SONO 180 GRAMMI, LASCIO?
They Were Wrong, So We Drowned, Liars
Ma tu lo mangi il cavallo? di Giovanni Papalato
“I no longer want to be a man I want to be a horse. Men have small thoughts. I need a tail, Give me a tail. Tell me a tale” Broken Witch, Liars
U
na strofa fatta di associazioni di idee, immagini, riferimenti culturali, giochi di parole, racconto. Negli Stati Uniti non si mangia carne di cavallo. È tabù, un rifiuto culturale. Da qualche anno la macellazione di capi Mustang è possibile nei Paesi confinanti, evitando i costi dei controlli sanitari statunitensi, ma questo non cambia quanto espresso sopra: il mercato di questa carne non comprende gli USA, anche di animali autoctoni. Per quanto mi riguarda, invece, la macelleria equina nel quartiere dove sono nato e tuttora vivo è una delle poche botteghe che non è cambiata o sparita nel corso dei decenni. Oltre a questo, essendo figlio di un salentino trasferitosi all’inizio degli anni Sessanta in Emilia-Romagna, questa carne fa indiscutibilmente parte della mia cultura culinaria e non solo. In Salento, infatti, uno dei piatti più rappresentativi e ancestrali è costituito dai Pezzetti di cavallo in pignata. Nella cultura contadina, l’animale che è stato compagno di lavoro e fatica non deve essere sprecato. È un concetto che evidentemente può risultare inaccettabile per gli Statunitensi, appunto, ma che è invece solido e fondante nella cultura contadina del nostro Paese. La pignata è una tipica pentola in
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Eurocarni, 11/20