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La letteratura per il BenEssere
Ho sbagliato? Torno indietro!
di Silvana Poli
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Quante volte ci capita di imboccare la strada sbagliata, di fare una scelta di cui ci pentiamo? A volte non ci accorgiamo neppure dove abbiamo deviato, altre può succedere che ci rendiamo conto di sbagliare ma, in quel momento, quella ci sembra l’unica via percorribile. Quando la strada su cui stiamo viaggiando si rivela non essere quella giusta, dobbiamo prendere provvedimenti. Fortunatamente sono diverse le soluzioni che possiamo vagliare. Oggi te ne propongo una, che viene suggerita da Mattia Pascal, protagonista dell’omonimo romanzo di Pirandello. Mattia è figlio di un ricco possidente che non ha alcuna fiducia nelle sue capacità gestionali. Per questo affida l’amministrazione del suo patrimonio ad un tutore e lascia che il figlio cresca nella pigrizia. Ma quando il padre muore, mentre Mattia continua a godersi la vita, l’amministratore, un po’ alla volta, riesce ad impossessarsi di tutti i suoi beni. Il giovane si trova presto in miseria e con la fidanzata incinta. Si celebra quindi il matrimonio, ma la vita coniugale diventa un inferno, perché non passa giorno senza che la suocera gli rammenti la sua inettitudine. Quando muoiono improvvisamente sia sua madre che la figlioletta, unica consolazione della sua vita, Mattia decide di imbarcarsi per l’America. Sale sul treno alla volta di Marsiglia e fa tappa a Montecarlo. Per curiosità, gioca un po’ di denaro al casinò e, stavolta, la fortuna gli sorride tanto da vincere un capitale. Con quei soldi pensa di riacquistare una parte dei beni perduti, per ritrovare la pace familiare. Ma mentre sta tornando a casa vede, su un giornale, il suo necrologio: era stata attribuita la sua identità ad un cadavere non identificato. Dal momento che il gruzzolo è cospicuo, decide di scappare e vivere di rendita: indossa un nuovo nome, cambia il taglio di capelli e diventa Adriano Meis. Prima visita l’Italia poi, stanco di girovagare, si stabilisce a Roma dove trascorre un periodo sereno. Ma quando si innamora, la sua falsa identità, non gli permette di sposare la ragazza che lo corrisponde. Comprende allora di non aver alternative: deve tornare indietro. Elimina Adriano, indossa di nuovo i panni di Mattia e riprende la via del paesello in cui era creduto morto. - In fondo - si dice - hanno sbagliato loro. Quando arriva a Miragno, lo attende però un’amara sorpresa: la moglie si è risposata e ha avuto una figlia. Si rende conto allora di quanto, quel suo ritornare, sia stato illusorio perché la vita va avanti, non indietro. Pirandello ci vuole spiegare che, quando togliamo la maschera che ci copre, poi non riusciamo più a rindossarla perché, nel frattempo, tutto cambia: la vita scorre inesorabile e non la si può fermare. La finzione può mostrare dei panorami nuovi che la realtà non conosce, ma proprio per questo, è importante poi abbracciare di nuovo la verità. Quel tornare indietro permette infatti a Mattia di ripartire e di ritrovare la pace che aveva tanto rincorso. Dietro i vecchi libri della biblioteca del paese, il protagonista ritrova così una nuova routine fatta di piccole, autentiche soddisfazioni e, quando qualcuno gli chiede la sua identità, lui risponde ironico: Io sono il fu Mattia Pascal. E quando tornare indietro è proprio impossibile? Nel prossimo articolo vedremo un’altra strategia di soluzione per i nostri inevitabili errori.