LG
in T ou r
Civita di Bagnoregio
alla scoperta della Città che muore di girovagainside.it
Emozionante! Sospesa tra terra e cielo. Eccola, come per magia. Scorgiamo la città della solitaria, Civita di Bagnoregio
D
opo una tranquilla camminata, dal parcheggio esterno al centro del paese moderno arriviamo a destinazione. Incuriosita dalle sue peculiari caratteristiche ho deciso, in una domenica di aprile, di portare la mia famiglia proprio qui, nell’antico borgo laziale, che sorge su uno sperone di tufo nel bel mezzo della campagna della Tuscia Viterbese. VISTA DEL PONTE E DELLA CIVITA La prima cosa a colpirci è il lungo ponte con cui è collegato al centro abitato nuovo… dobbiamo attraversarlo? Beh, penso proprio di sì, essendo l’unico modo per arrivare alla Città che muore. Che triste appellativo! Ma in fondo è
64
ciò che la caratterizza. Nella Civita abitano solo una decina di persone, per questo non è un “borgo fantasma”, ma uno storico quartiere dove la vita scivola via. La continua erosione della roccia e due forti terremoti, nello scorso secolo, hanno costretto gli abitanti a spostarsi. La sua posizione, raggiungibile solo a piedi, la rende assolutamente unica nel suo genere per migliaia di visitatori che, ogni anno, la scelgono come meta soprattutto nei mesi più caldi. Ci incamminiamo dopo aver pagato il ticket nella biglietteria subito prima del ponte. La lunga passeggiata è assolutamente ricompensata dalla bellezza che si presenta davanti ai nostri occhi non appena varchiamo la soglia della cittadella.