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LA LATTUGA ROMANA

di Elena Castiglione

La lattuga romana (Lactuca sativa ) appartiene alla famiglia delle Compositae, varietà longifolia. Le foglie sono dritte, con nervature evidenti, il cespo è allungato e compatto. La parte centrale è bianca mentre man mano che si arriva alle foglie più esterne diventa gradualmente di un verde più intenso, soprattutto nei bordi. La grossa costa centrale è la parte più succosa e fragrante. Il nome deriva dal latino “lactuca”, che a sua volta deriva dalla parola latte: “ricca di latte”, per la presenza di una sostanza lattiginosa contenuta nei gambi. Una volta veniva raccolta per produrre il “lactuario”, che, preso regolarmente per una decina di giorni, preveniva i dolori reumatici e le malattie da raffreddamento tipici della stagione invernale. Si otteneva incidendo con un taglio obliquo il gambo, raccogliendo il liquido che usciva copiosamente e poi fatto essiccare al sole. Si formava così una sostanza fatta di pezzi irregolari di colore giallo, rosso bruno, dal sapore amaro. Nella medicina popolare è rimasta la fama della lattuga come rimedio contro i reumatismi.

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La pianta della lattuga è molto antica. Già al tempo degli antichi Egizi la ritroviamo riprodotta sulle pareti delle tombe insieme agli altri alimenti che si ritenevano necessari nell’aldilà. Considerata pianta lunare, il suo legame con la luna la rendeva adatta a essere consumata durante le cerimonie funebri: un rituale con la funzione di guidare il defunto verso la nuova dimora.

Per le sue virtù salutari e il gusto appetitoso, era rispettata e apprezzata anche dagli antichi romani. Era la norma che quando una legione impiantava l’accampamento militare fortificato (castrum), i soldati la coltivassero per integrare il loro pasto con l’insalata “di casa”. Ancora oggi per trovare tracce dei campi romani in Britannia, in Gallia, in Iberia, gli studiosi seguono le tracce della lattuga che cresce spontaneamente nei campi allo stato selvatico.

In epoca repubblicana, la lattuga chiudeva ogni pasto serale, per passare in epoca più tarda ad antipasto. Già Plinio e Columella ne testimoniavano diverse varietà e utilizzo: insalate, zuppe e minestre!

Nel cinquecento era nota anche per le sue proprietà rinfrescanti e calmanti.

Di sapore più dolce rispetto le altre insalate, è gradita quasi a tutti, bambini compresi.

Povera di calorie (circa 15 cal. per 100 g) è ideale per le diete e nello stesso tempo ricca di proprietà e benefici: fitonutrienti antiossidanti, sali minerali e tante vitamine: vitamina A e caroteni con potere antiossidante, flavonoidi per prevenire i tumori, vita mina K utile per il metabolismo osseo e per rallentare il danno neurale al cervello ai malati di Alzheimer. Presente anche la vitamina C.

Tra i sali minerali ricordiamo la presenza di ferro, calcio, magnesio e potassio.

Inoltre ha proprietà depurative, dovuta all’alto contenuto di acqua, oltre a quelle lassative e diuretiche.

Nelle pagine seguenti, vi proponiamo due ricette che utilizzano la lattuga in maniera insolita: non come insalata, ma cotta! due piatti della cucina romana, oggi dimenticati, ma che vi invitiamo a provare perché, pur nella loro infinita semplicità, sono veramente deliziosi!!

◊ Frittata alla burina

◊ Lattuga romana stufata

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