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pomodori ripieni col riso

di Elena Castiglione

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Questa è la mia versione dei pomodori col riso, quella della mia famiglia, poi ognuno ha la sua variante. Per quanto riguarda le erbe aromatiche… alcuni ne usano altre, altri ancora aggiungono il parmigiano.

Ingredienti per 4 persone

• 8 Pomodori grandi tondi

• 8 cucchiai di riso (carnaroli, superfino arborio…)

• basilico, prezzemolo, origano, aglio q.b.

• sale e pepe

• olio extravergine di oliva

• Eventuali patate da contorno

Dopo aver lavato bene i pomodori, asciugarli e tagliarli in due orizzontalmente avendo l’accortezza che la parte superiore sia più piccola e funga da coperchio.

• Svuotarli con un cucchiaio e raccogliere la polpa tritata (o schiacciata con una forchetta) in una insalatiera. Salarli e metterli capovolti in un piatto a far perdere la loro acqua.

• Aggiungere alla polpa nell’insalatiera il basilico, il prezzemolo, l’origano, il sale e il pepe, lo spicchio di aglio tritato fine, gli 8 cucchiai di riso e mescolare bene.

• Riempire ogni pomodoro con questo composto e lasciare insaporire.

• Nel frattempo accendiamo il forno a circa 180° centigradi e siccome nei nostri pomodori con il riso non mancano mai le patate…

• Sbucciare le patate e lasciarle un po’ in ammollo in acqua fredda, poi scolarle, asciugarle, condirle con sale, pepe e un po’ di olio extravergine di oliva.

• Trasferire i pomodori in una pirofila da forno e riempire gli spazi vuoti con le patate. Se è avanzato un po’ di liquido della polpa dei pomodori, aggiungerlo sopra a tutto.

• Tempo di cottura circa 40 minuti.

• Sono buoni caldi, ma si apprezzano molto di più tiepidi e freddi.

Alternativa: a un buon piatto di pomodori col riso non si rinuncia mai! E io in una caldissima giornata – accenedere il forno potrebbe essere arduo.– ho usato il fornetto Versilia e li ho cotti sul gas… così. Vengono.buoni lo stesso!

La versione di Ada Boni

Si scelgono dei pomodori piuttosto grossi e si tagliano orizzontalmente in due parti, di cui la superiore, il coperchio, dovrà essere molto minore della inferiore. Servendosi di un cucchiaino, si liberano i fondi dai semi e dal sugo che si raccoglierà in una scodella, e si pongono questi fondi in una teglia, no vicino all’altro. Si condiscono queste specie di scatole con sale, pepe, un pizzico di zucchero e un nonnulla di cannella in polvere e ci si mette poi il riso in modo da riempire i vuoti. Sul riso si sgocciola un po’ di olio, aggiungendo un pizzico di prezzemolo trito e qualche pezzettino di aglio tritato. Si rimette ad ogni pomodoro il suo coperchio, si spolverizza un altro po’ di sale, si innaffia con altro olio, e sopra a tutto si versa il sugo dei pomodori raccolto nella scodella, facendolo passare attraverso un setaccino o un colabrodo. Si cuociono in forno di moderato calore. Possono mangiarsi tanto caldi che freddi.

I fagottari

Il boom economico degli anni sessanta portò la voglia di divertirsi di nuovo: il litorale di Ostia, dopo gli anni bui del dopoguerra e della ricostruzione, fu di nuovo meta di turisti e bagnanti, soprattutto famiglie della piccola e media borghesia. Chi poteva prendeva in affitto la casa per un mese estivo, ma i più si accontentavano di un turismo domenicale (il sabato era ancora un giorno lavorativo! niente week end ancora!). Così, carichi di fagotti (sporte piene di viveri, borse piene di asciugamani e costumi, e tutto l’occorrente per trascorrere la giornata al lido di Ostia), nacquero i cosiddetti... FAGOTTARI! i pasti venivano consumati o sotto l’ombrellone, ma per lo più nelle cabine o nei “casotti”! Ebbene sì, perché anche noi andavamo in giro colonizzando porzioni di pineta con tavoli, sedie, (me ne ricordo uno in formica verde che si chiudeva a valigetta e raccoglieva all’interno 4 sgabelli! Anche negli anni Sessanta eravamo ben organizzati!), ceste di vimini con piatti bicchieri e poi sporte con ogni ben di Dio, ognuno ben racchiusa in un canovaccio annodato che teneva insieme ben salde teglie e coperchi!

Chi è tra noi romani degli anni Sessanta che non ha ancora fisso nella mente il sapore dei pomodori col riso portati nelle nostre “scorribande” fuori porta? Facevano compagnia all’allegra brigata insieme a frittate di pasta, fettine panate, zucchine ripiene… Non c’è volta che non li prepari che il mio pensiero non corra a una di quelle bellissime e indimenticabili gite tra Ostia e la vicina Pineta… La mattina al mare e poi all’ora di pranzo una passeggiata a piedi per raggiungere la pineta dove i nostri genitori, nonni, zii, che non amavano venire al mare, avevano allestito tutto per il banchetto.

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