Festa a sorpresa Riflessione Linguistica 3

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RIFLESSIONE LINGUISTICA

A. Molfetta
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi ibiscus edizioni

RIFLESSIONE LINGUISTICA

A. Molfetta
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi ibiscus edizioni

O RTOGRAFIA

4 L’alfabeto

5 L’ordine alfabetico

6 Le maiuscole

8 C e G : come cambia il suono

10 I suoni di C e G

11 I plurali di CIA e GIA

12 SC : come cambia il suono

14 QU, CU, CQU, QQ : come cambia il suono

16 GN, NI, GNIA : come cambia il suono

18 GL, GLI, LI : come cambia il suono

M ORFOLOGIA

38 Nomi comuni, propri, concreti e astratti

40 Nomi primitivi e derivati

41 I nomi collettivi

42 I nomi alterati

43 I suffissi dei nomi alterati

44 Il genere dei nomi

45 Il numero dei nomi

45 Il numero dei nomi

46 Cambiamenti speciali

47 Gli aggettivi qualificativi

48 Gli aggettivi possessivi

50 Gli articoli determinativi e indeterminativi

52 La concordanza

53 I pronomi personali

54 I verbi: le tre coniugazioni

55 I tempi dei verbi: passato, presente, futuro

56 Il verbo essere • Modo indicativo

57 Il verbo avere • Modo indicativo

58 I verbi essere e avere

59 Il verbo parlare • Modo indicativo

60 Il verbo credere

66

2
20 L’uso della lettera H
L’accento
L’apostrofo
il punto,
La
La punteggiatura: il discorso diretto
Favole con la febbre 34 RIPASSO IN UN LAMPO
duri • Suoni dolci • CQU • QU • CU • GN • GNI• GL • LI 36 PAGINE STELLA Ortografia
22 Favole con la febbre 24 Consonanti doppie 25 Le sillabe 26
27
28 La punteggiatura:
la virgola 30
punteggiatura: il punto e virgola, i due punti 31
32
Suoni
• Modo indicativo
61 Il verbo sentire • Modo indicativo
62 I tempi del modo indicativo
64 Analizziamo il verbo
Le preposizioni semplici e articolate
68 RIPASSO IN UN LAMPO
I nomi • Pronomi e preposizioni • I verbi
INDICE
70 PAGINE STELLA Morfologia

S INTASSI

72 Che cos’è una frase

74 Gli elementi della frase: il soggetto e il predicato

76 Il predicato

78 Il complemento oggetto e i complementi indiretti

80 I complementi indiretti

82 PAGINE STELLA Sintassi

L ESSICO

84 Come si usa il vocabolario

85 A caccia di sinonimi e di contrari

86 Le famiglie di parole

88 PAGINE STELLA Lessico

P RODUZIONE

90 Uno, due, tre: la storia c’è!

92 Dalle immagini al testo

94 I connettivi logici nelle frasi

95 I connettivi logici nel testo

96 I miei primi riassunti: inizio • sviluppo • conclusione

98 I miei primi riassunti: sequenze e informazioni

100 I miei primi riassunti: iIlustrazioni e didascalie

102 Il testo descrittivo: come si descrive un animale di fantasia

104 Il testo descrittivo: come si descrive un ambiente

106 So scrivere anch’io… un testo realistico

108 So scrivere anch’io… un testo fantastico

110 So scrivere anch’io… un testo regolativo

112 So scrivere anch’io… un testo informativo

114 So scrivere anch’io… una fiaba

116 So scrivere anch’io… una favola

118 So scrivere anch’io… un mito

120 So scrivere anch’io... un testo poetico

3 INDICE

ORTOGRAFIA

L’ALFABETO

1 Osserva l’alfabeto e rispondi.

•  Quali sono le vocali?

•  Quali sono le consonanti, senza le lettere straniere?

•  Quali sono le lettere straniere?

Metti in ordine alfabetico questo elenco di nomi.

4
2
Yair • Stefano • Paola • Karima • Erica • Azzurra • Luca • Vincenzo

L’ORDINE ALFABETICO

Valeria vuole scrivere questi titoli di libri in ORDINE ALFABETICO, ma molti iniziano con la stessa lettera! Come fare?

1 Leggi la regola e scrivi l’elenco in ordine alfabetico.

RICORDA! Per mettere in ordine parole che hanno la stessa lettera al primo posto, devi guardare la seconda lettera; se anche la seconda è uguale, devi guardare la terza, e così via.

•  Montagne da scalare

•  Funghi e bacche

•  Fiori primaverili

•  Marinai e avventure straordinarie

•  Piccoli esploratori

2 Metti in ordine alfabetico questi elenchi scrivendo i numeri nelle caselle.

Pianeti: Marte Terra Mercurio

Strumenti a corda: violino viola violoncello

Dolci natalizi: struffoli pandoro panettone

5 ORTOGRAFIA
F£iori primaverili

LE MAIUSCOLE

1 Leggi il testo. roma è la capitale d’italia e capoluogo della regione lazio. sorge sulle sponde del fiume tevere abitata fin dalla preistoria , il suo dominio si estese in tutto il mar mediterraneo.

2 Che cosa non va bene nelle parole evidenziate?

RICORDA! Le lettere iniziali maiuscole si usano sempre:

• a inizio frase;

• per i nomi propri di persona, animale e luogo geografico, per i periodi storici e le festività.

3 Riscrivi le espressioni usando la lettera maiuscola quando è necessario. Segui gli esempi.

•  il lago trasimeno ...................................................................................

•  il cucciolo black

•  nonna elisabetta

•  le vacanze di natale ..........................................................................

•  la città di palermo

•  il colle quirinale

6 ORTOGRAFIA
£il £lago T£rasimeno £il £cucciolo B£lack

Giorgio ha annotato sul diario alcuni momenti del suo viaggio.

4 Riscrivi il testo in minuscolo, facendo attenzione a inserire le maiuscole dove è necessario.

•  25 DICEMBRE: NATALE! OGGI ABBIAMO VISITATO LA TORRE EIFFEL!

•  HO TROVATO UN MODELLINO DELLA TORRE PER PAMELA.

•  28

DICEMBRE: CI SIAMO DIRETTI IN PROVENZA.

•  HO ACQUISTATO UN PROFUMO ALLA LAVANDA PER MAMMA.

•  29

DICEMBRE: ABBIAMO VARCATO LA FRONTIERA E CI TROVIAMO IN LIGURIA.

•  A GENOVA HO PRESO UN VASETTO DI PESTO PER MATTEO.

7 ORTOGRAFIA

C E G: COME CAMBIA IL SUONO

1 Leggi il testo.

Una mattina di agosto, Cecilia si trova sulla spiaggia insieme ai suoi amici Giovanna e Gennaro. Il mare è calmo e un gabbiano vi si precipita ad acciuffare un sarago

Giovanna dice a un certo punto: “Avremmo dovuto chiamare altre amiche ”. Gennaro allora si volta dispiaciuto: “E io allora? Non conto come amico?”. Cecilia gli sorride e, per dimostrargli la sua amicizia, gli porge una ciotola celeste, piena di conchiglie. Anche Giovanna si avvicina per guardarle. Allora le viene un’idea: “Facciamo una gara a chi ne raccoglie il numero maggiore?”. “E al vincitore o alla vincitrice paghiamo il gelato!”, rilancia Gennaro.

I tre ragazzini cominciano a cercare confusamente in giro, scansando i ciuffi di alghe.

2 Scrivi nelle ciotole giuste le parole evidenziate.

CA CO CU • GA GO GU ............................................................. CIA CIO CIU • GIA GIO GIU CHE CHI • GHE GHI CE CI • GE GI 8 ORTOGRAFIA

3 Osserva il modo in cui hai distribuito le parole e leggi la regola. Per completare gli esempi, scegli le parole dalle rispettive ciotole.

RICORDA!

C e G , insieme a A , O, U, hanno un suono duro:

CA , CO, CU; GA , GO, GU.

•  Per esempio: ..........................................................................................................................................................................................................................

C e G , insieme a I e poi a A , O, U, hanno un suono dolce: CIA , CIO, CIU; GIA , GIO, GIU

•  Per esempio:

C e G , insieme a E , I, hanno un suono dolce:

CE , CI; GE , GI .

•  Per esempio: ..........................................................................................................................................................................................................................

C e G , insieme a H e poi a E , I, hanno un suono duro:

CHE , CHI; G HE , GHI .

£gabbiano, Giovanna, C£ecilia, £amiche,

•  Per esempio: ..........................................................................................................................................................................................

9 ORTOGRAFIA

I SUONI C E G

Carla è andata al ristorante di Giacomo, ma… c’è qualcosa che non va nelle C e G!

Correggi le frasi come negli esempi.

“Buongiorno, signora Garla!”

“Vuoi dire C£arla!”

“Ah sì, Carla! Ti piagerebbero delle gozze?”

“Vuoi dire £ti £pia c erebbero £delle £c ozze!”

“Ah sì! E cosa ne diresti di garne di tagghino?”

“Vuoi dire

“Ah sì! E una sgodella di lattuca?”

“Vuoi dire

“Ah sì! E vogliamo goncludere con un celato al pistagghio?”

“Vuoi dire

“Ecco il gaffè! Arrivederci alla prossima gena!”

“Vuoi dire

10 ORTOGRAFIA

I PLURALI DI CIA E GIA

RICORDA! Un nome che al singolare finisce in cia oppure in gia avrà il plurale:

• in cie e gie se prima di queste sillabe c’è una vocale: cili e gia cili e gie; cam i cia cam i cie.

• in ce e ge se prima di queste sillabe c’è una consonante: gua n cia gua n ce; foca c cia foca c ce.

1 Trasforma al plurale.

1. La maga saggia.

2. Il tappeto con la frangia.

3. La corteccia della quercia.

4 . La torcia nella reggia.

2 In ogni coppia colora la casella con il plurale giusto.

salsicce salsiccie

pancie

pance

gocce goccie roccie rocce bugie
buge
arance
arancie lancie lance grattugie grattuge
Le
11 ORTOGRAFIA
Le maghe I £tappeti £con £le
Le

SC: COME CAMBIA IL SUONO

1 Leggi il testo. Scotty è uno scoiattolino scozzese. Per l’inverno sceglie i frutti migliori, ne fa una bella scorta e li conserva nella sua tana asciutta . Sugli scaffali accanto all’uscio si possono scorgere, disposti con uno schema preciso, gusci di noci, strani miscugli e fiaschi di sciroppo fatti da lui. Per Scotty l’inverno non è uno scherzo: ha anche una sciarpa a strisce!

2 Scrivi nei fiaschi giusti le parole evidenziate nel testo.

SCA SCO SCU SCIA SCIO SCIU SCHE SCHI SCE SCI 12 ORTOGRAFIA

3 Osserva il modo in cui hai distribuito le parole e leggi la regola. Per completare gli esempi, scegli le parole dai rispettivi fiaschi.

RICORDA!

SC, insieme a A , O, U, ha un suono duro: SCA , SCO, SCU.

•  Per esempio: ..........................................................................................................................................................................................

SC, insieme a I e poi a A , O, U, ha un suono dolce: SCIA , SCIO, SCIU.

•  Per esempio:

SC, insieme a E , I, ha un suono dolce: SCE , SCI

•  Per esempio:

SC, insieme a H e poi a E , I, ha un suono duro: SCHE , SCHI .

•  Per esempio:

scaffali, £asciugare, sciroppo, £fiaschi,

4 Completa con i suoni giusti.

1. Le nziate hanno fatto cono re le loro perte.

2. Mi piacerebbe molto gliere degli a gamani nuovi.

3. In tutta co........................nza, devo ricono........................e che mi sono comportato ........................ccamente.

13 ORTOGRAFIA

QU, CU, CQU , QQ: COME CAMBIA IL SUONO

1 Leggi il testo.

Quando il custode venne a chiamarmi, non avrei mai potuto immaginare cosa stava accadendo. Il cuore mi saltò in gola: erano le quattro del mattino e non avrei lasciato il mio dolce cuscino per nulla al mondo, ma quello continuava a scuotermi: “Acqua , acqua dappertutto!”.

E così indossai gli stivali di cuoio e scesi al pianterreno. Era vero! Nonostante a Cuneo quell’anno facesse molto caldo, c’era stato un grande acquazzone e, nell’ingresso dell’albergo “Le Quattro Aquile ”, il pavimento si era trasformato in un’unica, spaventosa, distesa liquida . I mobili galleggiavano e la stanza era a soqquadro. Rincuorai il custode dicendogli che lo avrei subito aiutato.

2 Scrivi nelle gocce d’acqua giuste le parole evidenziate in azzurro nel testo.

QU ...................................................... CU .................................................................... CQU QQU 14 ORTOGRAFIA

3 Osserva il modo in cui hai distribuito le parole e completa le regole con le parole consonante e vocale. Per gli esempi, scegli le parole dalle rispettive gocce d’acqua.

RICORDA!

Troviamo il suono QU quando subito dopo c’è una ,

•  Per esempio:

Troviamo invece il suono CU quando subito dopo c’è una

•  Per esempio:

• Le parole che si scrivono con CQU fanno tutte parte della famiglia di , per esempio: .

• ……………......................................…… è l’unica parola che si scrive con QQU.

• Ora osserva le parole evidenziate in viola: pochissime parole si scrivono con CU anche se subito dopo hanno una vocale: taccuino, cuoco (con il verbo cuocere), , scuola , (con il verbo rincuorare), i verbi scuotere, percuotere, riscuotere, evacuare.

4 In ogni coppia colora la casella con la parola corretta.

squalificare acquisto quaderno aqquerelli subaccueo cincuanta

scualificare accuisto cuaderno acquerelli subacqueo cinquanta

15 ORTOGRAFIA

GN, NI, GNIA: COME CAMBIA IL SUONO

1 Leggi il testo.

C’era una volta una strega di nome Magagna e di cognome Macigno. Tutti evitavano la sua compagnia: aveva un grugno arcigno e giallognolo e il fatto che abitasse in una vigna abbandonata, in una capanna col comignolo tutto rotto… beh, di certo non aiutava. Lì vicino, lo gnomo Eugenio lavorava in una miniera , come tutti gli gnomi; ma il suo vero sogno era di lavorare in campagna, facendo per esempio il giardiniere: un giardiniere in miniatura . Così un bel giorno di giugno, mentre giocava a rincorrere il ragno Mignon, si trovò nel bel mezzo della vigna di Magagna Macigno e disse: “Vieni, Mignon: insegniamo alla strega come far crescere un bel geranio!”.

2 Scrivi sul comignolo giusto le parole evidenziate nel testo.

GNA • GNO ........................................................... GNIA NI ........................................................... 16 ORTOGRAFIA

3 Osserva il modo in cui hai distribuito le parole e poi completa le regole inserendo al posto giusto le espressioni: si scrivono, non si scrive mai, verbi.

RICORDA!

Dopo il suono GN la I .

• Per esempio: Maga gna , gno mo, ra gno; con GNI soltanto:

• la parola compagnia;

• i che finiscono in –gnare, alla prima persona plurale dell’indicativo presente: per esempio, insegniamo

Per tutte le altre parole si usa il suono NI.

• Per esempio: mi nie ra, Euge nio, mi nia tura.

