del settore, la Vinelli&Scotto, specializzata nell’international moving. Hanno lentamente ripreso la propria attività anche i settori fine art e fairs&events, totalmente bloccati nel 2020 e nel primo semestre 2021. Nel 2021 sono state trasferite in nuove sedi con innovativi magazzini le filiali di Como, Cuneo e Udine, mentre a causa delle limitazioni degli spostamenti fisici imposti dalle misure anti Covid, è stata, per la prima volta nella storia dell’azienda, aperta completamente da remoto, una nuova filiale a Helsingborg in Svezia. Recentissime le Leggi anche: "Raben Sittam potenzia aperture a Valencia e Francoforte, che la tradelane internazionale tra Italia hanno portato a 101 il numero delle filiali e Austria”. di proprietà dell’operatore altoatesino.n

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NEWS DMM

Piano industriale da 60 milioni per Biscotti Crich

Ventidue milioni di euro per Nuova industria Biscotti Crich, che ha formulato un piano di investimenti quadriennale del valore di 60 milioni, pari alla metà del fatturato. A emettere l’importante linea di credito, che copre circa un terzo dello stanziamento totale, sono Bnl Bnp Paribas e Unicredit, assistite da Sace, tramite Garanzia Italia. L’azienda prevede, spiega l’ad Bruno Rossetto «un piano che, nei prossimi quattro anni, darà forza ai processi e alle strutture industriali. Ridurremo, inoltre, l'impatto ambientale sia grazie alle nuove tecnologie di risparmio energetico, che porteranno un’importante riduzione delle emissioni di CO2, sia attraverso l’utilizzo di materiali eco-friendly, 100% riciclabili, per il confezionamento».

Prg retail group si prepara ad acquisire Toys'R'Us Iberia

Prénatal si candida all’acquisto di Toys’R’Us Iberia, attraverso un’offerta che è stata presentata, nei giorni scorsi, al Tribunale di Madrid. L’intento del colosso italiano, controllato da Artsana, è di mettere in salvo i numerosi asset e, naturalmente, di aumentare il proprio peso nel mercato locale, evitando la messa in liquidazione della filiale del marchio statunitense. Al momento Prg conta, sul territorio iberico, un totale di 42 punti vendita, di cui 33 in Spagna e 9 in Portogallo, mentre Toys’R’Us sviluppa 57 medie superfici, di cui 46 in Spagna e 11 in Portogallo. A questo punto la presenza in loco del colosso italiano salirebbe a un centinaio di punti vendita.

Bertoncello e Reggiana creano il polo della pasta fresca

Unicoop Firenze, la rete si amplia di 32 punti vendita

Bilancio nettamente in positivo per Unicoop Firenze, che chiude il 2021 con 108 punti vendita (tre in più rispetto al 2020) e ricavi da vendite lorde al dettaglio pari a 2,4 miliardi di euro, con una crescita dell’1,3% sul 2020. L’utile netto ha superato i 25 milioni, al netto di imposte, per circa 17 milioni. Il 2021 è stato un anno di ampliamento della rete, con le aperture di nuovi Coop.Fi a Montramito, nel Comune di Massarosa, a Firenze e ad Arezzo, in via Garbasso. Sempre nel 2021 Terre di Mezzo, controllata al 100% da Unicoop Firenze, ha acquisito da Coop Centro Italia la proprietà di 29 punti vendita nelle province di Arezzo e Siena.

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Bertoncello, specialista vicentino degli gnocchi di patate, controllato dalla società di gestione del risparmio Alcedo, acquista il 100% di Reggiana gourmet, creando un nuovo polo nel settore della pasta fresca, grazie a un importante completamento reciproco di gamma che permetterà, con un portafoglio prodotti coerente e diversificato, di rispondere alle richieste delle principali catene della Gdo, italiane ed estere. Grazie a questa partnership, inoltre, Reggiana avvierà un nuovo stabilimento, di oltre 6.000 mq, ubicato a Parma, dove saranno concentrate le attività produttive aziendali.


VIDEO E PODCAST DMM

BUONI PASTO: UN SISTEMA IN DECADENZA Se non ci sarà una riforma radicale del sistema di erogazione dei buoni pasto, le imprese della distribuzione commerciale e della ristorazione potrebbero smettere di accettare i ticket. A lanciare il grido d’allarme sono Ancd Conad, Ancc Coop, Confesercenti, Federdistribuzione, Fida e Fipe.

GRUPPO VÉGÉ E DECATHLON PRESENTANO UN PROGETTO DI SOSTENIBILITÀ NUTRIZIONALE Gruppo Végé e Decathlon hanno annunciato l’accordo per l’avvio di un importante progetto di sostenibilità nutrizionale ed educazione alimentare, che permetterà di realizzare una campagna a sostegno della pratica sportiva portata avanti dalle associazioni dilettantistiche. Ne abbiamo parlato con Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di Gruppo Végé.

NIELSENIQ: COME CAMBIANO LE ABITUDINI DI ACQUISTO DEI CONSUMATORI ITALIANI Stando a un’analisi condotta da NielsenIQ, la combinazione tra l’inflazione e il rallentamento della crescita economica ha creato un panorama del tutto nuovo per il largo consumo italiano, con un impatto profondo sui comportamenti e sulle abitudini d’acquisto dei consumatori. Nell’ambito del largo consumo confezionato, l’inflazione si attesta attorno al 4,8% e le previsioni di NielsenIQ stimano che potrebbe arrivare fino al 5% entro l’anno. Ne abbiamo discusso nel dettaglio con Romolo de Camillis, retailer director di NielsenIQ.

BONSIGNORE (COOP): “RADDOPPIEREMO IL FATTURATO DELLE MDD NEI PROSSIMI 4 ANNI” Una vera e propria rivoluzione è quella indetta da Coop, che punta tutto sulla mdd e si pone l’obiettivo di raddoppiarne il fatturato, portandolo da 3 a 6 miliardi nel corso dei prossimi 4 anni. Per farlo, l’insegna ha deciso di implementare l’offerta a marchio proprio aumentandone la quantità che toccherà il 50% dell’offerta complessiva. Il commento di Paolo Bonsignore, head of marketing and private label Coop.

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NEL PROSSIMO NUMERO MERCATI Insaporitori Marmellate e creme spalmabili Carne Focus Specialità etniche

Responsabile marketing Sabrina Crippa s.crippa@edizionidm.it

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