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cap.10 • Un terribile incidente
Capitolo 10
Un terribile incidente
Con una scusa o l’altra tutti lasciarono il ponte e gli Amstrong. Nessuno però aveva la minima intenzione di rinchiudersi in cabina, così andarono a sedersi nella sala lettura al piano inferiore.
Irene, Zahra e il professore iniziarono a sfogliare alcune riviste e guide turistiche. Niky si sedette sul pavimento davanti a un tavolino basso e srotolò il suo papiro.
Karim la raggiunse. «Che cosa vuoi fare?»
«Ancora non lo so. Sono sicura che qui c’è sotto qualcosa, ci sono troppe coincidenze».
«Io non le vedo. Che cosa c’entra il papiro con lo scarabeo gigante?»
«Il professore ha detto che lo scarabeo è il simbolo della resurrezione, giusto?»
«Giusto. E allora?»
«Questo vuol dire che qualcuno ha messo un indizio nello scarabeo per far resuscitare la regina».
«Tu vedi troppi film di fantasmi, zombi e roba del genere».
Che rabbia! Essere presa in giro non le piaceva neanche un po’. «È un modo di dire. Far resuscitare la regina nel senso di farla vivere facendo vedere l’immagine di quella Hatshepsut a tutti. E il mio scarabeo c’entra. Ne sono sicura» sussurrò seccata Niky appoggiando sul pavimento il ciondolo che teneva stretto nella mano.
«Sciocchezze! Una statua di Hatshepsut l’hanno già trovata». Karim si voltò verso il professore. «Vero che esiste una statua di Hatshepsut?!»
«È questa» rispose il professore porgendo a Karim la guida che stava sfogliando.
Niky prese il libro e osservò l’immagine. «Questa non è una donna. Ha la barba».
Karim scoppiò a ridere. «Tutti i faraoni hanno la barba. Era finta. Se la legavano con una cordicella dietro le orecchie. Se la mettevano per essere importanti».
Niky sbuffò. «Se si mettevano la barba, magari si mettevano anche un naso o delle orecchie finte e la faccia di questa senza barba magari era diversa. Che cosa ne sai tu?»
Questa volta tutti risero e lei si offese.
«Qui ci vuole un bel gelato» suggerì Zahra per allentare la tensione e con un cenno della mano chiamò un cameriere.
Subito arrivò un ragazzo con passo svelto per prendere l’ordinazione e… CRACK. Il ragazzo si bloccò, quasi fosse stato colpito da un fulmine, alzò il piede imbarazzato e confuso.
«AAAAGH!» Niky lanciò un grido.
Arrivò correndo il responsabile del bar. «Mi dispiace moltissimo signori, sono mortificato». Poi guardò lo scarabeo sgretolato sul pavimento e tirò un sospiro di sollievo. «Per fortuna, non era niente di prezioso! Se i signori vorranno accomodarsi al negozio di souvenir della nave, la direzione sarà lieta di offrire alla signorina uno scarabeo nuovo di zecca».
«Nuovo di zecca?! Io non voglio uno scarabeo nuovo. Io voglio il mio».
Irene si innervosì. «Smettila. Non fare la bambina».
«Mamma! Questo era la chiave per scoprire il mistero».
«Basta! Smettila di dire sciocchezze. Il signore ti ha detto che ne avrai uno nuovo».
Niky smise di ascoltarla, prese un tovagliolino di carta e cominciò a raccogliere i frammenti di argilla smaltata sparsi qua e là. Karim la stava aiutando, quando sotto il tavolino vide un pezzo più grande degli altri. «Niky, guarda!»
«Che cos’è?»
«Te lo dico dopo. Vieni». Karim trascinò l’amica all’aperto.
«Fammi vedere che cosa hai trovato?» disse Niky.
Karim glielo mostrò. Era uno scarabeo in pietra verde ancora sporco di polvere di argilla. «Il ciondolo che avevi, era un involucro. Questo è il vero amuleto. È verde».
«Già. Di verde diaspro incastonato sotto l’inizio della vita di Menkpherra… Adesso mi credi?» «Forse! Rientriamo o tua Nonna quando hai trovato lo scarabeo di che colore era? madre si arrabbierà ancora di più». La sera, dopo cena, tutti andarono nel negozietto di souvenir della nave. La commessa, avvisata dal direttore, chiese a Niky di scegliere il souvenir che più le piaceva.
«Anche un braccialettino con il mio cartiglio?»
chiese lei stupendo tutti.
«Certo» rispose la commessa. Poi le misurò il polso, scrisse Niky in geroglifico e le disse che sarebbe potuta passare a prenderlo la sera successiva.
Uscendo dal negozio il professore inciampò in un piede. Era di Lucy Amstrong.
«Ah siete qui? Stavamo cominciando a preoccuparci» disse la donna con voce nasale.
«Niky ha rotto il suo scarabeo così…»
«Rotto?» Le guance di Lucy si infuocarono. Cominciò ad annaspare, boccheggiare, si portò le mani alla testa e cadde all’indietro su una poltroncina.
Tutti si spaventarono. Amore, adesso
Niky diede una gomitata a sono molto Karim. «Hai visto che reazio- impegnata. ne?» gli disse sottovoce.
«Lucy, non si preoccupi. Non era un oggetto importante. Su non faccia così». Irene cercò di rincuorarla, ma ben presto si accorsero che il colorito della donna stava tendendo al blu e chiamarono il medico di bordo.