4 In ogni coppia colora la casella con la parola corretta.

impenio usignolo

riunione noi disegnamo ingeniere noi guadagniamo

impegno usiniolo riugnone noi disegniamo ingegnere noi guadagnamo 17 ORTOGRAFIA

GL, GLI, LI: COME CAMBIA IL SUONO

1 Leggi il testo.

Mi dispiace farvi sbadigliare, ma devo proprio raccontarvi cosa è successo con mio cugino Attilio, l’antipatico. Lui crede di essere il migliore del globo ! Si inorgoglisce tutto per i suoi successi al corso di inglese; a Natale trova sempre l’agrifoglio più rigoglioso; a luglio ha piantato un tiglio ed è diventato così alto che si vedeva lontano un miglio… Ieri, però, mi ha meravigliata: mi ha portato un regalo. E che cos’era? Un veliero in bottiglia. “Caspita, mi sono sbagliata ! Forse non è il peggiore della famiglia…”, ho pensato. E invece lui, cosa ha ragliato? “L’ho fatto io! Diverrò milionario, vendendo velieri in tutta Italia !”.

più rigoglioso;

2 Scrivi nella bottiglia giusta le parole evidenziate nel testo.

GLI GL ........................................................... LI
18 ORTOGRAFIA

3 Osserva il modo in cui hai distribuito le parole e leggi la regola. Per completare gli esempi, scegli le parole dalle rispettive bottiglie.

RICORDA!

GL , insieme a I, ha un suono dolce: GLI.

• Per esempio: .........................................................................................................................................................................................

(Eccetto in rari casi, come nella parola glicine);

GL , insieme a A , E , O, U, ha un suono duro: GLA , GLE , GLO, GLU.

• Per esempio:

• In alcune altre parole si usa LI, per esempio: .......................................................................................................

4 Colora la casella con la parola corretta.

• Molte formazioni glaciali gliaciali potrebbero scioliersi sciogliersi .

• Ritaglia Ritalia questa ricetta: prepareremo la gliassa glassa

alla vaniglia vanilia

• Ceciglia Cecilia ha sbagliato sbaliato a non puntare la sveglia svelia : ora perderà il bus per Apriglia Aprilia !

• Quest’inverno sfoggerò il mio malione maglione color petrolio petroglio .

19 ORTOGRAFIA

L’USO DELLA LETTERA H

1 A quale domanda risponde la parte evidenziata? Leggi e collega in modo corretto.

• Comprerò un regalo a papà .

• A settembre riaprono le scuole.

• Beppe sa fare la pasta a mano.

• Lilì e Lulù vivono a Matera

• Siamo venuti a ritirare il pacco.

• A CHI?

• DOVE?

• A FARE CHE C OSA?

• QUANDO?

• IN CHE MODO?

2 Che cosa significa la parte evidenziata? Leggi e collega in modo corretto.

• Il folletto ha un bel cappello.

• Se ha freddo, le presto la mia coperta.

• La nonna ha percorso il tragitto in bici.

3 Ora completa la regola.

RICORDA!

• Si scrive A (senza h) quando risponde alle domande: A ? ? A che cosa? ?

• PROVARE UNA SENSAZIONE

• POSSEDERE

• AVER FATTO QUALCOSA

• Si scrive HA (con h) quando significa: .......................................................... una sensazione; ; qualcosa.

In ?
£chi 20 ORTOGRAFIA

4 Scegli quali frasi riscrivere in modo corretto. Leggi la regola sotto.

È corretta? Frase corretta

La sedia ha fatto “crac”!

Vieni via ho aspetti qui?

È vero che hai Caraibi non c’è mai la neve?

A, questa sì che è una bella notizia!

Ci sono stata l’hanno scorso.

Ai già mangiato?

Ordiniamo un primo ho la pizza?

Ho dolore al fianco: dovrei dirlo al medico.

Alcuni palazzi anno bisogno di un restauro.

O dormito malissimo.

RICORDA!

• Ho, hai, ha , hanno: voci del verbo avere

. provare

Puoi sostituirli con: possedere, provare una sensazione, aver fatto qualcosa

• O: puoi sostituirlo con oppure.

• A /ai: rispondono alle domande: a chi?

a fare che cosa? dove? quando? come?

• Anno: periodo di dodici mesi

• Oh!, ahi!, ah!: sono esclamazioni.

21 ORTOGRAFIA
no V£ ieni via £o £aspetti £q£ui?

FAVOLE CON LA FEBBRE

1 Segui l’esempio e trova gli errori che hanno fatto ammalare la favola.

POVERA FAVOLA, SI È AMMALATA!

DOBBIAMO FARLA

GUARIRE!

IL VECCHIO TOPO SAGGIO

DISEGNIAMO UN CEROTTO

SUGLI ERRORI: CE NE SONO 2 IN OGNI RIGA!

Un giatto giottone decise di andare ad abitare in una cascina piena di topi, così

poteva mangiarne quanti ne voleva. I topi convociarono una riugnone, giù nella

cantina, per disciutere il modo di tenere alla largia il gatto. Disse uno di loro:

“Amici, ragiogniamo! Basta attaccare un ciampanello al collo del gatto. Così, cuando lo sentiremo suonare, ci basterà ciorrere via!”. Agli altri quella proposta

piacheva assai, ma un un topo anziano replichò: “E tu te la senti di andare ad

attacciare il campanello al collo del gatto?”. Il topo rimase a boccia aperta e non seppe spicchicare parola. È più fagile elaborare un piano che attuarlo.

1983

22 ORTOGRAFIA
F. Saba Sardi, Le favole di Esopo, Mondadori

£gatto ghiottone

2 Scrivi le parole corrette nei righi corrispondenti.
23 ORTOGRAFIA

CONSONANTI DOPPIE

1 Osserva le immagini e scrivi le parole al posto giusto.

RICORDA!

• La Z viene raddoppiata solo se è seguita da una sola vocale: pizza sì, azione no.

• Fanno eccezione poche parole come pazzia e carrozziere.

2 Completa con z o con zz. • carro a

• addi ione

• sottra ione

• moltiplica ione

Nessuna doppia Una doppia Due doppie
a
• tino a • prode a • pa o • pe o
pu
24 ORTOGRAFIA

LE SILLABE

RICORDA!

Ogni parola della nostra lingua è divisa in unità più piccole che si chiamano sillabe. Ogni sillaba può essere costituita:

• da una vocale (come in e -de-ra)

• da varie combinazioni di una o più consonanti con una vocale (come in va - so, al - be - ro, bor - sa , stra - da ).

La divisione in sillabe ci serve quando, nella scrittura, dobbiamo andare a capo. Per dividere in sillabe una parola possiamo provare a battere le mani a tempo mentre la pronunciamo ad alta voce.

Leggi i “trucchi” e fai le divisioni in sillabe delle parole.

1. Una vocale a inizio di parola, seguita da una sola consonante, fa sillaba da sola: abitare • ebano • Italia • orologio • upupa

£a - £bi - £ta - re

2. Le lettere L, M, N, R si separano sempre dalla consonante che le segue: arte • carta • saltare • talpa • importante • antenna

3. La lettera S non si separa mai dalla consonante che la segue: sporco • stipite • risposta • speranza • aspettare • coscienza • disperso

4. Non si dividono mai i gruppi di consonanti che si pronunciano insieme come GN, GL, SC, CH, GH e non si divide mai la Q dalla U: chiesa • ignorare • aglio • pesce • chiglia • quaderno • asciugare

£ar - £te spor - co £chie - sa

...................................................................................................................................................................................................................
25 ORTOGRAFIA

L’ACCENTO

RICORDA!

Si scrive l’accento quando una parola deve essere pronunciata con maggior forza sull’ultima sillaba: papà, andò, caffè.

Molto spesso gli accenti servono per distinguere:

• parole che hanno significati diversi: porto / portò; faro / farò;

• verbi al presente / verbi al passato: mando / mandò; scherzo /scherzò;

• alcuni monosillabi: si / sì; ne / né; e / è; da /dà.

In queste frasi non sono segnati gli accenti: scrivili dove è necessario.

1. Credo che papa beva troppo caffe: non ne preparero altro.

2. Il Brucaliffo beveva il suo te accomodato su un sofa.

3. Non abbiamo ne pasta ne riso: bisognera fare la spesa.

4. Seduta vicino a un pesco, Matilde pesco dei granchietti dallo stagno.

5. La mia finestra da sulla strada che va da via Mazzini alla piazza.

6. Ti ho gia detto di si: se si trova posto, si parcheggia piu vicino.

26 ORTOGRAFIA

L’APOSTROFO

RICORDA!

Si scrive l’apostrofo quando la vocale finale di una parola cade perché anche la parola seguente inizia per vocale:

• la aquila l’aquila; a questa ora a quest’ora.

Solo poche parole si scrivono sempre con l’apostrofo:

• po’ (poco);

• alcuni verbi che esprimono un comando: da’ (dai ), di’ (dici ), fa’ ( fai ), va’ ( vai ), sta’ (stai ).

1 In queste frasi non sono stati segnati né gli accenti né gli apostrofi: riscrivile correttamente.

1. Una altra scena cosi e saro costretta ad abbandonare il teatro: e gia da un po che tollero simili banalita.

2. Sta fermo, o lo uccello che vogliamo osservare volera via.

3. Nonno Nicolo è un po alla antica: adora i servizi da te alla inglese e le tende in taffeta.

1. 2.
27 ORTOGRAFIA
3.

LA PUNTEGGIATURA: IL PUNTO, LA VIRGOLA

1 In questo testo, che contiene due descrizioni, inserisci la punteggiatura giusta scegliendo tra: , , , , , , , , , , , , ,

Ci incontrammo il giorno seguente come d’accordo e andammo a vedere l’alloggio al numero 221B di Baker Street Si componeva di due spaziose camere da letto e un soggiorno ampio e luminoso piacevolmente arredato con due ampie finestre Un appartamento perfetto per noi La mattina

seguente Sherlock Holmes mi seguì con scatoloni e valigie Poco a poco cominciammo ad ambientarci nella nostra nuova sistemazione Siccome per i primi giorni non ricevemmo visite avevo cominciato a pensare che come me anche il mio compagno non avesse amici C ’era però un tipo mingherlino con un viso giallastro da furetto con gli occhi scuri che mi fu presentato come ispettore Lestrade e che in una sola settimana

venne tre o quattro volte

A. C.

2 Ora rileggi ad alta voce il testo con la punteggiatura , facendo le giuste pause.

RICORDA!

• Quando c’è una virgola, facciamo una pausa breve nella lettura.

• Quando c’è un punto, facciamo una pausa lunga.

Doyle, Tutto Sherlock Holmes: Uno studio in rosso, Newton Compton
28 ORTOGRAFIA

3 Segui gli esempi e dividi in piccole parti le descrizioni.

•  Si componeva di due spaziose camere da letto e un soggiorno ampio e luminoso, piacevolmente arredato,

•  C’era però un tipo mingherlino, con un viso giallastro da furetto, .....................................................................................................................................

4 Ora completa la regola con le espressioni fornite.

andare a capo • di tempi e di luoghi • concludere le frasi • • separare le piccole parti di una descrizione

RICORDA!

• Si usa il punto per ; dopo il punto si può .

• A volte, dopo il punto, c’è un cambiamento .........................................................................................................

• Si usa la virgola per .

....................................................................................................................................
29 ORTOGRAFIA

LA PUNTEGGIATURA: IL PUNTO E VIRGOLA, I DUE PUNTI

1 In questo testo, che riguarda il regolamento di un gioco da tavolo, inserisci la punteggiatura giusta scegliendo tra:

Se finite nella casella “Torre incantata” avrete tre possibilità per uscirne

1) pagare 50 monete in questo caso dopo aver pagato tirerete i dadi e proseguirete il gioco

2) usare la carta “Infrangere l’incantesimo” se non la possedete potete acquistarla da un altro giocatore

3) attendere tre turni

2 Ora rileggi il testo con la punteggiatura e poi completa la regola con le espressioni fornite. separare le diverse parti dell’elenco • introdurre un elenco o una spiegazione • • concludere • separare piccole parti all’interno delle frasi

RICORDA!

• Si usano: i due punti per ;

il punto e virgola per ;

la virgola per ; il punto per .................................................................................................................................................... .

, , , , : : : ; ; .
30 ORTOGRAFIA

LA PUNTEGGIATURA: IL DISCORSO DIRETTO

1 Leggi il testo e sottolinea le parti che ti fanno capire che qualcuno parla.

Leggere proprio non mi piace: è una cosa lenta e noiosa. Perciò ho deciso di fondare il Club Antilettura: io sarò il capo. Ieri l’ho detto ai miei amici.

“Io faccio il vicecapo, tanto non leggo proprio niente!”, ha esclamato subito Vincenzo.

“Se tu fai il vice, io faccio il vice del vice!”, gli è andato dietro Matti.

“Vabbe’ allora io faccio la socia e basta, altrimenti che club è?”, ha concluso Ste.

L. Cima, Il Club Antilettura, Mondadori

2 Ora completa con le parole elencate. interrogativo • chiuse • esclamativo

RICORDA!

In un testo scritto, quando qualcuno parla, compaiono:

• le virgolette, aperte e ......................................................................, che vanno sempre in coppia;

• a volte, il punto e il punto .

3 In queste frasi inserisci le virgolette, il punto interrogativo e il punto esclamativo.

1. Leo dice: Fonderò il Club Antilettura

2. Ste chiede: Quali regole avrà il nostro club

31 ORTOGRAFIA

FAVOLE CON LA FEBBRE

1 Segui l’esempio e trova gli errori che hanno fatto ammalare la favola.

OH NO, ANCHE

QUESTA FAVOLA

SI È AMMALATA!

DOBBIAMO FARLA

GUARIRE!

ERMES E IL TAGLIALEGNA

DISEGNIAMO UN CEROTTO SUGLI

ERRORI: CE NE

SONO DUE IN OGNI

RIGA!

Un uomo taliava legnia nel bosco sulla riva di un fiume, dentro il quale gli cadde

l’acceta. Non sapendo che fare, si sedete sulla sponda e si mise a piangere.

Il dio Ermes, saputa la raggione della sua tristezza, si impietosì; si tuffo nel fiume

e ne usci con un’accetta d’oro, chiedendogli se fose quella che aveva perduto.

Luomo gli rispose di no ed Ermes, tuffatosi di nuovo, ne uscì con una dargento.

Il taglialegna dise che neppure cuella era sua; Ermes si tuffò una terza volta

e gli riporto proprio quella che aveva perduto, come confermò il boscagliolo.

Allora Ermes, compiaciuto di tanta onesta, gli fece donò di tutte e tre le accette.

32 ORTOGRAFIA
F. Saba Sardi, Le favole di Esopo, Mondadori
£tagliava
33 ORTOGRAFIA
2 Scrivi le parole corrette nei righi corrispondenti.
RIPASSO IN UN LAMPO rasole SUONI DOLCI G C G sa ltello cù sto pria tto ma fo mma pes esa batta ndolo ac ga riglio a guaro
formag bbotto

possedere

ha passeggiato aver fatto qualcosa ha caldo provare una sensazione

GN • GNI GL • LI
.................................. cavaliere .............................................................................
H
disegniamo

PAGINE STELLA

1 Osserva il disegno e registra nella tabella tutte le parole che riesci a trovare con il suono gn.

36
GNO GNA GNE

2 Osserva le immagini e completa i fumetti nel modo giusto. Scegli tra: o, oh, ho, ai, hai, ahi, anno, hanno.

FRAGOLA, GRAZIE.

