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Italo Calvino, poliedrico scrittore
Tra Storia, Poesia e Letteratura
di Silvana Poli
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ITALO CALVINO
poliedrico scrittore
Nel 1923, Mario Calvino, agronomo, e Eva Mameli, botanica, sono a Cuba e lavorano a un progetto sperimentale per la produzione di canna da zucchero, quando nasce il loro primo figlio. Di Sanremo lui, di Sassari lei, scelgono un nome che, in quel paese straniero, ricordi a tutti le sue origini e lo battezzano Italo. Due anni dopo quando rientrano in patria, il fascismo è al potere e quel nome suona profondamente nazionalista. Ma Italo, a cui viene impartita un’educazione laica, fedele ai valori della scienza e della pace, non è molto attratto dai valori del fascismo. Anche Calvino partecipa, come tutti i ragazzi della sua età, alle attività imposte dal regime e diventa quindi balilla. La sua educazione lo porta però ad essere tollerante e a porsi in ascolto delle idee altrui e a non apprezzare l’ideologia fascista. Finito il liceo, si iscrive alla facoltà di Agraria, per seguire le orme paterne, ma non riesce ad appassionarsi. Ama invece molto di più il teatro e la letteratura, i fumetti e il cinema. In quegli anni partecipa ai Gruppi Universitari Fascisti, come prescrive il regime, ma è molto più interessato ai dibattiti nei circoli antifascisti di Torino. Nel 1943, Calvino frequenta, senza passione, la facoltà di Agraria a Firenze mentre trascorre i suoi pomeriggi tra i volumi della biblioteca del Gabinetto Vieusseux. Qui, tra letture e dibattiti, le sue idee politiche si orientano verso il pensiero comunista. Quando Mussolini viene arrestato, Calvino festeggia, come molti italiani,la fine del fascismo, ma quando viene chiamato a prestare servizio di leva per la Repubblica di Salò, Italo non ha alcun dubbio: scappa. Per un po’ si nasconde, ma l’anno successivo, lui e il fratello si uniscono ai partigiani della brigata Garibaldi. Il giovane dichiara di aver vissuto diverse peripezie e di aver rischiato la vita più volte in quei due anni. Finita la guerra, Italo Calvino ricorda le vicende della Resistenza nel romanzo Il sentiero dei nidi di ragno pubblicato nel 1946. Le vicende narrate sono quelle di Pin, un bambino ligure, che rievoca la tragedia della guerra con gli occhi illuminati dalla fantasia. La fine del conflitto segna la sua scelta professionale e il suo impegno politico.
Italo Calvino (da Wikipedia)
Si iscrive alla Facoltà di Lettere di Torino e aderisce attivamente al Partito Comunista Italiano. In quegli anni conosce Cesare Pavese destinato a diventare, non solo amico, ma anche consigliere e guida: Pavese è il primo a cui Calvino chiede di leggere i suoi scritti. La sua penna scorre fluida e sono molte le opere che vengono pubblicate. Quando si laurea, nel 1947 inizia una collaborazione con la casa editrice Einaudi che gli permette di entrare nel mondo intellettuale. Sul versante politico, Calvino continua il suo impegno con il Partito Comunista Italiano anche se esprime progressivamente dissenso per la mancanza di libera espressione che emerge dalla politica sovietica. Ma quando l’Armata rossa invade l’Ungheria e quando emergono i crimini commessi da Stalin, Calvino decide di abbandonare il PCI. All’inizio degli anni Sessanta è già autore affermato, scrive opere di generi letterari molto diversi e entra in contatto con intellettuali di tutto il mondo. Nel 1985, a soli 61 anni Calvino muore, a causa di un ictus e successiva emorragia cerebrale. In quel periodo stava preparando delle conferenze che avrebbe dovuto tenere presso l’Università di Harvard, lezioni che sono state pubblicate col titolo di Lezioni americane. Le opere di Calvino sono tantissime e toccano diversi generi letterari: ce n’è davvero per tutti i gusti! Chi ama viaggiare con la fantasia può divertirsi con la trilogia fantastica. Il visconte dimezzato racconta le vicende di un visconte tagliato a metà da una palla di cannone e che si trova diviso tra il bene e il male. Il romanzo indaga allegoricamente nell’animo dell’uomo, che oscilla costantemente tra questi due opposti. Il barone rampante racconta la brillante storia della di Cosimo, rampollo di nobile famiglia che, dopo aver litigato coi genitori, che lo obbligavano a mangiare un piatto di lumache, decide di arrampicarsi su un albero del giardino di casa. Ma la protesta non è destinata a finire perché Cosimo decide di vivere tutta la vita, proprio sugli alberi. Il cavaliere inesistente racconta le vicende di un cavaliere che non esiste perché la sua armatura è vuota: mentre l’esterno appare scintillante, l’interno è vuoto. Tutti e tre questi romanzi, all’interno della cornice fantastica, raccontano, in modi diversi, il disagio esistenziale dell’uomo moderno. Per gli amanti delle favole, nella sua opera intitolata proprio Fiabe italiane, Calvino raccoglie e riscrive, in linguaggio semplice e contemporaneo, le fiabe della tradizione popolare italiana. Ne esce una raccolta di duecento novelle in cui ricorrono molti temi della tradizione fiabesca. Oggetti magici, bambini trasformati in bestie, ricchezze perse e guadagnate, nozze combinate e doni fantastici, sono gli ingredienti di queste narrazioni, che sanno divertire e impaurire, rallegrare e stupire. Un personaggio che è diventato famoso per le sue amene disavventure è Marcovaldo, uomo mite, operaio, padre di famiglia, che combatte con le fatiche della vita, in una grigia città italiana. Nel romanzo intitolato Le città invisibili incontriamo il grande Marco Polo che descrive, all’imperatore dei tartari, le città del suo continente. Le città illustrate assomigliano più a sogni che a città reali e raccontano di ordine e di confusione, di paura e di desiderio; sono tantissime e sono presentate, in alcuni casi, molto brevemente. Le descrizioni si snodano tra fantasia, poesia e magia. Il viaggio in queste città invisibili permette anche di riflettere su diversi temi relativi all’uomo e alla sua vita. L’opera è strutturata in modo tale da poter essere fruita senza che il lettore sia obbligato a seguire un percorso stabilito, ma possa scegliere il suo personale itinerario. Italo Calvino è già diventato un classico della letteratura perché le sue opere sono ricche di intuizioni e di stimoli e spaziano in ambiti molto diversi, tra novelle, romanzi, saggi e lezioni. Il prossimo anno ricorre il centenario dalla sua nascita e proprio in questi giorni, a Sanremo, città che lo ha visto crescere, viene inaugurato l’Anno Calviniano, con eventi dedicati a questo grande narratore.
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