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Dossier

Perdite e sprechi

Le perdite alimentari si verificano durante la raccolta e il trattamento degli alimenti, nella fase cioè della produzione. Gli sprechi alimentari invece si verificano in fondo alla catena che porta il cibo dai campi alle tavole, la filiera alimentare, e cioè nelle fasi di lavorazione industriale del cibo, della sua distribuzione e soprattutto del consumo.

Un filo sempre più lungo

Oggi la filiera è sempre più lunga e complessa. Un tempo una carota passava direttamente dall’orto alla pentola del contadino. Ora l’aspettano tante tappe e ogni fermata comporta dello spreco: una parte di prodotto si deteriora, un’altra viene scartata perché non corrisponde agli standard richiesti dai macchinari che confezionano il cibo o dalle preferenze di chi compera.

Diritta e tutta intera

Parlando di carote, i clienti preferiscono carote diritte, per poterle pelare per tutta la lunghezza, dal ciuffo alla punta, con un unico gesto. Nel reparto dell’azienda dove vengono confezionate, le carote vengono fatte passare sotto dei sensori fotografici che scoprono ogni difetto. Oltre che belle diritte, devono essere intatte, intere e di un colore brillante. Il 30% circa delle candidate non supera l’esame e diventa mangime per animali.

Le carote non sono tutte di colore arancione! Ce ne sono di palliducce, quasi bianche, di gialle, di rosse, di viola, a volte così scuro che sembrano nere. Solo verso la fine del 1700, in Olanda, si cominciarono a selezionare le varietà di colore arancione, il colore degli Orange, i signori del Paese.

I colori delle carote

Sprecare conviene?

Mentre nei Paesi in via di sviluppo le perdite si verificano soprattutto nella fase della produzione, nei Paesi industrializzati le cause sono legate a ragioni economiche.

A volte conviene non raccogliere un ortaggio per esempio, perché il suo prezzo sul mercato non coprirebbe i costi della raccolta.

Se sul mio albero ci sono 100 mele, ma me ne hanno richieste solo 20, sapendo che le altre 80 non le venderò, non faccio nemmeno la fatica di raccoglierle.

Anche frutta e verdure che non si presentano con le caratteristiche preferite non vengono nemmeno raccolte, perché si sa che saranno ignorate sui banchi dei supermercati.

E, per finire, lo spreco avviene anche in casa, dove spesso ci si dimentica di consumare i prodotti prima che scadano.

Lo spreco continua nei diversi passaggi. La raccolta meccanica, per esempio, non sempre separa prodotti maturi e prodotti che lo sono meno, e questi ultimi verranno poi scartati.

Nel confezionamento un sacchetto di frutta che per un errore di pesatura non raggiunge il peso indicato nell’etichetta viene scartato anche se i frutti all’interno sono perfettamente commestibili; lo stesso vale per una scatola di tonno o un pacchetto di pasta.

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