FRAGOLA ............... CIOCCOLATO?

, CHE BUONO!

TUO ZAINO?

SÌ! OGGI GITA LAGHI!

SÌ, NUOVA!

VERIFICA: ORTOGRAFIA
TI REGALATO UN CALENDARIO? UN CEROTTO PER TE!
TUTTO OK?

NOMI COMUNI, PROPRI, CONCRETI E ASTRATTI

1 Leggi la “carta d’identità” di questo film d’animazione.

• Titolo: Toy Story

• Anno di uscita nelle sale: 1995

• Casa di produzione: Walt Disney – Pixar

• Paese di produzione: Stati Uniti d’America

• Voci in lingua originale: Gli attori Tom Hanks e Tim Allen

• Voci nella versione italiana : Il presentatore Fabrizio Frizzi e l’attore Massimo Dapporto

• Trama : Lo sceriffo Woody è il giocattolo che da subito ha conquistato l’affetto del piccolo Andy.

Insieme a lui ci sono il cane a molla Slinky, il dinosauro Rex, il pupazzo Mister Potato, la bambola di porcellana Bo Peep e Ham, il salvadanaio a forma di maialino.

Ciò che Andy non sa è che quando lui si allontana… i giocattoli prendono vita ! Ma la loro tranquillità viene sconvolta quando arriva un nuovo giocattolo tecnologico, Buzz Lightyear.

Il nome Buzz è ripreso da quello del vero astronauta statunitense Buzz Aldrin.

RICORDA!

£affetto

I nomi evidenziati ( , , ) hanno la caratteristica di non poter essere immaginati in una forma precisa, percepiti con i sensi, disegnati…

Si chiamano perciò nomi astratti.

Il loro contrario sono i nomi concreti

38 MORFOLOGIA

2 Sottolinea nel testo in blu i nomi comuni e in rosso i nomi propri, poi completa la tabella

Nomi comuni Cosa, animale o persona?

Nomi propri

attori persona Tom Hanks, Tim Allen, Massimo Dapporto

Fabrizio Frizzi

sceriffo

salvadanaio

Buzz Lightyear

astronauta

3 Completa la regola secondo quello che hai osservato.

RICORDA!

• I nomi comuni indicano , animali, , idee in modo generico.

• I nomi propri indicano una persona, un animale o una cosa in modo determinato e preciso: per questo i nomi propri si scrivono con la lettera iniziale

Andy cane Rex pupazzo Bo Peep
39 MORFOLOGIA

NOMI PRIMITIVI E DERIVATI

1 Leggi gli esempi e completa le definizioni.

•  lattaio =

•  libraia =

•  fioraia =

£colui £che vende £il £latte

£colei £che

•  artista = •  giornalista = •  autista = •  tesoriere = •  gioielliere =

£colui £o £colei £che

£colui £che £costudisce

2 Quale parte delle parole di sopra ti fa capire di quale oggetto si sta parlando (“libro”, “auto”, “porta”)?

La prima parte La seconda parte

3 Quale parte delle parole ti fa capire che si sta parlando di qualcuno “che fa”, “che vende”, “che si occupa di”?

La prima parte La seconda parte

RICORDA!

A partire da alcuni nomi primitivi (latte, fiore, tesoro…) possiamo creare dei nomi derivati aggiungendo alle parole una piccola parte finale (-iere/-iera; -aio/-aia; -ista): il suffisso.

4 Scegli tre nomi primitivi e fai una gara in classe (anche in gruppi) a chi trova più nomi derivati.

40 MORFOLOGIA

I NOMI COLLETTIVI

1 Leggi le frasi.

1a. Sopra casa mia stamattina sono passati tantissimi uccelli migratori.

1b. Sopra casa mia stamattina è passato uno stormo di uccelli migratori

2a. Le navi delle compagnie da crociera sono eleganti e dotate di molti divertimenti

2b. La flotta delle compagnie da crociera è elegante e dotata di molti divertimenti.

3a. Ogni anno tutti gli scolari si recano alla Biblioteca Civica.

3b. Ogni anno la scolaresca si reca alla Biblioteca Civica.

RICORDA!

“Scolaresca”, “stormo” e “flotta” sono alcuni esempi di nomi collettivi, cioè quei nomi che, anche al singolare, indicano un insieme di persone, animali o cose.

2 Completa la tabella scrivendo i nomi collettivi.

Definizione

gruppo di persone che cantano insieme

gruppo di api

gruppo di pecore

uccellini nati nello stesso nido

musicisti che suonano insieme con vari strumenti e un direttore

bosco di pini

terreno piantato a olivi

Nome collettivo

41 MORFOLOGIA

I NOMI ALTERATI

Leggi l’elenco di parole, poi scrivi nei due gruppi le parole che devono andare insieme.

zio • zietto • nonno • mamma • nonnino • nipote • sorellina • • mammina • sorella • papà • papino • nipotina •  Nel gruppo 1 hai inserito le parole base •  Nel gruppo 2 hai inserito le parole alterate

RICORDA!

Da alcuni nomi ( base) se ne possono formare degli altri (alterati ) aggiungendo una piccola parte finale, come per esempio -ino e -ina , -etto e -etta : il suffisso.

zio zietto 42 MORFOLOGIA

I SUFFISSI DEI NOMI ALTERATI

1 Leggi le definizioni e scrivi i nomi alterati. Segui l’esempio.

RICORDA!

Con gli alterati possiamo trasformare un nome per dare l’idea di qualcosa di grande (con l’aggiunta del suffiso –one) oppure di sgradevole (con –accio) oppure di piccolo e grazioso (con –ino).

2 Forma gli alterati come indicato e poi inventa una frase per ognuno:

•  Giornata + accia:

•  Bottiglia + etta: .......................................................................................................................................

•  Carattere + accio:

piccolo piccolo piccolo piccolo grande brutto cattivo rovinato grande grande
ragazzone £uccellaccio PIEDE UCCELLO RAGAZZO LIBRO
ragazzino
43 MORFOLOGIA

IL GENERE DEI NOMI

1 Sottolinea nel testo tutti i nomi propri e comuni di persona: in giallo quelli femminili e in verde quelli maschili. Le uova di tartaruga Emanuela non le aveva mai viste. Nessuno le aveva viste. Tranne Peppo, il pescatore amico della signora Luciana che, qualche tempo prima, mentre prendeva il largo con la sua barca, aveva notato una tartaruga marina risalire faticosamente la spiaggia, scavare una buca e deporvi le uova. Emanuela era stata la prima ad arrivare, subito dopo i due biologi marini dell’università locale, eccitati per l’avvenimento davvero insolito.

Adesso la giovane giornalista fissava curiosa la sabbia alla ricerca di qualche indizio e sparava domande a raffica ai biologi, prendendo appunti.

2 Riscrivi il testo sul quaderno, cambiando il genere dei nomi che hai trovato.

3 Completa tu la regola inserendo queste parole: giornalista , invariabili

RICORDA!

Alcuni nomi comuni di persona , come quelli che finiscono in –ista , NON cambiano quando cambia il loro genere: la

Perciò si chiamano nomi ........................................................................

C. Lorenzoni - P. Pergolini, Le inchieste della Molly Malone: il caso dell’orchidea fantasma, Einaudi
,
il
44 MORFOLOGIA

IL NUMERO DEI NOMI

1 Sottolinea nel testo tutti i nomi di cosa.

Il palazzo che Willy Wonka costruì per il principe era fatto tutto di cioccolato. I mattoni erano di cioccolato, la glassa che li teneva insieme era di cioccolato come pure i tappeti colorati, i quadri, i mobili e i morbidi letti; quando si aprivano i rubinetti del bagno, ne uscivano fuori due fiumi fumanti di cioccolata calda.

“Però vi avverto, maestà”, disse il signor Wonka,“non durerà a lungo, quindi vi consiglio di cominciare a mangiarlo subito”.

2 Riscrivi il testo sul quaderno trasformando tutti i nomi plurali in singolari.

3 Rileggi il testo che hai scritto e rispondi: che cosa hai dovuto cambiare, oltre ai nomi?

Gli articoli I verbi Gli aggettivi Le virgole 45 MORFOLOGIA

CAMBIAMENTI SPECIALI

RICORDA!

Alcuni nomi presentano delle forme non regolari nel passaggio dal singolare al plurale: perciò sono chiamati irregolari.

1 Completa la tabella inserendo i plurali irregolari: se non li conosci, cercali sul vocabolario.

RICORDA!

Gli ultimi quattro blocchi della tabella contengono due plurali: uno che finisci in –i e uno che finisce in –a : perciò questi nomi sono chiamati sovrabbondanti.

Tra i due plurali c’è differenza di significato.

2 Scegli uno dei nomi nella tabella a destra (sovrabbondanti)

e scrivi sul quaderno una frase con ognuno dei suoi plurali.

Nome Plurali irregolari uovo dito tempio uomo bue ..............................................
Nome Plurali irregolari braccio ciglio muro osso .......................................... £uova £bracci £braccia £ciglia muri 46 MORFOLOGIA

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

1 Leggi il testo e sottolinea gli aggettivi qualificativi.

Il signor Wonka era un ometto straordinario! Portava una tuba nera in testa; indossava una giacca di velluto viola, pantaloni verdi, guanti grigi. In mano teneva un bel bastone da passeggio dal manico dorato. Un piccolo, elegante pizzetto gli ricopriva il mento. Gli occhi sembravano continuamente sfavillanti e scintillanti. Appariva così sveglio e pieno di vita!

R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani

2 Ora completa la regola con alcuni degli aggettivi che hai sottolineato nel testo.

RICORDA!

Riferiti a persone, animali o cose, gli aggettivi qualificativi servono per indicare le loro qualità o caratteristiche ( ), il colore ( ), la dimensione (.........................................................................................................).

3 Ora assegna alcuni aggettivi qualificativi a questi oggetti.

47 MORFOLOGIA

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI

1 Leggi il testo e continua tu a evidenziare le parole che esprimono possesso.

Una mattina il tiranno Kum mandò a chiamare il suo Primo Consigliere. “Tutto è mio, lo so, e lo sanno tutti. Ma questo mi è di poco vantaggio. Mia è la terra, e i contadini mi pagano l’affitto. Mio è il ferro, mio l’acciaio. Sono mie le strade, e la gente deve pagarmi una tassa per potervi camminare. Mia è l’acqua, e i miei fedeli sudditi me la pagano in argento sonante. Ma vi sono ancora molte cose mie che il popolo si piglia a suo piacere, truffando il suo padrone.

Mio è il sole, e i contadini si pigliano gratis i suoi raggi per far crescere il grano e far seccare il fieno.

Mia è la luna, e la gente passeggia la notte lungo il fiume, al suo lume. E che farò, quando la luna sarà tutta consumata?”

G. Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Edizioni EL

2 Ora rileggi le parole che hai evidenziato: completa la tabella con altre parole simili.

“Di me” mio mia miei mie

“Di te” tuo

“Di lei/di lui” suo

“Di noi”

“Di voi”

“Di loro” loro loro loro loro

Singolare Plurale Maschile Femminile Maschile Femminile
48 MORFOLOGIA

RICORDA!

Alcuni aggettivi indicano a chi appartiene qualcosa (“il mio ferro”, “il mio acciaio”, “casa mia”) o quale relazione c’è tra le persone (“i miei sudditi”, “il suo padrone”, “la mia amica”): questi sono gli aggettivi possessivi.

3 Inserisci gli aggettivi possessivi e scopri come finisce la storia del tiranno Kum.

1. “Metterò una grossa tassa sulla luna, e i sudditi dovranno pagarla! A partire da questa sera!”

2. “Questa sera non vi sarà luna, Eccellenza”. Fu necessario chiamare astronomi e astrologhi per convincere Kum che, per quanto fosse di proprietà, la luna non sarebbe apparsa prima di due giorni.

3. Il Primo Consigliere nominò le “Guardie della luna”: il compito era di riscuotere la tassa e la divisa era tutta nera con una mezzaluna sul petto.

4. Quando spuntò la luna, una vecchina alzò il capo per guardarla: le Guardie balzarono dai nascondigli. Ma la vecchina non poteva pagare, aveva in tasca solo una mela, tutta la cena: le Guardie le presero quella.

5. Sul letto di morte, il tiranno Kum ordinò: “Voglio che la luna sia sepolta con me, nella stessa tomba”. Ma non fu fatto, vero? La luna è ancora in cielo. La luna è di tutti.

49 MORFOLOGIA

MORFOLOGIA

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI E INDETERMINATIVI

Articoli determinativi Singolare Plurale

Maschile il / lo / l’ i / gli

Femminile la / l’ le

Articoli indeterminativi Singolare

Maschile un Femminile una / un’

RICORDA!

Gli articoli precedono sempre il nome e possono essere:

• determinativi, se indicano un nome in maniera definita e precisa;

• indeterminativi, se si riferiscono a un nome in maniera indefinita.

1 Leggi il testo e inserisci gli articoli determinativi e indeterminativi mancanti.

£i £i La Una 50

Ho letto che nell’antichità seppellivano re e faraoni con tutta .............. roba che possedevano: dovevano essere convinti di potersi portare tutta ricchezza nell’aldilà. Be’, se provano a seppellirmi con mia roba, potrei finire per pentirmene. mamma mi ha messo a fare

.............. pulizie di primavera: vuole che butti via .............. mucchio di cose che non mi servono. Mi era sembrata ottima idea, finché non mi sono accorto di quante cose ho. Per tutta mattina ho passato in rassegna quello che c’era dentro .............. mio armadio. .......................... follia. Più scavavo, più era come ripercorrere tutta mia infanzia: quaderno di scuola là, fumetto qua; costume di Halloween di qualche anno fa, razzo che mi avevano regalato al mio decimo compleanno, mia collezione di figurine della terza elementare.

J. Kinney, Diario di una schiappa: disastro totale, Il Castoro £la £la

2 Leggi l’elenco di parole, poi metti nei due gruppi quelle che secondo te devono andare insieme.

un’idea • un’elica • un attore • un’attrice • un istrice • un usignolo •

• un’amica • un amico • un’anguria • un’oliva • un esperto • un orso

•  Nel GRUPPO 1 hai inserito le parole con ............................................................................

•  Nel GRUPPO 2 hai inserito le parole senza

2 Ora completa la regola inserendo queste parole: femminile, vocale, l’apostrofo, maschile.

RICORDA!

Davanti a parola che inizia per .

l’articolo indeterminativo una diventa un’ (con );

davanti a parola .............................................. che inizia per vocale NON si mette l’apostrofo.

51 MORFOLOGIA

LA CONCORDANZA

RICORDA! Regola della concordanza

• Se un nome è singolare, sono singolari anche l’articolo, l’aggettivo e il verbo che a quel nome si riferiscono. La stessa regola vale per il plurale.

• Se un nome è femminile, sono femminili anche l’aggettivo e l’articolo che a quel nome si riferiscono. La stessa regola vale per il maschile

Scegli da ogni lista una persona o un animale, un’azione, una cosa e una qualità, poi componi le frasi applicando la regola della concordanza. Ricorda di inserire gli articoli determinativi o indeterminativi.

