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Agenda digitale On-line: SIAL Connect Meat Chapter

Mondo Il commercio globale di carne suina e suoi derivati e sottoprodotti ha raggiunto un nuovo

record nel 2020, nonostante i problemi a livello industriale e logistico causati dal Covid-19. I 4 principali esportatori mondiali (UE, Stati Uniti, Canada e Brasile) nel 2020 hanno esportato più di 10 milioni di tonnellate (+20% in un anno). Il commercio è concentrato in Asia, che assorbe il 78% dei volumi, e in particolare in Cina. La Cina importa più della metà dei volumi scambiati nel mondo. A causa del calo della produzione dallo scoppio della Peste Suina Africana nel 2018, le importazioni di carne suina sono più che raddoppiate arrivando alla cifra di 5,7 milioni di tonnellate, per un valore di oltre 12 miliardi di euro. La Spagna è diventata il suo principale fornitore, seguita dagli Stati Uniti (fonte: 3tre3.it)

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Germania

Il Rapporto sulla Nutrizione 2021, indagine annuale prodotta dall’Istituto Forsa e presentato dal ministro federale per l’alimentazione e l’agricoltura JULIA KLÖCKNER, che mostra le abitudini alimentari e di acquisto dei Tedeschi, ha evidenziato che in Germania sta acquisendo sempre più importanza l’attenzione al benessere degli animali. Innanzitutto, il 91% degli intervistati ritiene che il cibo debba essere salutare; il 45% di coloro che hanno osservato l’etichetta Nutri-Score sulla confezione conferma che la valutazione del prodotto ha infl uenzato la decisione di acquisto (l’etichetta è stata introdotta in Germania due mesi prima del sondaggio). In merito al consumo di prodotti di carne, l’86% degli intervistati ritiene importante o molto importante disporre di un’etichetta governativa o indipendente sul benessere degli animali; infi ne, i consumatori sarebbero disposti a pagare di più per avere garanzie su un maggior benessere degli animali. Altri dati interessanti che si evincono dal sondaggio: il consumo giornaliero di carne e insaccati è sceso al 26% (34% nel 2015). Il 10% si descrive come vegetariano e il 2% come vegano (pertanto, l’88% degli intervistati non rinuncia alla carne). In generale, l’accettazione di alternative vegetariane o vegane dipende fortemente dall’età: i giovani vi accedono più frequentemente; al contrario, il 74% dei consumatori oltre i 60 anni afferma di non aver mai acquistato tali prodotti (fonti: bmel.de – 3tre3.it; photo © EdNurg – stock.adobe.com).

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