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Carlo Primo, il Beato Imperatore

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Che tempo che fa

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Il personaggio di ieri tra Storia e Religione

di Waimer Perinelli

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CARLO PRIMO

IL BEATO IMPERATORE

L’ingegner Guido Nessler nostro collaboratore e attento cultore della storia, ci invita a riflettere sulla coincidenza fra l’appello alla pace di Papa Benedetto XV, più di cento anni fa e quello dell’attuale pontefice Francesco in favore della pace in Ucraina. Papa Benedetto XV si rivolse a tutti i belligeranti ma ad impegnarsi subito, anche per la grave situazione in cui si trovava l’impero asburgico, fu solo l’ Imperatore d’Austria e re d’ Ungheria Carlo Primo. Aveva ereditato dallo zio Francesco Giuseppe, morto dopo 68 anni di regno il 21 novembre del 1916, il titolo imperiale e la Grande Guerra. La sua ascesa all’impero era stata caratterizzata da due tragiche vicende. La prima è il suicidio, ma si sospetta omicidio, del principe Rodolfo d’Asburgo trovato morto con la sua amante Maria Vetsera nel fantasioso castello di Mayerling. Il principe Rodolfo era l’unico figlio maschio di Francesco Giuseppe e la sua morte avvenuta nel 1889, aprì la strada alla successione al trono a Francesco Ferdinando d’Austria-Este figlio di Carlo Ludovico fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe il quale, non più giovanissimo, si trovò coinvolto nel conflitto mondiale. Causa scatenante della guerra fu l’assassinio a Sarajevo di Ferdinando il 28 giugno del 1914. La storia ci racconta di un attentato, organizzato dall’associazione Mlada Bosna, che si batteva per l’indipendenza della Bosnia dall’impero, ed eseguito dal bosniaco Gravilo Princip. Due colpi di pistola misero fine alla vita dell’erede al trono e della moglie. E fu così che a causa di due tragedie Carlo d’Asburgo Lorena-Este, figlio dell’Arciduca Ottone d’Austria, si ritrovò erede al trono e divenne imperatore nel 1916 in pieno conflitto mondiale. La guerra durava da due anni ma già nel settembre del 1914, poco tempo dopo l’elezione al soglio di san Pietro, papa Benedetto XV aveva rivolto un appello per la pace. Il conflitto era iniziato nel giugno dello stesso anno

Carlo I° d'Austria

e nessuno apparve intenzionato a porne fine. Il Papa rinnovò l’appello il primo agosto del 1917 con la “ Lettera ai capi dei popoli belligeranti”. Carlo d’Austria, visto anche l’andamento negativo del conflittoe le soffereze imoste alle popolazioni, accolse l’invito e promosse la pace separata con Francia e Inghilterra. Lo fece segretamente e questo fu un errore politico poiché il primo ministro francese Clemenceau svelò il fatto e gli alleati, Germania in testa, si sentirono traditi. La guerra continuò fino alla sconfitta degli Imperi centrali. Carlo I lasciò l’Austria dove venne proclamata la repubblica. Gli vennero confiscati i beni di stato e visse, ospite di ricchi amici, con la rendita di alcune proprietà private. Morirà nel 1922 a soli 34 anni, esule nell’isola di Madeira dov’era confinato dopo due tentativi falliti di tornare al potere in Ungheria.

La beatitudine

Carlo primo (quarto come re d’Ungheria) aveva sposato nel 1911 la principessa italiana Zita di Borbone-Parma dalla quale ebbe sette figli. La principessa si adoperò perché la Chiesa riconoscesse la “santita’ ” del marito il quale sicuramente era una brava persona ma il 24 ottobre del 1917 ordinò l’assalto alle posizioni italiane a Caporetto con l’impiego di gas mortali. Per questo il processo di beatificazione avanzò lentamente e solo nel 1954 si ebbe la proclamazione di Carlo a “Servo di Dio”. Grazie all’appoggio del cardinale Schoenborn, il processo di santità proseguì e il 3 ottobre del 2004 papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato. Zita di Borbone Parma, ultima imperatrice d’Austria, è stata a sua volta riconosciuta “Serva di Dio”. E’ morta a 97 anni il 24 marzo del 1989 ed è sepolta nella Cripta dei Cappuccini a Vienna.

Il personaggio di ieri tra Storia e Religione

Carlo I° d'Austria

Drammatiche analogie

Guido Nessler

Mentre infuriava il primo conflitto mondiale, il papa Benedetto Quindicesimo inviò un accorato appello a tutti i governanti delle potenze belligeranti affinché sospendessero quella che aveva definito “l’inutile strage”. Soltanto l’imperatore d’Austria e re d’Ungheria Carlo d’Asburgo aderì all’appello del papa, attivando tutti i mezzi diplomatici che aveva a disposizione per il raggiungimento della pace. Tutti gli altri stati, Italia compresa, respinsero l’appello del papa, che avrebbe risparmiato la vita a milioni di persone ed evitato indicibili sofferenze e devastazioni. Nel 2004, il papa Giovanni Paolo Secondo ha proclamato beato Carlo d’Asburgo per avere dedicato tutte le forze per la pace, come pure per la sua vita esemplare, terminata in esilio ed in povertà a soli trentaquattro anni. Esistono drammatiche analogie con la situazione attuale, innescata dalla guerra in Ucraina. Papa Francesco sollecita continuamente la sospensione delle ostilità, ma nessuno vuole ascoltarlo. Si preferisce invece inviare sui luoghi del conflitto enormi quantitativi di armi alimentando così la guerra in modo estremamente pericoloso.

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