• Persone o animali: cane Fortunio Giorgio Lia e amici

• Azioni: allestire formare mordere

• Cose: mostra pantofola gruppo

• Qualità: rock logoro fotografico

1. 2. .......................................................................................................................................................................................................................... 3. 52 MORFOLOGIA

I PRONOMI PERSONALI

1 Osserva le vignette e leggi i fumetti.

CORRO!

ESSI MORFOLOGIA

RICORDA!

Le piccole parole evidenziate sono i pronomi personali.

SEI FORTE! CONTA. personali CORRIAMO! CONTANO. VOI SIETE FORTI!

Si chiamano pronomi perché stanno “al posto dei nomi”. Sono 6, di cui 3 persone

2 Inserisci i pronomi personali adatti davanti ai verbi.

andiamo .................. siete

vedo .................. pettiniamo

passeggiano .................. controlli

guarda .................. colori

lavora .................. dormite

singolari ( io, tu, egli / lui / lei ) e 3 persone plurali (noi, voi, essi /esse).

I VERBI: LE TRE CONIUGAZIONI

1 Leggi il testo e continua tu a evidenziare tutti i verbi.

Mentre davanti al castello i cavalieri duellano ancora, nella cucina del castello i paggi allestiscono il banchetto. Il cuoco ordina di tagliare la verdura, impastare il pane e metterlo nel forno, mentre sua moglie prepara le zuppe. Lo sguattero arrostisce la carne e, anche se è protetto da un paravento, suda per il calore del fuoco!

I paggi portano le pietanze nella sala dei banchetti.

K. Trapp, Il castello, La Coccinella

RICORDA!

Il verbo è la parte più importante di una frase perché esprime azioni, situazioni, modi di essere.

I verbi si dividono in tre gruppi, le tre coniugazioni, a seconda della loro forma base (modo infinito):

• io parlo verbo parlare a-re = prima coniugazione

• io vedo verbo vedere e-re = seconda coniugazione

• io sento verbo sentire i-re = terza coniugazione

2 Osserva la regola e analizza i verbi che hai evidenziato nel testo.

Verbo Infinito Coniugazione 1a 2 a 3 a £duellano £duellare x 54 MORFOLOGIA

I TEMPI DEI VERBI: PASSATO, PRESENTE, FUTURO

1 Completa le frasi per descrivere ciò che avviene nelle tre vignette.

I MEZZI DI TRASPORTO NEL TEMPO

RICORDA!

Oltre a dirci quale azione viene compiuta, il verbo ci dà anche molte altre informazioni.

Ogni verbo viene espresso in un modo e in un tempo.

Si sceglie il modo indicativo ogni volta che si racconta un evento o si espone un fatto. Il tempo serve a collocare le azioni nel passato, nel presente e nel futuro.

2 Quali tempi dei verbi hai usato per descrivere le vignette? Collega.

Prima vignetta Tempo presente Seconda vignetta Tempo futuro Terza vignetta Tempo passato ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... T£anto £tempo £fa T£ra £cento £anni £O£ggi 1 2 3 55 MORFOLOGIA

IL VERBO ESSERE • CONIUGAZIONE PROPRIA

MODO INDICATIVO

Tempi semplici

Presente io sono tu sei egli è noi siamo

voi siete

essi sono

Imperfetto io ero tu eri

egli era

noi eravamo

voi eravate

essi erano

Passato remoto io fui tu fosti egli fu noi fummo

voi foste

essi furono

Fututro semplice io sarò tu sarai

egli sarà

noi saremo

voi sarete

essi saranno

Tempi composti

Passato prossimo

io sono stato

tu sei stato

egli è stato

noi siamo stati

voi siete stati

essi sono stati

Trapassato prossimo

io ero stato

tu eri stato

egli era stato

noi eravamo stati

voi eravate stati

essi erano stati

Trapassato remoto

io fui stato

tu fosti stato

egli fu stato

noi fummo stati

voi foste stati

essi furono stati

Futuro anteriore

io sarò stato

tu sarai stato

egli sarà stato

noi saremo stati

voi sarete stati

essi saranno stati

56 MORFOLOGIA

IL VERBO AVERE • CONIUGAZIONE PROPRIA

MODO INDICATIVO

Tempi semplici

Presente io ho tu hai

egli ha

noi abbiamo

voi avete

essi hanno

Imperfetto

io avevo tu avevi

egli aveva

noi avevamo

voi avevate

essi avevano

Passato remoto

io ebbi

tu avesti

egli ebbe

noi avemmo

voi aveste

essi ebbero

Fututro semplice

io avrò

tu avrai

egli avrà

noi avremo

voi avrete

essi avranno

Tempi composti

Passato prossimo

io ho avuto

tu hai avuto

egli ha avuto

noi abbiamo avuto

voi avete avuto

essi hanno avuto

Trapassato prossimo

io avevo avuto

tu avevi avuto

egli aveva avuto

noi avevamo avuto

voi avevate avuto

essi avevano avuto

Trapassato remoto

io ebbi avuto

tu avesti avuto

egli ebbe avuto

noi avemmo avuto

voi aveste avuto

essi ebbero avuto

Futuro anteriore

io avrò avuto

tu avrai avuto

egli avrà avuto

noi avremo avuto

voi avrete avuto

essi avranno avuto

57 MORFOLOGIA

I VERBI ESSERE E AVERE

1 leggi il testo e continua tu a evidenziare tutti i verbi essere e avere.

I Romani avevano una grande passione per i giochi.

Quando non erano al circo per assistere alle corse, o al teatro, o non erano andati ai combattimenti tra gladiatori, i loro intrattenimenti non erano diversi da quelli moderni, a cominciare dai primi anni di vita.

I bambini e le bambine non avevano timore di giocare per strada a nascondino o a rincorrersi. Avevano biglie che erano fatte di argilla o di gusci di noci; altri avevano trottole di legno, azionate da spaghi, e altri avevano legato insieme legni e canne facendone dei cavallucci. Le bambine avevano cura delle proprie bambole, realizzate in stoffa, legno o terracotta, e alcune alcune avevano anche braccia e gambe snodabili.

«BBC History Dossier: Roma gloriosa», ottobre 2018

2 Ora completa la regola con alcuni dei verbi che hai sottolineato nel testo.

RICORDA!

Verbo essere • Significato proprio

• Essere, seguito da un nome o un aggettivo: ;

• stare o trovarsi: .

Verbo avere • Significato proprio

• Possedere: ;

• provare una sensazione: .

Funzione di ausiliare

Ausiliare vuol dire essere d’aiuto, quindi essere e avere aiutano, affiancano tutti gli altri verbi nella composizione di alcuni tempi verbali, che infatti si chiamano tempi composti:

............................................................................................................................................................................................................................................. 58 MORFOLOGIA

IL VERBO PARLARE • PRIMA CONIUGAZIONE

MODO INDICATIVO

Tempi semplici

Presente

io parl- o

tu parl- i

egli parl- a

noi parl- iamo

voi parl- ate

essi parl- ano

Imperfetto

io parl- avo

tu parl- avi

egli parl- ava

noi parl- avamo

voi parl- avate

essi parl- avano

Passato remoto

io parl- ai

tu parl- asti

egli parl- ò

noi parl- ammo

voi parl- aste

essi parl- arono

Fututro semplice

io parl- erò

tu parl- erai

egli parl- erà

noi parl- eremo

voi parl- erete

essi parl- eranno

Tempi composti

Passato prossimo

io ho parlato

tu hai parlato

egli ha parlato

noi abbiamo parlato

voi avete parlato

essi hanno parlato

Trapassato prossimo

io avevo parlato

tu avevi parlato

egli aveva parlato

noi avevamo parlato

voi avevate parlato

essi avevano parlato

Trapassato remoto

io ebbi parlato

tu avesti parlato

egli ebbe parlato

noi avemmo parlato

voi aveste parlato

essi ebbero parlato

Futuro anteriore

io avrò parlato

tu avrai parlato

egli avrà parlato

noi avremo parlato

voi avrete parlato

essi avranno parlato

59 MORFOLOGIA

IL VERBO CREDERE • SECONDA CONIUGAZIONE

MODO INDICATIVO

Tempi semplici

Presente

io cred- o

tu cred- i

egli cred- e

noi cred- iamo

voi cred- ete

essi cred- ono

Imperfetto

io cred- evo

tu cred- evi

egli cred- eva

noi cred- evamo

voi cred- evate

essi cred- evano

Passato remoto

io cred- etti

tu cred- esti

egli cred- ette

noi cred- emmo

voi cred- este

essi cred- ettero

Fututro semplice

io cred- erò

tu cred- erai

egli cred- erà

noi cred- eremo

voi cred- erete

essi cred- eranno

Tempi composti

Passato prossimo

io ho creduto

tu hai creduto

egli ha creduto

noi abbiamo creduto

voi avete creduto

essi hanno creduto

Trapassato prossimo

io avevo creduto

tu avevi creduto

egli aveva creduto

noi avevamo creduto

voi avevate creduto

essi avevano creduto

Trapassato remoto

io ebbi creduto

tu avesti creduto

egli ebbe creduto

noi avemmo creduto

voi aveste creduto

essi ebbero creduto

Futuro anteriore

io avrò creduto

tu avrai creduto

egli avrà creduto

noi avremo creduto

voi avrete creduto

essi avranno creduto

60 MORFOLOGIA

IL VERBO SENTIRE • TERZA CONIUGAZIONE

MODO INDICATIVO

Tempi semplici

Presente

io sent- o

tu sent- i

egli sent- e

noi sent- iamo

voi sent- ite

essi sent- ono

Imperfetto

io sent- ivo

tu sent- ivi

egli sent- iva

noi sent- ivamo

voi sent- ivate

essi sent- ivano

Passato remoto

io sent- ii

tu sent- isti

egli sent- ì

noi sent- immo

voi sent- iste

essi sent- irono

Fututro semplice

io sent- irò

tu sent- irai

egli sent- irà

noi sent- iremo

voi sent- irete

essi sent- iranno

Tempi composti

Passato prossimo

io ho sentito

tu hai sentito

egli ha sentito

noi abbiamo sentito

voi avete sentito

essi hanno sentito

Trapassato prossimo

io avevo sentito

tu avevi sentito

egli aveva sentito

noi avevamo sentito

voi avevate sentito

essi avevano sentito

Trapassato remoto

io ebbi sentito

tu avesti sentito

egli ebbe sentito

noi avemmo sentito

voi aveste sentito

essi ebbero sentito

Futuro anteriore

io avrò sentito

tu avrai sentito

egli avrà sentito

noi avremo sentito

voi avrete sentito

essi avranno sentito

61 MORFOLOGIA

I TEMPI DEL MODO INDICATIVO

1 In questi tre testi sottolinea in rosso i verbi al passato, in giallo quelli al presente e in blu quelli al futuro.

Vi dirò dunque, ragazzi, che mentre il povero Geppetto era condotto senza sua colpa in prigione, quel monello di Pinocchio, rimasto libero dalle grinfie del carabiniere, se la dava a gambe giù attraverso i campi.

Giunto dinanzi a casa, trovò l’uscio di strada socchiuso.

Lo spinse, entrò dentro e, appena ebbe messo tanto di paletto, si gettò a sedere per terra con un gran sospirone di contentezza.

L’orario va rispettato rigorosamente e l’entrata deve svolgersi con ordine. Gli alunni entrano a scuola dall’ingresso in via Salvo

D’Acquisto per recarsi nelle rispettive aule dove trovano gli insegnanti ad attenderli.

Per ragioni di sicurezza, il personale scolastico socchiude i cancelli di ingresso dell’edificio scolastico 5 minuti dopo l’entrata degli alunni e li riapre pochi minuti prima dell’uscita degli alunni.

I genitori non possono raggiungere le aule per incontrare gli insegnanti durante l’orario delle lezioni.

Disposizioni per il regolare funzionamento della scuola, Istituto Comprensivo “Tommasone-Alighieri”, Lucera (FG) 2022

Studierai le strade.

Studiale con attenzione.

“Quella non fa al mio caso” dirai talvolta con decisione.

Vedrai scenari mozzafiato!

Percorrerai la tua strada in salita!

E volerai alto insieme a chi

scalerà la vetta più ardita.

Non resterai indietro, perché sai accelerare. Sorpasserai il gruppo e sarai tu a guidare.

Correrai a rompicollo con la mente confusa macinando chilometri per sentieri tortuosi, vedrai spazi selvaggi e misteriosi.

Dr. Seuss, Oh, quante cose vedrai!, Mondadori

C. Collodi, Le avventure di Pinocchio
62 MORFOLOGIA

2 Ora osserva i testi dell’esercizio precedente e rispondi:

1. Qual è il testo con il maggior numero di verbi al passato?

il primo il secondo il terzo

2. Qual è il testo con il maggior numero di verbi al presente?

il primo il secondo il terzo

3. Qual è il testo con il maggior numero di verbi al futuro?

il primo il secondo il terzo

3 Completa la regola.

RICORDA!

Spesso si osserva che:

• per tutti i tipi di racconti e di storie si usa il tempo ;

• per descrivere regole e abitudini si usa il tempo ;

• per esprimere speranze o immaginazioni si usa il tempo .

4 Riscrivi questo testo sul quaderno, trasformando tutti i verbi al passato in verbi al presente.

Uscii in strada accostando piano la porta, e fuori c’era un vento che ti portava via. Per andare a scuola facevo sempre la strada che passava davanti al mare, anche se era più lunga, perché era bello appena sveglio vedere il mare. Mentre andavo, mangiavo i miei biscotti preferiti e lo guardavo.

63 MORFOLOGIA
A. Ferrara, Casa Lampedusa, Einaudi

ANALIZZIAMO IL VERBO

RICORDA!

I tempi verbali si dividono in tempi semplici e tempi composti.

• I tempi semplici sono formati da una sola voce verbale, cioè da una sola parola;

• I tempi composti sono formati da due voci verbali, cioè da due parole: una di queste due voci deve essere un verbo ausiliare, essere o avere.

• Nel modo indicativo i tempi semplici sono: presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice; i tempi composti sono: passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore.

1 Completa questo dialogo coniugando i verbi al tempo presente.

– L’autobus 27 [passare] ......................................................... da qui?

Sì, io lo [prendere] tutte le mattine. – Di solito [essere] molto affollato?

Sì, a quest’ora [salire] ................................... parecchi studenti.

RICORDA! Il tempo presente si usa per esprimere azioni che si svolgono ora , nel momento in cui si parla oppure azioni che sono abituali (io gioco).

2 Completa questo testo coniugando i verbi all’imperfetto.

Gli uomini di Cro-Magnon [abitare]

in queste grotte. Uomini e donne [essere] molto alti e robusti e [vivere] ................................................................... in armonia con la natura. Essi [amare]

le conchiglie, con cui [realizzare] collane e bracciali.

RICORDA! Il tempo imperfetto si usa per esprimere azioni che si svolgevano nel passato in modo continuo o duraturo, oppure azioni che erano abituali (io giocavo).

• 64 MORFOLOGIA

RICORDA!

