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Civita di Bagnoregio
Alla scoperta della Città che muore
di Girovagainside.it
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Dopo una tranquilla camminata, dal parcheggio esterno al centro del paese moderno arriviamo a destinazione. Incuriosita dalle sue peculiari caratteristiche ho deciso, in una domenica di aprile, di portare la mia famiglia proprio qui, nell’antico borgo laziale, che sorge su uno sperone di tufo nel bel mezzo della campagna della Tuscia Viterbese.
VISTA DEL PONTE E DELLA CIVITA
La prima cosa a colpirci è il lungo ponte con cui è collegato al centro abitato nuovo… dobbiamo attraversarlo? Beh, penso proprio di sì, essendo l’unico modo per arrivare alla Città che muore.
Che triste appellativo! Ma in fondo èciò che la caratterizza. Nella Civita abitano solo una decina di persone, per questo non è un “borgo fantasma”, ma uno storico quartiere dove la vita scivola via. La continua erosione della roccia e due forti terremoti, nello scorso secolo, hanno costretto gli abitanti a spostarsi.
La sua posizione, raggiungibile solo a piedi, la rende assolutamente unica nel suo genere per migliaia di visitatori che, ogni anno, la scelgono come meta soprattutto nei mesi più caldi.
Ci incamminiamo dopo aver pagato il ticket nella biglietteria subito prima del ponte.
La lunga passeggiata è assolutamente ricompensata dalla bellezza che si presenta davanti ai nostri occhi non appena varchiamo la soglia della cittadella.
Case in pietra, una piazzetta e tante vie intersecate l’una con l’altra. Sembra di essere in un’altra epoca, o in film! Ah, ora ricordo, il cuore del borgo è stato proprio scelto come location per diverse pellicole cinematografiche da La Strada di Fellini, L’armata Brancaleone di Monicelli, alla fiction Pinocchio di Sironi.
SCORCIO DEL BORGO
Continuiamo a girovagare un po’ tra i viottoli, dove non si sente altro rumore che il sommesso vociferare dei turisti che come noi, hanno quasi paura di parlare per non interrompere la magia del luogo.
Entriamo a visitare la centrale Chiesa di San Donato e l’adiacente Museo geologico delle Frane, che racconta, in quattro sale l’evoluzione storica del luogo, anche attraverso alcuni reperti trovati nelle vicinanze.
Sulla strada che abbiamo percorso per raggiungere la Civita dal paese di Bagnoregio, si trova una tomba etrusca, aperta ai visitatori, meglio conosciuta come Grotta di San Bonaventura.
Secondo una leggenda, qui alloggiò San Francesco, chiamato nel paese per benedire un bambino gravemente malato. Grazie alle sue parole Bona Ventura si compì il miracolo della guarigione e il bambino da quel momento fu chiamato in paese appunto con il nomignolo di “Bonaventura”. Negli anni a venire il piccolo entrò nell’ordine dei francescani, scegliendo quel nome, ed è ad oggi venerato dalla Chiesa cattolica come Santo.
Terminiamo la visita al borgo, alla volta degli, altrettanto meravigliosi, dintorni.
Una mattinata davvero interessante quella di oggi, dove stupore e meraviglia si sono legate a doppio filo con storia, cultura e misticismo.
COSA VEDERE
CENTRO STORICO
• Chiesa di San Donato
• Museo geologico delle Frane
• Grotta di San Bonaventura
EVENTI E FESTE
• PALIO DELLA TONNA (giugno e settembre): Rievocazione storica con corsa sul dorso di asini, principali mezzi di trasporto locali di un tempo
• CIVITA CINEMA (giugno): Festival all’aperto di arte, fotografia e spettacoli itineranti
• CIVIT’ARTE (luglio e agosto): Evento culturale che prevede iniziative che spaziano tra musica, cinema e teatro
• PRESEPE VIVENTE (dicembre): Un presepe animato durante le festività natalizie, in una cornice unica e suggestiva
DOVE MANGIARE
• “Caffè Belvedere” Piazzale Alberto Ricci. Bar e caffetteria con vista sulla bellissima Civita
• “Alma Civita” Via della Provvidenza. Nella splendida cornice del borgo, ristorante accogliente che propone tipici piatti laziali e locali
NEI DINTORNI
• Bolsena
• Lago di Bolsena
• Montefiascone
• Faggeta Vetusta di Soriano nel Cimino
• Celleno
• Vitorchiano