• Il tempo passato remoto si usa per esprimere azioni che sono iniziate e si sono concluse nel passato, in un tempo che sentiamo lontano (io giocai).

• Il tempo passato prossimo si usa per esprimere azioni che sono avvenute in un passato più vicino o che sentiamo vicino (io ho giocato).

• Il tempo futuro semplice si usa per esprimere azioni che devono ancora avvenire, che accadranno dopo, nel futuro (io giocherò).

• Il tempo futuro anteriore si usa per esprimere azioni che, nel futuro, dovranno accadere prima di quelle espresse dal futuro semplice (io avrò giocato).

3 Completa le frasi con i verbi al tempo indicato.

1. Io [imparare, trapassato prossimo] il tuo numero di telefono a memoria, ma ora l’[dimenticare, passato prossimo]

2. Dopo che tutti se ne [andare, trapassato remoto] .............................................................................................., Gigi e Samuele [riordinare, passato remoto] la cucina.

3. Quando il pacco [arrivare, futuro anteriore] .............................................................................................................., noi [ricevere, futuro semplice] un messaggio.

4. Entro sabato mamma e papà [finito, futuro anteriore] tutto il lavoro e tutti noi [essere, futuro semplice] liberi di andare in vacanza.

RICORDA! Per analizzare una voce verbale, si deve riconoscere:

• a quale verbo appartiene (voce del verbo…) e la coniugazione (1a , 2 a , 3 a );

• il modo (per ora conosci solo il modo indicativo) e il tempo;

• la persona (1a , 2 a o 3 a singolare o plurale).

Per esempio, voi avete studiato: voce del verbo studiare, 1a coniugazione, modo indicativo, tempo passato prossimo, 2 a persona plurale.

MORFOLOGIA

PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

Questo è il programma quotidiano che il valletto Passepartout deve rispettare per il puntualissimo signor Fogg.

1 Completalo con le parole mancanti.

•  Ore 8.00: sveglia signor Fogg.

•  8.23: servire tè e crostini ......................... sala grande.

•  9.37: portare l’acqua barba ca mera signor Fogg.

Fogg. MORFOLOGIA

•  10.00: aiutare il signor Fogg ......................... pettinarsi

•  11.30: il signor Fogg esce casa recarsi Reform club.

•  Durante l’assenza signor Fogg, occ uparsi faccende casa e appr ovvigionamento.

•  L’elenco tali compiti si trova cassetto tavolo cucina.

Dauvillier, Soleilhac, Jouvray, Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, Tunué

£O£re 8.00: sveglia £del signor Fogg.

8.23: servire £tè £e £crostini nella sala £grande.

9.37: £portare £l'acq£ua £da £barba nella £camera £del signor Fogg.

10.00: £aiutare £il signor Fogg £a £pettinarsi

11.30: £il signor Fogg £esce £di casa £per recarsi £al Reform £club.

D£urante £l'assenza £del signor Fogg, occuparsi £delle £faccende £di casa e £dell' £approvvigionamento.

RICORDA!

Le paroline che hai inserito nel testo sono le preposizioni, che servono per stabilire relazioni tra parole all’interno della frase.

Si dividono in:

• preposizioni semplici: sono di, a , da , in, con, su, per, tra , fra .

• preposizioni articolate: nascono dall’unione tra una preposizione semplice

e un articolo.

L £elenco £di £tali £compiti si £trova nel £cassetto £del £tavolo £della cucina. 66

2 Scopri tutte le preposizioni articolate completando la tabella.

RICORDA!

Si può notare che:

• tra , fra e per non formano preposizioni articolate: “tra le uova”, “fra i bambini”, “per la piazza”, ecc;

• quando c’è il con è preferibile NON formare preposizioni articolate: “colla” e “colle”, per esempio, si potrebbero confondere con dei nomi;

• sia le preposizioni che gli articoli possono subire alcuni cambiamenti quando si uniscono: di diventa de-; in diventa ne-; l’articolo il perde sempre la i; gli articoli l’, la e lo raddoppiano la l.

3 Completa le frasi con le preposizioni giuste.

•  questo momento poi non si accettano altre iscrizioni torneo.

•  Ho comprato le nuove palline l’albero Natale.

•  Controllo gli impegni mia agenda.

•  Mi daresti un passaggio centro?

•  Questi sono i compiti domani.

•  Sei andato ....................... festa?

Di A Da In Su Il Del Lo Allo La Della L’ Nell’
Gli Sugli I Nei Le Dalle
67 MORFOLOGIA

I NOMI

Nomi comuni e nomi propri

Nomi concreti e nomi astratti

Il Tevere

Nomi primitivi e derivati

Il regolamento La legge

Nomi collettivi

Nomi alterati

one

RIPASSO IN UN LAMPO
Il .............................. La .............................. scarp ina scarp accia scarp etta scarp
cavall
68 MORFOLOGIA
Lo .............................. cavallo cavall

PRONOMI E PREPOSIZIONI

Pronomi personali (soggetto) Preposizioni

Singolare Plurale Semplici Articolate 1a 2a 3 a

1a 2a 3 a .......................................................

£di, £a, MORFOLOGIA

Preposizioni semplici + articoli determinativi

I VERBI

Il verbo è la parte più importante della frase ed esprime l’azione o la situazione di una persona, un animale, una cosa o un elemento naturale.

Tre coniugazioni

1a 2 a 3 a

lavor- are legg- ere dorm- ire

Modo indicativo

Si usa ogni volta che si racconta qualcosa o si espone un fatto

Tempi

Servono a collocare l’azione nel presente, nel passato, nel futuro e a segnalarne la durata

Tempi semplici

formati da un’unica voce verbale:

lavoro leggevo dormii

andrò

Tempi composti

formati da due voci verbali di cui una è un ausiliare (essere o avere):

ho lavorato

avevo letto

ebbi dormito

sarò andata

£io £essi 69

PAGINE STELLA

1 Cerchia tutti gli aggettivi qualificativi.

Poi sottolinea tutti i nomi e scrivili nella tabella al posto giusto.

1. Vieni a guardare questo documentario: c’è un banco di pesci tropicali del Pacifico!

2. La giuria ha premiato il dipinto migliore.

3. Che emozione! Io e mio fratello Nico andremo a prendere la zia all’aeroporto!

4. È stato un grande divertimento oggi: abbiamo giocato con il cane di mia cugina.

5. Astor è un lupo grigio e appartiene a un branco che dimostra sempre grande coraggio.

2 Completa il racconto con i verbi elencati. Poi cerchia in giallo le preposizioni semplici e in rosso le preposizioni articolate.

credo • sarò scesa • aveva imparato • trovo • era • Vediamo

“Chissà di quante miglia a questo punto!”, disse Alice ad alta voce.

“Qui siamo da qualche parte al centro della Terra. un po’: deve essere a quattromila miglia di profondità”.

Alice un sacco di cose dalle sue lezioni a scuola, e anche se forse questa non l’occasione ideale per fare uno sfoggio di cultura, era comunque un buon esercizio di ripasso.

“Sì, che la distanza sia più o meno questa, ma allora mi chiedo: a quale Latitudine o Longitudine mi .....................................?”.

L. Carroll, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Feltrinelli

70
Nomi propri Nomi astratti Nomi collettivi Nomi comuni di animale Nomi comuni di persona Nomi comuni di cosa

3 Fai l’analisi di tutti i verbi che hai inserito nel testo precedente, come nell’esempio.

C£redo: verbo £credere, seconda £coniugazione, modo £indicativo,

£tempo presente, prima persona singolare.

71 VERIFICA: MORFOLOGIA
TUTTO OK?

CHE COS’È UNA FRASE

1 Osserva le vignette, leggi e segna con una X quella in cui il bambino sta pronunciando una frase che riesci a comprendere.

1 3 72

2 4 SINTASSI

LIDIA...

LIDIA HA...

LIDIA HA MANGIATO LA MIA MERENDINA!

2 Rispondi.

•  Che cosa manca nella “frase” della vignetta 1 perché sia comprensibile? ................................................

•  Che cosa manca nella “frase” della vignetta 2? ................................................................................................................................................................................................................................

•  Qual è la differenza tra la frase della vignetta 3 e quella della vignetta 4?

LA MIA MERENDINA!

RICORDA!

La frase è una sequenza di parole ordinate in modo logico, che trasmette un significato e in cui ci sia almeno un verbo.

3 Aggiungi un verbo per formare la frase.

1. Tu

2. Il bebè

3. Gli orsi ...................................................................................................................................

4. Paolo

3 Leggi le frasi e completale con il verbo adatto.

Linda

in ufficio. a pallacanestro.

Luca

............................................. con le amiche. la tromba.

al mare. ............................................. i fumetti.

Il gatto La tartaruga

............................................. sul tetto. la lattuga.

il topo. lentamente.

i cuccioli. ............................................. in letargo.

4 In ognuno dei gruppi indica la frase che non va bene.

Yana gioca.

Yana con la sua amica.

Yana studia con me.

Le alunne sono.

Le alunne sono impegnate.

Le alunne entrano a scuola.

Il tu libro leggi. Tu leggi il libro. Tu leggi.

SINTASSI

GLI ELEMENTI DELLA FRASE:

IL SOGGETTO E IL PREDICATO

1 Leggi il testo.

Oggi Stefano e i suoi compagni hanno preparato una festa a sorpresa: Rosalina compie nove anni! Nel cortile della scuola vive un gatto di nome Saverio, che osserva attentamente i preparativi. Si ripara vicino alla finestra: piove!

All’interno della classe tutti sono impegnati: Dino sistema i vassoi con le pizzette sulla cattedra; Asia e Giulio fissano i festoni alle pareti. Anche gli insegnanti partecipano: il maestro Renato ha sfoggiato la sua arte di pasticciere e ha creato una torta a forma di margherita, il fiore che Rosalina ama tanto!

La maestra Sabrina ha un regalo per lei: cosa sarà? Ma ecco, attenti: Rosalina sta arrivando!

2 Nel testo sottolinea in blu i verbi e in verde le persone, gli animali o le cose che compiono quelle azioni e collegali con le frecce. Poi leggi la regola.

RICORDA!

All’interno di ogni frase ci sono almeno un soggetto e un predicato.

• Il soggetto è la cosa, l’animale o la persona di cui la frase parla.

Si riconosce perché è l’elemento della frase che concorda con il verbo:

“gli insegnanti (soggetto, plurale) partecipano ( verbo, plurale)”;

“Lorella (soggetto, singolare) costruisce ( verbo, singolare)”.

• D’ora in poi, quando analizzeremo una frase, chiameremo il verbo con il nome di predicato. Il predicato è l’elemento della frase che indica l’azione o la situazione del soggetto.

74 SINTASSI

3 Ora leggi queste coppie di frasi: quale differenza osservi?

•  L’orario si avvicina .

•  Rosalina sta arrivando !

•  Si ripara.

•  Piove!

•  Nella prima coppia di frasi ci sono sia il che il ;

•  nella seconda coppia di frasi c’è solo il .

RICORDA!

Quando una frase è composta solo da un soggetto e da un predicato, prende il nome di frase minima

• A volte la frase minima può essere costituita solo da un predicato, per esempio nel caso di fenomeni atmosferici: “Piove!”, “Grandina!”.

• Altre volte può sembrare che non ci sia il soggetto, ma in realtà è solo sottointeso, perché lo si può capire facilmente analizzando il verbo:

“Si ripara” soggetto “lui/lei” sottinteso.

4 Completa la tabella segnando con la X se le frasi minime sono composte dal solo predicato, dal predicato con soggetto sottinteso o da soggetto e predicato.

Frasi minime Solo predicato

Predicato con soggetto sottinteso

Soggetto e predicato

Giacomo ride. X

Nevica!

Dormi?

Svieta legge.

Arrivano.

Piove? Riflettiamo.

75 SINTASSI

IL PREDICATO

1 Leggi il testo e sottolinea tutti i predicati. Quell’anno il grano era alto. A fine primavera aveva piovuto tanto, e a metà giugno le piante erano più rigogliose che mai. Crescevano fitte, erano cariche di spighe, erano pronte per essere raccolte. Ogni cosa era coperta di grano. Le colline, basse, si susseguivano come onde di un oceano dorato. Non avevo idea di quanto faceva caldo: un bambino a nove anni di gradi centigradi se ne intende poco, ma sapevo che non era normale. Quella maledetta estate del 1978 è rimasta famosa come una delle più calde del secolo. Il calore entrava nelle pietre, sbriciolava la terra, bruciava le piante e uccideva le bestie, infuocava le case. Quando prendevi i pomodori nell’orto, erano senza succo e le zucchine erano piccole e dure. Il sole ti levava il respiro, la forza, la voglia di giocare, tutto. Ad Acqua Traverse gli adulti non uscivano di casa prima delle sei di sera. Si tappavano dentro, con le persiane chiuse. Solo noi ci avventuravamo nella campagna rovente e abbandonata.

76 SINTASSI
N. Ammaniti, Io non ho paura, Einaudi

2 Copia sul quaderno questa tabella e completala con i predicati che hai trovato.

Predicati formati da un verbo Predicati formati dal verbo essere seguito da un aggettivo

Sapevo erano rigogliose

RICORDA! Il predicato può essere di due tipi:

• predicato verbale: quando è formato da un qualunque verbo, sia nei tempi semplici che nei tempi composti: “esco”, “sono uscita”, “sarò uscita”.

• predicato nominale: quando è formato dal verbo essere (copula) seguito da un nome o da un aggettivo (nome del predicato): “è alta, è una giraffa”.

ATTENZIONE! Il verbo essere è un predicato verbale quando significa trovarsi: oggi sono in città”.

3 Suddividi nelle frasi il predicato nominale in copula e nome del predicato, come nell’esempio.

1. Il grano era ( ) alto ( ).

2. Le spighe erano (....................................................................) pronte (..................................................................................).

3. Quell’estate è ( ) famosa ( ).

4. Le zucchine erano ( ) piccole e dure ( ).

4 Completa la tabella: scrivi la copula e il nome del predicato al posto giusto, come nell’esempio.

Copula

Nome del predicato: Nome Aggettivo

Quel ragazzo laggiù è Nicola. £è Nicola /

Scooby-Doo è un alano.

Gli avversari erano agguerriti.

Noi saremo impegnati.

Vivaldi era un compositore.

La tua canzone è la vincitrice.

£copula nome
77 SINTASSI
£del predicato

IL COMPLEMENTO OGGETTO E I COMPLEMENTI INDIRETTI

1 Leggi il testo.

Tanto tempo fa, in un lontano paese, viveva un giovane principe valoroso e sensibile, intelligente e bello: tutti nel suo regno proclamavano le sue lodi . Un giorno il principe si lavò le mani in una bacinella d’oro e poi, soprappensiero, gettò l’acqua sporca fuori dalla finestra.

Proprio allora passava di lì una vecchia maga, che ebbe la disgrazia di venirne annaffiata.

La donna fissò allora furibonda

il giovane affacciato alla finestra e gridò:

“Come hai osato rovesciarmi addosso la tua acqua sporca ? Te ne pentirai!

Eccoti la mia maledizione: non incontrerai la tua sposa finché non avrai trovato le tre arance dell’amore”.

RICORDA!

In rosa, nel testo, è stato evidenziato il complemento oggetto. Esso ha un forte legame con il predicato verbale perché spesso ne completa il significato.

• Quando, dopo un verbo, viene spontaneo chiedersi “chi? che cosa? ”, allora si trova un complemento oggetto: “il giovane gettò (che cosa gettò?) l’acqua sporca”; “La donna fissò (chi fissò?) il giovane”.

• Lo si riconosce perché NON è anticipato da nessuna preposizione. Quando ci sono altre paroline a fare da collegamento, si tratta di un complemento indiretto: “il giovane gettò (che cosa? ) l’acqua sporca (dove la gettò?) fuori dalla finestra”.

F. Saba Sardi, Fiabe dell’Europa meridionale, Mondadori
78 SINTASSI

2 Osserva gli schemi e scrivi nei box giusti: soggetto, predicato, complemento oggetto, complemento indiretto.

Tanto tempo fa

viveva un giovane principe

£predicato soggetto

Il principe

in un lontano paese si lavò

una bacinella

Il giovane

3 Costruisci lo stesso schema sul quaderno per queste frasi.

1. Giulia mangia la frutta.

2. Sara incontrerà suo cugino al parco.

3. Ieri Guido ha prestato la bici a Chiara.

4 Sottolinea in rosa il complemento oggetto e in verde i complementi indiretti.

1. Gigi e i suoi amici dovranno restituire i libri alla biblioteca entro giovedì.

2. Di notte, tutti i gatti del vicinato intonano le loro sinfonie sul nostro tetto.

3. Oggi ho dimenticato a casa il mio raccoglitore di schede di scienze.

gettò in
fuori dalla finestra le mani l’acqua sporca d’oro
SINTASSI

I COMPLEMENTI INDIRETTI

1 Leggi il testo. Un bel mattino di settembre , il gufo Elvis aprì una scuola , simile alle scuole degli umani. Elvis decise che sarebbe diventato il direttore della scuola. I direttori, infatti, hanno un ufficio in cui rifugiarsi non lontano dagli alunni, dove starsene in tranquillità: in questo ufficio i direttori possono dedicarsi all’erbario , leggere il giornale, o fare un riposino. Il granaio era molto grande e il gufo aveva allestito l’aula in una vecchia canoa.

Topoluccia la guardò sorpresa: questa scuola era strana e non somigliava per niente alla scuola del villaggio. Lei andava tutti i giorni alla scuola del villaggio, perché i bambini umani lasciavano in fondo alle cartelle la metà delle merende .

RICORDA!

Tutte quelle che abbiamo analizzato non sono frasi semplici, perché contengono un solo predicato e sono arricchite con molte altre informazioni:

• il complemento oggetto;

• i complementi indiretti, che rispondono a molte delle domande che ci vengono spontanee quando leggiamo un testo: “i bambini umani lasciavano (lasciavano che cosa?) la metà (la metà di che cosa? ) delle merende (dove la lasciavano?) in fondo alle cartelle”.

I complementi indiretti possono anche dare informazioni sul luogo o sul tempo in cui si svolge quanto raccontato.

A. Mathieu-Daudé, La classe dei topolini, Il Battello a Vapore
80 SINTASSI

2 Completa gli schemi seguenti: rileggi il testo e, aiutandoti con le frasi evidenziate, inserisci sia le parole mancanti sia le domande a cui i complementi rispondono.

Un bel mattino di settembre

£q£uando

aprì il gufo Elvis

£chi? £che £cosa £fece? £che £cosa?

I direttori

I bambini umani

possono dedicarsi lasciavano la metà

all’

delle merende in fondo alle cartelle

3 Costruisci lo stesso schema sul quaderno per queste frasi tratte dal testo. aggiungi sempre le domande a cui le informazioni rispondono: chi /che cosa?, dove?, a che cosa?, di che cosa?, quando?.

1. I direttori possono fare un riposino.

2. Il gufo aveva allestito l’aula in una vecchia canoa.

3. Questa scuola non somigliava alla scuola del villaggio.

4. Lei andava tutti i giorni alla scuola del villaggio.

5. I bambini umani a merenda spargevano briciole ovunque.

81 SINTASSI

PAGINE STELLA

1 In questo testo, cerchia in rosso il soggetto e in blu il predicato Io mi chiamo Manesse e sono una gazza. La mia testa, il collo e le ali sono nere con riflessi verdi e viola. La mia pancia e le piume sulla schiena sono bianche. Le zampe e il becco sono neri. Anche la coda è nera, ma con delle sottili striature di vari colori. Insomma, sono un gran bel volatile. Sono una gazza, sì, ma non sono una ladra. Io amo le cose che sbrilluccicano, ma anche i bambini amano le cose che sbrilluccicano, non solo le gazze. Io comunque sono una gazza di altro genere: sono una gazza che racconta storie. La mia mamma gazza depose il mio uovo sul ramo di un albero, e questo ramo ondeggiava proprio davanti alla finestra della biblioteca del palazzo reale, dove la regina Isadora studiava e leggeva.

82
D. Aristarco, Le avventure di Alessandro Mignolo, Einaudi

2 Per ogni frase indica PN per il predicato nominale e PV per il predicato verbale. Inoltre, nel predicato nominale sottolinea con il giallo la copula e con il verde il nome del predicato.

1. Ieri il mio computer ha funzionato benissimo.

2. Le previsioni del tempo per domani sono preoccupanti.

3. Sono andata a farmi un bel bagno caldo.

4. Il mio gatto è sparito per tutto il giorno.

5. Io e Irina abbiamo comprato il nuovo libro di Harry Potter.

PV PN

PV PN

PV PN

PV PN

PV PN

3 Nelle seguenti frasi, sottolinea in rosso il soggetto, in blu il predicato, in rosa il complemento oggetto e in verde i complementi indiretti.

1. Sara osserva.

2. Sara osserva la luna.

3. Stanotte, Sara osserva la luna.

4. Stanotte, Sara osserva la luna con il suo telescopio.

5. Gianni ripassa le tabelline.

6. Ogni giorno Gianni ripassa le tabelline.

7. Ogni giorno Gianni ripassa le tabelline con suo fratello.

8. Il risotto oggi è buonissimo.

9. Oggi Alessandro ha preparato un delizioso risotto allo zafferano.

10. Dopo il risotto, tutti abbiamo gustato uno sformato di verdure.

4 Scrivi a quali domande rispondono le espansioni.

£dove?

£con che cosa?

1. Carlo nuota in mare ( ) con la tavoletta ( ).

2. Il treno partirà dal binario 12 (................................) in ritardo (.......................................................).

3. Per i miei ospiti ( ) ho comprato i dolcetti alla crema ( ) in pasticceria ( ).

4. La regista riprende le scene sul set (................................) con grande attenzione (.....................................................).

83 VERIFICA: SINTASSI
TUTTO OK?

COME SI USA IL VOCABOLARIO

RICORDA!

Il vocabolario contiene in ordine alfabetico tutte le parole di una lingua e ne spiega il significato. Può essere un libro oppure si può trovare in formato elettronico.

• I nomi si cercano al singolare;

• gli aggettivi si cercano al maschile singolare;

• i verbi si cercano all’infinito.

Oltre alle spiegazioni sul significato, il vocabolario fornisce anche informazioni grammaticali.

sole [só-le] s.m.

1 Stella intorno a cui gravita il sistema planetario di cui fa parte la Terra (in tale accezione astronomica si usa l’iniziale maiusc.): distanza del S. dalla Terra; estens. qualsiasi stella posta al centro di un sistema planetario

2 La luce e il calore emanati dal nostro astro: stanza piena di s. || contro s., con la luce di fronte | sedersi, sdraiarsi al s., esporsi in un luogo soleggiato per riscaldarsi | colpo di s., insolazione | occhiali da s., dotati di lenti scure, per riparare gli occhi dall’abbaglio della luce solare e della luminosità intensa | cura del s., elioterapia | chiaro come il s., come la luce del s., evidente, palese || figg. sotto il s., sulla terra | alla luce del s., senza segreti | avere qualcosa al s., possedere terreni, case ecc. | un posto al s., spazio vitale, sistemazione idonea per un individuo, una famiglia, uno stato | vedere il s. a scacchi, essere in prigione.

Dizionario della Lingua Italiana Sabatini Coletti, dizionari.corriere.it

Analizziamo una voce del vocabolario:

1. la parola è divisa in sillabe e viene indicato dove si pronuncia l’accento;

2. s.m. vuol dire sostantivo maschile. “Sostantivo” vuol dire “ nome”;

3. i principali significati della parola sono indicati con dei numeri;

4. alcuni significati possono essere “ per estensione ” (estens.) e altri “ figurati ” (figg.).

Esercitati in classe a consultare il vocabolario e a decifrare le abbreviazioni per scoprire il significato di queste parole: barlume • clarino • vacillare • tacito

84 LESSICO

A CACCIA DI SINONIMI E DI CONTRARI

Con una ricerca sul vocabolario possiamo evitare le parole che usiamo troppo spesso in modo generico, e cercarne altre più precise.

1 Cerca sul vocabolario dei sinonimi (parole diverse ma con significato simile) per questi aggettivi che esprimono emozioni:

•  contento :

•  arrabbiata:

•  triste:

2 Componi i contrari (parole con significato opposto) di queste parole aiutandoti con i prefissi.

•  possibile:

•  garbato:

•  probabile:

•  fatto:

•  prevedibile:

•  educato:

•  esatto:

•  calcolabile:

RICORDA!

Per trovare il contrario di alcune parole possiamo aiutarci con dei prefissi, come a-, in- / im -, dis-, s-, mal-.

85 LESSICO

LE FAMIGLIE DI PAROLE

Tutte le parole possono essere raggruppate in famiglie.

FAMIGLIA 1

RICORDA! Insieme di parole collegate tra loro in base al “campo”, all’argomento. Per esempio, nel campo classe si possono trovare le parole: alunni, insegnante, cattedra...

1 Osserva le immagini e riempi le caselle.

CAMPO: IL MERCATO

£cliente LESSICO

FAMIGLIA 2

RICORDA! Parole che hanno in comune una “parte” della parola stessa, perché discendono da un’unica parola-base (che può essere un nome primitivo):

£orecchiuto

.................................. .................................. ..................................
£banco
2 Osserva le immagini e riempi le caselle. 86

FAMIGLIA 3

RICORDA! Ci sono parole dal significato più ampio, generale (parole generiche) che comprendono parole con un significato specifico, particolare (parole specifiche).

3 Osserva le immagini e riempi le caselle.

4 Scrivi alcune parole che fanno parte di questi “campi”:

•  Viaggi spaziali: ............................................................................................................................................................................................

•  Bosco:

•  Medicina:

5 Scrivi altre parole che discendono dalla stessa “parola-base”:

•  cartoncino:

•  autostrada:

•  pescare:

6 Scrivi delle parole specifiche per le seguenti parole generiche:

•  Colori:

•  Alberi: ................................................................................................................................................................................................................

•  Metalli:

LESSICO

PAGINE STELLA

1 Leggi la fiaba.

Un giorno Alì Babà, dopo che aveva raccolto della legna, vide all’improvviso un polverone che veniva verso di lui. Guardò più attentamente e si accorse che a sollevarlo era un gruppo di cavalieri che avanzavano veloci. Alì si nascose dietro un albero e vide i cavalieri giungere davanti a una roccia e scendere di sella. Erano, con ogni evidenza, predoni, di quelli che assaltavano i viaggiatori lungo le strade e li derubavano delle ricchezze; lo capiva non solo dal loro aspetto ma anche dalle sacche piene di cui avevano caricato i cavalli . Con quelle in spalla seguirono il capo, un uomo grande e grosso che, apertosi un passaggio tra i rovi e giunto davanti alla parete rocciosa pronunciò le parole: “Apriti, Sesamo!”

Oh, meraviglia! La roccia si aprì e attraverso il varco i predoni entrarono uno alla volta, per ultimo il capo, alle cui spalle l’apertura si richiuse. Essi rimasero a lungo nella caverna e, quando la roccia tornò ad aprirsi, Alì Babà contò i predoni che gli passavano davanti: erano quaranta con il capitano. Questi disse: “Chiuditi, Sesamo!”: l’apertura scomparve e la superficie della roccia tornò liscia e compatta come prima. Ognuno dei predoni balzò in groppa al proprio cavallo, rimettendo alla sella le sacche, che adesso erano vuote; quindi ripartirono nella direzione da cui erano giunti, sollevando una nuvola di polvere.

88
F. Saba Sardi, Fiabe arabe e africane, Mondadori 1983

2 Trascrivi la parte evidenziata della fiaba, sostituendo ognuna delle espressioni in rosso con una di quelle elencate qui.

degli averi • destrieri • rigonfie • viandanti • comprendeva • varco

3 Sottolinea nel testo almeno tre parole che facciano parte del “campo” del cavalcare.

4 Completa le seguenti frasi che riguardano il testo della fiaba.

1. All’inizio il capo dei predoni dice: “Apriti, Sesamo!”; dopo dice il contrario, cioè: “................................................, Sesamo!”.

2. Prima di entrare nella caverna le sacche dei predoni erano ; all’uscita dalla caverna le sacche erano .

3. All’inizio l’arrivo dei predoni viene annunciato da un ; quando ripartono essi sollevano

89 VERIFICA: LESSICO
TUTTO OK?

UNO, DUE, TRE: LA STORIA C’È!

In ogni testo, breve o lungo che sia, in cui si racconta qualcosa (di vero o di inventato), ci sono un inizio, uno sviluppo, una fine o conclusione

1 Leggi la favola e colora le strisce laterali corrispondenti alle sequenze: in verde l’inizio, in arancione lo sviluppo, in rosso la conclusione.

Il contadino Pietro rimase molto meravigliato quando gli nacque un bambino con i capelli verdi. Le donne che venivano a vedere il bambino dicevano: “Sembra che abbia in testa l’insalata”. Così il bambino fu chiamato Paolino Insalata.

Quando il bambino ebbe due anni andò nei prati insieme al nonno a pascolare una capretta. Ed ecco che, ad un tratto, la capretta gli si avvicinò, e sotto gli occhi del nonno gli brucò via in quattro e quattr’otto tutti i capelli, lasciandogli la testa rasa come un prato appena falciato. Così si poté capire che i capelli verdi di Paolino non erano capelli verdi ma erba, una bella erbetta fresca e soffice. A primavera, tra il verde, proprio in mezzo alla testa, gli apparvero le margherite. Col passare degli anni cominciò a crescere, in mezzo all’erba, una pianticina: si scoprì che era una quercia, e che diventava sempre più robusta e forte con l’invecchiare di Paolino.

Quando Paolino ebbe ottant’anni, la quercia era diventata tanto grande che gli uccelli vi facevano il nido e i bambini vi si arrampicavano a giocare tra i rami. Quando morì, Paolino fu sepolto in piedi, di modo che la pianta potesse continuare a vivere e a crescere all’aria aperta. Tutt’intorno ci hanno messo una panchina verniciata di verde, le donne vi si siedono a far la calza, i contadini a fumare la pipa. Prima di andare a dormire salutano il loro amico: “Buona notte, Paolino, eri proprio un bravo ragazzo”.

90
G. Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Edizioni EL
PRODUZIONE

•  Chi? = vengono introdotti alcuni personaggi;

•  Dove? = viene descritta l’ambientazione;

•  Che cosa? = si narra la situazione iniziale

INIZIO SVILUPPO

•  Che cosa? = un personaggio affronta una situazione (un pericolo, una sfida, il cambiare delle circostanze)

CONCLUSIONE

•  Che cosa? = a causa di quello che è avvenuto, si registra un cambiamento

91 PRODUZIONE
2 Illustra e poi spiega a voce ciò che avviene nei tre momenti principali di questa fiaba.

DALLE IMMAGINI AL TESTO

Osserva le vignette e prova a immaginare la storia che raccontano. Poi leggi le sequenze nella pagina accanto e mettile in ordine, numerando da 1 a 4.

1 3 2 4 92 PRODUZIONE

Il signor Guglielmo abita nei boschi e ha molta paura dei ladri.

Il signor Guglielmo non è ricco, ma i ladri come fanno a saperlo? Pensa e ripensa, il signor Guglielmo ha deciso di scrivere questo cartello e di metterlo sulla porta: “Si pregano i ladri di suonare il campanello. Essi saranno lasciati entrare liberamente e potranno vedere con i loro occhi che qui non c’è proprio niente da rubare. (Di notte suonate a lungo perché ho il sonno molto duro.) Firmato: il signor Guglielmo”.

Adesso i ladri vengono spesso a trovarlo. Ce ne sono di tutte le qualità, alti e piccoli, magri e grassi. Quando vede che i ladri sono poveri, il signor Guglielmo regala loro qualche cosa: un pezzo di sapone, una lametta per fare la barba, un po’ di pane e formaggio. I ladri sono sempre gentili con lui e prima di andarsene gli fanno un inchino.

Una notte si sente il campanello suonare. Il signor Guglielmo corre a vedere chi è. “Siamo i ladri!” sente gridare. “Vengo subito!” dice il signor Guglielmo. Corre ad aprire la porta in pigiama, i ladri entrano con la barba finta e la maschera sugli occhi.

Il signor Guglielmo fa loro visitare tutta la casa e i ladri possono vedere che non c’è proprio niente da rubare, neanche un gioiellino grosso come un grano di riso. Brontolano un po’ e poi se ne vanno. “Benedetto quel cartello!” pensa il signor Guglielmo.

1 PRODUZIONE
G. Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Edizioni EL

I CONNETTIVI LOGICI NELLE FRASI

1 Collega le frasi delle due colonne facendo attenzione al nesso di causa-effetto.

Questa pittrice realizza dei paesaggi stupendi.

Mamma sceglierà un romanzo che non ha mai letto.

Oggi è una ricorrenza speciale. Tornerò a casa bagnato come un pulcino.

Piove tantissimo.

In biblioteca sono arrivati libri nuovi.

2 Ora riscrivi le frasi che ottenuto:

RICORDA!

Un collezionista ha comprato tutta la serie.

Lello ha scelto di indossare il suo maglione più bello.

• puoi scegliere se scrivere prima le frasi della colonna destra o quelle della colonna sinistra.

• per collegare le frasi puoi scegliere tra questi connettivi logici: perciò, perché, quindi, siccome;

• l’uso della virgola può esserti utile.

94 PRODUZIONE
1. 2. 3. .......................................................................................................................................................................................................................... 4. ................................................................................................................................................................................................................................

I CONNETTIVI LOGICI NEL TESTO

1 Leggi il testo e inserisci al posto giusto le parole elencate. infatti • poiché • Eppure • infine • perché • perciò

Molte persone temono i serpenti sono considerati animali fatali. , anche i serpenti sono prede: ........................................, vengono uccisi e mangiati da pesci, rapaci e mammiferi. I serpenti

hanno sviluppato differenti modi per difendersi.

Alcuni cercano di spaventare i loro nemici sibilando o dimenandosi, altri stanno perfettamente immobili

molti predatori captano solo i movimenti degli animali.

Ci sono ........................................ serpenti che contano sulla velocità

per scappare verso la tana o su un albero.

Enciclopedia dei ragazzi: Animali, De Agostini

2 Ora leggi le frasi e, facendo attenzione al connettivo adoperato, scegli la conclusione migliore.

•  Fortunatamente è venuto l’idraulico perché...

funzionava tutto benissimo.

avevamo la casa allagata.

•  Tirava un vento molto forte infatti...

sono volati via gli ombrelloni.

siamo scesi in spiaggia a giocare.

•  Stamattina ho dimenticato la merenda perciò...

la maestra ha spiegato le tabelline.

Bruna mi ha dato metà della sua.

PRODUZIONE

I MIEI PRIMI RIASSUNTI:

INIZIO • SVILUPPO • CONCLUSIONE

Leggi il testo realistico e colora le strisce laterali corrispondenti alle sequenze: conclusione

Un bel giorno (erano passati esattamente nove anni dal nostro primo incontro nel giardino di Folco Portinari, me lo ricordo benissimo), passeggiavo tranquillamente per le vie di Firenze quando vidi sfilare davanti a me una ragazza meravigliosa: camminava in mezzo ad altre donne, tutta vestita di bianco, splendente e luminosa come un angelo.

Si voltò verso di me, mi guardò con due occhi celestiali e mi salutò con un sorriso. In quel momento mi sembrò di volare: rimasi lì a bocca aperta senza riuscire a battere ciglio. Era proprio Beatrice, bella come non l’avevo mai vista. Da quel momento non seppi fare altro che pensare a lei, giorno e notte. Purtroppo dopo quell’incontro non la rividi più, anzi, dopo qualche tempo venni a sapere della sua morte.

“Dante, che farai ora?”, mi dicevano tutti i miei amici.

“Beatrice non è morta!”, risposi deciso.

“Beatrice è un angelo, e come tutti gli angeli è tornata in cielo dove risplende in mezzo alle altre stelle.

E io voglio fare qualcosa di speciale per lei: le dedicherò una poesia bellissima, anzi, non una poesia! Un poema, il più bello che sia mai stato scritto”.

La Divina Commedia per bambini

inizio, sviluppo, . , Hachette

2 Per ognuna delle tre sequenze, illustra una scena e scrivi una breve didascalia per descrivere che cosa accade.

3 Usando le tue didascalie e collegandole tra loro, scrivi sul quaderno un testo: otterrai così un riassunto del testo letto.

97 PRODUZIONE
........................................................................................ ........................................................................................

I MIEI PRIMI RIASSUNTI:

SEQUENZE E INFORMAZIONI

1 Leggi il seguente testo informativo e colora le strisce laterali corrispondenti alle sequenze: inizio, sviluppo, conclusione.

In origine, i lemuri vivevano in Africa , in Europa e nel Nord America , ma poco a poco si estinsero perché dovevano competere con scimmie più evolute.

I lemuri, infatti, sono primati insoliti. Hanno facce spettrali e di notte gridano in modo minaccioso: perciò il loro nome deriva da una parola latina che significa “fantasma”. Negli ultimi 50 milioni di anni i lemuri sono sopravvissuti solo nell’isola africana del Madagascar e ne esistono un centinaio di specie, dai più piccoli che misurano circa sei centimetri ai più grandi che superano il mezzo metro. Molti di essi vivono nelle foreste umide del Madagascar orientale, dove mangiano frutta, foglie, insetti e piccoli animali come i gechi.

Oggi tutti i lemuri sono in pericolo, perché via via il loro habitat forestale viene distrutto dall’uomo.

Enciclopedia dei ragazzi: Animali, De Agostini.

98 PRODUZIONE

2 Ora evidenzia nel testo le risposte alle domande e trascrivile come nell’esempio.

INIZIO

Dove vivevano originariamente i lemuri?

I £lemuri £in £origine vivevano £in

SVILUPPO

Qual è il motivo del loro nome?

S£i £chiamano £così £perché

Dove vivono oggi? Da quanto tempo?

Che cosa mangiano?

I £lemuri mangiano

CONCLUSIONE

Che cosa succede oggi?

RICORDA! Per fare un buon riassunto è utile:

• leggere tutto il testo molto attentamente;

• dividere il testo in sequenze;

• scegliere le informazioni più importanti che rispondono alle nostre domande.

V£ivono P£urtroppo
£da
PRODUZIONE

I MIEI PRIMI RIASSUNTI: ILLUSTRAZIONI E DIDASCALIE

1 Leggi la fiaba, dividi e colora le strisce laterali corrispondenti alle sequenze: inizio, sviluppo, conclusione.

Un tempo gli uomini e gli animali parlavano la stessa lingua e vivevano in perfetta armonia. Regnava allora sulle rive del fiume Saloum, in Senegal, un potente re, il quale aveva una figlia bellissima, e molti avrebbero voluto sposarla.

Al re venne allora quest’idea: avrebbe sottoposto i pretendenti a una prova. Al centro del regno, infatti, sorgeva un baobab millenario, talmente grande che quindici uomini potevano a stento abbracciarlo.

Il re fece convocare tutti gli uomini e gli animali del regno. Accorsero giovani di nobile casta; il leone Gaiende, signore delle savane; Bonate, la tartaruga, che ci aveva messo un mese ad arrivare; Mur Mak la termite e Leuk il leprotto. “Avrà in sposa la principessa”, esordì il re, “colui che con la sua freccia trapasserà il tronco di questo baobab”.

Tra uomini e animali si sparse un brusio di delusione: come poteva essere possibile?

Il leprotto Leuk, però, ebbe un’idea. Disse alla termite Mur Mak: “Sappi che io sposerò la figlia del re e tu sarai il mio primo consigliere”.

Secondo il piano di Leuk, la grande famiglia di termiti di Mur Mak avrebbe scavato, nel tronco del baobab, una galleria grande abbastanza per farvi penetrare la freccia, ma senza intaccare la corteccia. Leuk incise un segno nel tronco nel punto in cui iniziava la galleria.

Il giorno della gara, Leuk, senza badare agli scherni di uomini e animali, tese l’arco, mirò al segno fatto nella corteccia, e la sua freccia attraversò con facilità il tronco del baobab. “Mai ti avrei creduto un arciere tanto abile!”, concluse il re: “ti dò mia figlia in sposa e ti nomino capo dell’esercito”.

100 PRODUZIONE
F. Saba Sardi, Fiabe arabe e africane, Mondadori

2 Illustra una scena per l’inizio, tre scene per lo sviluppo e una scena per la conclusione. Aggiungi una didascalia per spiegare che cosa accade.

3 Usando le tue didascalie e collegandole tra loro, scrivi sul quaderno un testo: otterrai così un riassunto della fiaba letta.

101 PRODUZIONE
........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

IL TESTO DESCRITTIVO:

COME SI DESCRIVE UN ANIMALE DI FANTASIA

Olga è una ragazzina appassionata di scienze che, un bel giorno, trova nel suo giardino un animale alieno…

“Ehi, ciao. Io sono Olga. Quello che stai per leggere è il mio

Quaderno delle Osservazioni.

Mi piace osservare le cose. Di tutti i tipi. Se sei particolare, o un po’ strano, o assomigli a una tartaruga, io ti guardo e prendo appunti.

Ora ti racconto di un animale misterioso che ho trovato un giorno nel capanno del mio giardino, e che per ora ho soprannominato LA COSA " .

Il corpo della cosa:

rosa con qualche pezzetto di immondizia morbide, adorabili, all’insù.

lunga, sottile e senza peli. Come quella dei ratti

tipo un porcellino di sardine (andate a male) degli stecchini

Odore: MEH!

Olga e la creatura senza nome, Terre di mezzo

102 PRODUZIONE

1 Leggi la descrizione che ha scritto Olga e poi rielaborala seguendo l’esempio.

L’animale misterioso ha la pelliccia .

Le sue orecchie sono morbide, .

La sua coda è

In quanto alla taglia, è simile .

Le zampe assomigliano a .

Il suo odore è simile a quello

Infine, come verso fa “ ”.

2 Ora tocca a te: immagina di incontrare un animale misterioso, illustralo e scrivi un elenco delle sue caratteristiche come quello scritto da Olga.

•  Pelliccia:

•  Orecchie:

•  Coda: .................................................................................................

•  Taglia:

•  Zampe:

•  Odore: ...............................................................................................

•  Verso:

3 Rielabora in un testo le caratteristiche dell’animale che hai disegnato.

Ricorda di inserire: dati sensoriali, aggettivi, paragoni ecc.

.......................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................

103 PRODUZIONE
rosa £con £q£ualche £pezzetto
£di £immondizia

IL TESTO DESCRITTIVO:

COME SI DESCRIVE UN AMBIENTE

1 Leggi la descrizione di questo luogo di fantasia; poi usa gli stessi riferimenti per descrivere la tua città, il tuo quartiere o un luogo di fantasia.

Pietra Alata è un regno tanto piccolo che basta roteare un dito per indicarne i confini. Se vi capita di visitarlo, una volta raggiunto il grande fico al centro del paese non faticherete a orientarvi.

A nord , sorge il palazzo reale; a est le tre case dei sudditi, il pozzo e i recinti con gli animali; a ovest la stalla e il granaio; a sud la porta d’accesso, l’unica fenditura nelle mura che circondano la città, la bianca e possente meraviglia che protegge i pacifici abitanti di Pietra Alata e il loro pacifico sovrano.

104 PRODUZIONE
£Al £centro £A nord £A £est £A £ovest £A sud ...
D. Aristarco, Le avventure di Alessandro Mignolo, Einaudi

2 Immagina di dover descrivere un ambiente interno, per esempio una stanza. Segui questo esempio tratto da Pinocchio e descrivi la tua cameretta, la tua stanza preferita o una stanza di fantasia, poi illustra.

La casa di Geppetto era una stanzina al pian terreno, che prendeva luce da un sottoscala. La mobilia non poteva essere più semplice: una seggiola cattiva, un letto poco buono e un tavolino tutto rovinato. Nella parete di fondo si vedeva un caminetto col fuoco acceso; ma il fuoco era dipinto, e accanto al fuoco c’era dipinta una pentola che bolliva allegramente e mandava fuori una nuvola di fumo, che pareva fumo davvero.

105 PRODUZIONE
C. Collodi, Le avventure di Pinocchio

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO REALISTICO

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione giusta.

•  Uno, due, tre: la storia c’è! Prima di cominciare a scrivere, decidi qual è la situazione dell’inizio, che cosa succede poi nello sviluppo e qual è infine la conclusione

•  Fatti veri o credibili. Il racconto realistico è un testo narrativo che narra fatti realmente accaduti o che potrebbero accadere nella realtà.

Racconterò di quella volta in cui piovvero cioccolatini.

Racconterò di quella volta in cui piovve per un giorno intero.

•  Personaggi veri o credibili. I personaggi del racconto realistico sono simili alle persone e agli animali che incontriamo nella realtà. Il personaggio principale è il o la protagonista; gli altri si chiamano personaggi secondari.

R acconterò di un drago che fa giochi di prestigio.

Racconterò di come da piccolo ho salvato un cucciolo.

•  Luoghi veri o credibili. I luoghi in cui si svolge il racconto realistico sono quelli che esistono nella realtà.

•  Tempo vero o credibile. Il tempo in cui si svolge un racconto realistico è il tempo della realtà, che può svilupparsi in ore, giorni, mesi, anni. Può essere un tempo del passato o il tempo presente. Perciò i verbi sono espressi al modo indicativo e al tempo presente o a un tempo passato.

106 PRODUZIONE

2 Scrivi il tuo testo realistico, diviso nelle tre sequenze. Puoi scegliere tra:

a) l’episodio più divertente che mi sia mai capitato;

b) la gita più bella che ho fatto;

c) ho provato quel nuovo gioco e…

INIZIO SVILUPPO

CONCLUSIONE

107 PRODUZIONE

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO FANTASTICO

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione giusta.

•  Uno, due, tre: la storia c’è! Prima di cominciare a scrivere, decidi qual è la situazione dell’inizio, che cosa succede poi nello sviluppo e qual è infine la conclusione.

•  Fatti immaginari. Il racconto fantastico è qualunque testo narrativo (fiaba, favola, mito, leggenda…) che narra fatti che non potrebbero accadere nella realtà.

Racconterò della mia amica aliena Nu-B8.

Racconterò della mia partecipazione al coro natalizio.

•  Personaggi immaginari. I personaggi del racconto fantastico possono essere simili alle persone e agli animali che incontriamo nella realtà oppure possono essere dotati di poteri speciali, o ancora possono essere personaggi del tutto immaginari. Il personaggio principale è il o la protagonista; gli altri si chiamano personaggi secondari.

Racconterò le avventure dell’Uomo Invisibile.

Illustrerò la ricetta della torta di mele di mia nonna.

•  Luoghi immaginari. I luoghi in cui si svolge il racconto fantastico sono simili a quelli che esistono nella realtà oppure possono essere del tutto inventati.

•  Tempo indefinito. l tempo in cui si svolge un racconto fantastico è un tempo imprecisato del passato o del presente. Perciò i verbi sono espressi al modo indicativo e al tempo presente o in un tempo passato.

108 PRODUZIONE

2 Scrivi il tuo testo fantastico, diviso nelle tre sequenze. Puoi scegliere tra:

a) la vera storia di come scomparsi i dinosauri (vera… per modo di dire);

b) il fantasma Gregorio cerca un amico;

c) la strega Saturnia e la torre di torrone.

INIZIO SVILUPPO

CONCLUSIONE

109 PRODUZIONE

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO REGOLATIVO

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione sbagliata.

•  Titolo. Deve indicare in maniera chiara e sintetica qual è l’argomento o lo scopo del testo.

Ricetta degli spiedini di polpette

Realizziamo una bambola di pezza

La favola di Pollicino

Gioco dell’oca: istruzioni

•  Sequenze precise. Il testo regolativo fornisce istruzioni per seguire un procedimento con lo scopo di ottenere un risulato: perciò questo tipo di testo è diviso in sequenze, che possono essere numerate. Può essere preceduto da un elenco di oggetti, strumenti o ingredienti necessari.

Ingredienti per 6 persone

Elenco dei giocattoli presenti nella mia camera

Elenco del materiale necessario.

•  Linguaggio preciso. È importante che le parole usate siano precise, che le frasi siano chiare e che il lessico sia adeguato all’argomento.

•  Immagini. Spesso il testo regolativo è accompagnato da immagini (fotografie o disegni) che rendono più chiari i passaggi.

Ogni immagine è riferita a una determinata sequenza del procedimento.

110 PRODUZIONE

2 Scrivi il tuo testo regolativo, diviso in sequenze numerate e con le rispettive illustrazioni. Puoi scegliere tra:

a) la ricetta del mio piatto preferito;

b) le regole del mio gioco da tavolo preferito;

c) istruzioni per realizzare a mano…

INIZIO SVILUPPO

CONCLUSIONE

111 PRODUZIONE

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO INFORMATIVO

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione giusta.

•  Uno o più titoli. Il testo informativo fornisce informazioni, dati e spiegazioni su un determinato argomento: fatti del passato, luoghi interessanti, caratteristiche degli animali, fenomeni naturali… il titolo espone chiaramente il contenuto. Se è suddiviso in paragrafi, ognuno di essi può avere un titolo.

Ricetta della torta all’ananas

I grandi mammiferi marini

Soccer 2023: istruzioni

•  Organizzazione. Poiché fornisce informazioni, queste vanno date in ordine e con gradualità. Per questo motivo può essere utile la suddivisione in paragrafi: ogni paragrafo tratta una parte determinata dell’argomento.

•  Linguaggio preciso. Si usa il lessico specifico di un determinato settore.

•  Immagini. Spesso il testo informativo è accompagnato da immagini (fotografie o disegni) che rendono più chiare le informazioni o le approfondiscono. Le immagini spesso hanno una didascalia , cioè una breve frase che ne illustra il contenuto.

112 PRODUZIONE

2 Scrivi il tuo testo informativo, diviso in paragrafi e con le rispettive illustrazioni. Puoi scegliere tra:

a) storia della mia città, dalla fondazione a oggi;

b) il parco naturale di... e le sue attrazioni;

c) il ciclo dell’acqua.

CONCLUSIONE

113 PRODUZIONE
INIZIO SVILUPPO

SO SCRIVERE ANCH’IO… UNA FIABA

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione giusta.

•  Uno, due, tre: la storia c’è! Prima di cominciare a scrivere, decidi qual è la situazione dell’inizio, che cosa succede poi nello sviluppo e qual è infine la conclusione

•  Fatti immaginari. La fiaba è un racconto fantastico che narra fatti magici e straordinari, che non potrebbero mai avvenire nella realtà.

Racconterò di quando ho mangiato di nascosto tutti gli orsetti gommosi. Racconterò di Aladino e del suo tappeto volante.

•  Personaggi immaginari. Alcuni personaggi della fiaba possono essere simili alle persone reali, altri sono dotati di poteri speciali, o ancora possono essere personaggi del tutto immaginari.

Maghi e streghe, animali fantastici, orchi, elfi, gnomi, draghi, grifoni… Dentisti, ragionieri, commercianti, impiegate, dottoresse…

•  Ruoli precisi. Ma non basta che i personaggi siano fantastici: essi sono chiamati a ricoprire ruoli ben determinati. Il protagonista ha di solito le qualità della bontà e del coraggio; l’antagonista si oppone al protagonista e lo ostacola; l’aiutante interviene in favore del protagonista, spesso con un potere o un oggetto magico.

•  Luoghi immaginari. I luoghi in cui si svolge la fiaba possono essere simili a quelli reali (come un bosco) oppure possono essere del tutto inventati (come una città fantastica o un castello incantato).

•  Tempo indefinito. Il tempo in cui si svolge la fiaba è un tempo imprecisato del passato. Perciò i verbi sono espressi in un tempo passato del modo indicativo.

114 PRODUZIONE

2 a Scrivi la tua fiaba. Puoi scegliere tra:

a) la principessa Patty e i pattini magici;

b) orco Cisposo non riesce a smettere di piangere;

c) la neve ha sepolto il villaggio degli elfi e ora…

2 b Aggiungi alla tua fiaba almeno una sequenza descrittiva (di un ambiente, di un personaggio o di un animale fantastico).

INIZIO SVILUPPO

CONCLUSIONE

115 PRODUZIONE

SO SCRIVERE ANCH’IO… UNA FAVOLA

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione giusta.

•  Uno, due, tre: la storia c’è! Prima di cominciare a scrivere, decidi qual è la situazione dell’inizio, che cosa succede poi nello sviluppo e qual è infine la conclusione

•  Fatti immaginari. La favola è il genere più antico di racconto fantastico e narra principalmente le avventure di animali parlanti.

Racconterò della volpe chiacchierona e del corvo capriccioso.

Racconterò di come gli orsi vadano in letargo.

•  Personaggi immaginari (ma non troppo). I personaggi della favola sono per la gran parte animali parlanti, che però rispecchiano vizi e virtù degli esseri umani, come l’ingordigia, l’ingenuità, la vanità… Compaiono anche personaggi umani, come contadini, pastori, artigiani; nelle favole antiche spesso compaiono anche gli dèi.

•  Morale della favola. Tramite questi personaggi e fatti che accadono, la favola vuole trasmettere un insegnamento.

•  Luoghi realistici. I luoghi in cui si svolge la favola sono simili a quelli reali: il bosco, la fattoria, il fiume, la campagna…

•  Tempo indefinito. Il tempo in cui si svolge la favola è un tempo imprecisato del passato. Perciò i verbi sono espressi in un tempo passato del modo indicativo.

116 PRODUZIONE

2 Scrivi la tua favola e ricorda di aggiungere la morale finale. Puoi scegliere tra:

a) il leone che fingeva di essere un medico;

b) il corvo che desiderava tingersi le piume;

c) il lupo che inganna il pastore.

INIZIO

SVILUPPO

CONCLUSIONE

117 PRODUZIONE

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN MITO

1 Leggi le indicazioni fornite e segna l’opzione giusta.

•  Uno, due, tre: la storia c’è! Prima di cominciare a scrivere, decidi qual è la situazione dell’inizio, che cosa succede poi nello sviluppo e qual è infine la conclusione

•  Fatti immaginari. Il mito è un racconto fantastico il cui scopo è spiegare l’origine di alcuni fenomeni naturali, il modo in cui sia nato l’universo o la ragione di una tradizione. Questi vengono spiegati tramite le imprese soprannaturali di dèi ed eroi.

Spiegherò perché il venerdì si mangia pesce.

Spiegherò perché Romolo e Remo furono allevati da una lupa.

•  Personaggi immaginari. I personaggi del mito sono eroi dotati di grandi capacità come la forza straordinaria, il valore, il coraggio, l’intelligenza; oppure sono dèi, dotati di poteri soprannaturali in grado di influenzare la vita degli umani o il corso della natura; oppure ancora sono gli stessi elementi della natura che si comportano come personaggi.

•  Luoghi realistici. I luoghi in cui si svolge la favola sono quelli della realtà oppure luoghi generici della Terra o dell’universo.

•  Tempo indefinito. Il tempo in cui si svolge il mito è un tempo imprecisato del passato che risale a epoche lontanissime.

118 PRODUZIONE

2 Scrivi il tuo mito. Puoi scegliere tra:

a) uno dei miti che riguardano la mia divinità preferita;

b) uno dei miti che riguardano la fondazione di una città;

c) uno dei miti che spiegano la nascita di un elemento della natura: un fiore, una montagna, un vulcano…

INIZIO SVILUPPO

CONCLUSIONE

119 PRODUZIONE

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO POETICO

Crea il tuo testo poetico (o filastrocca) inserendo questi elementi:

•  divisione in strofe;

•  rime;

•  metafore e similitudini;

•  onomatopee.

•  Contenuto: scegli se vuoi ispirarti a un pensiero, a un sentimento, a una piccola storia semplice che pensi possa trasmettere un significato.

120 PRODUZIONE

CLASSE 3 a

• Letture

• Riflessione linguistica

• Scienze • Matematica • Ed. civica

• Storia • Geografia • Ed. civica

ISBN 978-88-468-4373-9

• LIBRO DIGITALE: volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, libro liquido, video animati delle storie, video per la corretta grafia e percorsi semplificati stampabili (www.gruppoeli.it/libridigitali).

• KIT DOCENTE: guida alla programmazione, guida alla valutazione, percorsi semplificati, alfabetiere e poster. Risorse didattiche online (www.gruppoeli.it/altuofianco).

CONFIGURAZIONI CLASSE 1 a

A) stampato maiuscolo

• Quaderno dell’accoglienza

• Metodo stampato maiuscolo

• Quaderno per il passaggio dallo stampato al corsivo

• Letture

• Matematica A

• Storia • Geografia • Scienze • Ed. civica

B) quattro caratteri

• Quaderno dell’accoglienza

• Metodo quattro caratteri

• Quaderno di scrittura nei 4 caratteri

• Letture

• Matematica B

• Storia • Geografia • Scienze • Ed. civica

CLASSE 2 a

• Letture

• Riflessione linguistica

• Matematica

• Storia • Geografia • Scienze • Ed. civica

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SO SCRIVERE ANCH’IO… UN MITO

1min
pages 120-121

SO SCRIVERE ANCH’IO… UNA FAVOLA

0
pages 118-119

SO SCRIVERE ANCH’IO… UNA FIABA

1min
pages 116-117

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO INFORMATIVO

0
pages 114-115

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO REGOLATIVO

0
pages 112-113

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO FANTASTICO

1min
pages 110-111

SO SCRIVERE ANCH’IO… UN TESTO REALISTICO

1min
pages 108-109

IL TESTO DESCRITTIVO:

0
pages 106-107

I MIEI PRIMI RIASSUNTI: ILLUSTRAZIONI E DIDASCALIE

2min
pages 102-105

I MIEI PRIMI RIASSUNTI:

1min
pages 100-101

I MIEI PRIMI RIASSUNTI:

1min
pages 98-99

I CONNETTIVI LOGICI NEL TESTO

0
page 97

DALLE IMMAGINI AL TESTO

1min
pages 94-95

UNO, DUE, TRE: LA STORIA C’È!

1min
pages 92-93

PAGINE STELLA

1min
pages 90-91

COME SI USA IL VOCABOLARIO

1min
page 86

PAGINE STELLA

1min
pages 84-85

I COMPLEMENTI INDIRETTI

1min
pages 82-83

IL COMPLEMENTO OGGETTO E I COMPLEMENTI INDIRETTI

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pages 80-81

IL PREDICATO

1min
pages 78-79

GLI ELEMENTI DELLA FRASE:

1min
pages 76-77

PAGINE STELLA

1min
pages 72-73

ANALIZZIAMO IL VERBO

1min
pages 66-67

I TEMPI DEL MODO INDICATIVO

1min
pages 64-65

IL VERBO SENTIRE • TERZA CONIUGAZIONE

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IL VERBO CREDERE • SECONDA CONIUGAZIONE

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IL VERBO PARLARE • PRIMA CONIUGAZIONE

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I VERBI ESSERE E AVERE

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IL VERBO AVERE • CONIUGAZIONE PROPRIA

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IL VERBO ESSERE • CONIUGAZIONE PROPRIA

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I VERBI: LE TRE CONIUGAZIONI

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LA CONCORDANZA

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GLI ARTICOLI DETERMINATIVI E INDETERMINATIVI

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pages 52-53

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI

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pages 50-52

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

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IL NUMERO DEI NOMI

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IL GENERE DEI NOMI

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I NOMI COLLETTIVI

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NOMI COMUNI, PROPRI, CONCRETI E ASTRATTI

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pages 40-41

FAVOLE CON LA FEBBRE

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pages 34-37

LA PUNTEGGIATURA: IL DISCORSO DIRETTO

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LA PUNTEGGIATURA: IL PUNTO E VIRGOLA, I DUE PUNTI

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LA PUNTEGGIATURA: IL PUNTO, LA VIRGOLA

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pages 30-31

L’APOSTROFO

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L’ACCENTO

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LE SILLABE

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FAVOLE CON LA FEBBRE

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pages 24-25

GL, GLI, LI: COME CAMBIA IL SUONO

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pages 20-21

GN, NI, GNIA: COME CAMBIA IL SUONO

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pages 18-19

QU, CU, CQU , QQ: COME CAMBIA IL SUONO

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pages 16-17

SC: COME CAMBIA IL SUONO

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pages 14-15

I PLURALI DI CIA E GIA

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C E G: COME CAMBIA IL SUONO

1min
pages 10-12
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